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Autore: Luchawww    06/10/2019    1 recensioni
Settimo e ultimo anno per Rose Weasley alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Eppure, le parole del padre Ron pronunciate quel primo settembre di sette anni prima a King's Cross le risuonano ancora nelle orecchie: "Quel piccolo Scorpius, vedi di batterlo in tutte le prove. Rose...Non essere troppo amica con lui!”.
(caratterizzazione e concept PRE Cursed Child)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Mentre tornavo dalla carrozza dei Capiscuola, mi girai e rigirai nervosamente tra mani la spilla di metallo color bronzo con la grossa “C” incisa.
L’avevo tenuta in tasca per tutto il tempo, fin da quando era stata recapitata a casa insieme alla consueta lettera, la lista dei libri e le raccomandazioni a trascorrere il settimo ed ultimo anno ad Hogwarts con impegno e diligenza, vista l’imminenza degli ultimi e decisivi esami, i M.A.G.O. Ovviamente non mi ero sognata di appuntarmela subito addosso, come aveva orgoliosamente suggerito mia madre. Sarebbe stato un suicidio sociale, vista già la nomea di secchiona che mi era stata affibbiata da mio fratello e dai miei cugini; anche se tutto sommato quest’ultimi avevano preso la cosa piuttosto alla leggera (una convintissima indifferenza da parte di Hugo, dei vaghi complimenti da parte di Albus, Lily e Dominique e delle frecciatine da James, Fred e Roxanne e il padre di quest’ultimi, accompagnate da discorsi poco lodevoli su quanto assomigliassi terribilmente a mia madre e, ancor peggio, a mio zio Percy). L’unica differenza tra me, mia madre (ed eventualmente lo zio Percy) era che io non avevo mai amato pavoneggiarmi dei miei successi scolastici e non ritenevo che questi dovessero essere considerati qualitativamente diversi da quelli che, per esempio, Albus otteneva nel Quidditch; anzi, a dirla tutta, a volte avrei dato volentieri un braccio per poter passare almeno un anno inosservata e libera dalle alte aspettative che ormai tutti quanti avevano su di me.
Mi morsi il labbro e mi appuntai di controvoglia la spilla sul mantello scuro della divisa, cercando di mimetizzarla inutilmente tra la lunga massa di capelli rossi che mi ricadeva fino al seno.
Avrei dovuto fare un giro di controllo sul treno, come mi era stato detto, per incitare i più scalmanati a darsi una tregua, ma proseguii ignorando le fatture che mi volavano sopra la testa e i forti starnazzi di qualche Detonatore Abbindolante che due Serpeverde del terzo anno si erano lasciati sfuggire ‘casualmente’ dalle mani.
«Ah, Rose, sei qua! Ti stavo cercando.»
Albus mi si parò davanti all’improvviso, spuntando dallo scompartimento alla mia destra.
«Ero… di là.» buttai lì, guardando altrove.
Albus mi rivolse un’occhiata comprensiva.
«Hai visto Scorpius?» chiese con aria di chi vuole cambiare velocemente discorso.
Assurdo ma vero, infatti, Albus aveva stretto un profondo legame con il giovane Malfoy, checchè ne sospettassero gli altri o ne mettesse in discussione la passata e profonda inimicizia tra i loro padri. Sebbene Albus fosse stato alla fine reputato ‘uomo di coraggio e di valore’ e quindi smistato a Grifondoro, egli non sdegnava la compagnia del biondo Serpeverde, la cui casa era comunque stata rivalutata negli ultimi anni dopo la caduta del Mago Oscuro che ne aveva, in passato tanto orgogliosamente rivendicato l’appartenenza. Malfoy junior, comunque, era molto diverso dal padre: era un ragazzo piuttosto silenzioso e schivo, il che faceva impazzire gran parte delle studentesse che già rimanevano ammaliate dalla sua notevole bella presenza, e pareva proprio privo dell’arroganza che era stata tanto caratteristica del padre.
