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Autore: crazy640    09/10/2019    1 recensioni
SEGUITO DI "IL PAGAMENTO DI UN DEBITO"
I personaggi di Harry Potter appartengono a J.K. Rowling. NON permetto la pubblicazione della storia in altri siti.
"Hermione Granger-Malfoy osservò il via vai di gente che quotidianamente animava la stazione di King’s Cross dal proprio tavolino e, puntuale come ogni anno, il ricordo del suo primo arrivo in quella stazione riaffiorò alla sua mente: una ragazzina di undici anni, ancora una bambina, in mezzo ai propri genitori, spaventata a morte da quella novità inaspettata, ma allo stesso tempo elettrizzata per il nuovo mondo cui andava incontro.
A ripensarci adesso sembrava un’altra persona.
Tante cose erano successe dalla prima volta che aveva messo piede sul binario che l’avrebbe condotta a Hogwarts: aveva combattuto tante battaglie, personali e non, si era fatta degli amici che capivano la sua intelligenza e non ne erano spaventati, aveva conosciuto la paura, la rabbia, l’odio…l’amore."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Blaise Zabini, Ginny Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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prom

 

And these children that you spit on
As they try to change their worlds
Are immune to your consultations
They're quite aware of what they're goin' through 

 

 

Seduti in silenzio uno di fronte all’altra ad un tavolino di una tavola calda, Michelle e Jeremy osservavano le persone che affollavano il locale in quel venerdì pomeriggio.

Dopo il film, Jeremy le aveva proposto di mangiare qualcosa prima di accompagnarla a casa e, anche se inizialmente Michelle era stata restia ad accettare, alla fine si era lasciata convincere dall’entusiasmo con cui il ragazzo aveva descritto il cibo del locale in cui desiderava portarla.

-Ti prometto che non te ne pentirai- le aveva detto cercando di convincerla.

Ora, seduta di fronte a lui, Michelle si chiese se non fosse stata davvero una cattiva idea.

L’appuntamento non era andato male fino a quel momento: Jeremy era stato un perfetto gentiluomo, offrendosi di pagare per entrambi sia il biglietto del cinema sia i vari snack che avevano comprato prima di entrare in sala.

Se doveva essere completamente onesta, però, Michelle attribuiva gran parte del successo di quell’appuntamento al fatto che non avessero parlato molto: durante il film entrambi erano rimasti in silenzio e anche nel breve intervallo si erano scambiati soltanto poche parole per essere sicuri che entrambi si stessero divertendo o, nel caso di Jeremy, per chiederle se volesse qualcos’altro da mangiare.

Ora, seduti a quel tavolo, sarebbero stati costretti a parlare.

Cosa sarebbe successo se non avrebbero trovato punti in comune o peggio se avessero passato tutto il tempo in silenzio scambiandosi soltanto qualche commento sul cibo?

I suoi pensieri ansiosi vennero interrotti dall’arrivo della cameriera con le loro ordinazioni e, osservando il piatto di Jeremy, Michelle si ritrovò a spalancare gli occhi sorpresa.

Cogliendo il suo sguardo, il ragazzo accennò un sorriso.

-So cosa stai pensando- le disse una volta rimasti nuovamente soli.

-Davvero? - chiese Michelle portando lo sguardo sul suo volto.

Jamie annuì.

-Stai pensando che soltanto un matto ordinerebbe dei pancakes alle sei del pomeriggio- rispose, afferrando allo stesso tempo il bricco dello sciroppo d’acero e versandolo generosamente sui pancakes.

Questa volta toccò a Michelle accennare un sorriso.

-Touché- disse semplicemente, lanciando uno sguardo alla propria porzione di uova all’occhio di bue e patatine fritte.

-È uno dei motivi per cui amo questo posto: servono la colazione tutto il giorno.

Così se all’improvviso dovessi sentire il desiderio di frittelle o di una colazione completa di bacon e pomodori qui nessuno storcerebbe il naso- rispose sincero.

Michelle scosse la testa divertita.

-Ma è quasi ora di cena…- disse, rimproverandosi mentalmente l’attimo dopo.

Per un’istante era sembrata identica a sua madre.

Proprio come le aveva rinfacciato Albus.

-Tranquilla, ho un metabolismo molto veloce.

Diciamo che questo è soltanto un antipasto- rispose Jamie, un’espressione sincera in volto.

Alzando le spalle, Michelle si concentrò sul proprio cibo ma Jeremy riportò la sua attenzione su di sé dopo poche forchettate.

-Allora, che ne pensi del film? -le domandò tra un boccone e l’altro.

