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Autore: Piumadoro    10/10/2019    0 recensioni
"E la baciò..."
Siamo al quinto anno. I Malandrini stanno crescendo, la vita diventa più complicata e i sentimenti più profondi.
Quest'anno qualcosa cambierà.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sirius guardò Star in quei profondi occhi cobalto e le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.  

“Ti amo.” Sussurrò lui. 

La ragazza sorrise imbarazzata ma felice. “Ti amo anche io.” 

“NO!” Gridò James esasperato. “No, no, no, NO! Così non va bene! Serve più phatos!” 

Sirius sbuffò alzandosi dal suo letto nel dormitorio dove lui e Star erano seduti mentre James li osservava dal proprio letto. “E’ la quindicesima volta che ci dichiariamo amore eterno per finta, al secondo anno credevano che tu e Star steste insieme solo perché vi siete presentati a King Cross insieme, e noi lo abbiamo già fatto quest’anno. La gente crederebbe nella nostra storia anche se io le tirassi un pugno sulla spalla a colazione dicendole . È inutile fare tutte queste scene.” 

“È vero! È esattamente una cosa da te. Ciao, ti amo, dimmi il tuo nome. Come in quella canzone!” Si esaltò James. 

“Intendi Hello, Love You dei The Doors?” Domandò Remus senza nemmeno alzare lo sguardo dal nuovo libro di difesa contro le Arti Oscure, a quanto pare Silente non era riuscito a trovare un nuovo insegnate e il vecchio professore aveva avuto qualche strano incidente. 

I Malandrini lanciarono uno sguardo stupefatto a Remus il quale roteò gli occhi prima di spiegare: “Ho vissuto on voi tutta l’estate. Ne so qualcosa anche io di musica ora.” 

“Potresti cantarle questa canzone.” Continuò James ignorando Remus e tornando a concentrarsi su Sirius

Il giovane Black si alzò esasperato. “Non è la canzone che canterei alla ragazza che amo.” Replicò scocciato prima di uscire dal dormitorio. 

“Comunque parlano già molto di loro due.” Comunicò Peter cercando di risollevare il morale di James. 

Star pensò che sarebbe stato pazzesco se non avessero parlato. 

Lei era andata da Sirius la sera del trentuno agosto e aveva dormito in casa sua per poter arrivare con lui e i Black a King Cross, tradizione imposta ovviamente dai genitori di Sirius

Oltre ad essersi presentati insieme indossavano anche gli abito pomposi e regali dei Black ed erano stati con Regalus in uno scompartimento a loro dedicato. Una sofferenza atroce visto che i due fratelli emanavano ondate di odio puro. 

 

“Potremmo giocare a scacchi.” Propose Star per rompere il ghiaccio. 

Regalus la fissò, gli occhi gelidi. “Se questo ti aggrada.” 

Star annuì estraendo la scacchiera dal baule e iniziando a posizionare le pedine. 

Giocò contro Regalus per qualche minuto, era molto bravo e molto sveglio ma ovviamente la sua discendenza le impediva di fare mosse stupide. Si chiese dov’era la sua discendenza quando era riuscita ad incasinare ben due rapporti concludendo con il diventare la finta promessa sposa di Sirius. 

“Credo che tu mi abbia sotto scacco.” La informò Regalus. 

La ragazza guardò i pezzi. “Scacco matto.” Disse atona, poi si riprese. “Magari potresti giocare con Sirius, è bravo e non ha la saggezza di duemila persone a farlo vincere.”  

“Di a nostra madre che ci siamo ritirati. Posso farlo, no? È la mia futura sposa.” Con queste fredde parole Sirius la prese per mano e la guidò fuori dallo scompartimento senza lasciare a Regalus il tempo per dire niente. 

“Non è stato molto cortese.” Gli fece notare lei. 

“Dobbiamo cercare James, ricordi? È da solo.”  Le ricordò il ragazzo. 

“Già.” Mormorò Star ricordandosi solo in quel momento che Remus avrebbe passato tutto il viaggio nello scompartimento dei Prefetti lasciando James solo con Peter. 

Peter. 

“C’è Peter con lui.” 

Sirius si bloccò voltandosi a guardarla con la rabbia negli occhi. “Cosa vuoi da me?!” La prese per le spalle saldamente e si avvicinò a suo viso. “Cosa vuoi?! Dimmelo! Infondo sei la mia futura sposa no? La mia stessa famiglia ti ha chiesto di tenermi d’occhio. Vuoi che finga di essere felice con Regalus?” 

“No. Voglio che tu ti ricordi che è tuo fratello e che una volta eri felice davvero con lui. E poi non è colpa mia se per i Black le donne comandano.” Ribatté lei. 

“Una volta... e poi non è vero. Nella mia famiglia comandano i più giudiziosi, e per loro tu lo sei, anche mia madre lo è stata ma al pari di mio padre, tutti e due freddi calcolatori che mettono le apparenze prima di ogni altra cosa. Vogliono che tu mi aiuti ad essere così. E mi sembra che tu stia eseguendo gli ordini.” Spiegò lui, il tono calmo e distaccato. 

“Vaffanculo. Ok? Io non voglio che tu vada d’accordo con tuo fratello per salvare le apparenze ma perché credo che un tempo voi due vi volevate bene come me e James e se un giorno io e mio fratello dovessimo allontanarci per qualche motivo ti ringrazierei se ti sforzassi di farmi ragionare. Perché non potrei perderlo. E pensavo che nemmeno tu volessi perdere Regalus.” Sbottò la ragazza. 

Sirius guardò in basso. “Io l’ho già perso.” Mormorò.  

