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Autore: whitemushroom    12/10/2019    2 recensioni
[Your Turn To Die ]
Your Turn To Die / Kimi Ga Shine
Solo il migliore sopravvive.
Solo il migliore riuscirà ad oltrepassare i confini del Death Game.
Qualcuno è stato favorito in virtù di statistiche create in base a Intelligenze Artificiali. Qualcuno no, ma vuole vivere lo stesso.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ha impostato un programma simile, ma poco alla volta i comandi ritornano familiari. Scorre nelle cartelle, cercando i driver corretti, ma per fortuna il portatile di Kai è ordinato come il suo padrone.
Tutto esattamente dove dovrebbe trovarsi.
“Sou?”
Da dietro il monitor fa capolino lo sguardo interrogativo di Kanna; la bambina gli sorride dall’ingresso della stanza, con gli occhi che vagano da un mobile all’altro senza mai incrociare i suoi. “Posso entrare?”
“Kanna, ormai dormi con me TUTTE le notti” sospira, chiudendo rapidamente il programma appena lanciato. Il suo progetto è condannato ad aspettare l’indomani. “Puoi anche non chiedermi il permesso”.
Finge di ignorare il sorriso soddisfatto della bambina mentre si chiude la porta alle spalle. Gli salta sul letto con un piccolo rimbalzo, ed osservando il suo pigiama l’occhio gli corre all’orologio. Nonostante l’edificio in cui sono prigionieri non lasci trasparire nemmeno il più piccolo raggio di luce, la sveglia digitale segna con numeri rossi impietosi le 23:35: nulla di speciale per uno come lui, abituato ad andare a dormire tardi ed a svegliarsi come minimo a mezzogiorno, ma senza dubbio ben oltre le capacità di resistenza della piccoletta.
Si sposta di lato sul materasso, garantendole lo spazio necessario per il suo corpo minuto. Lei prende un cuscino dalla sedia e lo mette al proprio posto, ma invece di sdraiarsi come fa di solito nelle sue mani appare un oggetto che Sou conosce molto bene.
Il cellulare manda una luce debole. Sou lo ha impostato in modalità Risparmio Energetico, ma anche così non durerà in eterno. Le due tacche sull’indicatore della batteria a breve diventeranno una sola, e se non riusciranno a trovare un caricabatterie su questo piano o nel prossimo tutto ciò che quel telefono contiene rimarrà soltanto un ricordo.
L’unico ricordo che tenga uniti i pezzi di quella bambina.
Le dita le armeggiano nella sezione dei Messaggi Ricevuti. Poche righe, ma tutto il suo mondo.

Continua a vivere, Kanna.
Continua a vivere anche senza di me.

Non piangere.
Mi dispiace non essere riuscita a fuggire insieme a te.

Ti voglio bene, Kanna.


