E nulla rimane
Sei
sempre stato come il vento – veloce, inarrestabile, violento.
Non
c’è nulla che stretto tra le tue mani tu non abbia
distrutto con
rabbia, nulla che non si sia dissolto in frammenti prima ancora che
toccasse terra. Nemmeno ti chiedi più quando tu sia
diventato così;
forse dal momento in cui i colori hanno cominciato a svanire dal tuo
mondo, forse lo sei sempre stato – l’hai ereditato
da quel mostro
di tuo padre.
Non
lo sei in fondo anche tu? Le tue mani non sono meno macchiate di
sangue delle sue, e quelle cicatrici che ti deturpano il viso sono il
battesimo del fuoco che ti ha consacrato al mondo. Per questo quando
le vedi anche sul volto di Genya cerchi subito di cavargli gli occhi
– perché cosa può lui, così
innocente, così fuori posto in quel
massacro perpetuo, contro un mostro come te?
Con
quel gesto hai accecato destino e fortuna insieme e hai firmato una
condanna che ora non puoi rinnegare, non mentre gli ultimi brandelli
di umanità che ti sono rimasti si sollevano alla brezza e
impongono
il vuoto nel tuo cuore, negli angoli più reconditi della tua
anima
ormai sì satura e sottile.
Sei
sempre stato come il vento – che con le sue urla copre
qualsiasi
voce, che spazza via ogni cosa al suo passaggio. E cosa ti trattiene
dal lasciarti andare e diventare anche tu flebile cenere? Ora che sei
solo – ora che Genya non c’è
più.
→ Angolo
delle Margherite.
Sarà
l’orario, ormai mezzanotte passata, o lo shock di queste raws,
ma mi mancano le parole per commentare quanto ho scritto. So solo che
sento un grande vuoto, che scorrendo freneticamente con lo sguardo le
vignette avevo le lacrime agli occhi e ancora adesso minacciano di
scorrermi lungo le guance; e no, nessuno dei due si meritava un finale
del genere.
❀ daniverse