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Autore: ghostmaker    10/10/2019    1 recensioni
In meno di un anno sono morti due Imperatori, c’è stata la più grande guerra mai vista in tutta la Storia, un re deposto, amori nati, distrutti e impossibili, omicidi e tragedie, complotti e tradimenti, e infine mostri mitologici e magie impossibili. Com’è possibile che in meno di un anno le regole della magia siano state aggirate? Seguitemi e troverete le risposte nella terza serie della saga!
[Storia partecipante alla challenge “Pagine di una storia infinita” indetta da molang sul forum di EFP]
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Imperatore dei Cinque Regni'
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Primo Anno (Mondo degli Uomini)
Il Regno di Metel, subito dopo la sentenza di condanna di Fajro, ha dichiarato guerra contro il Regno di Tan conquistando altra terra fino a raggiungere il confine più a nord dell’oasi Oazo. L’inizio del Conclave dei Saggi e le parole di pace proferite da Ohlaka, saggia di corte di Metel, hanno convinto Re Titan a fermare l’invasione. Metel ha ridato a Tan alcune zone vicine al ponte distrutto di Nord/Ovest, però il governo provvisorio del Regno ha dovuto accettare la smobilitazione dell’intero esercito.
Il Conclave dei Saggi ha nominato all’unanimità il nuovo Imperatore, Atua, CCXVII del suo nome. Questa importante carica è stata assegnata proprio a Ohlaka per la grande saggezza con cui ha portato avanti le trattative di pace tra Metel e Tan.
Verso la fine dell’anno è iniziata una nuova invasione verso il Regno di Tan, questa volta effettuata dai briganti di Oazo. I briganti, durante la guerra tra Tan e Metel, sono riusciti a conquistare alcune terre del deserto di Koraha che si erano stranamente svuotate dalle sabbie rosse. Tan, senza esercito, non può opporre resistenza, ma in loro aiuto sta intervenendo una coalizione formata da Metel, Tera e Apen, mentre Dwr, dissociata dall’alleanza, ha comunque garantito la protezione dell’isola Ngahuru così come espressamente richiesto dall’Imperatore Atua, CCXVII del suo nome.

§   §   §

Il piccolo Ten sta vivendo un’avventura fantastica osservando, attraverso gli occhi di Agisto, gli avvenimenti che coinvolgono il suo nuovo eroe. Assiste alle dure prove che Fajro affronta a Wuxing, impara a conoscere questo modo e scopre, con grande sorpresa, che Agisto ha trovato casa proprio in questo luogo. Il corvo, posseduto dall’anima errante di Matco, ha un suo trespolo personale nella sala cerimoniale ed è proprio l’Imperatore, un vecchietto arzillo che Ten ha subito paragonato al suo anziano maestro, a prendersi cura di lui. Ten, purtroppo, in questa sua condizione di semplice osservatore, può sentire tutto tranne quando l’Imperatore parla direttamente a Matco.

Come per Fajro anche Ten scopre ogni giorno cose nuove e tra queste l’importanza che ha il corvo come osservatore speciale nel mondo degli uomini. Il bambino comprende perché il suo maestro gli ha detto che avrebbe potuto vedere tutto, anche cose che lui stesso non ha conosciuto e spera di riuscire a ricordare ogni cosa in modo che l’anziano istitutore possa scrivere il quinto e il sesto tomo della storia.





2° capitolo – I compiti dell’eroe





«Maledizione!» esclama Fajro dopo l’ennesima brutta figura fatta in allenamento contro Mizu.
«Fajro, devi liberare la mente, creare il vuoto, e il corpo si muoverà istintivamente senza che tu debba impartire ordini» urla da distanza Kasai.
«Permettimi di mostrarti come puoi ostacolare Mizu» dice il generale Haru. «Ti posso assicurare che è difficile anche per me quando usa il suo Elemento.»
Fajro lascia il posto a Haru e il generale si mette in posizione di attesa tenendo la spada con la punta rivolta verso il basso e gli occhi chiusi.
Mizu parte all’attacco e Haru para ogni colpo mantenendo sempre gli occhi chiusi e infine conquista la vittoria entrando con tutto il corpo nella linea difensiva dell’avversario.
«Come hai visto non ho usato la forza fisica. Il fragore delle lame che si scontrano è soltanto un effetto scenico mentre la vittoria può avvenire senza troppi movimenti superflui» dice Haru aprendo gli occhi. «Un avversario forte non s’impressiona se agiti la tua spada, anzi, attende che tu sia stanco per poterti colpire.»

Atua, che stava assistendo in disparte, raggiunge Kasai e le chiede a bassa voce: «Contro Kinzoku?»
«Nessun miglioramento neanche contro di lui. Sono sicura che ci sia qualcosa che lo turba ma che lui stesso non riesce a comprendere che va oltre la famiglia e alla principessa di Tera, un malessere profondo scaturito da qualcosa che ha visto e lo ha turbato a tal punto da frenarlo inconsciamente» risponde Kasai.
«Sei una donna fantastica e forse ho capito!» risponde sorridendo Atua.

Una ragazza giovanissima raggiunge l’arena, s’inchina a Haru, e dice: «Maestro, l’Imperatore chiede di voi.»
Haru fa una smorfia rispondendo: «Problemi a Sliabh?»
«No Maestro, è rientrato il generale Natsu.»
«Ah, meno male» risponde sollevato Haru prima di allontanarsi.
La ragazza rimane nell’arena, si avvicina a Fajro e gli consegna un telo per asciugarsi la fronte dal sudore.
«Grazie Mokuzai, sei sempre gentile con me» dice Fajro.
Il viso di Mokuzai diventa rosso appena vede il sorriso del ragazzo e la scena non passa inosservata a Kasai.
«Amica mia, neanche tu sei immune alla presenza di un bel ragazzo. Chissà se pure il generale Aki…»
«La Signora non è frivola come te o timida come me!»
«Appunto, lei parte in vantaggio su noi due! E non escluderei neppure Eteru!» dice Kasai ridacchiando.
«Lasciate in pace questo ragazzo, pettegole» dice Atua facendo l’occhiolino a Kasai.
La donna comprende il messaggio e dice a Mokuzai: «Usciamo un attimo, ho bisogno di un consiglio.»
«Da me? E da quando mi chiedi consigli?» risponde la ragazza mentre Kasai la trascina fuori dall’area di allenamento.