Quante volte lo avrà letto? Almeno un centinaio, suppone Sou, ma non può fare a meno di sospirare mentre gli occhi verdi di Kanna brillano di un velo di lacrime. Le stringe un braccio intorno alle spalle, aspettando con pazienza che lei spenga il telefono e risparmi la preziosissima batteria. “Tua sorella ti voleva bene, Kanna. Non l’ho mai conosciuta, ma sono convinto che il suo ultimo pensiero fosse stato quello di volerti vedere sana, salva e fuori di qui”
Lei sorride, ma con quel suo sorriso che racconta un’altra storia. Le sue mani gli afferrano un lembo della sciarpa e se la portano al petto. “Grazie per avermi portato le ultime parole di Kugie, Sou”.
E nulla, dovrà rinunciare al proprio portafortuna anche stanotte. Si scioglie la sciarpa dal collo -a giudicare dall’odore e dal colore prima o poi dovrà decidersi a lavarla- e lascia che Kanna la trasformi in un fagotto che appallottola e stringe a sé come una bambola di pezza. Il prezzo da pagare per farla addormentare serena.
“Io lo so che non sei cattivo come dicono tutti”.
“Io? Cattivo? Figuriamoci …” sorride, alzandosi dal letto.
Prima che la conversazione prenda una brutta piega.
Una gran brutta piega.
“Vado un attimo in bagno. Tu inizia a dormire, va bene?”
Lei annuisce, ma Sou è già corso in bagno. Si chiude la porta alle spalle con tutta la velocità che possiede, portandosi entrambe le mani al collo, tastando con le dita il cerchio di metallo alla ricerca spasmodica di aria nei polmoni. Accende l’acqua del rubinetto, pregando che sia sufficiente a coprire il suo respiro a metà.
La stanza inizia a girare, e le mani cercano la sciarpa che è rimasta nell’altra stanza, la sciarpa che gli dà la forza.
Quella con il suo odore.
Guarda lo specchio, e pensa a Shin.
Shin, dalla salute cagionevole, che nessuno voleva assumere con un contratto per paura di dovergli pagare mesi di malattia.
Shin, abilissimo con il computer, che per sbarcare il lunario accettava lavoretti a pochi yen, creando siti o ripulendo i server di qualche ciccione che si era preso dei virus sbirciando siti porno.
Shin, rannicchiato in un angolo proprio come lui, che scrutava sottecchi il cielo di dicembre pregando che non nevicasse, perché non aveva abbastanza yen per pagarsi l’affitto e quella notte l’avrebbe passata su una panchina del parco. E quella notte, mentre stringeva forte le dita per la paura che congelassero, Shin Tsukimi aveva sentito su di sé gli occhi verdi ed il profumo tossico della sciarpa di Sou Hiyori.
Si alza di scatto, gettandosi l’acqua fredda sul viso. Le gocce esplodono ovunque, schizzano sullo specchio e sulle piastrelle, ma il respiro si placa, si fa regolare. Stacca lentamente le mani dal viso, senza mai incrociare lo sguardo crucciato che senza dubbio lo aspetta oltre lo specchio; chiude il rubinetto e si asciuga le mani, rendendosi conto che è tutto finito.
Le mani trovano pace nei piccoli gesti di ogni giorno.
È mentre si lava i denti -sono due giorni che non esce dalla sua stanza per lavorare al progetto e va avanti a merendine. Dovrebbe iniziare a mangiare qualcosa di più sano- che i suoi occhi si accorgono di qualcosa.
Qualcosa di semplice, ma che nell’attacco di panico di poco prima non era riuscito a notare.
Da sotto la porta del bagno, dalla stanza da letto sua e di Kanna, una lama di luce attraversa lo spazio buio.
Una luce flebile, non certo quella dell’abat-jour sul comodino.
Una luce azzurrina, come quella di un monitor acceso.
Con un salto esce dal bagno, incurante di essere metà vestito e metà in pigiama. I suoi occhi corrono subito verso il letto, dove la sagoma di Kanna giace addormentata, avvolta per metà nella coperta e per metà nella sua sciarpa. E, realizza con orrore, alla figura seduta sul lato opposto del letto, con portatile di Kai acceso sulle ginocchia.
Anche nel buio della stanza i suoi occhi gialli e rossi sono in grado di trapassarlo da parte a parte.
“Tranquillo, la mocciosa non si sveglierà tanto presto”
“Cosa le hai fatto?”
“Mpfh. Vuoi farmi credere che ti interessa davvero qualcosa di lei?”
A quelle parole, Sue Miley, la Laughing Doll e prima Floor Master, digita dei comandi sulla tastiera e gira lo schermo verso di lui.
I codici scorrono veloci, ma poche parole si formano sullo schermo. E la bambola ride. “Chissà che faccia farebbe se vedesse … questo”.