Star si morse il labbro mortificata. “Cerchiamo James.” Propose dopo con gentilezza. 

Il ragazzo annuì piano. “Scusa.” Disse solo. 

Lei sorrise e lo prese per mano. Raggiunsero James e Peter e passarono il resto del viaggio in tranquillità. 

 

Star guardò la spilla rossa e oro appuntata sul petto di Remus. Da quando avevano saputo che sarebbe stato Prefetto, James aveva preso le redini della finta relazione tra lei e Sirius. Assicurando ad entrambi che con la sua guida i signori Black avrebbero mandato lettere piene di elogi entro la fine del mese. 

“Dovresti andarci piano con questa storia.” Gli consigliò la ragazza. “Ne io ne Sirius vorremmo essere in questa situazione, basta il minimo indispensabile perché Regalus e tutta la scuola pensino che è nostro desiderio stare insieme.” 

James annuì. “Si, hai ragione.” 

 

…............. 

 

Il due settembre cominciarono le lezioni. Tutti gli insegnanti non fecero altro che ricordare a tutti che questo era l’anno dei G.U.F.O. e questo mandò Remus totalmente in panico. 

“Non ci avevo pensato! Come ho fatto a dimenticarlo!” Continuava a ripetere. 

Non era difficile immaginare come mai non se ne fosse ricordato; tra il suo Piccolo Problema Peloso e l’essere diventato Prefetto il suo arrivo ad Hogwarts non era stato certo preceduto da giorni di tranquillità. 

La notizia più incredibile, comunque, arrivò quella sera al banchetto quando Silente si alzò in piedi per annunciare che il Torneo Tre Maghi, dopo quasi due secoli, si sarebbe svolto di nuovo a Durmstrang quell’anno. La notizia fu accolta con grande entusiasmo da tutti gli studenti. Il preside li avvertì che la delegazione sarebbe dovuta partire il 30 ottobre di mattino presto e che, quindi, entro quella data chiunque volesse provare a diventare il campione di Hogwarts avrebbe dovuto proporsi ai Capocasa

Gli occhi di James e Sirius si illuminarono quella sera e anche dopo cena, in dormitorio, quello scintillio non si era ancora spento.  

“Qualcosa mi dice che vorreste proporvi.” Commentò Star gettandosi sul letto di Sirius

“Sareste perfetti!” Si emozionò Peter. 

“Sapete che sono morte delle persone vero?” Li informò Remus

“Ma che dici? Sono tutte leggende.” Lo smontò James. 

“Io penso che sarà straordinario.” Aggiunse Sirius

“Si, uno straordinario modo di perdere le lezioni.” Lo prese in giro Star. 

“In effetti è un motivo davvero valido.” Ammise Sirius facendo ridere tutti. 

Qualcuno bussò alla porta. 

James andò ad aprire trovandosi di fronte Lily Evans. La rossa lo fissò dall’alto in basso e poi lo superò puntando i suoi occhi verdi su Remus

“Riunione dei Prefetti, ora nell’ufficio di Lumacorno.” Disse semplicemente. 

“Ciao, Lily.” La salutò Star. 

La Evans non la degnò nemmeno di uno sguardo, si voltò e fece per andarsene. 

“Hei, che ti prende?!” La rimproverò Sirius

“Ho fatto qualcosa di male?” Chiese Star confusa e dispiaciuta. 

Lily piantò i suoi occhi in quelli cobalto della sua ex amica. “Siamo ad Hogwarts da un giorno intero ormai, senza contare il viaggio in treno, ed è la prima volta che ti degni di salutarmi, e le altre non ti hanno ancora vista.” 

“Mi dispiace, sono stata un po' occupata...” Cercò di spiegarsi la mora. 

La rossa la bloccò. “Si, occupata con Black. Lo abbiamo notato. Tutte.”  

Era un’allusione a Mary, Star lo sapeva. Come poteva essere stata così stupida da non aver pensato di avvertirla della situazione. Credeva che sarebbe bastato aver raccontato a tutte la verità l’anno prima ma quest’anno le cose sembravano più serie. 

Lily se ne era già andata quando Star si riscosse. “Cazzo.” Esclamò. 

James, Sirius e Peter si voltarono verso di lei con aria sconvolta. Remus fortunatamente era uscito con Lily. 

“Da quando in qua usi un linguaggio così volgare?” Le chiese James. 

“Da quando mi sono resa conto di essere una pessima persona.” Star non aggiunse altro e scese le scale di corsa per salire al dormitorio delle ragazze, la sera prima aveva dormito di nuovo dai ragazzi, un po' per alimentare le voci un po' perché Sirius e James avevano parlato lungo tra loro e nell’aspettarli lei, Remus e Peter si erano addormentati. Quando entrò nella stanza delle ragazze del sesto anno trovò anche le sue compagne del quinto, come spesso accadeva erano tutte intente a chiacchierare tra loro. 

“Non è vera!” Gridò subito Star. “La storia tra me e Sirius. Ma dobbiamo far credere che sia così. Quello che vi ho detto l’anno scorso: l’essere la sua finta promessa sposa e tutto quanto, quello è vero. Ma i suoi genitori hanno spie ad Hogwarts e noi dobbiamo far credere che siamo davvero innamorati perché altrimenti i signori Black inizieranno a sospettare qualcosa e potrebbe finire male per Sirius. Mi dispiace. Mi dispiace tanto non averti avvertito, Mary. Non sono abituata a voi ragazze, al fatto che badate alle azioni e non solo alle mie parole. Se avessi fatto una cosa del genere a James sarebbe venuto a chiedermi se era vero o no prima di pensare al peggio. Ma ho capito che per voi è diverso. Pensavo che bastasse avervi raccontato la verità l’anno scorso per non farvi credere alla messa in scena di quest’anno. Scusatemi.” 

