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Autore: Lord Black    15/10/2019    0 recensioni
Una ragazza apparentemente normale,con una vita apparentemente normale, si ritrova a scavare nel suo passato per scoprire la sua vera natura e identità
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dopo aver salutato gentilmente le guardie locali mi diressi verso la fucina di Dumble, il nano fabbro di cui mi aveva accennato la gigantessa rossa, la città era davvero grande e bella, interamente costruita in acciaio ed un metallo che non riconoscevo, si disperdeva per migliaia di stradine ed un unica grande, enorme, strada principale che portava ad una piazza molto ampia con vari giardini, fontane ed una statua di bronzo di un apparente eroe nanico che secondo le incisioni salvò la città dall'invasione degli orchi piu' di 1.000 anni fa.
Ma non avevo tempo da perdere, dovevo trovare la fucina, mi misi a guardare la mappa, la fucina era collocata dopo il castello aldilà della strada principale, da dove era lei ci avrebbe messo piu e meno 2 ore ad arrivarci ma camminare di certo non era un problema per me, del resto era passato davvero molto tempo da quando ero in quel mondo e mi sono abituata ad essere una nomade.
Dunque cominciai ad incamminarmi per quello stradone affollato, guardavo curiosa i piccoli nani che mi camminavano affianco, erano tutti vestiti in pelle ben lavorata e i maschi portavano un cappello nero mentre le donne avevano un portamonete color ocra.
Nel frattempo che li osservavo notai all'angolo della strada un piccolo panificio, ed in effetti pensai che che avevo finito tutte le mie scorte, mi erano rimasti solo un po d'acqua e un pezzo di pane ormai diventato duro come il marmo, quindi decisi di entrarvi guidata dal brontolio dello stomaco, era un luogo piccolo ma accogliente, c'era un ottimo profumo di pane e di focacce e non esitai a comprarne un po da portare nel mio viaggio, dunque salutai gentilmente la signora dopo aver pagato e tornai in strada diretta alla fucina.
Ci misi come immaginavo 2 ore di cammino per arrivarci, da fuori sembrava una casupola come tante ma non ci feci molto peso ed entrai, era una stanza unica dove c'erano delle persone che guardavano il fabbro lavorare in prima persona, dietro di lui un lungo bancone con appese al muro le armi piu' disparate da spade a scudi di ogni tipo.
Inizialmente aspettai che tutti gli altri nani se ne andassero quando Dumble avesse finito il loro lavoro, dovetti aspettare ben 4 ore prima di poter rimanere da solo con lui e così mi avvicinai [Ehm, mi scusi] lui si voltò guardandomi dritto negli occhi e poi esclamando con un sorriso focoso [Cosa posso fare per lei mia dolce signorina?] io arrossii per un attimo per poi continuare [Mi manda la gigantessa rossa, dice che lei la conosce anche piuttosto bene] e lui si mise a ridacchiare mentre sistemava gli utensili da lavoro [Eccome mia cara è mia moglie] io per un attimo rimasi perplessa ma scossi la testa [Ah, bene, comunque sono giunta fin qui per farle un paio di domande] lui prese 2 sedie rigorosamente basse e si sedette, era un nano alto 1.40 al massimo,capelli e barba folti e scuri e 2 occhi rossi fuoco [Siediti mia cara, inanzitutto dimmi il tuo nome] io appoggiai a terra la mia borsa viaggio [Mi chiamo Taysha, molto piacere] lui mi scrutò per bene per poi continuare [Taysha e? Un gran bel nome e dimmi, cosa vorresti sapere?] per un attimo rimasi in silenzio ma poi continuai [Vorrei sapere chi o cosa ha sterminato i druidi e per quale motivo è scoppiata una guerra così grande] lui rimase sorpreso dalla mia domanda [Come sai dello sterminio dei druidi ragazza?] io lo guardai fisso negli occhi che per un attimo si illuminarono di un verde molto acceso [Perchè mia madre era un druido ed io voglio sapere la verità, tu la conosci, non è vero?] lui si tolse i guanti da lavoro e li appoggiò lentamente sul bancone [Circa 15 anni fa un antico regno oscuro e malvagio si risvegliò, era molto potente e grande rivale dei druidi, perciò dichiarò un piano di sterminio per spazzarli via dalla faccia del pianeta e così fece, tutti i druidi vennero annientati e i loro territori distrutti, ormai al mondo esistono solo mezzi druidi, questa è la guerra mia cara, 5 anni dopo il fatto tutti i grandi regni riuscirono a sigillare nuovamente il regno del chaos nelle profondità del monte Gulanda a nord-ovest del regno degli elfi ma scoppiò una guerra feroce per ottenere il potere del chaos, così iniziarono a massacrarsi a vicenda e da allora non c'è piu' stata pace] rimasi in silenzio per qualche minuto con lo sguardo a terra e senza dire una parola, poi mi alzai riprendendo la mia borsa [La ringrazio davvero molto, mi è stato davvero d'aiuto] lui alzandosi mi disse [Porti dentro di te un potere incommensurabile, sfruttalo bene, Taysha] io annuii e me ne andai dalla fucina, per poi dirigermi verso le porte d'uscita del territorio quando tutto d'un colpo avvertii un energia oscura nell'aria, era fredda e pungente, rimasi bloccata per qualche secondo prima di tornare a camminare, mai mi era capitato di avvertire una forza così opprimente, sapevo solo una cosa, qualcosa si era risvegliato e non era benevolo col mondo.
D'istinto una volta uscita dal territorio nanico feci capolino da dove ero arrivata, passando per la città degli uomini lucertola e per la città degli uomini bestia;Ci misi altri 3 giorni a tornare indietro al villaggio dei giganti, tuttavia quando arrivai il panico mi pervase, c'era sangue dappertutto e al suolo giacevano i corpi dei giganti che la scorsa volta erano a caccia a procurare il cibo, corsi verso la casa della gigantessa rossa ed entrai di scatto, tuttavia quello che vidi mi lasciò sconvolta, il suo corpo giaceva al muro, senza un braccio e una gamba e con un lago di sangue che la circondava.
Mi avvicinai cauta e provai a controllare ma niente, era morta, una sensazione di paura mista a rabbia stava velocemente crescendo in me, per quanto fosse enorme era un gigante dal cuore puro e nobile, avrei giurato a me stessa che avrei trovato e punito il colpevole per quell'atto di ignorante violenza, avrei giurato di dargli la degna giustizia che meritava.
Presi dei fiori da un albero li vicino al villaggio e li portai a lei per poi farle un segno di addio con le dita e rimettendomi subito in marcia per il regno degli elfi, voleva verificare lei stessa se la storia era vera e sarebbe andata fino in fondo per lei e per la sua amica.
   
 
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