«Sì, era di là, nella carrozza dei Capiscuola. Poi se n’è andato, ma non mi pare che avesse intenzione di andare ad inaugurare il suo distintivo con un giro di controllo» borbottai entrando nello scompartimento dietro di lui.
«Nemmeno tu, mi sembra» ammiccò Albus, prima di allontanarsi lungo il corridoio.
Lily voltò immediatamente la zazzera di lunghi e lisci capelli ramati verso di me e sorrise dolcemente.
«Oh, alla buon’ora!» Dominique abbassò la rivista che stava sfogliando e mi lanciò un’occhiata esasperata. «Cosa stavate facendo? Perché ci avete messo tanto?!»
«… Dom, lascia perdere. Comunque era una noia mortale.» Mi abbandonai sul sedile affianco a Lily cercando di sprofondarci il più possibile. Dominique tornò al “Cavillo” con un cipiglio indignato sul viso perfetto, sistemandosi un ciuffo di capelli biondo chiaro dietro l’orecchio.
Era davvero bella, ma fin troppo drammatica a volte. Tutta sua madre.
«Da quand’è che leggi il Cavillo, dì un po’» l’apostrofai dalle profondità del sedile.
«Bah» chiuse la rivista e la lanciò nel sedile di fronte, sotto lo sguardo curioso di Lily. «Roba di Lily. Roba che le ha dato quel suo amico Scamandro.»
Lily avvampò mimetizzando nel rossore le leggere lentiggini. «Il suo nome è Lysander! E sono anche amici di famiglia se è per questo, quind-»
«Si,si» Dominique scosse la mano nella direzione di Lily come per scacciare una mosca «Niente che valga la pena, comunque. Quest’anno devi cominciare a puntare quelli seri sai, ma per fortuna ci sarò io a farti aprire gli occhi.»
Lily esalò un verso di sufficienza e incrociò le braccia voltandosi verso il finestrino. «Ce li ho già ben aperti, grazie» ringhiò a mezza bocca.
Dominique prese ad esaminarsi le unghie come se non avesse sentito ribattere. Io non diedi nemmeno segno di volermi addentrare anche solo con la punta del naso nel discorso. Non ne volevo sapere e comunque quel tipo di argomenti non faceva per me.
Dominique, attraente ed intelligente com’era, si era subito lanciataa braccia aperte nell’universo dell’altro sesso e riteneva di essere in grado di dispensare consigli grazie alle sue esperienze; Lily invece, pur essendo piuttosto carina, era un poco più frenata, sicuramente, e io lo sapevo bene, per il fatto che avesse un’unica e grande fissazione per uno dei due gemelli Scamandro, figli dell’amica d’infanzia dei genitori. Amica della quale portava anche il nome - ed è inutile sottolineare che anche in questo fatto poteva interpretarci un segno fatale del destino.
Io, da grande sostenitrice dei sentimenti puri e nobili, la sostenevo alla grande, anche se con poca enfasi e non sopportavo che Dominique dovesse metterci le zampe ad ogni costo.
«Rose, dimmi un po’, chi è stato nominato Caposcuola oltre a te?» domandò ad un certo punto la bionda, con fare inquisitore e narici allargate, marcando con leggerissimo risentimento la parola Caposcuola. Lei, infatti, avrebbe desiderato l’incarico di Caposcuola solo per avere l’occasione di avvicinarsi maggiormente ai più brillanti e capaci studenti. Mi raddrizzai sul sedile e presi a lisciarmi un ciuffo di capelli rossi e ricci con aria pensosa.
«Mah… Rainold Light di Corvonero… Padme Macmillan di Tassorosso e Malfoy, ovviamente»
«Ah!» esclamò l’altra spalancando gli occhi «Sapevo che quella Macmillian sarebbe stata scelta, figurarsi, petulante com’è avrà rotto le Pluffe a tutti pur di conquistarsi la spilla».