Rimasti soli, Atua chiede a Fajro: «Tu sei consapevole che è stata una scelta di Saga?»
Il ragazzo mostra subito nervosismo rispondendo: «Se fossi stato attento, se non fossi crollato a terra alla notizia della morte di mio padre, lui avrebbe utilizzato una sola magia per salvarci tutti.»
«Ed è per questo che hai aggredito verbalmente Torcon, vero?»
«Se lui avesse obbligato nostro padre a portarsi dietro Saga non sarebbe morto nessuno» risponde Fajro ancora più stizzito.
«In realtà qualcuno sarebbe morto lo stesso: tu.»
«Io sono l’ultima ruota del carro, potevo diventare Globo di Luce e nessuno avrebbe sentito la mia mancanza.»
«Lo sai cosa ti sta bloccando? Hai tratto la conclusione che niente sarebbe successo se quel giorno, invece che adirarti…»
«Fossi rimasto a casa come voleva mio padre» finisce la frase Fajro, mentre i suoi occhi mostrano nervosismo e tristezza.
Atua mette una mano sulla spalla del ragazzo dicendo: «Tu avevi fatto una scelta, così come tutti gli altri, e hai continuato a scegliere in base ai tuoi sentimenti; ti sei assunto una colpa per salvare tua madre e la gente di Tan, hai protetto Aarde da accuse infondate e hai scelto di stare qui per salvare il mondo intero. Troppi “se” nel tuo cuore e so che Kasai sta insistendo sul concetto del tempo.»
«Ma se…»
«Visto? Te lo dico io un “se”; se tu fossi rimasto a casa e non si fosse salvato nessuno ugualmente, adesso diresti che è colpa tua perché avevi rinunciato a seguire le tue idee. Le scelte che facciamo sono per noi e non avranno mai ripercussioni sul futuro degli altri salvo che non sia tu, direttamente, a privarglielo. Mentre combattevi sul ponte, ti sei mai fermato a pensare che stavi uccidendo una persona? No, e sai il motivo? Perché quella persona aveva scelto di combattere senza porsi domande, esattamente come hai fatto tu.»
Fajro è ancora perplesso, ha capito il concetto, ma la rabbia non si è assopita. Atua è consapevole che non ha risolto completamente il problema, nota lo stato di nervosismo del ragazzo e dice: «Gestisci la tua ira, incanalala dentro di te e utilizzala per raggiungere il tuo obiettivo. Ricorda figliolo, il nemico che dovrai affrontare sfrutterà ogni tua debolezza, anche quelle che giungono dal cuore. Egli anela il potere e l’unico mezzo per sconfiggerlo è privarlo del suo desiderio di dominio.»

§   §   §

Fajro è nell’arena insieme con tutti e sei i samurai di Wuxing e a gestire questa sessione di teoria e pratica è la Signora, il generale Aki.
«Oggi ti sarà permesso di osservare la Forma Energetica Assoluta dei nostri sei combattenti. La Forma Energetica è unica per ogni essere vivente, si manifesta sotto tipologie diverse ma la più potente è quella animale. Quando un combattente riesce a evocare l’animale, la bestia si lega in modo indissolubile al suo padrone. Più l’essere vivente diventa forte, più l’animale aumenta il proprio potere, ma con esso anche i rischi per l’evocatore: se durante un combattimento l’animale è ferito, il suo padrone ne risente gli effetti; se l’evocatore perde il controllo mentale sulla magia, la bestia acquisisce coscienza e può ribellarsi fino a distruggere il suo stesso padrone.»
Fajro ascolta con attenzione perché Atua e Kasai l’hanno solo accennato.
«La Forma Energetica si distingue in tre livelli chiamati Kou, il più alto, Heikin quello intermedio e Tei quello più basso. Soltanto due esseri viventi sono in grado di raggiungere il Kou e sono il venerabile imperatore di Wuxing, unico ad avere completato la sua formazione, e quello di Heru, che per nostra fortuna non è ancora riuscito a raggiungere il massimo. Il livello Heiken può essere raggiunto soltanto dai quattro generali di Wuxing, e Natsu è quello più vicino al massimo, e dai cinque servitori dell’imperatore di Heru. Il livello Tei può essere raggiunto da tutti con qualche eccezione. I sei samurai di Wuxing hanno tutti raggiunto il massimo, gli esseri umani, che voi chiamate Saggi, sono molto vicini all’ultimo passo mentre gli altri esseri viventi non sono consapevoli dell’energia che scorre nei loro corpi.»
Aki si ferma a parlare, raggiunge Atua, che stava in disparte, lo indica e dice: «E poi c’è Atua, l’unico essere umano che in vita ha raggiunto il massimo del livello Heikin, tanto da poter rivaleggiare con il generale Natsu.»
«Troppo gentile» risponde Atua ma la donna, con tono brusco, dice: «Non è gentilezza, anzi, sotto un certo punto di vista è pura invidia.»
«Ti comprendo mia cara, non preoccuparti» risponde ridendo Atua.
Aki borbotta qualcosa poi dice a Fajro: «Ragazzo, hai da farmi qualche domanda idiota come quelle che faceva quest’uomo per nulla cortese?»
«Maestra, principalmente una, e spero non sia idiota. Qual è la vera differenza tra un generale e un samurai? Ovviamente il potere ma non può essere soltanto questo fattore a determinare i vari livelli.»
Aki è sorpresa e compiaciuta nel notare che Fajro si differenzia totalmente da Atua in ogni occasione in cui lo incontra e senza far trasparire la soddisfazione risponde: «Mentre chi acquisisce il Tei può evocare un animale, chi ottiene l’Heikin ne può invocare più di uno. Il generale Natsu, per esempio, ne può evocare sette e riesce a gestirne quattro nello stesso momento.»
«Maestra, mi permetta una seconda domanda: la Maestra Eteru per quale motivo non è presente e non è neppure nominata tra i samurai di Wuxing?»
Fajro non era sicuro se fare questa domanda che era soltanto una sua curiosità, ma si accorge che tutti i presenti reagiscono mostrando della preoccupazione sul viso. Aki, dopo un inchino verso il nulla, risponde: «Dopo la lezione sarai convocato dal Venerabile Imperatore e risponderà al tuo quesito.