Dopo il suo sproloquio, che nemmeno lei stessa era sicura avesse senso, le altre ragazze stettero in silenzio per un lunghissimo lasso di tempo e poi... 

“Una missione segreta!” Urlò Alice prima che gli abbracci delle altre la travolgessero. 

“Potrai provarci con Sirius quando vuoi ma ricorda che devi essere lontana da sguardi indiscreti, almeno all’inizio. Poi, se le cose andranno bene tra voi, sono sicura che troveremo un modo di risolvere questa situazione con i suoi genitori. Non ti dispiace vero? Infondo se avesse scelto un’altra ragazza lei ti avrebbe reso impossibile anche solo avvicinarti a Sirius. Ci tenevano un sacco quelle pazze a diventare Black perfettine.” Spiegò ancora la giovane Potter. 

Mary le sorrise. 

 

................ 

 

Qualche giorno dopo, a colazione, James blaterava senza sosta del Torneo Tre Maghi mentre Peter lo elogiava in tutti i modi possibili assicurandogli che sarebbe stato perfetto. Star si alzò per andare a parlare con le ragazze per qualche secondo mentre Sirius ascoltava come Remus aveva pianificato la settimana per farci entrare tutte le lezioni, gli impegni da Prefetto e le ore di studio.  

Un ragazzo del settimo anno si avvicinò a Remus per dargli qualche indicazione su come risparmiare tempo studiando tra una lezione e l'altra. 

“Scusa, Sirius, ma devo chiedertelo: stai davvero con Star?” Chiese poi. 

Sirius lo guardò sorridendo. “Certo che si.” 

“Cavolo, quest'anno si era fatta proprio carina, mi sarebbe piaciuto chiederle di uscire.” Commentò ancora il ragazzo. 

“Si... Proprio carina.” Mormorò Sirius guardando Star tornare verso di loro seguendo il corridoio tra il tavolo di Tassorosso e quello di GrifondoroAll'improvviso si alzò in piedi, salì sulla panca poggiando il piede sul tavolo e iniziò a cantare: 

“Pretty woman, walkin' down the street 

Pretty woman the kind I like to meet 

Pretty woman I don't believe youyou're not the truth 

No one could look as good as youmercy 

Appena Star si accorse che stava cantando a lei stette al gioco, camminò di fronte a lui avanti e indietro sorridendo. 

“Pretty woman won't you pardon me 

Pretty woman I couldn't help but see 

Pretty woman that you look lovely as can be 

Are you lonely just like me 

Sirius le porse la mano facendola salire sul tavolo e lei girò piano su sé stessa ballando un po’. 

Molti al tavolo di Grifondoro iniziarono a battere le mani a ritmo, Star prese quindi a camminare sopra il tavolo mentre Sirius cantò sempre più forte sostenuto da un corretto improvvisato da James e Remus

“Pretty woman stop awhile 

Pretty woman talk awhile 

Pretty woman give your smile to me 

Pretty woman yeahyeahyeah 

Pretty woman look my way 

Pretty woman say you'll stay with me 

James spinse Sirius a salire a sua volta sul tavolo. Il ragazzo prese le mani di Star e ballò con lei. 

“'Cause I need youI'll treat you right 

Come with me baby, be mine tonight 

Pretty woman don't walk on by 

Pretty woman don't make me cry 

Pretty woman don't walk awayhey, OK 

Il rumore dei battiti di mano si fece sempre più forte e alcuni studenti avevano anche iniziato a cantare a loro volta. 

“If that's the way it must be, OK 

I guess I'll go on home, it's late 

There'll be tomorrow night, but wait 

In quel momento Sirius si bloccò mettendosi la mano sopra gli occhi come per bloccare i raggi di un sole che non c’era per poter vedere più lontano. 

“What do I see?” Cantò poi mettendo effettivamente a fuoco la figura della professoressa McGranitt, le labbra assottigliate dalla rabbia. 

“Is she walkin' back to me? Chiese cantando indicando la professoressa a tutti. 

“Yeahshe's walkin' back to me” Continuò saltando giù dal tavolo tenendo la mano di Star che fu trascinata giù, fortunatamente lui si girò in tempo per afferrarla impedendole di cadere. In quel momento erano davvero vicini, e lei sorrideva in modo meraviglioso, tranquilla tra le sue braccia. Poi Sirius si ricordò della professoressa e iniziò a correre tenendo di nuovo Star per mano. 

“Signor Black, signorina White.” Senza nemmeno bisogno di urlare la McGranitt li richiamò all'ordine facendoli bloccare a pochi passi dal portone. “Seguitemi nel mio ufficio.”  

“Oh, avanti, abbiamo cantato tutti, non può punire tutti.” Cercò di salvarli James. 

“No, ma posso punire gli unici due che lo facevano sopra il tavolo.” Replicò lei. 

Sirius sbuffò in modo strano, come se stesse trattenendo una risatina. 

La McGranitt lo squadrò prima di precedere lui e Star verso il suo ufficio. 

“C’era un doppio senso persino in quello che ha detto lei?” Sussurrò Star a Sirius sconvolta dalla semplicità con cui lui vedeva il sesso ovunque. 

“Te lo spiego dopo.” Le assicurò lui. 

