zapam'yataty
Ricordi di una dipendenza
Ricordi di una dipendenza
Cap.1
Giugno, 1988.
La mia bocca sta sanguinando, mi sono quasi staccata la lingua a morsi da quanto sto male: sudo freddo, tremo, avverto un forte formicolio nelle braccia e nelle gambe, inoltre la mia vescica si è svuotata per la seconda volta.
Sono legata in questo materasso sporco dei miei bisogni da non so quanto tempo; so solo che di punto in bianco, quei pezzi di merda degli infermieri hanno smesso di darmi i farmaci e adesso sono in ruota …
Voglio bere, mi serve della vodka!
Provo a distrarmi osservando le pareti della mia stanza, sono logorate dall’umidità, perdono pezzi di intonaco e gli angoli delle mura sono pieni di muffa; la sua puzza si mescola a quella dei miei escrementi.
Voglio bere, mi serve della vodka!
Mi manca la voce da quanto ho urlato ma non è venuto nessuno. Per la prima volta dopo tanto tempo, ho paura e so che nessuno verrà ad aiutarmi.
Il mio Dimitri non verrà ad aiutarmi …
Topi. Una marea di topi corre in direzione del mio letto. Il cuore mi batte all’impazzata e mi dimeno, prigioniera di quattro lacci di cuoio che mi tengono legata a questo lurido materasso, provo a gridare di nuovo ma sputo sangue.
Voglio bere, mi serve della vodka!
Chiudo gli occhi e giro la testa di lato, pregando che quei maledetti topi spariscano!
Dopo qualche interminabile minuto, riapro gli occhi: i topi sono spariti, al loro posto ci sono sette tizi con maschere antigas e grembiuli di piombo intorno al mio letto.
Non è possibile, voi siete morti uno ad uno! Non potete essere qui.
Sento una fitta dolorosa al petto, non riesco a respirare. La mia vista si è annebbiata di colpo, non vedo niente …
Se fosse la fine, non me ne dispiaccio: la mia esistenza è inutile e troppo dolorosa per continuare.
Avrei solo voluto bere un ultimo di bicchiere di vodka.