Aki si riporta al centro dell’arena e chiama ogni samurai per mostrare la propria Forma Energetica Assoluta. Ogni combattente evoca il proprio animale senza recitare nessuna formula lasciando Fajro a bocca aperta perché con ognuno di questi samurai si era sempre allenato solo con le armi e il potere che gli stanno mostrando amplifica la differenza di forza tra loro e lui.
Atua gli è vicino e cerca di incoraggiarlo: «Con il tempo riuscirai a superarli perché ognuno di loro ti fornirà il suo supporto quando tornerai nel mondo degli uomini, sia magico sia fisico. I buoni rapporti che stai intessendo in questi mesi assumeranno maggiore importanza perché spesso combatteranno al tuo fianco.»
Uno dei samurai evoca una Tigre con denti a sciabola fatti di ferro, Fajro osserva mentre chiede ad Atua: «Con lui non vado molto d’accordo, forse perché siamo obbligati a fare insieme un allenamento tutti i giorni ed io non faccio progressi.»
«In verità lui è designato a essere il tuo nemico. Kinzoku farà di tutto per metterti in difficoltà, anche usando l’Elemento Metallo che stai vedendo evocato nella Tigre, ma non per odio, anzi, lui è il primo a volere che tu lo batta. Kinzoku, semplicemente, è il più forte dei Sei e se lo sconfiggi, vuol dire che puoi passare alla fase seguente.»

§   §   §

Finita la lezione teorica e la visione della Forma Energetica dei Sei samurai, Fajro si ritrova, senza essersi mosso, nella sala cerimoniale. Davanti a lui ci sono Eteru e un vecchietto ingobbito intento a ripulire la piccola ciotola del mangiare posta su un trespolo.
«Mi avete convocato imperatore?» dice Fajro inchinandosi verso il baldacchino.
Eteru sorride mentre il vecchio dice: «Giovanotto, dove stai guardando? Sono qui al tuo fianco.»
Fajro impallidisce e s’inginocchia di scatto sbattendo pesantemente le rotule sul pavimento. «Vi chiedo perdono, non sapevo foste Voi.»
«In effetti, non mi hai mai visto in questi mesi e immagino che sia facile per un principe potermi scambiare per un servitore» dice ridacchiando l’imperatore.
Un corvo appare all’improvviso nella stanza e gracchiando atterra direttamente sul trespolo. Il vecchio chiede a Eteru: «Per favore, mi porteresti delle ciliegie? Il nostro amico ne va matto.»
«Sì mio Signore» e una volta risposto Eteru scompare.
«Vieni più vicino giovanotto, saluta un amico.»
Fajro non capisce di chi stia parlando poi, avvicinandosi all’uomo, osserva meglio il volatile ed esclama: «Il corvo di Sipestro!»
Il corvo guarda Fajro e urla: «Impiccati al pennone… impiccati al pennone!»
«Agisto! Ma che cosa ci fa qui a Wuxing?»
«Chissà» risponde l’imperatore senza svelare il segreto del corvo. «Piuttosto ti ho convocato per diversi motivi. Uno è che voglio essere io a spiegarti perché Eteru non era presente alla lezione.»
«Signore, ho notato le espressioni preoccupate degli altri. Spero di non avere fatto una domanda sbagliata» si rincresce Fajro.
«È giusto che tu sappia tutto e la tua domanda è coerente con la lezione. Il suo potere magico oltrepassa ogni livello, compreso il Kou perché Eteru è la persona più vicina al Creatore del Tutto. Può evocare un singolo animale, ma avendo l’Elemento neutro, la bestia che appare divorerebbe ogni cosa nel creato riportando l’equilibrio all’inizio dei tempi, mentre, in disequilibrio, l’animale sbranerebbe ogni essere vivente che gli si parasse davanti creando un mondo fatto di solo Caos. Eteru è una persona combattuta perennemente tra la Luce e l’Oscurità e trova riposo soltanto in due luoghi di Wuxing: la sala cerimoniale e il Tempio Celeste dove dimora durante le sue giornate, soprattutto ora che il Caos si è manifestato.»
«Non sapevo esistesse questo tempio?»
«Come sai alcuni luoghi a Wuxing trascendono la materia e solo se si ottiene il permesso di visitarli si possono vedere. Durante il tuo addestramento sarà Eteru stessa a farti entrare nella sua stanza» dice l’imperatore sorridendo.
Eteru riappare nella sala cerimoniale, s’inchina e si dirige verso il trespolo per mettere delle ciliegie nella ciotola del cibo. Agisto gracchia felice mentre l’imperatore sorride dicendo: «Lo sapevi che questo tipetto è goloso di ciliegie? Si vede che il buon Sipestro l’ha curato con amore.»
«Avevamo molti corvi messaggeri a Tan ma l’ammiraglio si è affezionato a lui fin dal primo momento. Ricordo che se lo portava appresso anche quando veniva alla Villa Reale per cerimonie o banchetti» dice sconsolato Fajro mentre ricorda il bravo ammiraglio defunto nella Grande Guerra.
«Piuttosto, cosa pensi della Forma Energetica dei nostri samurai?» chiede l’imperatore.
«Onestamente Signore, temo di non riuscire a eguagliare i vostri combattenti.»
«Eguagliare? Tu li supererai, ma non stando a Wuxing. Qui devi imparare a gestire il potere magico, sconfiggere il tuo nemico e dare del filo da torcere a un generale, ma sarà solo nel mondo degli uomini che la tua forza crescerà al massimo perché avrai dei compiti precisi da svolgere prima di affrontare chi si cela dietro la maschera dell’Inquisitore.»
«Pensavo che avrei fatto le stesse cose di Atua?»
«Oh no, niente è uguale per nessuno, magari si assomigliano, ma ogni percorso è diverso e più gravoso di quello precedente.»
«Signore, voi sapete già che cosa dovrò fare?»
«Esistono dodici oggetti sacri, sette forgiati nel Regno Wuxing e cinque nei Cinque Regni degli Uomini. Questi oggetti si tramandano dai genitori ai figli, ma quando uno qualsiasi di questi manufatti cambia percorso, l’equilibrio è sostituito dal Caos ed è proprio per uno di questi oggetti che si è scatenato l’attuale disequilibrio. Adesso, soltanto cinque oggetti sacri sono nelle mani dei legittimi proprietari, ma anche questi dovranno essere recuperati e portati a Wuxing per la purificazione e sia i legittimi proprietari sia gli usurpatori non cederanno il loro oggetto senza combattere. Due dei dodici oggetti sono nelle mani dell’Inquisitore, ma egli conosce solo il loro potere magico e non quello di Luce, mentre uno dei dodici oggetti è scomparso e so soltanto che durante il tuo viaggio una persona ti svelerà dove si trova.»
«E gli altri nove?» chiede Fajro.
«Anche nel Caos devo ubbidire alla Regole del Creatore e non posso svelarti né l’oggetto né dove si trova. Tu però, scelto da me per questo compito seguendo le stesse Regole, sarai attratto dal potere magico che emanano e li riconoscerai, mentre la Luce ti guiderà nei luoghi dove sono nascosti in bella vista. È mia facoltà dirti che uno di questi oggetti si trova a Wuxing e dovrai convincere la persona che lo possiede a cedertelo senza utilizzare armi o magie, ma soltanto il tuo cuore.»
«Potete dirmi chi?»
«Io» risponde Eteru sorridendo.