 

…… 

 

Sirius e Star finirono in punizione per due settimane, e la punizione consisteva nel pulire tutti i tavoli della Sala Grande dopo ogni cena. La professoressa aveva scelto la cena così che loro non trovassero scuse per perdere le lezioni, cosa che irritò Sirius

Vero la fine della prima settimana di lezione Silente presentò il nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure: un giovane uomo in completo elegante con lo sguardo furbo e l’aspetto molto affascinante. 

“Peccato che sia biondo.” Commentò Star. 

“Wo wo, frena! Vuoi dire che ti piace?” Le chiese James sorpreso. 

“Non direi che mi piace, direi che è oggettivamente bello. Tutto qui.” Spiegò lei. 

“Però non ti piacciono i biondi.” Notò Remus

“Ne ho abbastanza di biondi, vorrei innamorarmi di un uomo dai capelli neri.” Disse Star, forse solo perché Thomas aveva i capelli chiari. 

“Neri tipo quelli di Sirius?” Domandò Peter. 

La ragazza fece spallucce. “Anche si, ma basta che siano scuri. E poi non è detto, chissà cosa accadrà.” 

Mentre Star tornò a concentrarsi sul suo piatto Sirius lanciò uno sguardo di fuoco agli altri Malandrini che gli stavano lanciando occhiatine ammiccanti. 

Dopo la cena Star e Sirius rimasero in Sala Grande e iniziarono la loro punizione. 

Sirius alzò lo sguardo su di lei, portava i capelli raccolti con la bacchetta e, nonostante stesse grattando via una macchia appiccicosa di cibo dal tavolo, sorrideva. “Mi dispiace averti cacciata in questo guaio.”  

La ragazza lo guardò e sorrise. “A me non dispiace. Non più di tanto.” 

“Ah, no?” Chiese lui avvicinandosi. 

“No, da quando i ragazzi sanno che stiamo insieme mi guardano in modo diverso, come se volessero stare con me.”  

Sirius rise di cuore. “Ti hanno sempre guardata, solo che prima non avevi l’età giusta, diciamo... mentre ora sei cresciuta, sei sexy, e possono guardarti pensando a stare con te. In più da quando hai smesso di preoccuparti del tuo aspetto lo noti di più perché sei più tranquilla.” 

“Secondo me sono attratti da me solo perché pensano che sono impegnata.” Replicò lei. 

“Non è vero. Uno del settimo anno mi ha chiesto se eri libera perché ha detto che dopo l’estate ti sei fatta davvero molto carina. E giuro che se mi rispondi dicendo ti strangolo.” Le raccontò. 

Star scosse la testa poi all’improvviso fissò la porta e a Sirius sembrò quasi di vederla drizzare le orecchie. 

“Qualcuno si avvicina.” Lo avvertì lei. 

Con un movimento repentino il ragazzo la afferrò per la vita facendola sedere sul tavolo e poi si posizionò tra le gambe di lei afferrandole il viso tra le mani per baciarla a pochi centimetri dalle labbra. 

Star sentì il cuore battere forte, non si era aspettata quella mossa. Dopo alcuni secondi Sirius si allontanò. 

“Se n’è andato?” Chiese in un sussurro. 

Lei annuì. “Era proprio necessario, comunque? E se fosse stato solo un ragazzino che voleva infrangere le regole?” 

Sirius fece spallucce. “Così siamo andati sul sicuro.” 

La ragazza sospirò. “Dai, sbrighiamoci a finire.” 

“Star,” La richiamò lui serio dopo qualche minuto. “vuoi che dica a quel ragazzo che sei libera?” 

“Oh, no! Non prima che io l’abbia visto, ricordi? È l’anno dell’amore a prima vista.” Decretò lei. 

Il ragazzo scosse la testa e si rimise al lavoro. 

 

…................. 

 

Il professor Walker non era male, secondo James; conosceva molti incantesimi, li faceva esercitare in classe e aiutava chiunque ne avesse bisogno. Se solo non fosse stato così irritabilmente irresistibile per tutte le ragazze. Era estenuante vederle sbavare così per lui, e la cosa che gli dette più fastidio fu beccare Lily a guardarlo trasognante durante il primo compito. 

Lily si odiò profondamente; Mary le aveva messo in mente strani pensieri sul nuovo insegnante. A parere di quella ragazza scatenata quel professore non doveva avere molti anni in più di loro e una studentessa molto sexy e matura avrebbe potuto accalappiarselo e sposarlo. E quindi la rossa si ritrovò a pensare al matrimonio, si, non al professore in sé ma allo sposare un uomo, non uno dei soliti ragazzini immaturi. 

Proprio in quel momento Potter lanciò un fuoco d’artificio sotto la scrivania di Walker. Prima che lei potesse avvertire l’insegnante quello spense la miccia con un tocco di bacchetta. 

“Non so chi sia stato ma se è davvero coraggioso dovrebbe fermarsi a parlare con me del suo gesto dopo la lezione.” Commentò il professore. 

“È tato Potter.” Sbottò Lily senza nemmeno pensarci, quello di quel ragazzo era esattamente il livello di stupidità adolescenziale che le faceva credere che non avrebbe mai trovato un uomo che potesse sposare. 

Il signor Walker le sorrise. “Vorrei che il responsabile si facesse avanti da solo, signorina Evans.” Detto questo riprese la sua lezione come se niente fosse mentre Potter lo fissava con lo sguardo colmo d’odio. 

Quando la lezione finì i Malandrini si diressero insieme verso la lezione successiva.  

“Adesso dimmi dove diamine nascondevi quel fuoco d’artificio.” Lo interrogò Sirius sorpreso. 

“O forse dovresti dirci perché lo hai lanciato al professore, ci sta insegnando bene.” Protestò Remus

“Quel tipo è odioso. Lo avete visto? Come sorride a tutte le ragazzine e come loro lo guardano? E lui lo sa, e ne gode. Lo detesto.” James digrignò i denti. 

