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Autore: LB Shadow    10/10/2019    1 recensioni
Questa storia partecipa al #Writober2019 di Fanwriter.it Prompt "What if"
Alla fine era successo. Dopo più di un secolo e mezzo insieme, avevano preferito separarsi. Basta litigi! Basta ruberie! Ognuno a casa propria, che Nord e Sud non possono mescolarsi! Però... è davvero la scelta giusta?
Genere: Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non più Fratelli d'Italia

In molti festeggiarono la loro rottura, principalmente chi non aveva mai creduto in una loro possibile cooperazione nonostante il legame di sangue. E poi, scherzavano, che legame di sangue potevano avere quei due? Se esistevano due nazioni, dicevano, voleva dire che fosse destino ci fossero due popoli contraddistinti. Tralasciando i nomignoli offensivi che erano tanto popolari al culmine delle lotte, era chiaro come fossero diversi l'uno dall'altro. Se ne erano accorti pure loro.
Quello che non sapevano, è che loro ne erano a cosciente da sempre.
Italia Veneziano aveva un mucchio di lavoro in più da fare. Gli avevano assicurato che, sia sul breve che sul lungo termine, sarebbe stato ripagato dalla scelta di togliersi dal groppone quel "parassita" del fratello maggiore; dopo essere scoppiato a piangere davanti alla sua stessa gente, avevano moderato i termini, abili abbindolatori di Nazioni come professione. Avevano sciorinato numeri, progetti, ancora numeri, ancora fuffa, ma a Veneziano tutto ciò andava bene, bastava non sentire più nominare Romano per un po', con nessun appellativo.
Ricordava pochi anni prima quando millantava di non essere più Italia, ma uno stato finto, dominato dal verde nella bandiera e negli stemmi, tanto che alla fine il colore, insieme ai canti che strillava in preda alla foga independentista, gli aveva cominciato a dare sui nervi. Che peccato.
Ma anche Romano, però! Anche lui non aveva mancato di mostrare rancore verso il Nord, colpevole a dir sua di averlo derubato (di cosa?), schiacciato (ma va!), gambizzato (tutto per giustificare la sua stessa pigrizia!), e non faceva altro che fare lo sborone vantandosi di chissà quali capacità culinarie e ambiental-metereologiche. Dopo un po' Veneziano si era stufato. Aveva provato a conciliarsi, a offrirgli quelle bricioline che in teoria sarebbero state sufficienti. Inutile. Veneziano si era alla fine convinto che quelle bricioline, che tanto piccole non erano, eh!, se le fossero fregate la mafia.
Già, la mafia. Ora che si erano separati, quest'ultima non era più problema suo, giusto? E senza mafia, gli avevano detto, anche gli affari con gli altri Paesi, sia europei che oltreoceano, sarebbero migliorati esponenzialmente.
Sembrava davvero l'inizio di un periodo d'oro per entrambi da quando non erano stati coattamente uniti nel 1861. Romano stesso era più vivace che mai, ora che non doveva più nulla allo stupido fratellino. Bene, che si arrangiasse! Se avessero saputo prima che bastava spezzare lo Stato a metà per risolvere la stragrande maggioranza dei loro problemi! Quando Veneziano ne aveva parlato con Belgio e Germania, comunque, non gli sembrarono granché d'accordo. Anzi, sembravano parecchio preoccupati per il destino della Nazione mediterranea. "Non preoccupatevi, adesso andrà tutto bene!" li aveva rassicurati, vedendo già davanti agli occhi il numero degli stati che ora si sarebbero rivolti a lui, vera Nazione di cui fidarsi. L'economia sarebbe andata alle stelle! Germania sarebbe stato fiero di lui! Anche America e Russia sarebbero stati costretti a elogiarlo!
Bastava solo ignorare quei strani sogni che lo torturavano da un po’ appena chiudeva gli occhi… incubi dove suo nonno, il mitico Impero Romano, lo guardava con aria distrutta dal Paradiso. Veneziano provava a confortarlo e a dipingergli un futuro di gloria come i politicanti avevano fatto con lui, ma nulla, quella smorfia addolorata non ne veniva cancellata. Il vecchio Roma nei suoi sogni faceva mostra delle cicatrici. Tante, sparse, una in particolare lo vedeva diviso in due proprio sulla schiena, un segno che non ricordava di avergli visto addosso da bambino, ma che ora spiccava ancora più rosso e frastagliato delle altre. Poco prima di svegliarsi, quella cicatrice sconosciuta lo spezzava definitivamente e l’Impero Romano si dissolveva nel nulla. Veneziano si risvegliava in lacrime. Avrebbe voluto chiedere a Romano se avesse anche lui quell’incubo ricorrente ma non poteva, non più.
Allora si limitava a dimenticarsene, diretto per una strada sconosciuta e divergente da quella del suo stesso fratello.

Robina velocissima che ho la febbre e infatti pure ieri non ho adempiuto al Writober, stavolta quindi ho una scusa decente. Da brava polentona ne ho sentite di ogni sulla separazione di una o più regioni del "Nordde" dal resto dell'Italia "ladrona", sebbene sia troppo giovane per aver assaporato in pieno quel disagio verde che nostro malgrado rimane come una muffa velenosa. Speriamo solo di non far la fine dell'Impero Romano, senza neppure il suo fasto.

A presto!
L.B. Shadow
 

   
 
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