§   §   §

Sono trascorsi quasi due anni da quando Fajro è stato portato a Wuxing. Il ragazzo è sempre stato impegnato in allenamenti con armi e scontri fisici, ma non è riuscito ancora a evocare il suo Elemento Magico. Fajro, costantemente al lavoro, non aveva prestato attenzione allo scorrere dei giorni e soltanto grazie a Kasai e a Mokuzai, sempre pronte a riempirlo di attenzioni, aveva capito che era passato il tempo. Quella mattina Fajro, appena sveglio, si era ritrovato le due donne nella sua stanza e alla sua richiesta di spiegazioni, Kasai, con un enorme sorriso, disse: «Buon compleanno, Uomo!»
Fajro era felice di ricevere quest’augurio per il suo diciottesimo compleanno, ma avrebbe voluto trascorre la sua giornata nella Villa Reale insieme alla madre, agli amici e soprattutto con Aarde.

§   §   §

Secondo Anno (Mondo degli Uomini)
La guerra tra il Regno di Tan e i briganti di Oazo si è conclusa. Dai trattati di pace il Regno di Tan è costretto a perdere ulteriori territori, ma ottiene di riprendersi le terre vicine al mare grazie all’intervento risoluto della Regina di Tera durante un Concilio dei Cinque Regni.
Nella stessa riunione è stata approvata la richiesta di Oazo di diventare Stato Libero in cambio della firma di un accordo di “non belligeranza” contro i Cinque Regni e l’impegno formale di gestire e controllare il confine del deserto di Koraha appena acquisito nella guerra contro Tan.

§   §   §

È il giorno del diciannovesimo compleanno di Fajro e appena apre gli occhi trova nella sua stanza, come l’anno precedente, Kasai e Mokuzai. Ormai tra Fajro e le persone di Wuxing c’è più confidenza e le due donne mostrano subito questo legame buttandosi entrambe sul letto del ragazzo.
«Smettetela di toccarmi!» dice Fajro imbarazzatissimo.
«Io lo faccio sempre, perché oggi ti lamenti?» chiede Kasai mentre mette la faccia di Fajro sul suo seno prosperoso.
«E se lo fai lei, posso farlo anche io!» dice Mokuzai trascinando Fajro sul proprio di seno.
«Attenta, sei piatta, rischi di fargli male al naso!» dice Kasai ridacchiando mentre Mozukai arrossisce.
«Ragazze smettetela! Siete le mie Maestre!»
«Zitto tu!» dice Kasai baciandolo sulla bocca. «Se sei un nostro allievo, devi accettare i nostri ordini!»
Mokuzai, nonostante questo momento di spigliata giocosità, è pur sempre molto timida, così chiude gli occhi, spinge in avanti le sue labbra e dice: «Anch’io!»
Un bacio umido, Mokuzai trema, apre gli occhi, vede Fajro in piedi e Kasai che la sta baciando.
«Ma sei pazza?» urla Mokuzai.
«Mettiamola in questi termini: io ho baciato Fajro, tu hai baciato me, quindi lui ti ha baciata  in modo indiretto» risponde Kasai sempre più divertita nel vedere le strane facce che sta facendo Mokuzai.
Il momento divertente è spezzato dall’arrivo nella stanza di Atua. L’uomo sembra preoccupato mentre dice: «Fajro, Kasai, siamo convocati dal generale Fuyu nell’arena!»
In più di due anni Fajro non ha rivisto questo generale dopo il giorno in cui aveva accettato di fermarsi a Wuxing e il viso di Atua non è quello di una persona che reca buone notizie.

Nell’arena sono presenti anche gli altri tre generali e Fajro sente i loro occhi su di sé, infatti…
«Fajro, il tuo allenamento fisico procede più o meno bene, comunque procede, mentre il tuo addestramento magico non ha avuto nessun tipo di evoluzione. Abbiamo deciso di tentare un approccio diverso, ma soltanto tu puoi acconsentire perché la possibilità di perdere la vita e pari a quella di vivere» dice il generale Natsu con intensa determinazione.
Fajro è consapevole che non ha minimamente utilizzato il potenziale magico rinchiuso nel suo corpo e sa per certo che ogni persona a Wuxing si adopera per migliorarlo sotto ogni aspetto. Non mostra paura rispondendo: «Sono stato scelto per questo compito, l’imperatore crede in me ed io non dubito di voi, quindi qualunque cosa vogliate fare per accelerare i tempi del mio apprendistato sono a vostra disposizione. Se è la morte ciò che mi aspetta, l’accetto.»
«Da quando, due anni fa, ti ho detto che apprezzavamo e detestavamo il tuo impeto sei migliorato tantissimo anche nella gestione mentale. Sarà proprio la tua mente a decretare il successo o il fallimento di questa prova e solo per questo motivo ci siamo convinti a eseguire un rituale così pericoloso» dice il generale Aki sorridendo al ragazzo per la prima volta in questi anni.
Atua stringe a sé Fajro dicendo: «Io non ho affrontato questa prova che può uccidere completamente il corpo o soltanto la mente, ma sono qui perché anch’io credo in te.»
Le parole di Atua ricordano a Fajro la frase che sua madre gli disse prima che andasse a Raumati, ringrazia Atua con un inchino e ne fa un altro in direzione di Kasai, sorride, e poi raggiunge il centro dell’arena, dove sono schierati i quattro generali.
«Ragazzo, mi spiace rivederti solo ora e per questa prova così difficile ma conto di conoscerti meglio appena sarai di nuovo sveglio» dice il generale Fuyu. «Stenditi a terra e resisti fin che puoi.»
Fajro esegue l’ordine e i quattro generali s’inginocchiano ai suoi quattro lati.