“Anche tu fai così.” Gli fece notare Star. 

“Si ma io ho l’età per farlo. Quando lo fa lui è fuori luogo. Dovrebbe trovare moglie e sistemarsi e non fare la rock star.” Sbottò James. 

“Questo vuol dire che tu hai intenzione di diventare un uomo maturo ad un certo punto?” Lo prese in giro Sirius

“Certo che si. Non posso fare l’idiota per sempre come quello lì! E poi lo avete sentito? si crede tanto figo. Sapete che vi dico. Ci vado! Ci vado eccome. Gli mostrerò chi è James Potter.” Il ragazzo girò sui tacchi e tornò nell’aula a passo di marcia prima che chiunque potesse fermarlo. 

“Deve c’entrare Lily per forza.” Commentò Star. 

“Pensi che sia ancora innamorato di lei?” Chiese Peter. 

“Sicuro. Ora cerca di nasconderlo, vuole far credere che vuole solo conquistarla per dimostrare che anche se lei lo ha rifiutato una volta non vuol dire che possa resistergli sempre.” Spiegò Sirius beccandosi delle occhiate sconvolte da Peter e Remus

Star allontanò quella stranezza con un gesto della mano. “Si, vi presento l’esperto di problematiche adolescenziali Sirius Black, non fateci caso e diventerete adulti senza incidenti di percorso.” 

James li raggiunse a lezione di Storia della Magia iniziata e, visto che il professore a malapena si accorgeva di qualcosa, Star si sporse verso suo fratello per chiedergli spiegazioni. 

“Quel buffone non mi ha nemmeno messo in punizione, mi ha fatto un discorso infinito sul rispetto e sul fatto che anche lui era come me ma non andrò da nessuna parte con questo atteggiamento. Come se sapesse qualcosa di me.” Sbottò lui. 

“Mi sembri davvero molto nervoso, perché odi tanto quel professore? Non è da te.” Si stupì Remus

“Quello lì dice cose che avrebbero anche senso se lui non si comportasse in modo totalmente differente.” Sbuffò James. 

Sirius sospirò. “Lily lo ha guardato e a te la cosa non va giù. Dovresti trovare il coraggio di dirle ciò che provi.” 

“Fatti i cazzi tuoi.” Gridò James. “Sei anche più codardo di me. Sei un falso Grifondoro.” L’aula intera ammutolì, persino il professor Ruf interruppe la sua spiegazione. Il giovane Potter si guardò attorno spaesato e rabbioso poi uscì dall’aula borbottando delle scuse all’insegnante.  

Sirius abbassò lo sguardo sul libro e non aprì più bocca. Star, Remus e Peter si scambiarono sguardi sconvolti.  

A lezione finita Sirius sparì tra la folla e non si presentò a pranzo, come neanche James. 

“Tu dici che James sia così preso da Lily da reagire così?” Chiese Star a Remus all’improvviso. 

Il ragazzo la guardò. “Sicuramente a lei tiene molto di più di quanto ci immaginavamo ma non credo sia solo quello, credo che ci sia dell’altro...” 

“Forse perché i suoi genitori danno molta più fiducia a Star che a lui nonostante lei non sia davvero sua figlia, e questo lo rende felice ma anche triste.” Ipotizzò Peter. 

Gli altri due Malandrini lo guardarono sorpresi. 

“Oh, deve essere così confuso. Io sono arrivata e gli ho scombinato la vita.” Si colpevolizzò la ragazza. 

“Si, certo. Ma poi devi anche contare che anche dopo la Mandragola non sta andando bene il suo progetto di diventare Animagus e lui è il migliore in Trasfigurazione.” Continuò Remus

“E, anche se finta, la relazione tra te e Sirius vi sta avvicinando e Remus è sempre con i Prefetti e io e lui siamo spesso soli, io adoro la sua compagnia ma forse lui non gradisce così tanto la mia, e gli mancate, si vede.” Proseguì Peter buttandosi un po' giù. 

Remus gli passò una mano sulla spalla cercando di rincuorarlo. 

“Stai con lui da poco ma sei l’unico che si è accorto che James non è forte e invincibile come credevamo. Che disastro...” Star si prese il viso tra le mani e si passò le dita tra i capelli. “Dobbiamo fare qualcosa.” 

“Si, ma per ora tu vai da Sirius e io e Peter da James.” Decretò Remus

La ragazza lo guardò sconvolta. “Ma James…” 

“…ha bisogno di te… lo so. Ma io non saprei cosa fare con Sirius. Tu sei l’unica che lo può capire abbastanza e che saprebbe come prenderlo. Quindi noi ci occuperemo di James per te, per questa volta.” Continuò Remus

Lei ci pensò un po’ ma poi annuì e uscì dalla Sala Grande diretta verso la torre di Astronomia sperando che suo fratello non si fosse rifugiato nella loro torre poiché Remus e Peter non lo avrebbero mai trovato se fosse stato così. 

Una volta salita sulla torre vide Sirius appoggiato alle merlature che fissava il Parco di Hogwarts sotto la ripida e fredda luce di fine settembre. 

“Ha fatto male.” Disse Sirius quando la sentì avvicinarsi; non aveva senso mentire con lei, cercare di nascondere i sentimenti era come nascondere una pallina sotto un bicchiere di vetro. 

“Peter ha detto alcune cose… Ha ragione, ma credo che per arrivare ad aggradirti così … deve esserci qualcosa che non va.” Spiegò Star. 

