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Autore: Crateide    19/10/2019    1 recensioni
Helios lo sa bene: sta sognando. È la prima volta che gli capita e non sa dire come sia possibile. Non aveva mai sognato in vita sua.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chibiusa, Helios/Pegasus | Coppie: Chibiusa/Helios
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Iniziativa: Questa storia partecipa al #Writober 2019 di Fanwriter.it.

Prompt: identità segreta (giorno 19).

Numero parole: 637.

 

 

 

 

 

 

Helios non sa bene come spiegarselo, ma è successo.

Si è addormentato.

Bizzarro, pensa, che il custode dei sogni possa cadere vittima del sonno. Proprio lui, che ha il dovere di restare sveglio e di vegliare. Eppure, forse per la luce del sole o per l’aria tiepida o, ancora, per lo stormire leggero delle fronde dell’albero, ha chiuso gli occhi e si è addormentato come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Helios lo sa bene: sta sognando. È la prima volta che gli capita e non sa dire come sia possibile. Non aveva mai sognato in vita sua.

L’ambiente si plasma tutt’intorno a lui, rincorso dal suo sguardo che quasi vacilla dinanzi a una luce tanto intensa a un bianco tanto puro e luminoso.

Non sa ben dire dove si trova, non ha mai visto quel luogo. Non riesce a distinguere quasi nulla, a parte un lungo colonnato che si perde nell’alto soffitto e che lo separa da un giardino di mirabile bellezza. C’è una fontana laggiù, ne sente il gloglottio lontano.

È un sogno meraviglioso, si dice, ed è grato a chiunque glielo abbia mandato.

In fondo, Helios deve ammetterlo almeno a se stesso, ha sempre desiderato essere protagonista di un sogno. Certo, è bello custodirli e prendersene cura, a volte farvi anche incursione, ma viverlo per davvero è tutta un’altra cosa.

Una risata argentina riecheggia in ogni dove, si perde in quel luogo rivestito di fulgida luce.

Il cuore di Helios trema, mentre una fanciulla dai lineamenti indistinti, ma pallida e bella come la luna compare da dietro una colonna. I suoi occhi paiono simili alla luce del tramonto che tinge il cielo di amaranto e Helios non può fare altro che restarne imbrigliato.

«Chi sei?» le chiede e fa un passo verso di lei, tendendo appena una mano davanti a sé.

La fanciulla gli sorride e si nasconde ancora un po’ dietro la colonna, senza rispondere.

«Non avere paura», continua lui e sorride, portandosi una mano sul cuore e inchinandosi. «Il mio nome è Helios e... questo è il tuo sogno o il mio?» chiede poi, dopo una breve pausa.

La fanciulla emerge e la sua luce quasi lo acceca. Congiunge le mani sul petto e inclina il capo dai lunghi capelli sulla spalla sinistra.

«Questo è il nostro sogno», gli risponde con voce soave, una melodia meravigliosa, «o meglio, lo sarà se anche tu lo vorrai.»

Helios aggrotta la fronte. Cosa significano quelle parole? Non riesce a comprenderlo.

«Vorrei rivederti, ma se non so il tuo nome, non potrò farlo», le sussurra, accigliandosi.

La fanciulla gli si avvicina, recando con sé un profumo dolcissimo che lui non riesce a riconoscere. Gli prende una mano e la stringe fra le sue, bagnandola con le proprie lacrime.

«Ci rivedremo, ma non posso rivelarti il mio nome», risponde.

«Non desideravo farti piangere.»

«Lo so, non è colpa tua.»

Helios aggrotta le sopracciglia. Quanto vorrebbe riuscire a vederla bene in viso...

«Perché queste lacrime, allora?»

Lei lo guarda e quegli occhi innocenti lo trafiggono, gli fanno fremere l’anima.

«Perché ho paura che questo sogno meraviglioso rimanga tale», disse, «desidero così tanto incontrarti nella realtà.»

Helios non sa cosa rispondere. Incontrarsi nella realtà... quello sì che sarebbe un sogno.

«Il mio ruolo non me lo consente», risponde con la tristezza nel cuore.

«Il tuo no, ma il mio sì. Noi ci incontreremo, Helios, e... e...»

«E?»

«E spero di innamorarmi di te come lo sono ora.»

Helios sussulta, appena le labbra della fanciulla sfiorano le sue. Quel bacio è caldo, dolce come il miele, così reale...

Lei si stacca all’improvviso, leggera come la seta che ti sfiora la pelle. Helios allunga una mano, vorrebbe carezzarle il viso, sfiorarle i capelli, ma quella visione svanisce e lo stormire delle foglie riprende il posto del canto della fontana.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti!

Oh mamma, questa è la prima volta che pubblico una fanfiction nel fandom di Sailor Moon e considerando che AMO quest’anime/manga da quando avevo 4 anni... beh, l’emozione è forte, come anche la paura di aver scritto una castroneria.

Ebbene sì, sono una delle poche che non odia Chibiusa (sarà che quand’ero piccola ero rompiscatole come lei e quindi simpatizzavo? Mah...) e la shippo così tanto con Helios che, non so, credo sia una fra le mie OTP preferite fra tutti i fandom che seguo.

Non so quanto ciò che ho scritto c’entri con il prompt, ma spero che la OS vi sia piaciuta almeno un pochino.

 

p.s.: per chi fosse masochista volesse, QUI sul mio blog trovate tutte le altre storie scritte fino a oggi per il writober.

 

Senza alcuna pretesa,

Elly

 

 

 

   
 
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