Mi hai abbandonata
Sorella orribile

Ti odio

Muori

Muori e basta, Kanna
Assassina

Ti maledirò dall’inferno


Sou si morde il labbro. Kanna continua a dormire -ed a questo punto della conversazione è chiaro che non aprirà gli occhi fino a che Miley lo vorrà- ma la sensazione di essere stato messo a nudo gli corre lungo la spina dorsale come un brivido.
Ma è solo un istante.
“Ho dovuto modificare un po’ il contenuto dell’ultimo messaggio di Kugie. Kanna ne sarebbe uscita devastata”.
Sì, adesso ha gli occhi della bambola soltanto su di sé. Vorrebbe stringere la sciarpa, ma anche così può farcela. Respira di nuovo, più forte, e stavolta l’adrenalina gli fa battere il petto.
Sue Miley lo avrà anche scoperto, ma è ancora lui ad avere le carte migliori di quella partita. “Come puoi vedere, adesso Kanna mi è grata. Si getterebbe nel fuoco per me”.
Sorride.
È libero, un’onda lasciata correre a tutta velocità nell’oceano. “Una piccola modifica ad un sms e mi sono ritrovato una schiavetta obbediente. Ti piace il mio modo di giocare, Miley?”
“Uh uh, ammetto che sei il concorrente più interessante. Più di Sara, se vuoi sapere la mia opinione” sogghigna “Ed anche Ranger è d’accordo con me!”
“E quindi quant’è la mia nuova percentuale di sopravvivenza?”
Tutto, tutto su quella fottuta percentuale.
Loro si divertono, i bastardi. Li guardano, li studiano, creano Intelligenze Artificiali con le loro facce e li trattano come animali in gabbia.
A loro interessa solo il migliore di loro.
Il concorrente più forte.
“Non dovrei dirtelo, ma …”
Sorride, stavolta compiaciuta. Sou riesce ad osservare la schermata di caricamento del pc di Kai, ed il progetto che ha dovuto interrompere viene aperto nonostante l’avesse anche coperto con tre password. La sagoma umana che si forma pixel dopo pixel ritorna al punto in cui l’aveva lasciata, e ad un cenno della donna altre cartelle vengono aperte e caricate “… ma mi piaci, Sou. Stai creando una nuova Intelligenza Artificiale nonostante le selezioni di Gasshu. E hai fatto la festa a quel traditore di Kai, quindi … perché no?”
Appoggia il computer sul comodino e gli viene vicino.
Odora di cioccolato e caramello.
Se la sente addosso, come quel giorno, la voce che gli sibila nelle orecchie. “Sempre 0.0% … Sou
“CHE COSA?”
Di nuovo. L’aria manca di nuovo.
E lei sogghigna feroce. Ma non può mentire.
Loro non mentono MAI.
“NON È POSSIBILE! NON DOPO IL PRIMO MAIN GAME!”
E li rivede, tutti e tre.
Il vecchio Mishima, il più intelligente. Il più pericoloso.
Lo sguardo sereno di Kai davanti alla morte, quello che avrebbe potuto ucciderli tutti nel sonno, se avesse voluto.
E poi Joe.
Non li ha fatti fuori a caso.
I tre guardiani, i tre protettori. Senza di loro le percentuali di Sara e di quella svampita di Nao dovrebbero essere crollate a picco. “NON È STATISTICAMENTE POSSIBILE!”
“Oh, invece sì. I computer non sbagliano mai. E tu lo sai meglio di chiunque, no?”
“CI DEVE ESSERE UN ERRORE!”
Sta gridando, forse lo stanno sentendo anche gli altri, ma non gli importa. Lo sguardo gli corre sulla figura addormentata, abbracciata alla sciarpa come un naufrago ad un tronco di legno bucato e pronto a colare a picco da un momento all’altro. “Sì, Miley, ci DEVE essere un errore. Se Kanna … se questa patetica, debole, inutile, piagnucolosa, stupida mocciosa ha il 2.7% di probabilità di farcela … capisci anche tu che non è possibile, giusto?”
Lungo la schermata di caricamento l’Intelligenza Artificiale assume un volto, un volto che lo fissa da un passato non troppo lontano.
Miley si allontana da lui, batte di nuovo qualche tasto, poi si avvicina a Kanna. Sou tende d’istinto tutta la schiena, pur consapevole che probabilmente la donna sarebbe in grado di farlo volare dall’altra parte della stanza con un solo cenno della mano.
“Il tuo problema, Sou … è che avrai pure tirato fuori le unghie, ma resti sempre il solito stupido. Per carità, l’idea di far fuori i tre protettori in un colpo solo è stata una vera alzata d’ingegno! E quindi …”
Si china su di lei.
E, senza che il suo cervello faccia nulla per impedirlo, le sue gambe scattano in avanti.
Fanno tre passi, ma solo tre.
Si fermano solo quando le dita guantate di giallo non afferrano la testa della bambina, ma affondano nella sciarpa e la sollevano con un unico strattone. La stoffa color arancio si riflette in quegli occhi gialli e rossi “… davvero non hai capito da dove origini quel 2.7%?”
Il corpo della donna inizia a scurirsi, come se le ombre della stanza le stessero calzando addosso come un vestito.
“0.0% eri. 0.0% rimani”.
Sparisce, e le parole forse gli scivolano soltanto nel retro del cervello. Raccoglie la sciarpa da terra, se la annoda, ci immerge il naso dentro fino a sentire quel profumo rassicurante che riusciva a dare forza persino a quel fifone di Shin.
0.0%.
Una spia verde si accende sul lato del computer, e quando riesce a riprendersi abbastanza osserva i nuovi dettagli apparsi sul suo lavoro, sulla nuova arma che potrebbe aiutarlo a far uscire lui e Kanna da lì. E Shin, perché no.
0.0%.
Evidentemente le possibilità degli altri concorrenti sono ancora troppo alte.
Le parole della Floor Master non possono distrarlo, non stavolta.
La statistica è ancora a suo sfavore, forse ci sono degli errori, ma non deve vacillare.
0.0%
Il suo nuovo progetto farà crollare la favorita, Sara Chidouin, una volta per tutte.
0.0%
Le sue dita aggiungono il tocco di classe. Un fermaglio giallo tra i capelli.
  
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