Haru tocca il braccio sinistro del ragazzo, Fajro sente una forza incredibile scorrere dal braccio verso il cuore, così potente da fargli accelerare il ritmo cardiaco. Natsu tocca i piedi del ragazzo e Fajro sente un enorme calore svilupparsi e risalire dalla pianta fino all’addome. Aki tocca il braccio destro del ragazzo e Fajro sente intorpidirsi ogni parte del corpo dal collo fino ai piedi. Fuyu mette le mani sulla testa del ragazzo dicendo: «Il tuo ciclo vitale muore per rinascere nel fuoco.»
Fajro sente il gelo partire dalle mani del generale per poi spandersi in tutto il corpo fino a raggiungere il cuore. Il ragazzo ha un sussulto, inizia a gridare per l’indicibile dolore, il suo cuore smette di battere ma lui respira ancora, ansima, perde liquidi dalla bocca, lancia un urlo straziante quando il gelo stringe il suo cervello come se fosse schiacciato in una morsa, le pupille spariscono all’indietro e il secondo urlo è l’ultimo segno di vita del giovane principe di Tan.
I generali si alzano in piedi, Fuyu, spossato, dice ad Atua: «Il rito ha funzionato, ora tocca soltanto a lui.»
Natsu chiama Kasai: «Portalo nella sua stanza e prenditi cura di lui. Ti conosco da secoli e so cosa farai, ebbene, hai il permesso di agire come ritieni più giusto.»
«Grazie della fiducia Maestro, farò tutto il necessario per aiutarlo» risponde Kasai con estrema decisione.

§   §   §

«Ciao bambino mio.»
Fajro riconosce quella voce, apre gli occhi e vede il sorriso di sua madre.
«Che cosa ci fate qui?»
«Non so cosa sia per te il “qui”, io sono nella mia stanza alla Villa Reale.»
«Madre, non è possibile, io vedo soltanto voi!» esclama Fajro perplesso.
«Anch’io vedo soltanto te e sono contenta di poterlo fare. Come sia possibile, non m’importa, ciò che m’interessa è sapere che il mio bambino sta bene» risponde Bruligida con il bel sorriso che aveva prima della morte del marito.
«Voi come state madre? I vostri capelli sono… sono di nuovo rossi.»
«Sto bene figliolo.»
«Madre, non so perché sono apparso a voi, ma vi chiedo di mantenervi salda e forte fino a che potrò abbracciarvi nuovamente.»
«Bambino mio, credo che la tua anima avesse bisogno di conoscere la mia situazione, ed è per questo motivo che mi appari così come aveva fatto tuo padre prima di te. Io ti prometto solennemente che non raggiungerò il Leggendario prima di averti rivisto e baciato» risponde Bruligida con le lacrime agli occhi.
Fajro vorrebbe dire altre parole ma in una frazione di secondo si ritrova da un’altra parte.
Nella stanza entra Flame e chiede: «Madre, con chi stavate parlando questa volta?»
«Con il mio bambino. È vivo!»
La ragazza, ora maggiorenne, scoppia in lacrime e abbraccia Bruligida.

Una camera sfarzosa, un bel tavolo e sopra delle buste da lettera. Fajro guarda chi dorme nel letto e si emoziona chiamandola: «Aarde, amore mio!»
La principessa non si sveglia ma risponde: «Sei vivo o sei soltanto un bel sogno?»
«Sono vivo e immagino che la mia anima sia arrivata da te perché attende una risposta da due anni, dal giorno in cui mi hai visto con le mani insanguinate. Ti supplico, fammi conoscere la tua verità.»
«Quel giorno non ho potuto dire ciò che pensavo ma solo ciò che ho visto, ma nel mio cuore sono sempre stata sicura che non eri stato tu ad assassinare l’imperatore.»
«Mia adorata, tornerò da te a ogni costo.»
Il ragazzo vorrebbe abbracciarla ma anche questa volta si ritrova in un altro luogo.
Aarde si sveglia di colpo, il suo cuore batte all’impazzata, è certa che non fosse un sogno perché il volto del giovane è leggermente cambiato nel corso degli ultimi due anni, soprattutto per quell’inizio di barba biondiccia che gli cresce sul viso. Chiude di nuovo gli occhi e sorride dicendo: «A presto, amore mio.»

Fajro appare in un luogo innevato, si guarda attorno vedendo soltanto la neve candida. Sente freddo, gli fa male la testa, soffia sulle mani per scaldarsi ma non funziona perché non sono solo loro a essere raffreddate, ma l’intero corpo perché è nudo in quel luogo. Chiama: «C’è qualcuno?»
Una voce, proveniente da molto lontano, risponde: «Sei solo, nessuno può aiutarti, o vivi o muori!»
Il ragazzo riconosce chi gli ha risposto. «Generale Fuyu, non mi arrenderò mai!»
Fajro non riceve altra risposta, inizia a camminare sperando che il movimento gli procuri calore, ma il freddo è troppo intenso. Altri passi ma cade all’indietro mentre altra neve scende dal cielo iniziando a ricoprirlo.
«Tutto qui quello che sai fare?» Questa volta è la voce del generale Natsu.
Fajro non risponde, non riesce perché anche le corde vocali sembrano congelate, però il suo spirito è indomito, arrendersi non è contemplato. Il suo cuore aumenta il ritmo dei battiti e per la prima volta lo sente e lo accoglie: il suo fuoco arde, il suo Elemento ruggisce, i suoi pensieri, liberati dal timore di avere già perso le due persone che ama, scongelano la morsa che stringeva la sua mente. Tutto si è acceso, ma forse è troppo tardi, però continua a fidarsi di loro e lascia che il suo corpo bruci con quella fiamma che è arrivata per avvolgerlo completamente.

