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Autore: Dreamer_Vampire    19/10/2019    4 recensioni
Destiel|Spoiler 15 Season|Chuck POV|Words: 2400
La storia di Dean e Castiel raccontata dal punto di vista del suo scrittore, Dio.
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Spesso si chiede, cosa sarebbe successo se avesse mandato un angelo diverso a salvare l’anima di Dean Winchester dall’inferno.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Chuck Shurley, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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WE’RE MAKING THIS UP AS WE GO
(A WINCHESTER GOSPEL)
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Destiel|Spoiler 15 Season|Chuck POV|Words: 2400
 
La storia di Dean e Castiel raccontata dal punto di vista del suo scrittore, Dio.
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Spesso si chiede, cosa sarebbe successo se avesse mandato un angelo diverso a salvare l’anima di Dean Winchester dall’inferno.
 
 
 
 








La prima volta che Dean Winchester ha strappato il copione e fatto completamente di testa sua, Chuck era arrabbiato. Furioso.

Non passi gli ultimi decenni della tua vita immortale a scrivere e programmare per filo e per segno ogni battuta, ogni risvolto di trama per poi vedere la propria storia stravolta completamente da uno dei tuoi personaggi che alla fine, non doveva neanche essere poi così importante.
 
Dean... Dean doveva essere solo il figlio dell’uomo che avrebbe dovuto portare all’Apocalisse, uno di quei personaggi che tutti avrebbero amato anche se sarebbe morto troppo presto perché qualcuno potesse sentire davvero la sua mancanza.
 
Invece no, Chuck non aveva tenuto conto di una cosa. Una piccola e insignificante cosa che alla fine è stata capace di cambiare tutto e far riscrivere completamente la storia: Sam.
 
Non è colpa sua, davvero. È solo che le anime le ha create per gli umani, mai per lui e se c’è una cosa che ha imparato a sue spese, con il passare del tempo è che spesso i sentimenti, quelli che rendono le anime un po’ più brillanti, accese, sono sempre imprevedibili.

Spesso uno degli errori più grandi che uno scrittore può fare è proprio quello di scrivere i suoi personaggi così bene che alla fine prendono il sopravvento e iniziano a scriversi da soli.
 
Oh ma Chuck sa adattarsi. Era arrabbiato ma non c’è niente di meglio che un po’ di amore fraterno, portano sempre gli spettatori a rimanere incollati alle pagine e ad immedesimarsi nelle storie. Quindi Dean è finito all’inferno, per Sam e sì qualcuno potrebbe pensare che sia stata una cosa crudele ma a chi non piace un eroe tormentato?
 
Era abbastanza fiero di come le cose stavano venendo tutto sommato e vedendo Sam che continuava a cercare di riportare in vita suo fratello nonostante sapesse che fosse un’impresa impossibile e avvicinarsi sempre di più a quel demone, Ruby, non poteva fare a meno che pensare a Dean all’inferno, alle pene che gli stavano infliggendo (o gli stava, semantica) e infliggeva e quanto sarebbe stato simmetricamente perfetto dato i due percorsi che entrambi i fratelli stavano facendo, aggiungere qualcosa alla storia.

A quel punto è arrivato Castiel, uno dei personaggi più belli che abbia mai scritto se deve essere sincero e Chuck è tante cose ma di certo non è uno stupido, non avrebbe fatto con lui gli stessi errori fatti con Dean. Se è l’anima quella che rende un personaggio imprevedibile allora l’unica cosa da fare è proprio quella di non dargliene una.
 
Certo, guardando le cose con il senno di poi dare un’anima a Castiel non avrebbe fatto davvero una grande differenza considerando il fatto che all’inizio il problema non è stato esattamente lui.
 
Ancora una volta Chuck si è ritrovato a guardare l’anima di Dean fare cose, provare cose, che non avrebbe mai potuto prendere in considerazione, mai scrivere neanche se avesse voluto.
 
Non era arrabbiato quella volta, anche se avrebbe dovuto. Di nuovo i suoi personaggi si scrivevano da soli, prendevano delle strade, facevano delle scelte che non aveva neppure pensato di appuntarsi in una bozza.

Ma non poteva che rimanere affascinato dal modo in cui l’anima di Dean chiamava Castiel nelle profondità più buie dell’inferno, come cercava di aggrapparsi disperatamente alla sua grazia per essere portato in salvo anche se consapevole dentro di sé che era quello il suo posto, accanto alla ruota su cui era legata l’anima che stava torturando, che non meritava di essere salvato.

Chuck si è ritrovato a guardare rapito Castiel, uno dei suoi angeli, uno di quei personaggi messi lì solo per servire la trama per qualche scena, acchiapparsi forte all’anima di quello che era una volta un uomo e aprire gli occhi (Beh almeno figurativamente parlando, non che avesse davvero degli occhi in quel momento o una mano con cui afferrare la spalla di Dean ma era diventato tutto così poetico che non ha proprio potuto fare a meno di inserirla. Chi non ama alla fine una sottotrama romantica).

 Non poteva certo sapere che quel momento avrebbe cambiato definitivamente il corso della storia.
 
E poi Cas… Cas? Una blasfemia, Dean Winchester ha preso il nome di un angelo del Signore e lo ha fatto diventare una cosa reale, una persona, parte di quel concetto estraneo e sconosciuto che lui chiama Famiglia. Non più un mero oggetto utile a inserire un po’ di pepe alla trama, pronto ad usciere di scena non appena avesse compiuto il suo scopo.
 
