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Autore: beth9611    09/10/2019    0 recensioni
[Altri attori/disney]
Scrivere una storia non è esattamente da me, ma in questi giorni ho avuro una specie di ispirazione e beh ho voluto proseguire perciò spero davvero ce vi piaccia con tutto il cuore,è la mia prima storia perciò siate buoni.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Il giorno dopo la festa ,avrei avuto un colloquio verso le 11:00 ,sapete non amo parlare di questa cosa , ma da quando i miei genitori non ci sono più, cercavo e cerco di mantenermi da sola, non ho mai amato chiedere favori o essere compiaciuta. Avevo fatto molti lavori, in questi due anni,dal lavorare in un call center a fare addirittura da baby-sitter,ed infine la barista. Finita la stagione estiva però non ho trovato più nulla,ho mandato molti curriculum,alla fine mi avevano chiamato per uno dei tanti lavori a cui avevo fatto richiesta. Ero molto nervosa,avevo bisogno di lavorare, ero anche in ritardo con i pagamenti, ma non ero nervosa solo per quello, non avevo dormito molto quella notte, ero preoccupata per JP, non avevo la minima idea di cosa l’avesse spinta a voler andarsene dalla festa quella sera ,ma sicuramente era qualcosa di grave o perlomeno non positivo ,sapete com’è fatta lei ,perciò penso che anche voi vi sareste preoccupate al mio posto conoscendola. Mi avrebbe dovuta accompagnare lei al colloquio,quando sono nervosa non riesco a guidare,ma visto che non si faceva sentire avevo deciso di optare per il pullman. Mi ero svegliata di buon’ora quindi avevo deciso di passare in libreria a prendere dei nuovi libri da leggere, quelli che avevo come al solito li avevo mangiati in due settimane. Continuavo a pensare a JP. Ero arrivata in libreria,e come al solito ero indecisa su quali libri scegliere,la mia attenzione va su una biografia di Samantha Towle: Troppe volte vorrei dirti no , di quel libro il titolo,non mi ispirava abbastanza,ma dovete sapere che io la maggior parte delle volte,non scelgo il libro dal titolo bensì dalla trama,perciò anche quella volta scelsi così. Avevo scelto e preso solo quel libro,nessun altro aveva attirato la mia attenzione e curiosità. La stazione dei pullman era abbastanza vicina dalla libreria cosi mi avviai,e dovevo aspettare li una mezz’ora .Ero allo stazione ,immersa come sempre nei miei pensieri,quando mi accorsi che il telefono stava suonando e finalmente era JP,le dissi che stavo aspettando il pullman ,e le spiegai il perché avevo deciso di prenderlo ,lei mi disse di stare tranquilla e che mi sarebbe passata a prendere alla fine del colloquio,e che mi avrebbe spiegato, salutai JP e salii sul pullman,cuffie alle orecchie ed entrai nel mio mondo. amavo rilassarmi ascoltando la musica e ne avevo davvero bisogno, avevo ed ho una playlist per ogni cosa,momenti belli,tristi,per quando sono arrabbiata ecc,al momento era per quella triste,perché pensavo a JP,a come sarebbe andato il colloqui,e addirittura,una parte della mia testa era andata da sola verso Matteo. Indovinate un po’?! Talmente fossi immersa nei miei pensieri tanto per cambiare,persi la fermata e dovetti farmi 5 minuti a piedi,arrivata al ufficio , mi diressi verso la segretaria,che mi disse che dovevo aspettare. Nell’attesa, pensai a quello che potessi dire: ai miei precedenti lavori, le mie esperienze … era un lavoro da barista per il bar dell’azienda, quando mi chiamarono e entrai. Il colloquio durò quasi una quindicina di minuti, mi salutarono cordialmente e pensai che fosse andato bene. La prima cosa che feci fu chiamare JP per avvertirla della fine del colloquio, nell’attesa cominciai a leggere il libro comprato quella mattina e finalmente vidi la mia amica. Ci sedemmo in un bar lì vicino, ovviamente non in quello per cui feci il colloquio e cominciò a raccontare il motivo della sua fuga dalla festa: mi disse che, mentre parlava con la sua cotta storica, arrivò a mettersi in mezzo tra loro Anna. Questa Anna non solo era la più popolare della scuola, ma aveva un interesse nei confronti di Michael, che a mio riguardo più che un interesse, ormai, sembrava fosse diventata una sfida per lei, perciò non mi