“Vorresti essere con lui, vero? Scommetto che Remus e Peter ti hanno convinta a venire da me. Altrimenti non saresti qui.” Commentò lui. 

La ragazza lo guardò sentendosi una pessima persona. Per tutto il tempo Sirius non aveva smesso di fissare l'orizzonte. “Mi dispiace. Non sono così perfetta come tutti credono. Non sono l'amica di cui hai bisogno ora, non sono James.”  

Il ragazzo si voltò finalmente verso di lei. “Non dovresti mai pensare di essere meno di qualcuno. Se dovessi fare comparazioni tra me e gli altri potrei fare a meno di uscire di casa. Ma ho capito che siamo tutti diversi. E questo va bene, e non solo! È meraviglioso. Come te.” 

Star sorrise. “Dovevo essere io a consolare te.” Notò poi. 

Sirius sorrise amaro. “Credo i capire che cosa prova James ora. Delle scuse sarebbero gradite ma capisco che non potrò averle finché si sentirà così. Aspetterò.” 

“Sei molto più Grifondoro di quanto credi…. Leale per davvero.”  

 

….. 

 

Nella torre di Grifondoro James stava prendendo carta e penna. Sì sarebbe candidato per quello stupido Torneo, avrebbe dimostrato di essere il migliore. Un Potter forte e coraggioso come i suoi genitori. E poi sarebbe diventato Auror.  

Remus e Peter entrarono in quel momento.  

“Risparmiatemi la ramanzina. Mi iscrivo al torneo. Spero che mi prendano così potrete tifare per la mia morte.” Esordì James. 

Remus Lo fissò sconvolto e offeso. “Nessuno vuole la tua morte!” 

“Ah no?! Ho detto a Sirius solo la verità e ora siete qui in sua difesa. E mia sorella non c’è nemmeno. L'avete spedita da lui, vero? Perché lui si merita la compagnia di Star mentre io no! Vado bene solo perché le ho ceduto la mia famiglia.” 

Peter intervenne. “Tu le vuoi bene. Tu hai deciso che lei poteva essere tua sorella e vuoi bene anche a Sirius!” 

James afferrò il suo mantello. “Ho fatto molte pessime scelte. Come scergliemi amici in grado solo di abbandonarmi con questa sanguisuga che dopo tre secondi insieme a me crede di essere il mio migliore amico in assoluto.” Sbottò indicando Peter con tanta veemenza che questi sembrò rimpicciolire sotto il suo sguardo. 

Prima che Remus potesse cercare di dire qualcos’altro James sparì giù per le scale. 

“Non è stata una buona idea.” Borbottò Peter.  

“Forse era solo troppo presto.” Ipotizzò Remus ma nemmeno lui sembrava convinto da sé stesso  

 

….. 

 

Durante le lezioni del pomeriggio James si sedette sempre distante dai suoi amici e nessun altro notò la cosa visto che erano tutti impegnati a notare le spettacolari abilità di cui James stava dando mostra in ogni lezione. 

Star guardandolo si chiede se l'essersi sempre lamentata di riuscire bene in tutto lo avesse costretto a nascondere le sue reali abilità per passare il tempo nell'ombra insieme a lei. 

Sirius le posò la mano sulla spalla, come se le avesse letto nel pensiero, le sorrise e poi la distrasse chiedendole un chiarimento in merito all'esercizio assegnato. 

A cena James si sedette con la squadra di Grifondoro e Star e Sirius finsero di essere troppo impegnati a guardarsi negli occhi l'un l'altra per unirsi ai loro compagni. 

“Hai ricevuto già lettere da tua madre?” Chiese Star spostandogli una ciocca di capelli e dando un'occhiata a James da sopra la spalla del giovane di fronte a lei. 

“Silenzio assoluto. Lo prendo come un buon segno.” Replicò Sirius. Dopo qualche secondo, notando che lo sguardo di Star continuava a schizzare verso suo fratello le chiese: “Come sta?” 

“Sembra felice.” Rispose lei con un sospiro abbattuto. 

“Hei, è solo un momento. Passerà. Andrà tutto bene.” Senza pensarci Sirius le prese il viso tra le mani e lo avvicinò al suo baciandola sulla fronte. 

Quel gesto era talmente naturale e inaspettato che a Star venne automatico poggiare la testa sul petto del ragazzo e lasciarsi stringere da lui. Si accorse della situazione dopo solo un secondo e si allontanò scusandosi. 

“Non ti preoccupare.” Sirius le sorrise calmo. 

“Come credete che dovremmo procedere?” Domandò Remus accennando con il mento a James che in quel momento stava ridendo un po’ troppo forte. 

Star sospirò. “Adesso tocca a me.” 

Quella sera la ragazza aspettò suo fratello insieme agli altri Malandrini nel loro dormitorio, seduta sul suo letto leggeva tranquilla chiacchierando con gli altri. Dopo aver aspettato a lungo Remus e Peter decisero di andare a letto. Star si ritrovò a leggere a lume di candela per non disturbare il riposo di nessuno. 

Dopo un po’ Sirius aprì appena le tende del suo letto e la guardò a lungo prima di chiederle. “Sono davvero un Grifondoro per te?” 

La giovane sorrise posando il libro a faccia in giù sul letto, in  modo da non perdere il segno. Si alzò e raggiunse Sirius sul suo letto, le tende si chiusero dietro di lei. “Molto più di me.” Affermò convinta. “Ma a te non piacciono le comparazioni.” Ricordò dopo. 

“Nah, questa si. Dimmi ancora quanto sono fantastico.” Scherzò lui. 