Le lanciai uno sguardo poco convinto mentre lei continuava a sputare veleno.
«…Light, però, bel colpo. Miglior portiere che i Corvonero abbiano avuto da cinquant’anni a questa parte, diceva sempre James… e i migliori pettorali che il Mondo Magico abbia mai potuto vantare, direbbe chi l’ha visto senza maglietta» schioccò la lingua maliziosa mentre Lily ridacchiava dal suo angolino. «Per non parlare delle sue enormi mani da portiere» suggerì quest’ultima con fare cantilenante, voltandosi per prendere parte alla conversazione.
 «Ma diciamo che avrei apprezzato il fatto di essere Caposcuola anche solo per la presenza di Malfoy…» decretò pensierosa la bionda mentre scartava uno Zuccotto di Zucca dalla montagna di dolci che aveva sgraffignato dal carrello mezz’ora prima. Io non riuscii trattenere una risata, che uscì roca e sorpresa.
«Malfoy! Andiamo Dom…»
«Scherzi? Dai Rose, lo sai anche tu, lo sanno tutti.»
Mi allungai per prendere una Cioccorana, sollevata dall’improvvisa atmosfera allegra.
«Beh Rose, penso che chiunque sia provvisto di occhi possa rendersi conto che è un bel vedere…» buttò lì Lily guardandomi come per convincermi di qualcosa di ovvio. Scossi la testa sorridendo incredula; certamente sapevo che Malfoy fosse un ragazzo carino, e forse anche un po’ più sopra la soglia di carino, ma di sicuro nel complesso non era granchè di speciale. Beh, anche fosse stata la persona più affascinante e divertente del mondo, nessuno l’avrebbe mai scoperto vista la sua scarsa loquacità.
«Per me prendete un granchio… vi sembra tanto speciale perché sta sempre zitto…»
«Mhm… si, bello e tenebroso ci piace.» decretò Dominique con voce sfrigolante mentre Lily ridacchiava con la mano affondata in un barattolo di Gelatine TuttiGusti+1.
«No, l’unica pecca è che è amico di Al, e se è amico di Al…» Dominique lanciò uno sguardo alle due cugine con aria di chi la sa lunga
«…è chiaramente un deficiente» masticò Lily annuendo nella mia direzione.
Sbuffai divertita. Avendo la stessa età di Albus, avevo stretto con lui un legame più profondo rispetto a quello che mi relazionava con tutti gli altri cugini, forse perché sentivamo di condividere molto, a differenza di Dominique, che oltre ad appartenere ad una casa differente, Corvonero, aveva un’indole molto diversa dalla mia. Con Albus invece c’era sintonia, lui non era scalmanato come suo fratello James, ma non era nemmeno troppo diligente nello studio, a differenza mia. Nonché lo sbandierassi come un vanto, ma adoravo studiare, soprattutto perché letteralmente mi incantava tutto ciò che avesse a che fare con il Mondo Magico e poi perché non ero la degna figlia di mia madre per niente.
In realtà c’era solo una persona che ‘competeva’ con me per il fantomatico titolo di studente migliore del mio anno: Scorpius Malfoy. Ma come mi aveva raccomandato mio padre sei anni prima, mi ero messa in testa di superarlo in ogni materia, ache se mascheravo la cosa con finta indifferenza, soprattutto quando Albus tirava fuori il discorso.
Lui, d’altro canto, non poteva chiedere di meglio che avere due brillanti studenti come amici e vivere un po’ di rendita. Comunque, da quando Albus aveva stretto amicizia con il Serpeverde, al secondo anno, ci eravamo un po’ allontanati e io avevo trovato la compagnia di Lily, un anno più piccola di me, e Dominique. Hugo, neanche a parlarne. Lui passava il suo tempo praticamente solo con Fred e Roxanne, a tramare scherzi di ogni genere che finivano sempre per essere smontati dalla sottoscritta. 