sorprese quello che la mia amica mi disse ovvero che Anna cominciò a provarci con Michael davanti a lei. Sapete, ormai avrete capito che voglio molto bene a JP, ma quando attaccava a parlare di Michael e Anna, ve lo devo confessare, a volte non l’ascoltavo, semplicemente perché conoscevo la storia a memoria. Mentre lei ripeteva le stesse cose di sempre, mi arrivò una notifica di Facebook: non potevo crederci. Era l’invito all’evento della festa di compleanno di Matteo\ festa di capodanno, essendo lui nato il 31 Dicembre. Interrompo bruscamente JP per mostrarle l’invito, e lei, di tutta fretta, controllò il suo telefono e mi guardò strano: anche a lei era arrivato lo stesso invito. Vi avviso: quello sguardo lo conosco molto bene, ha qualcosa in mente. Mi disse che dovevamo avviarci verso casa sua e che quella sera avrei cenato da lei, non feci pranzo quel giorno perché lei mi costrinse ad un aperitivo molto sostanzioso per poi avviarci verso la sua macchina e ci dirigemmo verso casa sua. Mentre guidava, JP mi chiese di controllare gli invitati all’evento, eravamo per strada quando cominciammo a sentire uno strano rumore provenire dal motore accorgendoci che la macchina ci stava abbandonando. Fortunatamente, abbiamo avuto il modo e il tempo di poterci accostare, lei era molto in ansia, sapete, teneva molto a quella macchina. Stavamo cercando di capire cosa fosse successo quando sentimmo qualcuno chiamarci: era Giovanni appena uscito dal suo corso di informatica. Ci chiese cosa facessimo lì e cosa fosse successo, gli spiegammo bene o male la situazione e lui si offrì di chiamare un suo amico che lavorava in un autofficina lì vicino e che poteva raggiungerci subito. Non passarono nemmeno cinque minuti che l’amico di Giovanni arrivò, non capimmo molto bene ma a quanto pare era un problema al motore e che sarebbe dovuto venire il carro – attrezzi. JP era disperata, perché non sapeva come dirlo ai suoi, Sapeva però che sarebbe stato oggetto di un’ulteriore litigio. Si stava facendo tardi, era passata più di mezz’ora e il carro attrezzi non era ancora arrivato quando i squillò il telefono: era mia zia Luisa, sorella di mamma, per chiedermi come stessi e se fosse tutto apposto, le dissi che andava tutto bene raccontandogli del colloquio. Mi disse di stare tranquilla e che sicuramente avrebbero apprezzato le mie qualità. La salutai dicendole che le volevo bene e che lei avrei fatto sapere. Avevo appena chiuso la chiamata quando vidi arrivare questo benedetto carro attrezzi. JP continuava a disperarsi, non sapevamo come poter tornare a casa, Giovanni non aveva la macchina e il suo amico era venuto in motorino, JP non avrebbe voluto chiamare i suoi ma purtroppo eravamo costrette a farlo così chiamò sua madre, le spiegò velocemente la situazione chiedendole di passarci prendere. La madre,preoccupata, le disse che stava arrivando. Nell’attesa scoprimmo, con mio stupore, parlando con Giovanni, che anche lui era stato invitato alla festa di Matteo. Mi stupì la cosa perché ne Michael ne Matteo avevano mai dimostrato interesse verso di lui così chiesi a Giovanni da parte di chi aveva ricevuto l’invito, mi disse che la sera della festa, poco dopo che ce ne fossimo andate, Matteo, stranamente, si mise a parlare con lui e che a quel punto gli avesse già accennato alla festa per il suo compleanno ma che anche lui non si aspettava ciò. Arrivò Dora, la madre di JP, la classica signora alla mano ma al temo stesso fine e educata. Non dimostra la sua età, per correttezza e educazione non vi dirò quanti anni abbia! Però posso dirvi che Dora e JP si assomigliano molto. Salutammo Giovanni, e ci avviammo verso casa di JP, nel tragitto, Dora spiegò che Fabio, suo marito, era fuori per lavoro e che aveva ricevuto una chiamata all’ultimo. In quel momento, JP mi guardò facendo un sospiro di sollievo, era ormai quasi ora di cena. Arrivati a casa, Dora ci disse di andare in camera e rilassarci mentre lei si occupava della cena. JP si era tranquillizzata, iniziò a parlare senza prendere fiato della festa di Matteo. Ve lo avevo detto o no che quello sguardo non prometteva niente di buono!
   
 
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