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Autore: BigGio98    18/10/2019    0 recensioni
Come brevi pagine di un diario, questi racconti sintetici riassumono situazioni capitatemi durante l'arco di questi ultimi anni e le generalizza, rendendole esperienze che possono capitare a chiunque in un qualunque giorno della propria vita.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Quando non sai cosa aspettarti, ecco che arrivi in università e ti ricordi che hai davanti a te un’ora di teologia da affrontare. Parli del peccato e di come viene visto nel suo senso teologico, o per lo meno il tuo prof lo fa, tu sei lì ad ascoltarlo.
Finisce la lezione e torni a casa talmente veloce, che potresti essere arrestato per eccesso di velocità; nel viaggio, però, non ti dimentichi di andare a comprare le bibite per la riunione che hai la sera con il tuo gruppo degli educatori.
Arrivi al momento dell’incontro in oratorio in cui pensi che sarà, al solito, una serata come le altre: noiosa, lunga ed interminabile. Accade, però, che il tema di cui si parla sono i giovani, dei loro modi di esprimersi, delle loro vite e del loro futuro: inizi a ridere ed a scherzare, ma impari anche a criticarti, perché sei tu il giovane su cui si sta discutendo.
Sei tu, giovane, a sapere cosa ti passa per quello che tu credi sia il tuo cervello, ma che in realtà si tratta di un ammasso di nodi talmente intricato, che nemmeno le cuffie per il telefono o le luci di Natale appena tirate fuori dalla scatola sarebbero più aggrovigliate.
Finisce la riunione e, di conseguenza, anche la serata. Torni a casa. Vai in bagno, perché dentro stai esplodendo di gioia. Esci da quel luogo nauseato e corri in camera da letto. Ed è proprio lì che inizi a ripensare alla tua giornata.
Pensi che sia bello sapere dell’esistenza di un qualcosa di nuovo all’interno della tua routine quotidiana (come scrivere delle riflessioni durante la sera, quando di giorno non riesci nemmeno a scrivere la data, mentre tenti di prendere appunti a lezione).
Pensi che sei giovane e che hai ancora una vita molto lunga davanti a te, che sia essa già stata scritta per te da altri o sia tutta da scoprire, oppure tutte e due queste cose insieme.
Pensi all’amore: lo vedi come qualcosa di così semplice e facile da capire, eppure così intricato; così vicino, ma anche così lontano.
Pensi, per ultimo, a domani, alle attività da svolgere, a chi incontrerai (e a chi non vorresti incontrare, ma per fortuna tua è solo un compagno/a di scuola/università), a che cosa ti darà la giornata che verrà.
La sera dopo la stessa cosa. E la sera successiva ancora e così via. Tutto ricomincerà da capo: ogni sera ti rifai le stesse domande e, puntualmente, non riesci a darti una risposta. Poi comprendi che a mezzanotte gli unici due neuroni che ti sono rimasti stanno scioperando, perché li stai sfruttando peggio degli operai nelle fabbriche a fine ‘800.
Cosa si po' fare a quel punto? Non lo sai nemmeno tu, perciò stacchi da tutto e vai a dormire (più che altro inizi a russare ed emettere suoni che ricordano il rumore di una motosega mentre cerca di disboscare l’intera foresta amazzonica).
Forse, però, è proprio nel sonno che riesci a trovare le risposte che cercavi, ma tanto non le ricorderai mai, dato che la mattina successiva sei alla ricerca anche tu di un cervello, come se fossi uno zombie di “The Walking Dead”. E, quindi, sei di nuovo al punto di partenza.
   
 
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