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Autore: Blackvirgo    19/10/2019    5 recensioni
Ti sei fottuto con una semplice e stupidissima parola. E ne sei persino felice.
***
Iniziativa: questa storia partecipa al #Writober2019 di Fanwriter.it
Prompt.18: mattina
Numero parole: 807
Serie "What a Wonderful World", ambientata dopo "Risveglio".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gino Hernandez, Salvatore Gentile
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'What a Wonderful World'
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Iniziativa: questa storia partecipa al #Writober2019 di Fanwriter.it
Prompt.18: mattina
Numero parole: 80
7


Note iniziali: ambientata dopo “Risveglio”.

Rimani

Ti svegli con il sole in faccia, appena schermato dalle tende. Ancora prima di aprire gli occhi senti il  corpo di Gino accanto a te: dorme a pancia in giù, abbracciato al cuscino e con il viso girato dalla tua parte. Ha il respiro profondo e regolare del sonno, così ti alzi stando attento a non togliergli le coperte di dosso e ti infili in bagno, dentro la cabina doccia, sotto il getto dell’acqua calda. 
Ti sei fottuto con una semplice, stupidissima parola. Rimani.
Non te l’aspettavi che accettasse. Gli hai concesso ogni cosa pur di portartelo a letto mentre lui ha messo ogni sorta di paletto per non lasciarti avvicinare. Ma per te, i paletti sono solo esercizi per il dribbling da superare in corsa senza neppure toccarli. E così hai fatto con quelli che ha piantato lui tanto meticolosamente: non lo hai costretto a toglierli, li hai solo superati, uno per uno e ora stanno lì, alle tue spalle.

Eppure ti sei fottuto con una semplice, stupidissima parola dopo una scopata fenomenale.
Svegliarti con lui accanto, nel tuo letto, è stato un sogno che si è realizzato. Non è una cosa facile essere all’altezza dei sogni di qualcuno. Per anni lo hai guardato senza sapere bene se e come potessi approcciarlo: non eri uno di quelli che ha bisogno ogni due per tre del conforto del tuo capitano, non eri fra quelli che doveva avere a tutti i costi la sua attenzione. Tu lo volevi conquistare. Anche se la domanda che ti pungola, mentre ti guardi allo specchio con il rasoio in mano, è se sia stato lui a conquistare te. 
“Merda!”
Non è certo la prima volta ti tagli mentre fai la barba, ma ti dà fastidio. Non tanto per il dolore, quello è roba da poco. Solo che sanguina per un tempo troppo lungo, considerando quanto sia piccola quella ferita. Il problema è che denota mancanza di concentrazione e una guardia abbassata. E vorresti sapere perché ti tagli sempre all'ultima passata. Ti sciacqui il viso, quindi tamponi lo stillicidio con un po’ di ovatta. Appoggi le mani sul lavandino e ti guardi allo specchio, il viso ancora bagnato. 
Sei fottuto. Sei dannatamente fottuto. 

Sono passate settimane da quel primo rimani e, ogni volta che glielo hai chiesto, lui è sempre restato nel tuo letto. Fino a quando hai smesso di domandarlo perché è diventata un’abitudine. 
Non è successa spesso, una cosa del genere. Lo sai benissimo quali sono state le storie abbastanza importanti della tua vita da meritare di essere ricordate. La prima eri troppo giovane anche solo per avere un letto da poter usare a tuo piacimento.
Poi c’era stata quella storia in cui Lui era troppo grande e troppo sposato. Ti sei ripromesso che mai più ti saresti infilato in un vespaio del genere: ti sei giocato ogni cosa, dignità compresa, in quella storia. E ci hai messo del tempo a capire che tenere le distanze non era una soluzione, che era stupido affermare che non ti saresti mai più innamorato. È stato quello il glorioso momento in cui hai capito che te lo eri davvero scrollato di dosso, che avevi voltato pagina. E giurato che non avresti compiuto di nuovo gli stessi errori, che non ti saresti mai più lasciato fottere il cuore e il cervello in quella maniera. 

Così hai aspettato il suo divorzio prima di prendere davvero in considerazione l’idea di provarci. Avevi messo in conto il fallimento dato che non avevi nessuna possibilità di sondare i suoi gusti prima di provarci, anche se il tuo sesto senso era abbastanza chiaro in merito. Tuttavia hai imparato, negli anni, a non prendere come oro colato quello che l'intuito suggerisce: ha il brutto vizio di dire verità parziali ed è sufficientemente leccaculo da confermare le tue speranze oltre ogni ragionevole dubbio. 
Così hai aspettato e lo hai osservato. E hai notato che anche lui era cresciuto: non era più il ragazzo solare e carismatico che avevi conosciuto nelle nazionali giovanili. Era diventato più chiuso, ripiegato su se stesso come per assorbire meglio i colpi; era stato ferito anche lui dalla vita. Non avevi idee di quali fossero le cicatrici che si portava addosso e, conoscendolo, ne scopri più di quante ti fossi immaginato. E invece di prendere le distanze, come avrebbe fatto ogni persona dotata di un minimo di buon senso, ti sei avvicinato e non sei più riuscito a staccartene. Anche se lo scotto è vivere in bilico fra la certezza dei tuoi sentimenti e l'incertezza dei suoi. Lui non ti ha preparato il posto accanto al suo, ma non si è opposto quando l’hai costruito. E, tutto sommato, pare che non gli dispiaccia rimanere nel luogo che tu hai preparato per lui. 
Sorridi: ti sei fottuto con una semplice e stupidissima parola. E ne sei persino felice. 
***

Black notes:
  • altro riciclo del Writober 2018... ma non si butta via niente, no?
  • Grazie a tutti di essere arrivati fin qui!
   
 
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