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Autore: Miharu_phos    16/10/2019    0 recensioni
Dove Gabi è tormentato dai sentimenti che prova verso il suo migliore amico Riccardo.
Riuscirà a dichiararsi?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Chi è quella ragazza che saluti sempre dopo le partite?- domandò Aitor ammiccando mentre col gomito punzecchiava Riccardo.

 

Gabi, che si trovava in spogliatoio dietro di loro balzò sull'attenti e continuò ad asciugarsi i capelli con l'asciugamano facendo finta di niente mentre attendeva con ansia la risposta di Riccardo.

 

Erano giorni che una certa ragazza dai capelli castani e lunghi veniva ad assistere agli allenamenti della Raimon, e che, puntualmente dopo ogni partita, Riccardo andava a salutare per poi intrannersi qualche minuto a chiacchierare con lei. 

 

Era il motivo per cui da qualche giorno a questa parte Riccardo entrava sempre in spogliatoio un po' più tardi rispetto ai compagni, e forse era anche il motivo per il quale ormai prendeva sempre il cellulare fra le mani non appena ne aveva l'occasione, per rispondere a dei messaggi con un sorriso divertito.

 

Perciò quando Riccardo rispose all'amico dicendo -È solo un'amica a cui piace vedere i nostri allenamenti- Gabi si morse il labbro con fare infastidito da quella evidente bugia.

 

-Secondo me le piace guardare te!- scherzò Aitor facendo ridacchiare Riccardo che gli diede uno spintone per poi dirigersi verso le docce con l'asciugamano poggiato sulle spalle.

 

Gabi si portò le mani sulle gambe e prese a stringerle in due pugni con rabbia.

 

Non si era mai permesso di domandare a Riccardo il motivo di quegli incontri quotidiani con la misteriosa ragazza, sia perché non voleva fare la figura dell'impiccione sia perché temeva che l'amico avesse potuto intuire la sua gelosia verso di lui.

 

Gabi in fondo non era esattamente geloso, era solo ferito dal fatto che Riccardo non aveva ritenuto importante informare il suo migliore amico della sua nuova conoscenza. 

 

D'altronde Riccardo era sempre stato riservato, anche con Gabi, non si era mai dilungato in chiacchiere o pettegolezzi vari, ogni informazione che usciva dalle sue labbra aveva uno scopo e non parlava mai tanto per riempire il silenzio, ma solo quando aveva qualcosa di importante o necessario da dire.

 

Quindi Gabi non era stupito dal fatto che Riccardo non si fosse confidato con lui, ma piuttosto ferito, perché il suo migliore amico non aveva ritenuto necessario che Gabi sapesse della sua amicizia con quella brunetta misteriosa.

 

Ormai lo spogliatoio si era svuotato, si sentiva soltanto lo scrociare della doccia nella quale era entrato Riccardo, e Gabi non aveva motivo di restare ancora lì dato che anche lui ormai aveva finito di cambiarsi da un pezzo. 

 

Prese il suo borsone e si avviò quindi verso la porta con passo calmo ma la voce di Riccardo alle sue spalle lo fece sobbalzare.

 

-Gabi!- lo richiamò, facendolo bloccare sul posto -te ne vai senza salutare?- domandò avvicinandosi a lui avvolto nel suo accappatoio celeste.

 

-No scusa...hai ragione solo che volevo tornare subito a casa oggi- spiegò Gabi guardando di sbieco l'amico.

 

-Va tutto bene?- domandò Riccardo con sguardo accigliato, facendo sorridere Gabi d'istinto.

 

-Ma certo!- rispose lui per rassicurarlo. Aprì la porta e mormorò -a domani allora- per poi chiudersela alle spalle.

 

Riccardo continuò a fissare la porta per qualche secondo, alquanto sorpreso. 

 

Il suo amico sembrava così silenzioso negli ultimi tempi, e lui si sentiva sempre più accantonato dal comportamento solitario che sembrava adottare, in particolare a scuola. 