Michelle incontrò nuovamente gli occhi azzurri del ragazzo e lo fissò per qualche secondo.

-È una domanda trabocchetto? – gli domandò ironica. -So quanto ami questo film, quindi qualsiasi cosa dirò potrà essere usata contro di me- commentò.

Quelle parole riuscirono a strappare una lieve risata divertita a Jamie, prima che questi scuotesse leggermente la testa e posasse una mano sul petto all’altezza del cuore.

-Ti giuro sul mio onore che accetterò le critiche senza offendermi e soprattutto non ci saranno ritorsioni-le promise.

Michelle bevve un sorso dalla propria tazza di caffè e restò qualche istante in silenzio, lo sguardo fisso sul volto del ragazzo.

-Non era male. – iniziò. -Voglio dire, ho apprezzato come sono stati caratterizzati i personaggi ed il modo in cui lentamente vengono fuori le loro personalità.

Mi è piaciuto anche il fatto che i singoli problemi che affliggono i personaggi alla fine si rivelano comuni anche agli altri: il senso di abbandono, la pressione psicologica da parte dei propri genitori o dei propri pari, sono problemi che bene o male affliggono tutti gli adolescenti ma in quel momento tutti si sentono soli a combattere situazioni più grandi di loro- commentò Michelle.

Jeremy l’ascoltò in silenzio, limitandosi ad annuire.

-La cosa che mi ha colpita maggiormente è come questo film sia ancora attuale, nonostante sia stato girato quasi trent’anni fa.

Se avessero dei vestiti o delle acconciature più attuali le battute potrebbero essere recitate ancora oggi senza risultare vecchie- concluse.

-Sento che sta per arrivare una critica- commentò Jeremy dopo aver ingoiato l’ennesimo boccone.

Michelle sorrise e scosse la testa.

-Non la definirei una critica.

Diciamo che il finale mi ha lasciato con molti dubbi: cosa succederà lunedì?

Ritornerà tutto come prima o ci saranno dei cambiamenti? –

Jamie annuì lentamente.

-Il grande interrogativo che affligge tutti quelli che amano questo film.

Tu cosa pensi sia successo una volta che i personaggi sono ritornati a scuola? – le domandò curioso.

La ragazza alzò le spalle, per poi prendere un sorso dalla propria tazza.

-In un mondo fantastico i protagonisti avrebbero mantenuto le promesse fatte, ma so che la realtà è molto diversa- commentò.

In un mondo fantastico Albus le avrebbe chiesto scusa il giorno dopo la loro lite, anche in ginocchio se fosse servito.

Invece i giorni erano passati e niente era cambiato, anzi la distanza tra loro ora sembrava insuperabile, come se la l’amicizia che li legava fin dall’infanzia non fosse mai esistita.

Jamie aggrottò leggermente la fronte.

-Non è sempre detto.

Io ad esempio sono fermamente convinto che loro abbiamo mantenuto i rapporti: Allie e Andrew hanno avuto una storia fino alla fine del liceo mentre Brian e Bender sono diventati uno il migliore amico dell’altro.

L’unica incognita per me è Claire: non so se sarebbe riuscita a ribellarsi alla pressione delle sue amiche- commentò a sua volta.

-Lo credi davvero? – chiese Michelle poco convinta.

Jamie annuì sicuro.

-Hanno tutti bisogno l’uno dell’altro, chi per un motivo chi per un altro.

Forse inizialmente avranno cercato di vivere la loro vita come l’hanno sempre vissuta, ma alla fine si saranno resi conto che senza l’altro non ce l’avrebbero fatta.

Alle volte basta un piccolo gesto o breve incontro per cambiare una vita- concluse.

Michelle lo fissò in silenzio, colpita dalle sue parole.

-Ti ho lasciato senza parole, vero? - commentò Jeremy con un sorriso ironico sulle labbra.

La ragazza abbassò leggermente lo sguardo per evitare di arrossire e alla fine si decise a rispondere alla sua domanda con un’alzata di spalle.

-Non preoccuparti, mi capita poche volte di fare discorsi così profondi, o di stupire le persone a tal punto- commentò con una punta d’ironia nella voce. - Per farmi perdonare ti offro il mio ultimo pancake.

Approfittane perché è un’occasione più unica che rara che io divida il cibo con un’altra persona- le disse spingendo il suo piatto verso di lei.

Questa volta Michelle scosse la testa con veemenza.

-No, davvero. Sono dieci minuti che siamo seduti e non faccio altro che guardare le tue patatine.

Forse avrei dovuto ordinare una porzione anche per me- commentò Jamie.

