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Sciarpa
[Primo bacio]
Magari era colpa di
Momo, della sua indole da inguaribile
romantica e del bacio che si erano scambiati lei e Shouto sotto un
ciliegio in
fiore per ufficializzare la loro relazione, magari era per via della
propria
timidezza, Kyoka non avrebbe saputo stabilirlo. Fatto sta che dal loro
primo
appuntamento lei e Denki non si erano neancora baciati – con
grande disappunto
di Toru e Mina, le quali l'avevano riempita di consigli sul buttarsi e
cogliere
l'attimo. Le loro parole erano conservate da qualche parte nella sua
memoria a
lungo termine, sicuro.
Dietro la sua aria
chiusa e forse un poco scorbutica, l'eroina del
suono ci teneva molto al suo rapporto con il biondo elettrico e lui le
piaceva
sul serio. Era grata che lui stesse rispettando i suoi tempi, per una
volta
voleva essere lei a compiere il primo passo e superare le proprie
insicurezze.
Più facile a
dirsi che a farsi, però. Novembre era quasi terminato
e Kyoka non era ancora riuscita a sbloccarsi; la sua scusa era che
voleva
aspettare il momento adatto, non voleva ridurre il loro primo bacio a
qualcosa
di scontato e banale. Quando questo momento sarebbe arrivato,
però, la ragazza
sperava fosse il suo istinto a farglielo capire.
Certo, non aveva aiutato
il fatto che quel secondo anno si era
rivelato più tosto del previsto e aveva reso molto difficile
conciliare gli
allenamenti con le attività da normali sedicenni. Era
già tanto se, nonostante
la stanchezza a fine giornata, riuscivano a passare qualche ora insieme
nella
sala comune.
L'universo
sembrò inviarle un segnale, quella domenica mattina di
fine novembre quando, mettendo il naso fuori dal dormitorio, i ragazzi
scoprirono che il mondo si era tinto di bianco.
Dopo colazione, c'era
già chi si divertiva a saltellare in mezzo
al mantello candido – non badando alle raccomandazioni di
Iida sul tornare a
finire i compiti e poi coprirsi bene per uscire. Eijirou e Hanta
avevano in
qualche modo trascinato persino Katsuki in mezzo al cortile e lo
volevano
convincere che per divertirsi in una guerra di palle di neve non doveva
per
forza uccidere qualcuno.
Alla fine il
rappresentante occhialuto ci aveva rinunciato, a
farsi ascoltare, ed era stato coinvolto nella battaglia tutti contro
tutti a
cui aveva dato il via non si sa bene chi. I diciannove adolescenti
– Tsuyu era
rimasta dentro per non rischiare l'ibernazione – avevano
dichiarato la tregua
solo quando i loro stomaci avevano avuto la meglio.
Mezz'ora più
tardi, Kyoka e Denki si ritrovarono a passeggiare
fianco a fianco nel cortile della U.A. su idea della violetta. I pochi
lampioni
presenti si stavano già illuminando, l'atmosfera era un po'
bigia e il buio non
avrebbe tardato a calare.
Camminavano fianco a
fianco, il biondo le aveva addirittura
avvolto un braccio attorno alle spalle e Jirou, sprofondata un cappotto
grande
il triplo di lei e in una sciarpa viola lunga un chilometro, non capiva
come il
ragazzo non soffrisse il freddo con la sua misera giacchetta.
Peccato che avesse preso
a soffiare un vento fortissimo, dalle
gelide folate che promettevano neve in abbondanza. Inutile che Kaminari
cercasse di far finta di niente, lei notò come si fosse
stretto nelle spalle
per il freddo.
Scemo,
la sciarpa... pensò la
violetta, ma constatò che le guance arrossate lo
rendevano ancora più carino.
– Certo che
sei proprio tonto, Kaminari – lo rimproverò, ma
non
risultò molto convincente dato che stava ridacchiando
– Così ti congelerai.
– È
che quando mi hai chiesto di fare una passeggiata mi sono
preparato in fretta e furia per uscire subito… –
cercò di giustificarsi
l'altro, mentre si strofinava le mani.
Kyoka sentì
il suo cuore perdere un battito: non era nulla di
speciale quella camminata, eppure aveva appena realizzato che non le
avrebbe
fatto lo stesso effetto se con lei ci fosse stato qualcun altro. Stava
avvampando.
Per distrarsi da quel
pensiero, sciolse in fretta e furia il nodo
della sciarpa e l'avvolse intorno a testa e collo del biondo,
sollevandosi
sulle punte per colmare la differenza di altezza. Fu un movimento
impetuoso, si
rese conto di essere a un centimetro da lui quando avvertì
il suo fiato sui
capelli. Si arrischiò ad osservare Denki: il rossore sul
viso non era più
dovuto solo al gelo.
Rimasero a fissarsi
così per una frazione di secondo, il mondo che
si riduceva solo alle pupille dell'altro. E poi Kyoka comprese.
Comprese che
nessun momento era banale se lo trascorreva con la persona che amava,
non
viveva in un film e non servivano situazioni particolari per esternare
un gesto
d'affetto quale un bacio.
In un battito di ciglia
azzerò la distanza tra lei e il ragazzo,
premendo le proprie labbra sulle sue. Il cuore era un tamburo e forse
era un
po' impacciata, ma ce l'aveva fatta; per una volta aveva compiuto lei
il primo
passo, aveva superato la timidezza e stava baciando Denki. La persona
che
rendeva tutto speciale.
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Hola gente
Finalmente pubblico anche il capitolo quattro, che è quello che mi ha mandato un po' in crisi visto che non sapevo bene come svilupparlo. Il prompt iniziale doveva essere neve, ma le uniche due situazioni a cui riuscivo a pensare erano a) bacio sotto il vischio (decisamente no, visto che faccio concorrenza al Grinch) oppure b) una battaglia a palle di neve, che sarebbe stata la verrsione sotto zero dei gavettoni nel terzo capitolo, quindi decisamente no.
Alla fine l'illuminazione me l'ha data una mia amica, suggerendomi la situazione cliché "da ribaltare": il capitolo è per te, Auri, anche se non usi EFP e sei indietro anni luce con My Hero Academia!
Ringrazio Juriaka che ha recensito tutti e tre i passati capitoli e anche chi ha messo la storia nelle seguite/ricordate/preferite.
RIngrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios