Ryouta è immobile, l’orecchio poggiato sul petto dell’altro e gli occhi socchiusi sotto la coperta che tiene tirata fin sopra la testa.
Ascolta i battiti della pioggia contro le finestre, il ticchettio continuo dell’acqua che si infrange inesorabilmente contro un muro di vetro: è un rumore sottile e insidioso, che lo cattura e non lo lascia più andare, che si intreccia piacevolmente a ciò che si ode nel petto di Aomine.
Nel suo piccolo spazio sicuro e caldo, Kise immagina le gocce di pioggia che si rincorrono sui vetri, le tazze che fino a un'ora prima contenevano della cioccolata calda abbandonate sul comodino, le loro pantofole sul calorifero, vicine.
Le labbra si increspano in un lento sorriso, una gioia intorpidita dalla rilassatezza del momento: da bambino odiava l'autunno, che gli impediva spesso e volentieri di uscire con gli amichetti, ma da quando lui e Aomine stanno insieme è divenuta la sua stagione preferita. Paradossalmente è proprio il restare a casa la cosa che ama di più dell'autunno, in effetti la pioggia è la perfetta scusa per rimanersene a letto a dormicchiare, guardare un film, fare l'amore.
In particolare hanno l'abitudine di condividere quella che Kise ricorda essere stata la prima coperta sistemata sul letto della nuova casa.
È ormai infeltrita e il suo colore vivace è slavato, ma la sensazione di tepore che trasmette è la stessa di qualche anno fa.
Ricorda ancora quando si era messo a piovere in pieno centro città: all'improvviso era arrivato il freddo e Aomine si era chiesto se avessero delle coperte a casa, quindi, alla risposta negativa di Kise, erano corsi a comprarla. Loro due e quella coperta erano tornati a casa grondanti d'acqua.
Il braccio di Aomine che si stringe ulteriormente intorno alle sue spalle interrompe il flusso dei suoi ricordi, dunque Kise risolleva le palpebre e si ritrova a osservare la lana di color arancione chiaro stesa sopra la sua testa.
Tende l'orecchio, e quando realizza che il rumore della pioggia è ormai scemato sorride felice. Adagia nuovamente l'orecchio sul petto dell'altro, si stringe a lui e chiude gli occhi, lasciandosi cullare dal piacevole tepore dei loro corpi protetti dalla coperta e dal battito del cuore di Aomine, ora l'unico suono che riesce a sentire.