 

Spesso si era ritrovato a fissarlo preoccupato ma non ci aveva dato più di tanto peso, credendo che forse stesse affrontando qualche difficoltà di cui preferiva non parlare con lui. 

 

Sospirò rassegnato e prese ad asciugarsi con cura i bei capelli castani.

 

 

 

 

I giorni passavano e la scena davanti agli occhi di tutta la squadra continuava a ripetersi; Gabi diventava sempre più nervoso con la presenza dell'amica di Riccardo e giocava male, con rabbia e sempre più frustrazione.

 

Mark se n'era accorto e spesso si era ritrovato costretto a relegarlo in panchina a causa del suo comportamento.

 

Anche quel giorno il povero Gabi era finito al solito posto e fissava rabbioso il campo, suo unico mezzo di sfogo.

 

-Se non ti dai una calmata finirai per danneggiare tutta la squadra- gli aveva detto l'allenatore e Riccardo lo aveva sentito, voltandosi verso di lui mentre ansimava dalla fatica.

 

Così quando dopo la partita notò che nello spogliatoio mancava proprio il suo migliore amico sospirò alzando gli occhi al cielo.

 

"Quanto è permaloso" pensò sospirando e, preso il borsone si diresse in campo per controllare che Gabi non fosse ancora lì, trovandolo intento a giocare da solo, come aveva preso a fare negli ultimi giorni dopo quasi ogni partita.

 

-Vuoi allenarti  un po' insieme?- domandò Riccardo posando il borsone sulla sponda e dirigendosi in campo per poi rubare subito la palla a Gabi. 

 

L'amico sembrò perdere tutto ad un tratto l'energia con la quale stava giocando fino ad un momento prima e prese ad inseguire Riccardo con lentezza e scarsa foga.

 

-Che ti prende!- lo schernì Riccardo gironzolandogli attorno con la palla facendolo sorridere con sguardo di sfida.

 

Gabi gli rubò il pallone con uno scatto e centrò la porta facendo esultare Riccardo sorpreso.

 

-Vieni andiamo a farci una doccia dai- lo esortò Riccardo prendendolo per il polso mentre si avviava verso gli spogliatoi.

 

-No, vado direttamente a casa- spiegò Gabi ansimando, facendo così voltare Riccardo incuriosito.

 

-Perché scappi sempre?- gli domandò con tono serio.

 

Gabi si paralizzò.

 

-Ma no...che dici...- mormorò cercando di sdrammatizzare, aumentando la curiosità di Riccardo.

 

Fece scivolare la sua mano dal polso fino al palmo di Gabi facendo poi intrecciare le dita.

 

-Gabriel dimmi che cosa ti sta succedendo- lo supplicò Riccardo. 

 

Il suo tono era davvero preoccupato e rattristò immediatamente Gabi. 

 

Raramente Riccardo lo chiamava con il suo nome completo, principalmente quando era arrabbiato.

 

-Non mi sento molto in forma ultimamente, tutto qui- spiegò Gabi, sperando di aver convinto l'amico.

 

-Stai giocando in modo diverso infatti, non sembri tu- si permise di aggiungere Riccardo, e Gabi annuì in approvazione.

 

-Mi dispiace, prometto di fare meglio capitano- mormorò.

 

-Ma quale capitano? Te lo dico da amico. Sono preoccupato, tutto qui- lo rassicurò Riccardo e Gabi gli sorrise riconoscente.

 

-Grazie- disse stringendo di più le dita dell'amico.

 

-E tu non mi racconti nulla di nuovo?- domandò tentando di restare sul vago.

 

-A cosa ti riferisci?- chiese Riccardo mentre si dirigevano insieme verso l'uscita.

 

-Ho sentito che hai una ragazza, tipo- spiegò Gabi mentre tentava di mascherare l'angoscia che l'argomento gli procurava.

 

-Ah, lei. È Ellie, una della terza c- spiegò Riccardo -ma non è la mia ragazza, è solo una che mi fa il filo. Ti pare che mi fidanzo senza dirti nulla?- domandò giocoso, dando un buffetto all'amico.

 

-Ah, okay. Ma ti piace?- domandò Gabi.

 

-Mh. Così. Tu che ne pensi?- chiese di rimando all'amico facendolo arrossire.

 

Non era molto pratico nel giudicare le ragazze per la loro bellezza ma gli occhi li aveva e bisognava ammettere che fosse parecchio carina.

 

-È molto bella.- ammise Gabi, e Riccardo emise un versetto di approvazione.

 

-Però non so perché non è che mi attiri tantissimo. Ma sai, potrebbe andar bene almeno per fare esperienza- ammise Riccardo.

 

Gabi sussultò.

 

Che vuoi dire?- domandò allarmato.

 

-Sembra una intraprendente. Magari vuole solo divertirsi sai- disse Riccardo ammiccando all'amico che dovette trattenere degli insulti che istintivamente sentì di voler rivolgere alla ragazza.

 

Erano arrivati al cancello della scuola e la macchina dell'autista di Riccardo spiccava in mezzo alle altre.

 

-Riccardo!- lo rimproverò Gabi -credevo che per te certe cose fossero importanti-

 

-E lo sono, credimi. Ma non è normale a 15 anni essere ancora vergine e sono stanco di dover sempre cambiare argomento quando esce il discorso con i ragazzi. Voglio togliermi questo peso- spiegò.

 

-Guarda che non c'è niente di male. Anche io lo sono e nessuno mi giudica per una cavolata simile. Ognuno ha i suoi tempi- mormorò Gabi cercando di farlo ragionare.

 

-Lo so ed hai ragione Gabi ma io sono il capitano, tutti mi prendono come esempio...è imbarazzante- spiegò per poi avviarsi verso la portiera mantenuta aperta dal suo autista.

 

-Vuoi un passaggio?- domandò a Gabi.

 

Lui scosse la testa. Le parole così frivole del suo amico lo avevano ferito.

 

-Vado a piedi..pensaci bene- lo ammonì Gabi facendo ridacchiare Riccardo.

 

-Ma piuttosto tu datti una mossa!- scherzò invece lui spezzandogli il cuore.

 

Chiuse la portiera e l'auto ripartì davanti a Gabi.

 

-Fanculo- pensò Gabi sospirando.

 

Aveva solo tanta voglia di urlare e distruggere qualcosa. 

 

Il suo migliore amico si stava allontanando e lentamente si stava trasformando in un completo coglione. 

 

E tutto da quando quella tizia aveva cominciato ad andargli dietro come un cagnolino. 

 

Certo, non era la prima volta che una ragazza faceva il filo a Riccardo: aveva sempre avuto delle ammiratrici, molte di più di quante ne avessero i loro compagni almeno, e decisamente più di Gabi che non ne aveva nessuna. 

 

Non che la cosa gli importasse d'altronde.

 

Solo che Riccardo non si era mai curato delle ragazze che lo ammiravano perché per lui il calcio era sempre stato al primo posto, con la sua squadra e Gabi. 

 

O almeno questo era quel che era sembrato al suo migliore amico, che aveva sempre potuto godersi la compagnia di Riccardo senza problemi.

 

Ora invece tutto stava cambiando.

 

Un gelo sembrava aver avvolto la loro amicizia, come l'arrivo improvviso di un inverno gelido che blocca e paralizza tutto ciò che lo circonda. 

 

L'inverno stava arrivando davvero, ma non era stato quello il motivo del loro allontanamento. 

 

Gabi si guardò attorno sfregandosi le braccia ormai congelate e sentì un improvviso bisogno di piangere. 

 

Si sentiva così solo, tutto ad un tratto.

 

Desiderava così tanto riavere il suo migliore amico. 

 

Ma lui stava cambiando e diventava giorno per giorno sempre più distante. 

 

Gli mancava terribilmente.

 

   
 
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