A quelle parole Michelle scoppiò a ridere divertita.

Jeremy era davvero un ragazzo imprevedibile: fino ad un attimo prima avevano parlato di argomenti importanti partendo da un argomento frivolo ed ora che l’aveva vista leggermente in difficoltà, invece di chiederle il motivo della sua confusione o aiutarla a sviscerare il problema fino alla nausea, cercava di risollevarle il morale con l’ironia e la leggerezza.

-In questo caso come posso rifiutare la tua offerta? - gli disse accettando il suo piatto prima di cedergli il proprio.

Nel breve momento di silenzio che seguì, Michelle portò alle labbra una forchettata dei pancakes e quando il sapore dello sciroppo d’acero le invase la bocca, la ragazza dovette trattenere un gemito estasiato.

-Riconosco quell’espressione…Buoni, vero? - le domandò Jeremy dalla parte opposta del tavolo.

-Sono deliziosi- commentò lei facendo scivolare la punta della lingua sul labbro inferiore per raccogliere le ultime tracce del sapore dello sciroppo d’acero.

Capì dall’espressione di Jeremy di aver fatto un errore: gli occhi azzurri del ragazzo, fino ad un attimo prima ironici ora erano leggermente dilatati e fissi sulle sue labbra, mentre un lieve rossore si dipingeva sulle guance del moro.

Cercando di riprendere il controllo di sé, Jamie si schiarì la gola e bevve un lungo sorso di caffè, prima di tornare a fissare il suo volto.

-Posso confessarti una cosa? – le domandò di nuovo padrone di sé stesso, sistemandosi meglio sul divano in finta pelle e abbandonando un braccio sullo schienale.

Michelle annuì.

-Ero terrorizzato all’idea di questo appuntamento- le disse sincero.

A quelle parole un accenno di sorriso nacque istantaneo sulle labbra di Michelle.

-Ti faccio così paura? - gli domandò ironica.

In risposta Jamie si limitò ad annuire.

-Veramente? – chiese ancora lei, leggermente incredula.

-Vuoi la completa verità? – domandò lui in risposta.

Michelle annuì.

Jamie abbandonò la posa rilassata assunta poco prima per avvicinarsi al tavolo e poggiare entrambe le braccia sul piano.

-Erano mesi che volevo invitarti fuori, o anche solo avvicinarti.

Avevo pensato di parlarti alla festa che abbiamo organizzato a luglio prima di ritornare a casa, ma alla fine mi è mancato il coraggio.

In fondo anche se siamo entrambi Serpeverde non frequentiamo lo stesso gruppo di amici.

Inoltre, non so se lo hai notato, sono un tipo abbastanza solitario: preferisco restare nella mia stanza o in biblioteca piuttosto che andare alle partite di Quidditch o alle varie serate organizzate dai nostri compagni Serpeverde- iniziò lui.

-Dimmi la verità: anche tu come gli altri hai pensato che io e Albus fossimo una coppia- lo interruppe Michelle.

L’ espressione imbarazzata che si dipinse sul volto di Jamie valse più di mille risposte.

-Non credevo avessimo un atteggiamento così ambiguo- commentò lei.

-Per quanto possa valere il mio punto di vista posso dirti che sembravate una coppia molto affiatata- rispose Jamie.

-Non eravamo neanche una coppia! Non lo siamo mai stati- ribatté lei decisa a sfatare una volta per tutte quel falso mito.

Jeremy aggrottò la fronte.

-Davvero? Neanche una storia breve di pochi mesi? –

-No! Stare con Al sarebbe come stare con mio fratello.

Eravamo amici- disse con un velo di tristezza nella voce.

Jeremy la fissò per qualche istante in silenzio.

-Non volevo toccare un tasto dolente, mi dispiace.

Ero veramente convinto che tra voi ci fosse stato qualcosa…- le disse sinceramente dispiaciuto.

Michelle scosse la testa.

-Non è colpa tua, non eri il solo a pensarlo- rispose subito la ragazza allontanando alcune ciocche di capelli dalla fronte. -Quindi se ho capito bene, hai deciso di farti avanti soltanto ora perché hai pensato che fossi tornata single-

In risposta, Jamie annuì per poi abbassare momentaneamente lo sguardo sul piano del tavolo.

-Ho visto quanto sei stata male per il vostro litigio… All’inizio ho preferito lasciarti spazio pensando che fossi distrutta per la fine della vostra storia e, onestamente, non volevo rovinare una possibile riconciliazione tra voi due- aggiunse l’attimo dopo.