“Ma io non ho mai detto niente di simile.” Replicò Star. Risero insieme e continuarono a parlare e scherzare. 

Quando James si decise a tornare in dormitorio per dormire almeno qualche ora trovò un libro sopra il suo letto. Sapeva che era di Star ma lei non c'era… non nel suo letto. Sì sdraiò vestito e prese sonno subito. Sì risvegliò dopo un sogno molto agitato. Quel tipico sono che ti dice che ti sta sfuggendo qualcosa. Guardò il libro di Star sul comodino e all'improvviso capì. Inforcò gli occhiali e aprì la tenda del letto di Sirius con veemenza. Star e Sirius si erano evidentemente addormentati chiacchierando in attesa. Il ragazzo era steso sul fianco con la testa verso ii piedi del letto ma chino in avanti, la ragazza era nella stessa posizione ma opposta. Era chiaro che si erano stesi in modo da potersi guardare in volto e parlare, poi avevano appoggiato le stessa sulla mano, dopo sul braccio piegato infine avevano ceduto al sonno. 

James non vide questo. Vide i suoi due migliori confidenti, sua sorella e il suo migliore amico, che legavano definitivamente, creando un nuovo rapporto da cui lui era escluso. Escluso per sempre. Forse Sirius non la voleva più conquistare perché aveva scoperto i vantaggi di amarla incondizionatamente come amica, sorella, e gliela stava portando via.  

James corse giù dalle scale, subito sentì i passi di Star seguirlo, si era svegliata, era ovvio. Questo gli dette un po’di speranza.  

Si lasciò raggiungere solo quando furono nel parco e l'aria pungente e fredda della mattina lo face rabbrividire.  

“Perché sei qui?” Le gridò prima che lei potesse avvicinarsi abbastanza da fargli sentire la sua mancanza. 

“Per parlare … per stare con te. E per dirti che mi dispiace se non ho capito che Lily era così importante per te, e che non devo rubarti la fiducia dei nostri genitori. Ma mamma e papà ti vogliono bene e …” 

“Smettila!” Urlò James. “Smetti di chiamarli così. Io ti ho tirato fuori da quell'orfanotrofio. Dovresti essermi grata. Ma ricordati bene da dove vieni. Non sono i tuoi genitori sono i miei.” 

Star era sconvolta, si fece forza e cerco ancora di parlare. “James, so che sei arrabbiato ma …” 

“NO! Tu non sai niente! Niente!” Detto questo il ragazzo si voltò e corse verso la capanna di Hagrid. Star sperò che quell'omone gentile riuscisse a farlo ragionare, comunque lo avrebbe di certo tenuto al sicuro. Quindi trasse un respiro tremolante per calmarsi e tornò al dormitorio. 

Lungo la strada incontrò Remus che cercava chiaramente di tornare al dormitorio in tutta fretta. 

“Rem, che c’è?” Gli chiese. 

Il ragazzo si fermò e la guardò con aria colpevole, e Star capì che aveva sentito tutto. 

“Mi dispiace… Ti stavo cercando e…” Incominciò a scusarsi il ragazzo. 

Per un secondo Star rifletté sul fatto che Remus doveva essersi preoccupato non vedendola nel letto di James e realizzò che se lei non fosse corsa dietro a suo fratello avrebbe dovuto spiegare perché era nel letto di Sirius“Non fa niente.” Disse solo poi ricominciò a camminare nel corridoio deserto vista l'ora ma Remus le afferrò una mano e quando lei si fermò lui la strinse a sé. 

Gli abbracci di Remus erano magici, sembravano tirare via tutta la tristezza dal cuore. Star stava così bene lì che il mondo sparì, ricomparve solo quando Sirius li chiamò. 

“Tutto bene?” Sirius li guardò con un’aria sinceramente preoccupata. Tra lui e Remus la ragazza si chiese come potesse James comportarsi così. 

“Sì, ora si. Andiamo a lezione.” Decretò lei. 

James non si sedette con loro a nessuna lezione e ricominciò a tormentare il professore di Difesa Contro le Arti Oscure. Tanto che i modi da “ti tratto da pari del professore” non bastarono più e dovette chiamare la McGranitt che assegnò a James una sana punizione, la stessa di Star e Sirius che fortunatamente avevano concluso le due settimane il giorno precedentegiusto in tempo per aiutare Remus von il suo Piccolo Problema Peloso. James non si presentò alla Stamberga Strillante. 

Arrivarono i primi giorni di ottobre e la situazione non migliorava, anzi, James iniziò a prendersela con i più piccoli e a chiedere a Lily di uscire con lui a ripetizione. 

Una sera Silente annunciò che gli iscritti al torneo erano davvero troppi e la delegazione sarebbe stata eccessivamente numerosa così decretò che sabato 11 ottobre si sarebbero svolte delle selezioni aperte a tutti. I primi quindici classificati in base allo stesso punteggio delle prove avrebbero iniziato un allenamento speciale e si sarebbero poi recati a Durmstrang.  

“James ci sarà.” Lì avverti Sirius

“Per farsi male?” Domandò Star scettica. 

“Pensaci: sta sfruttando ogni occasione per mettersi in mostra e questa è perfetta. Se vincesse il torneo persino Lily potrebbe notarlo.” 

“A Lily non piacciono gli esibizionisti.” Si intromise Remus

“Si, ma James non ci arriva. Soprattutto in questo momento.” Insistette Sirius

“E cosa vuoi fare allota?” Chiese Star. 

“Dobbiamo andare anche noi alle selezioni.” Propose Sirius

“Tu sei matto!” Fu l'unico commento di Remus

“Anche se tutti noi battessimo James una volta ritirati lui ci passerebbe davanti e quindi ha comunque enormi possibilità di finire nella delegazione.” Ragionò Star. 

