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Autore: Duncneyforever    15/10/2019    0 recensioni
[ La libertà ha il sapore del sangue e delle lacrime ]
Gilbert non sorrideva da almeno cinquant’anni, ma quel giorno pianse, pianse di commozione.
Ludwig, dopo ventotto lunghissimi anni, era finalmente riuscito a riacquistare la libertà, a spezzare le catene che lo avevano trattenuto ad un passato che non gli apparteneva più.
All’orizzonte si prospettava un futuro florido di cui la Prussia, però, non faceva più parte.
Il Muro cadde, salvando solo la Nazione più forte.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Germania/Ludwig, Nuovo personaggio, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Russia/Ivan Braginski
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Gilbert non contava più i giorni da almeno quarant'anni, ma lui sapeva, se lo sentiva nelle ossa che quel 9 novembre tutto sarebbe cambiato. 

Ivan gli aveva regalato un abaco schoty, come se quell'oggetto, che non era poi così colorato, avesse potuto rallegrare le grigie pareti della sua cella, una delle tante nel complesso di Butyrka. 

La parola " prigioniero politico ", se menzionata da un suo pari, gli faceva insorgere un sorriso ironico sulla bocca. Si sfiorava le labbra spaccate dal freddo della Siberia e dalle percosse che quel fratello crudele - che non aveva mai visto - gli aveva inflitto. 

Eppure era stato un premio così ambito... 

Non si spiegava di essere ancora vivo ma, in cuor suo, sapeva di sopravvivere solamente in veste di Germania dell'Est, lui, che aveva combattuto le più gloriose battaglie e avviato i territori del suo Brüderlein all'unificazione. 

Nonostante le cicatrici che Ludwig gli aveva lasciato durante la guerra, non avrebbe mai potuto odiarlo; era suo fratello e quando lo tenne tra le braccia per la prima volta, nel 1871, capì che quell'esserino, che lo fissava con gli occhi di Germania Magna e di Sacro Romano Impero, avrebbe dovuto lottare come nessuno per salvarsi dal mondo che andava delineandosi all'alba del XX secolo. 

Accarezzò dolcemente la testolina bionda, stringendolo al petto. 

Si disse che sarebbe andata diversamente, che lo avrebbe protetto, a costo di annullarsi. 

Quando il 25 febbraio 1947 la Prussia venne ufficialmente dissolta, Unione Sovietica lo sottrasse ai quattro ruderi che ancora potevano definirsi " Germania " e lo condusse nell'inferno di Kolyma, dove avrebbe trascorso i successivi sette, terribili anni. 

Si oppose ferocemente: la spada che aveva trafitto un vecchio amico durante la guerra franco-prussiana, andava conficcandosi in profondità sul viso di Ivan, scavandogli l'orbita e riducendo l'occhio ametista ad una poltiglia macilenta. 

Il 19 agosto Ludwig sarebbe stato processato e Gilbert avrebbe testimoniato contro se stesso, pur di risparmiargli altro dolore. Ma Ludwig non ricordava per davvero ciò che aveva fatto; gli veniva sbattuto in faccia il modo in cui aveva sfruttato il corpo martoriato di Y'srael per ricavarne particelle sperimentali, ma lui negava, negava disperatamente. Gilbert sapeva che Ludwig era stato obliterato quattordici anni prima - salvo riapparire a guerra conclusa - e che l'essere forgiato di puro male che aveva devastato l'Europa non era che la sua trasfigurazione. 

La Grande Prussia pianse di rabbia, consapevole di cosa avrebbe dovuto patire il fratello per mano degli Stati vincitori. 

Poi, pianse di dolore.

Accantonando il suo proverbiale orgoglio, dovette riconoscere che una seconda possibilità non gli sarebbe stata concessa e che Ludwig non lo avrebbe mai più rivisto. 

Non aveva alcuna consolazione, se non il piccolo Gilbird che, ogni tanto, contro il volere della temibile Unione Sovietica, zampettava sul davanzale della finestra che affacciava sull’esterno, lasciandosi accarezzare attraverso le sbarre. 

Nei giorni immediatamente precedenti al 9 novembre, Gilbird smise di svolazzare all’esterno e si accasciò contro la parete dello spioncino, come un sole malato. Gilbert raccoglieva piume gialle, facendone un piccolo mucchio da affiancare al compagno di prigionia. 

Non disponeva di uno specchio, ma era sicuro che se anche lo avesse avuto, non avrebbe mai voluto specchiarvisi. 

Infine, la avvertì: una fitta così atroce lungo la spina dorsale che fu obbligato ad accasciarsi per terra per mitigare il dolore. 

Sentiva il confine, quello stesso confine che li aveva separati per ventotto anni, sgretolarsi sulla sua pelle, nelle ossa, negli organi, distruggersi e distruggerlo pian piano. 

I tedeschi dell’est si arrampicavano sul Muro, festeggiando l’unificazione delle due Germanie e la fine del regime di terrore della DDR. 

Gilbert sorrise tra gli spasmi, sputando un grumo di sangue. 

Fratellino, sono così orgoglioso del traguardo che hai raggiunto. Mi piegherò per te, affinché tu possa brillare senza venir offuscato dall’ombra del nostro passato. - 

Guardò Gilbird dal basso, addolorato nel vederlo spegnersi insieme a lui. 

La Germania dell’Est aveva cessato di esistere. 

Dall’altra parte del Muro, ad Ovest, qualcuno piangeva all’ombra del confine che, presto, sarebbe stato demolito. 

Aveva ottenuto la libertà, ma quella libertà aveva il sapore del sangue e delle lacrime. 

Si rimise al collo la croce prussiana e, per la prima volta dopo quarantaquattro anni, non si vergognò di averla portata. 

 

 

 

 

Angolo noticine: 

alloraaa, prima storia in questa sezione e già si parte con una Death!fic, giusto per iniziare con allegria. Sostanzialmente ho voluto ripercorrere grossomodo gli ultimi cento anni di Gilbert e la storia di Ludwig, dalla nascita come Stato unitario nel 1871 fino alla Caduta del Muro di Berlino. Siccome non credo che possa esistere una nazione prettamente " malvagia " ho ipotizzato una controparte, un lato dark, come ho lasciato intendere riguardo alla storia di Ludwig. Ivan è un’allegoria del totalitarismo comunista, rispecchia quei caratteri, ossia è sostanzialmente spietato, opprime ( e reprime ) i suoi avversari, così come il suo popolo. Ho inserito, menzionato più che altro, due OC, ossia Siberia ( che ho immaginato come " fratello " di Ivan ) e Israele. 

- Kolyma è un’area in cui sorgeva un complesso di gulag, campi di lavoro forzato per oppositori del regime ( e prigionieri di guerra ). Venne smantellato tra il 1953 e il 1954. 

- Butyrka ( Mosca ) è stata una delle più temibili prigioni russe; al suo interno vi si rinchiudevano dissidenti politici, perlopiù. 

- 19 agosto 1947, a Norimberga, vennero enunciati dei principi normativi ( Codice di Norimberga ) che condannarono una ventina di medici nazisti che avevano operato all’interno dei lager. 

 

 

  
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