Guardai fuori dal finestrino il paesaggio ormai scuro della notte. «Tra un po’ saremo arrivati».
«Chissà dove sono finiti quegli altri» chiese retoricamente Lily, alzandosi in piedi per infilarsi la divisa. Dominique sbuffò facendo Evanascere le cartacce dei dolciumi «Saranno in giro ad appendere per i piedi qualche primino, ora che James ha finito gli studi suppongo che qualcun altro debba prendere degnamente il suo posto.»
Mi alzai assumendo un cipiglio contrito «Sarà, ma questa volta consiglio loro di tenere le orecchie ben tese, non vorrei proprio dover sfoderare le mie facoltà di Caposcuola il primo giorno.»
Le due ridacchiarono e Dominique aggiunse: «Viste le terribili Fatture che eri in grado di lanciare anche PRIMA di diventare Caposcuola, penso che le tengano costantemente tese, le orecchie.»
Sorrisi furba, aprendo la porta dello scompartimento e dando un’occhiata fuori. Studenti correvano di qua e di là cercando di infilarsi la divisa mentre trasportavano i loro bagagli o raccimolavano alcuni oggetti dei Tiri Vispi Weasley da terra.
«Rosie! Ciao!» una ragazza bassa dal viso pieno e i corti capelli a caschetto mi sorrise mentre si sistemava la cravatta storta.
«Ciao Alice, non ti avevo vista al binario, fatte buone vacanze?»
«Oh, si, si, grazie, scusa ma devo correre, se mio padre mi vede arrivare in ritardo…» Sbuffò sonoramente «Ci vediamo al banchetto eh!»
«Okay» dissi e lei corse via, non prima di inciampare sul mio piede e rialzarsi rossa in viso.
«Che tenera» borbottò atona la voce di Dominique alle mie spalle. «É tutta suo padre» asserii sorridendo.
La adoravo, come adoravo il professor Paciok d'altronde. Ci avviammo verso l’uscita, con i bagagli appresso, mentre il treno rallentava lentamente, avvicinandosi alla banchina della stazione di Hogsmeade. Chissà dove diavolo si era cacciato Albus. Di solito adoravano scendere dal treno insieme assaporando l’aria notturna del villaggio magico. Ma sicuramente era con il suo amico e mentre lo pensai storsi il naso un po’ infastidita. Scendemmo un attimo dopo, mentre un sottofondo di urla emozionate dei bambini del primo anno e di borbottii sommessi di tutti gli altri ci attorniava. Intravidi subito la figura di Hagrid che richiamava sonoramente gli studenti del primo anno, mi guardai intorno, alzandomi sulle punte dei piedi, cercando Albus, ma niente.
«Ehi Rosie» fece Roxanne passandomi accanto, con la sua solita aria furba, i capelli scuri legati in un’alta coda.
«Ehi, Roxi, hai visto Albus?»
«Uh-uh non l’ha più visto nessuno.» disse divertita la voce di Hugo dietro di me. Mi girai per lanciargli un’occhiata incuriosita ma se l’era già svignata con gli altri due per accaparrarsi i posti sulla prima carrozza trainata dai Thestral.
«Lascia stare, sarà con il suo amichetto come al solito» sbuffò Lily alzando le spalle «Stai sicura che se lo sogna di arrivare in ritardo. Amici Caposcuola a parte, non credo vorrà pane, burro e una bella Strillettera targata Weasley, domani per colazione.»
Annuii più tranquilla e alzai gli occhi sul grande castello, mentre ci incamminavamo vero le carrozze. La costruzione portava ancora i segni della passata guerra, ma nel complesso era un paesaggio ancora molto suggestivo. Sbadigliai, sorprendendo me stessa di quanto mi sentissi stanca e mi ritrovai a non desiderare altro che un letto caldo e comodo.

   
 
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