Un suono divertito scappò dalle labbra socchiuse di Michelle all’immagine creata dalle parole di Jeremy: nonostante tutto l’idea di una possibile storia tra lei ed Albus era veramente ridicola.

-Però poi sono stato scoperto- continuò il ragazzo, stuzzicando la curiosità di Michelle portandola ad affondare lo sguardo negli occhi azzurri di Jeremy. -Eleonor si è accorta che passavo gran parte del mio tempo a fissarti- confessò.

Ancora una volta la ragazza sorrise: ora le erano chiare molte cose.

-Fammi indovinare: è successo prima della gita a Hogsmeade- disse.

Jeremy annuì.

-Prima o poi la strozzo! -commentò Michelle tra i denti, attirando su di sé lo sguardo incuriosito del ragazzo.

-Ho detto qualcosa di sbagliato? - le domandò.

Michelle scosse subito la testa.

-Il giorno della gita, Ellie non ha fatto che darmi il tormento finché non ho acconsentito ad uscire dal castello ed andare a Hogsmeade insieme agli altri.

Quindi anche il nostro incontro non è stato poi così casuale…-aggiunse infine.

-Diciamo che tua sorella mi ha dato la spinta necessaria per parlarti; a sentire lei ti avevo messo su un piedistallo talmente alto da essere irraggiungibile anche per i Cercatori.

Nonostante non avessi la minima idea di cosa stesse parlando, ho capito che dovevo farmi coraggio e tentare almeno un approccio; così ho deciso che durante l’uscita a Hogsmeade avrei trovato il modo di parlarti: se fosse andata male almeno avrei potuto dire di averci provato.

Se fosse andata bene… -

-Avresti potuto provare ad invitarmi al cinema-concluse Michelle per lui, leggermente divertita dal fiume di parole che Jamie le aveva appena riversato addosso. -Parli sempre così tanto quando sei nervoso? – aggiunse con un sorriso accennato ad incurvarle le labbra.

-Cerco sempre di dare il maggior numero di informazioni in modo che il mio interlocutore capisca il mio punto di vista nonostante il mio stress- rispose il ragazzo sorridendo a sua volta.

Questa volta Michelle si lasciò andare ad una risata divertita che pochi istanti dopo contagiò anche Jeremy.

In quel breve attimo di ilarità una cameriera si avvicinò al loro tavolo e portò via i loro piatti ormai vuoti, lanciando ai due ragazzi un’occhiata dubbiosa.

-Visto il livello di sincerità su cui è stato improntato questo appuntamento, anche io voglio confessarti una cosa- disse Michelle una volta tornata calma.

Jeremy la fissò in silenzio in attesa che lei continuasse a parlare tornando a poggiare il braccio sullo schienale del divano su cui era seduto.

-Ammetto che anche io ero spaventata da questo appuntamento; soprattutto quando mi hai chiesto di venire qui per mangiare qualcosa insieme-confessò.

Per tutta risposta Jamie si limitò ad alzare il sopracciglio destro restando in silenzio.

-Avevo paura che non avremmo avuto nessun punto in comune o che avremmo passato tutto il tempo in silenzio- disse ancora la ragazza.

-Ora invece cosa pensi? -chiese infine Jeremy.

Michelle alzò le spalle e lo fissò per qualche istante, lo sguardo ancora una volta in quello del ragazzo seduto di fronte a lei.

In quei brevi istanti di silenzio, Michelle ebbe la certezza che se avesse fissato abbastanza a lungo gli occhi azzurri di Jamie avrebbe potuto perdersi al loro interno e, per un momento si ritrovò a pensare che erano più belli di quelli di suo padre.

-Penso tu sia un enigma- gli disse quasi sovrappensiero.

A quelle parole Jamie accennò un sorriso.

-Voglio dire…È evidente che tu sia un bel ragazzo, sarei una stupida a dire il contrario… Però mi hai spiazzato con il tuo invito: avresti potuto semplicemente invitarmi a pranzo fuori come avrebbe fatto qualsiasi altro ragazzo, invece tu hai preferito mostrarmi un lato del tuo carattere che credo tu preferisca tenere nascosto- commentò Michelle.

-Se ti avessi invitato a pranzo fuori probabilmente avresti rifiutato- rispose Jeremy senza alcuna acrimonia nella voce.

-Probabilmente si- concesse lei sincera.

-Quindi ho fatto bene a seguire il mio istinto- commentò lui con un sorriso soddisfatto.

Questa volta Michelle alzò velocemente gli occhi al cielo.

-Ora non montarti la testa- lo riprese bonariamente.

