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Autore: absenthium    13/10/2019    0 recensioni
"Brock ovviamente non sa, non sa cosa ci sia dietro l'angolo distorto del sorriso di Jesse, né sa che le linee che segnano il suo volto sono il prodotto di sei mesi di urla, e lacrime, e preghiere sussurrate contro un materasso sporco al centro di una gabbia. Ma, di nuovo, Brock è un bambino, quindi forse è giusto che non sappia."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jesse Pinkman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È passato molto, da quando ha visto Jesse l'ultima volta. Mesi, forse addirittura un anno, o di più. Sia quel che è, di certo è un sacco di tempo, ma Brock è ancora un bambino, quindi non capisce del tutto il concetto di tempo.
Jesse non è così diverso dal solito sé stesso, anche se ci sono alcuni strani segni sparsi sulla sua faccia, ed è più silenzioso, e a volte sembra essere perso. In più, ride di meno: il sorriso che gli indirizza quando finalmente riescono ad incontrarsi è un poco incrinato, e sembra quasi doloroso da mantenere.
Brock ovviamente non sa cosa significhi, non sa cosa ci sia dietro la curva distorta del sorriso di Jesse, né sa che le linee che attraversano il suo volto sono il prodotto di sei mesi di urla, e lacrime, e preghiere sussurrate contro un materasso sporco al centro di una gabbia. Non sa nulla di tutto ciò ma, di nuovo, Brock è un bambino, quindi forse è giusto che non sappia.
Si sente un pò infastidito, e a malapena sa perché.
Non che Jesse sia fastidioso.
Il suo silenzio lo è. C'è tanto di non detto, e non sa dargli nome, e questo, questo è fastidioso.
Jesse si volta nella sua direzione.
Brock non lo guarda. Invece, guarda le sue stesse mani, come se quell'ammasso di pelle e carne e ossa contenesse la risposta di qualunque domanda si sia mai posto. Non è così, ovvio, ma sembra un posto sicuro su cui posare lo sguardo.
"Mi dispiace." dice Jesse, piano, quasi inudibile.
"Va bene." risponde Brock, trovandosi a chiedersi cosa?
Forse Jesse parla di sua mamma. Sembra un buon argomento su cui essere dispiaciuti.
Non è che Brock non capisca cosa sia la morte, o cosa è successo ad Andrea. Tende a dimenticarlo, ci prova.
Dormire la notte ancora gli riesce difficile, ma sta diventando bravo ad ignorare i pensieri.
Finalmente, guarda l'uomo seduto accanto a lui, e Jesse ricambia lo sguardo, gli occhi un pò troppo vuoti, il volto un pò troppo segnato.
"Ora non capisci, ma lo farai. E spero che, un giorno, tu possa perdonarmi." mormora, tornando a fissare lo spazio davanti a se come se non lo vedesse davvero.
Jesse è piuttosto strano, e questo un pò lo infastidisce, ora.
Non tornano a guardarsi neanche una volta.





Note:
Mi è sempre piaciuto immaginare un possibile incontro tra Brock e Jesse, dopo la fine della serie. E in più, ho visto El Camino ieri e sto ancora piangendo internamente, quindi ecco questa fic casuale e semi-terapeutica.
La storia è stata originariamente scritta in inglese, e la potete trovare
qui.
E, onestamente, non sarà l'inglese migliore di sempre, ma è la prima cosa che io abbia mai scritto in un'altra lingua già di partenza, senza tradurla dall'italiano, quindi ne vado fiera.
Ora torno a piangere, addio.
E.

 

   
 
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