Biografie, resoconti, inchieste furono scritti a fiumi nei tempi successivi, in particolare su Alessandra e Nicola, sulla loro grande storia d’amore, Rasputin, l’emofilia dello zarevic, film e molto altro. Come la malattia di un ragazzino, la disperazione di una madre, la debolezza di un padre avessero cambiato il destino di un impero, una rivoluzione che aveva squassato il mondo, dilaniato dai conflitti mondiali.
Furono oggetto di un oblio durato per decenni, oppure di una selvaggia vituperazione, cui si tentava di porre rimedio, quando ormai gli anni erano trascorsi.
Nel 1981 la zarina Alessandra venne canonizzata a New York, dalla Chiesa Russa ortodossa in esilio, come martire della fede, insieme ai suoi.
Era un feroce giorno di vento autunnale. Le candele danzavano, riflettendosi sugli affreschi e le icone, la vecchia bandiera imperiale russa era rappresentata da garofani nelle gradazioni del bianco, del blu e del rosso deposti sull’altare, ove vi era una icona. Vi era raffigurato Gesù Cristo che scendeva dal cielo, circondato da una turba di angeli, per accogliere i Romanov, avvolti in manti di candido zibellino, una dorata aureola che li cingeva la testa, gli sguardi sereni, voltati verso l’altrove.
Le ossa furono infine trovate in una fossa anonima, intorno alla fine degli anni settanta, la riesumazione iniziò nel 1991, i resti furono portati al dipartimento di patologia legale, iniziò l’indagine per una esatta, netta identificazione, che venne data il 28 luglio 1992, dopo esami condotti da team medico-legali sia russi che americani.
Furono poi sepolti nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo nel 1998, 80 anni dopo l’eccidio, tra l’altro alla presenza del presidente Boris Eltsin, che ebbe a dire che un giorno storico per la Russia,che per anni era stato mantenuto il segreto su quel crimine mostruoso ma infine la verità era stata rivelata.
Ad ogni buon conto, furono rinvenuti solo nove corpi, invece degli undici previsti, all'appello mancavano quelli dello zarevic e di una delle sorelle.
Nicola, Alessandra, tre delle loro figlie ebbero i solenni funerali nel 1998.
Cinque piccole bare di rovere, con dentro le ossa, sopra le insegne imperiali, furono posate accanto alle tombe dei loro antenati. Glorioso, il profumo delle rose era recato dal vento, al pari degli omaggi e delle fanfare.
I resti di Alexei e di sua sorella furono rinvenuti nel 2007, in una fossa poco lontana.