Fajro sente un profumo delizioso, ma anche un peso addosso, apre gli occhi ed è nel suo letto. Ma non da solo! Anche lei è nuda, gli è sdraiata sopra, le sue braccia lo stringono forte ma con tenerezza. Lui la chiama per nome: «Kasai, grazie.»
La donna si solleva mettendosi cavalcioni su di lui, non è mai stata timida e fargli vedere il suo seno nudo non la disturba, anzi, probabilmente lo desidera da qualche tempo. Kasai sorride, si abbassa verso Fajro e gli regala un bacio, semplice, tenero, affettuoso, uno schiocco così divertente che entrambi ridono. Kasai vorrebbe muoversi sopra di lui, le piace quel ragazzo, ne è attirata e non solo per lo stesso Elemento Magico, la voglia di essere posseduta con forza sul quel letto è inebriante, ma si trattiene, non è lì per questo, forse un giorno, o forse mai, non importa, adesso lei vuole aiutare questo giovane. Dice: «Ero certa che saresti tornato sano e salvo!»
«Kasai, l’ho sentito e riuscirò a evocarlo!»
«Io l’ho visto, però è un cucciolo» dice Kasai ridacchiando, ma subito smette perché Fajro la ribalta sul letto fermandosi sopra di lei. Kasai diventa rossa, Fajro la guarda e ride dicendo: «Questa volta sei tu a essere già tutto un fuoco.»
Ma lei vince sempre questa battaglia. «Stai aspettando che sia io a indirizzarlo nel punto giusto?»
Fajro scatta in piedi e si copre velocemente mentre Kasai ride, non solo per questo momento imbarazzante, ma perché lui è davvero tornato.»

§   §   §

È il momento di dimostrare che l’ultimo tentativo è andato a buon fine. Fajro è nell’arena, davanti a lui proprio il generale Fuyu. L’uomo non sorride, mostra subito la sua intenzione di attaccare senza riserbo; il ragazzo si adegua, sfila dal fodero la strana spada chiamata katana e la punta verso l’avversario ma questa volta non parte diretto: studia le movenze, medita e libera la mente. Fuyu estrae la sua katana e urla buttandosi contro Fajro con impeto e il primo scambio di colpi sono delle parate e contrattacchi. Ai lati dell’arena molti osservano, qualcuno ha una reazione di stupore, altri rimangono impassibili, tutti attendono la parte più importante della sfida.
Fuyu evoca uno scorpione gigante, molto simile a Skorpio, una delle creature malvagie di Koraha, il ragazzo non mostra paura e attraverso la sua Forza Energetica fa apparire il suo animale: un leone con occhi e artigli infuocati, non è enorme, ma neanche piccolo. Fuyu, mentre agita le mani, esclama: «Ora la parte difficile.»
Anche lo scorpione mostra l’aculeo infuocato e il leone indietreggia fino a raggiungere Fajro. La bestia leonina guarda il suo creatore, apre la bocca per fare di Fajro il suo cibo, ma il ragazzo alza il braccio e mette la sua mano davanti alle fauci del leone. Animale ed evocatore si guardano intensamente, entrambi sembrano propensi a sprigionare con potenza delle fiamme dagli occhi per colpirsi a vicenda, ma il leone invece abbassa la testa per farsi accarezzare e poi rivolge la sua attenzione allo scorpione facendo un ruggito così forte da far tremare i muri. Fajro dice soltanto “combatti” e il leone scatta a grande velocità contro lo scorpione senza temere nulla.
Il generale Aki crea una barriera fatta d’acqua che si solidifica immediatamente in ghiaccio ponendola in mezzo alle due bestie mentre il generale Natsu urla: «Ora Fajro, esegui il rientro!»
Il ragazzo solleva il braccio, il leone svanisce lentamente mentre tutta l’energia, fatta a forma di lingua di fuoco, è assorbita dalla mano di Fajro. Il contraccolpo fa indietreggiare il ragazzo di qualche passo ma Fajro resta in piedi senza accusare dolore fisico. Aki fa scomparire la barriera ghiacciata, Fuyu, che aveva fatto rientrare la sua energia senza contraccolpi, cammina veloce verso Fajro e s’inchina davanti a lui dicendo: «Ben fatto, prosegui su questa strada e arriverà il giorno in cui il leone non avrà bisogno di ricevere istruzioni.»
Gli altri nell’arena si avvicinano a Fajro e mostrano la loro soddisfazione nei modi che più conoscono: abbracci, baci, inchini e musi lunghi mentre dicono “bravo”, ma tutti rifilano un delicato pugno sulla testa del ragazzo.
Fajro sorride felice ma Kasai, dopo essersi parecchio strusciata su di lui, lo richiama all’ordine: «Forza, adesso dobbiamo provare la magia elementare!»

L’arena si sgombera quasi completamente: Kasai e Fajro si dispongono al centro mentre a osservare rimangono il generale Natsu e Atua.
«Il rito ha avuto successo?» chiede Atua preoccupato.
«A livello magico c’è stato un enorme balzo in avanti, il ragazzo deve lavorarci sopra per trovare l’intesa perfetta con il suo leone, ma ciò che è sicuramente cambiato in meglio è l’aspetto mentale. Qualunque cosa abbia visto gli ha spezzato le catene che lo imprigionavano e l’imperatore ha già deciso di fargli cadere l’ultimo muro. Grazie al vostro lavoro sappiamo cosa continua a opprimere il ragazzo e più tardi l’imperatore in persona darà in pasto al flusso energetico Fajro.»