“Ma se lo battiamo forse abbasserà la cresta e capirà di non essere invincibile. E poi gareggeranno anche quelli del settimo anno. Tu potrai anche pensare di entrare in classifica ma noi no.” Continuò il giovane Black. 

La ragazza fissò i suoi amici“Dite che perdere lo farebbe tornare in sé.” 

Remus sospirò. “Forse ci odierà ma è probabile che almeno smetterà di comportarsi così male.” 

Peter rimpicciolí muovendo nervosamente gli occhi. “Non vorrà parlarne per giorni e cercherà di non farsi notare.” 

“Il che lo renderà fragile e avrà bisogno di noi, anche se siamo stati noi a umiliarlo, e noi ci saremo.” Concluse Sirius

“Lo batteremo e basta, non lo umilieremo.” Gli ricordò Remus

“Certo, certo.” Lo rassicurò Sirius. “Ma lui non la vedrà così quindi dobbiamo essere pronti.” 

 

…… 

 

In ogni minuto di tempo libero che precedette la selezione, Star, RemusSirius e anche Peter si allenano il più possibile in ogni sorta di incantesimo e fattura. Sapevano che anche James stava facendo lo stesso perché rientrava tardi ogni notte e di giorno a lezione faticava a restare sveglio. Remus invece li costringeva a ritornare in dormitorio almeno per le undici, anche se poi Star e Sirius si sfinivano leggendo tutti i libri teorici possibili per trovare qualche cosa di nuovo e utile, spesso si addormentavano nel letto di Sirius con le teste sui libri. 

Due giorni prima della selezione James rischiò una brutta ferita addormentandosi nella serata durante Erbologia

“Dormi di più la notte! E ora fila in infermeria.” Lo rimproverò la professoressa dopo aver ispezionato il brutto taglio sul viso di James. 

“Posso accompagnarlo?” Chiese Star all'improvviso. 

James era già uscito quando la professoressa le dette il permesso di seguirlo così quando lo raggiunse lui si voltò a guardarla scocciato. “Che vuoi?”  

“Solo assicurarmi che tu stia bene.” Rispose lei avvicinandosi cauta. 

“Non ne ho bisogno!” Sbottò lui. 

La ragazza si fermò. “Dovresti cercare di dormire di più, davvero…” Insistette

“Non sono affari tuoi. E poi pensi che non sappia che anche voi vi esercitate di notte?” 

“Si, ma non stiamo mai svegli quanto te.” 

“Infatti non sarete mai bravi quanto me.” James si voltò e cominciò a risalire verso il castello quando una voce maschile lo fece fermare: 

“Basta così!” Sirius gli corse incontro. “Vuoi dimostrare che sei il più bravo? Il più forte? Allora ci vediamo domani sera, solo io e te.” 

“Battere te non mi darà nessuna gloria, non sei certo più forte di quello del settimo anno.” Replicò James. 

“Questo lo vedremo domani. Almeno ti dimostrerò che non sono un codardo, ma forse tu lo sei.” Concluse Sirius

James strinse i pugni e gli corse incontro pronto a colpirlo ma Star gli afferrò il polso bloccandolo. “Non ti riconosco più.” Mormorò lei, James si liberò con uno strattone e corse verso l'infermeria

“Che ci fai tu qui?” Domandò Madama Chips. 

James si toccò la guancia accorgendosi solo in quel momento che la ferita non pulsava più, al tatto non riuscì più ad individuarla così si avvicinò allo specchio notando che la pelle era perfettamente guarita. 

“Star…” Mormorò continuando a toccarsi il viso. 

Madama Chips lo fissò e poi decretò che aveva bisogno di riposo, gli assegnò un letto e lo costrinse a stendersi. James prese sonno subito. 

Sognò Star, il suo sguardo deluso, che lo fece soffrire. Lei e Sirius che ridevano insieme. Remus che si assumeva le responsabilità da Prefetto lasciandolo indietro. Anche lui poteva essere un Prefetto, una guida per gli altri, un esempio. Non lo era stato in quei giorni. Poi sognò Peter, sempre al suo fianco nonostante tutto. E Lily. I suoi bellissimi occhi verdi così freddo quando lo aveva punito qualche giorno prima dopo averlo beccato a tormentare un ragazzino del primo anno. Faceva tutto male. I suoi genitori e il modo in cui guardavano Star. I ragazzi della sua squadra che avevano iniziato a comportarsi male come lui per paura di essere cacciati, solo per quello, perché nessuno dovrebbe fare così. 

Sì svegliò di soprassalto. 

“Hai dormito quasi un giorno intero, sai.” Madama Chips gli porse una barretta di cioccolato. Se ti senti bene fai in tempo ad andare a lezione, ma puoi restare qui ancora se vuoi.” 

James fissò il cioccolato. Era di Mielandia, il preferito di Remus poiché era il primo tipo che Star lo aveva costretto a mangiare.  

“Qualcuno è venuto a trovarmi?” Domandò. 

Madama Chips era impegnata a pulire uno strumento dall'aria letale. “No, nessuno.” Il cuore di James sprofondò. Ma se ti chiedi da dove arrivano tutti quei dolci di sicuro non sono miei.” Concluse poi la donna. 

Il ragazzo inforcò i suoi occhiali e osservò il comodino accanto a sé colmo di cioccolato e caramelle, e sorrise. Poi si ricordò tutto quello che era successo, quello che gli avevano fatto. Escluso. 

Lo avevano escluso. Non poteva perdonarli. 

 

 

  
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