-Perché dovrei? Forse perché hai appena ammesso di trovarmi attraente? – la prese simpaticamente in giro.

-Mi rimangio tutto quello che ho detto se continui così- lo minacciò puntandogli contro un dito.

Allo stesso tempo, però, Michelle si ritrovò incapace di smettere di sorridere divertita.

Jeremy alzò entrambe le mani in segno di resa sorridendo a sua volta.

-Ok va bene ma ad una condizione- le disse. -Io la smetto di punzecchiarti se tu mi prometti che uscirai una seconda volta insieme a me- le disse sorridendo a sua volta.

A quella richiesta Michelle si sporse leggermente in avanti sul tavolo diminuendo leggermente la distanza tra di loro, sostenendo il suo sguardo per qualche secondo prima di incurvare le labbra in un sorriso.

-Se è l’unico modo per evitare che il tuo ego diventi di proporzioni smisurate- rispose.

-Assolutamente sì. L’unica soluzione possibile- confermò Jeremy, un sorriso gemello sulle labbra. -Ora è rimasta soltanto una cosa da decidere- aggiunse infine.

Michelle aggrottò la fronte e restò in attesa.

-In una trasposizione contemporanea del film, quale sarebbe stato il tuo ruolo? La reginetta del ballo come Claire o l’emarginata come Allison? -le domandò.

La risata fragorosa di Michelle risuonò nel locale nonostante il rumore di sottofondo e il chiacchiericcio dei commensali seduti ai tavoli poco distanti da loro.

Quando la ragazza riuscì a controllarsi scoprì di avere gli occhi umidi di lacrime per l’eccessivo riso e subito si ritrovò a pensare da quanto tempo non era così spensierata e allegra.

Con fare pensieroso Michelle si portò un dito alle labbra e restò in silenzio per qualche istante prima che i suoi occhi si illuminassero divertiti.

-Ho un’idea: tu scegli quale sarebbe stato il mio ruolo tra Allison e Claire ed io scelgo per te tra Andrew Ben e Bender- gli propose.

-E sia- concesse Jamie. -Comincio io: il ruolo perfetto per te sarebbe Claire soltanto perché non posso non tener conto del legame che hai con la tua famiglia.

I genitori di Allison non si accorgono neanche della sua presenza in casa, mentre tuo padre era pronto a lanciarmi una maledizione fin dal momento che ha capito il motivo per cui ero a casa vostra- commentò cercando di non lasciar trasparire il panico che provava tuttora al ricordo del primo incontro con Draco Malfoy.

Michelle rise divertita ma si guardò bene dal negare le motivazioni dietro il comportamento di suo padre: aveva passato anni ad osservare gli strani atteggiamenti che l’uomo aveva con Ben quindi era perfettamente consapevole della gelosia che questi aveva per le proprie figlie.

-Ok, vada per Claire.

Anche se io non indosserei mai una camicetta rosa…-commentò la ragazza quasi sovrappensiero.

-Ora tocca a me! Qual è il mio ruolo?

Il criminale Bender? L’atleta Andrew? Oppure il nerd Ben? – domandò curioso Jeremy.

Michelle lo fissò per qualche istante prima di sorridere nuovamente.

-Ben. Devo ammettere che hai un’aria un po’ misteriosa come Bender, ma vista la scelta del film non posso che assegnarti il ruolo del nerd- gli disse l’attimo dopo.

-Quindi ho il fascino del bel tenebroso…- disse ironico provocando la risata di Michelle.

-Mi hai promesso che non mi avresti più preso in giro-gli ricordò lei.

Jeremy annuì velocemente prima di cercare di nuovo lo sguardo di Michelle per poi fissarla per qualche istante in silenzio; entrambi erano poggiati sul piano del tavolino con gli avambracci, una minima distanza tra di loro.

Era soltanto il loro primo appuntamento eppure, osservando il volto sereno di Jeremy Michelle si ritrovò a pensare che in compagnia del ragazzo si sentiva serena e spensierata come non le succedeva ma molto tempo e soprattutto che non vedeva l’ora di scoprire cosa avrebbe organizzato Jamie per la loro prossima uscita.

Stava correndo un po’ troppo? Forse.

Proprio mentre quei pensieri confusi le attraversavano la mente portandola a domandarsi se non fosse meglio aumentare la distanza tra loro, qualcosa negli occhi di Jeremy la colpì, impedendole di staccare lo sguardo.

L’attimo dopo Jamie le sorrise.

-Il nerd e la reginetta del ballo… Mi piace come idea-

Già, piaceva anche a lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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