Al centro dell’arena Kasai e Fajro depongono le armi e dopo pochi istanti iniziano l’allenamento magico. Entrambi si mettono in posizione, uno affianco all’altro, per uno scontro fisico ma dai loro pugni più avanzati escono delle fiamme; Kasai le indirizza verso un bersaglio mentre quelle di Fajro rimangono ferme nella sua mano.
«Cancellati la mente» dice Kasai sottovoce. «Obiettivo, non risultato.»
Le fiamme di Fajro prendono vigore, ma non raggiungono il bersaglio fermandosi a poca distanza.
«Sono curiosa, proviamo a incanalarle sulla katana» dice Kasai prendendo la spada da terra.
I due sguainano la spada, le loro mani sprigionano il fuoco, la katana di Kasai s’incendia mentre le fiamme di Fajro non si fermano e colpiscono il bersaglio facendo un buco come se dalla spada fosse partito un colpo.
«Ho sbagliato?» chiede Fajro notando lo sguardo interrogativo di Kasai.
«Sì, ma in teoria no. L’obiettivo finale di questa tecnica è proprio quello che hai fatto tu, ma non so né come né perché tu sia riuscito a completare l’allenamento senza passare attraverso il livello intermedio.»
«In che senso?»
«Se con il pugno non arrivi al bersaglio, sempre in teoria, con la spada non dovresti riuscire neppure a farla incendiare completamente.»
Il generale Natsu ha assistito alla scena e chiama la donna: «Kasai, parliamone tra noi, forse dobbiamo cambiare prospettiva con lui.»
Fajro vorrebbe dire qualcosa, ma in un attimo si ritrova nella sala dalle pareti bianche che ha visto soltanto quando Atua gli ha fatto visitare Wuxing il primo giorno.

L’imperatore è nella sala ma Fajro si sorprende soprattutto perché non ha brividi com’è accaduto la prima volta, ma, al contrario, sente un enorme calore.
«La risposta è semplice: adesso anche tu puoi maneggiare la magia e ciò che provi è il fluire del tuo elemento mentre è in contatto con ogni Globo di Luce presente in questa sala» dice l’imperatore.
«Signore, c’è altro, sento qualcosa di famigliare, ma non è fuoco» risponde Fajro mentre si tocca la barba appena accennata sulle sue guance.
L’imperatore appare piacevolmente sorpreso e urla: «Straordinariamente ottimo!»
Fajro rimane interdetto da questa strana felicità, vorrebbe parlare ma nota che l’imperatore sta alzando il braccio verso l’alto e lo guarda. L’uomo sembra aver preso qualcosa tra le dita, serra il pugno e abbassa il braccio mentre dice qualcosa in una lingua arcaica. L’Imperatore, completata la formula, muove il braccio come se volesse lanciare dei semi in un orto e davanti a Fajro appare un suo vecchio amico.
«Siete cresciuto anche in altezza mio Principe» dice il Saggio Saga lasciando senza parole Fajro che, intimorito, fa qualche passo indietro.
«Ciò che avevi sentito era l’Elemento Aria proveniente dal Globo di Luce di Saga, e ciò che vedi è lo spettro del tuo saggio di corte» dice l’imperatore mentre traballa sulle gambe. Il ragazzo lo aiuta a rimanere in piedi e l’imperatore afferma: «Questo effetto negativo si ripercuote su chi manipola dell’energia pura perché l’evocatore deve fornire parte della propria vitalità allo spettro per potersi manifestare.»
«Perché avete fatto questa cosa se poi ne pagate le conseguenze?» chiede Fajro preoccupato.
«Fajro, in questi anni ho imparato a conoscere i tuoi pensieri e dopo il rito con i quattro generali la tua mente è diventata molto più ferma. Sono certo che hai visto ancora in vita le persone che ami e questo ti ha rafforzato, così come sono certo che solo incontrando Saga scioglierai l’ultimo nodo che ti lega al tuo passato più tragico» risponde l’imperatore con sicurezza. «Ora sto meglio e vi lascio soli» aggiunge l’imperatore prima di scomparire.

Fajro è titubante, non sa cosa dovrebbe dire al Saggio, allora è Saga a parlare per primo. «Figliolo, io ti conosco da quando sei nato, comprendo più di tutti il tuo carattere e immagino che ti stia torturando ritenendoti colpevole per la mia morte.»
«Ho accettato che ognuno sceglie la sua strada, ma sei rimasto sul fondo del mare e continuo a dirmi che è stata colpa mia perché ero troppo distratto sul ponte. Potevi tornare tu sulla terra ferma, avresti potuto aiutare Torcon nei mesi seguenti, era lui il principe ereditario di Tan.»
«Fajro, perché continui a dire che la tua salvezza sia stata la mia morte? Forse prima potevi crederlo, ma adesso che sei a Wuxing e conosci la verità sulle Leggi Magiche, non ti è mai venuto il dubbio che io avrei potuto fare una terza magia?»
Il ragazzo è sorpreso dall’affermazione di Saga e il Saggio lo rimprovera: «Sei un testone, impari le cose in fretta, ma poi le lasci indietro come se fossero nozioni slegate una dall’altra!»
Fajro accenna un sorriso dicendo: «Ho imparato a essere testardo da un Saggio di mia conoscenza.»
«Bubbole! Adesso mi tocca darti l’ennesima lezione! Il ponte è crollato, siamo finiti sul fondale del mare…» dice Saga attendendo che Fajro concluda la frase.
«Mare dell’Ovest.»
«Per la geografia del mondo ci siamo; qui ti hanno anche detto che sul fondo del Mare dell’Ovest c’è… »
«Il Regno di Sea.»
«Ora una domanda di storia; se il Kraken era a Ngahuru gli altri due erano…»
«Il Leviatano e il Nathair Mara stavano uscendo dal Regno di Sea e tu li hai fermati.»
«Forse ero uno dei pochi saggi ad avere percepito un disequilibrio nella magia e ho agito seguendo il mio istinto tenendoli a bada in modo che nessuno dei due potesse colpire te o tuo fratello. Prima di lanciarti verso l’alto ti ho detto che avrei compiuto il mio dovere fino all’ultimo e il mio compito, come Saggio di Tan, è sempre stato quello di proteggere gli eredi del Re. Così come il tuo dovere è di proteggere il tuo regno fino all’ultimo istante della tua vita.»
«Sono le parole che ripeteva spesso di mio padre» dice malinconicamente Fajro.
«Explodon è stato un esempio per tutti, anche per noi saggi più anziani, ma aveva il tuo stesso caratteraccio! Contestava ogni decisione di tuo nonno e tu hai acquisito questo lato ribelle da lui» dice Saga ridendo.
Fajro si accorge che lo spetto di Saga sta scomparendo lentamente e gli dice: «Vecchio testone, mi mancano molto le tue sgridate.»
«Mio Principe, usate ogni mezzo che vi sarà fornito e sconfiggete l’oscurità così da  riportare la pace nei Cinque Regni. Anche’io credo in voi» sono le ultime parole del Saggio Saga prima di svanire.

L’imperatore riappare nella sala e Fajro chiede: «Perché non me ne avete parlato?»
«Dirtelo io ha poco valore, sentirsi dire come si sono svolti i fatti dalla persona che li ha vissuti è tutta un'altra cosa. Devo essere sincero e dirti che non sarei voluto arrivare a questo punto, avevo la speranza che il solo fatto di essere qui ti potesse smuovere i blocchi che ti opprimono.»
Il ragazzo mostra la sua sofferenza nell’aver deluso le aspettative ma l’imperatore gli dice ridendo: «Forse sei proprio un testone!»
Fajro sorride, rialza la testa, guarda quel vecchietto determinato e dice con assoluta convinzione: «Per anni ho vissuto nel benessere, mi sono impegnato in lavori che un principe non dovrebbe fare soltanto per dimostrare agli altri di essere indipendente. Litigavo con chiunque dicesse qualcosa che mi disturbava, ho fatto ammattire Saga durante le lezioni e mio padre senza capire che mi stava ascoltando, infine ho insultato mio fratello pensando che fosse un vile e adesso comprendo quanta ragione avesse mia madre nel dirmi che mi sarei pentito. Ora ho capito davvero che il passato ha forgiato il presente e che non esiste un domani senza l’oggi; ora ho compreso pienamente il mio obiettivo e non ci saranno altri giorni senza passi in avanti. Non lotterò per dimostrare agli altri che sono capace, ma lo farò perché è il mio dovere!»










CAST
Importanti
Agisto – Corvo messaggero appartenuto a Sipestro di Tan
Ten [m] – Bimbo che vede gli avvenimenti attraverso gli occhi del corvo
Atua Primo [m] – Leggendario Imperatore dei Cinque Regni Umani
Fajro [m] – Principe di Tan e protagonista della storia
Amara [f] – moglie di Atua Primo, deceduta da secoli (solo nominata)

Regno Wuxing
- ? [m] – Imperatore (il suo nome non è stato ancora detto)
- Aki [f], Fuyu [m], Haru [m], Natsu [m] – i quattro generali di Wuxing
- Eteru [f] (Neutro) – la samurai definita più vicina al Creatore
- Kasai [f] (Fuoco), Mizu [m] (Acqua) – due dei tre samurai con Elementi Primari
- Kinzoku [m] (Metallo) – uno dei tre samurai con Elementi Secondari
- Mokuzai [f] (elemento ancora sconosciuto) – una dei sette samurai

Regno Sea (regno negli abissi marini)
- Kwakhala [f] – Regina (solo nominata)
- Esseri mostruosi: Kraken, Leviatano

Regno Koraha (regno nel deserto omonimo)
- Yuly [f] - ? (solo nominata)
- Esseri Mostruosi: Golem, Skorpio

Regno Sliabh (regno sulle montagne condivise tra Metel e Tera)
- Esseri mostruosi: Gigante

Regno Hout (regno chiamato anche Foresta Proibita)
- Esseri mostruosi: Ombra della foresta?

Regno Heru (regno sotterraneo posizionato alle radici dell’albero Hyperion)
- Innominabile – Imperatore (soltanto identificato come imperatore)
- ? – Cinque servitori di Heru

Altri personaggi nominati o apparsi nel capitolo
- Vecchio Maestro – è l’uomo che aiuta il piccolo Tan nell’apprendimento di una qualche arte magica ancora non definita
- Atua, CCXVII del suo nome, vero nome Ohlaka, era la saggia di corte a Metel prima di diventare Imperatore dei Cinque Regni
- Titan, Re del Regno di Metel
- Sipestro, ammiraglio di Tan deceduto nella Grande Guerra nella battaglia nel Mare del Nord ucciso in duello da Oceanya, principessa e comandante in capo dell’esercito di Dwr
- Bruligida, Regina del Regno di Tan
- Flame, ex ancella della regina, è stata adottata da Bruligida e ora è principessa del Regno di Tan
- Aarde, principessa ed erede di Tera
- Saga, Saggio di corte a Tan, deceduto durante la Grande Guerra nella battaglia del Ponte Nord/Ovest per salvare il principe Fajro




Schema della magia
- Ogni Essere Vivente è costituito di Energia
- Con al morte fisica l’Energia si tramuta in un Globo di Luce o in uno Oscuro
- Il Globo di Luce raggiunge il Regno Wuxing (il bene) mentre il Globo Oscuro raggiunge il Regno Heru (il male)
- L’Energia di ogni Essere Vivente è la base per la creazione degli Elementi Magici

Schema degli elementi magici
- Esistono due Elementi Dominanti: Luce, Oscurità
- Esistono tre Elementi Primari: Acqua, Fuoco, Terra
- Esistono tre Elementi Secondari: Aria, Legno, Metallo
- Esiste un Elemento Neutro: Etere
- se uno o più Elementi Secondari acquistano potere crea/creano squilibrio
- con lo squilibrio uno o più Elementi Primari soccombe/soccombono e l’Elemento Neutro diventa Caos
- L’Elemento Caos dona maggiore potere all’Elemento Dominante Oscurità che prende il soppravvento sulla Luce.

Schema della Forma Energetica Assoluta
- La Forma Energetica Assoluta è il massimo raggiungibile nella Forma Energetica
- La Forma Energetica si divide in tre livelli:
a) Livello Kou (alto) : lo ottengono solo l’Imperatore di Wuxing e l’Imperatore di Heru
b) Livello Heikin (intermedio): lo ottengono solo i generali di Wuxing e i servitori di Heru
c) Livello Tei (basso) – lo ottengono i samurai di Wuxing e tutti gli altri esseri viventi che hanno coscienza delle differenze.
- La Forma Energetica evoca magicamente un Animale

  
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