E ci ha provato a farlo uscire di scena, più di una volta. Uno dei motivi per cui ha fatto uscire Alastair dall’inferno (se non per costringere Dean a confessare a Sam cosa era successo – tutta quella repressione stava diventando noiosa - ) era proprio per uccidere Castiel.

In fondo il solo motivo per cui ha messo un angelo sulla spalla di Dean era quello di creare questo parallelismo tra la sua vita e quella di suo fratello, poetico anche se non così originale come credeva quando lo aveva scritto per la prima volta, non doveva essere così difficile sostituire Castiel con qualcun altro. Qualcuno di meno problematico. Qualcuno come Anna.
 
Ma Dean… Dean lo ha salvato* e questo Chuck non lo aveva proprio preso in considerazione. In fondo Cas era tutto quello che Dean aveva sempre detestato. Una di quelle cose sovrannaturali che avevano strappato via sua madre dalla sua vita e che suo padre gli ha insegnato ad odiare da quando era grande abbastanza da capire cosa il concetto significasse.
 
Avrebbe riso davanti alla faccia di Castiel se solo non fosse stato impegnato a cercare di capire cosa stesse succedendo ai suoi personaggi.
 
È a quel punto che ha deciso di inserirsi nella storia, forse sarebbe riuscito a fare quello che tenendosi a distanza era diventato impossibile.

Se gli avesse messi sulla strada giusta accompagnandoli a fare le scelte che voleva loro facessero forse la storia poteva ancora essere salvata, poteva andare come davvero doveva andare.
 
Immaginate il suo shock quando nonostante avesse fornito a Dean un vero e proprio copione tra le mani questa volta, si è ritrovato con le spalle contro il muro, letteralmente, nella casa del personaggio che aveva creato per sé stesso, minacciato da uno dei suoi protagonisti di seguirlo perché a quanto pare poteva aiutarlo a salvare suo fratello.
 
E certo non poteva sapere che sulle spalle di un profeta c’è sempre un arcangelo a garantire che la storia sia scritta, vada avanti. Non è stato difficile unire i puntini e capire chi aveva fornito quell’informazione a Dean. Castiel, sempre Castiel, che nella maniera più assurda e meno probabile stava iniziando piano piano a voltare le spalle alla sua famiglia, quella che Chuck in persona aveva creato per lui, gli angeli, per seguire gli ideali di un personaggio ribelle che non crede in sé stesso ma crede in suo fratello, nella sua famiglia, quella che si è scelto e costruito da solo e più importante, nel libero arbitrio.
 
Ma in nessun modo, nessuno, avrebbe potuto prevedere quello che sarebbe successo alla fine.
 
Non solo i suoi personaggi stavano facendo di tutto per andare contro quello che aveva da sempre previsto per loro ma lo stavano facendo consciamente, consapevoli di star mandando al diavolo la storia scritta per loro anche se non hanno mai saputo davvero da chi, non fino ad oggi.
 
 
“Saint Mary? Cos’è, un convento?”
 
“Sì ma… Voi non dovreste andarci. Non ci siete in questa storia”
 
“Sì, beh… vorrà dire che la inventeremo strada facendo”
 
 
E davvero, l’arroganza. Non solo Castiel aveva completamente voltato le spalle a tutto quello che conosceva praticamente dall’inizio dei tempi, quello per cui era stato creato ma ora era a casa “sua” pronto per morire in nome dell’Uomo Giusto.
 

“Mi occuperò io di lui. Mi occuperò di tutti loro. Tu ferma Sam!”
 
 
Ma non può che sorridere nel vedere la testa di Dean scattare all’insù, fissare Castiel con gli occhi pieni di stupore e gratitudine. E non era l’unico stupito in quel momento, nonostante tutto era fiero di come la storia stava sfociando, di come i personaggi stavano andando avanti anche se di lui in Dean e Castiel era rimasto ben poco.
 
Probabilmente è quello il momento in cui Chuck ha capito che non poteva farci molto. Certo aveva iniziato a scriverli in maniera leggermente romantica ma era solo una sottotrama, davvero, dovevi leggere tra le righe per capire ma vedere Dean fissare Castiel con quello sguardo… beh, non ci poteva fare poi molto. Non che i suoi lettori non lo apprezzassero di già e poi facevano tutto da soli.
 
Era solo nel suo completo interesse non farlo morire o almeno, ucciderlo e poi continuare a riportarlo in vita. Non giudicatelo, a chi non piace un po’ di dramma e poi non è colpa sua se Dean reagisce in quella maniera ogni volta che Castiel muore. È sempre un’occasione fantastica per un po’ di introspezione, per alcune lacrime, odio per sé stessi e senso di colpa che lo giura, non ha mai avuto intenzione di scrivere. Dean sembra darsi sempre la colpa di tutto, ogni volta che succede qualcosa a Castiel non fa altro che odiarsi sempre un po’ di più.
 
Ad un certo punto è diventata un po’ una scommessa infliggere così tanto dolore per vedere fino a che punto Dean potesse arrivare, se si sarebbe spezzato. Ma non importa quanto Dean si pieghi, non è mai arrivato a quel punto, soprattutto perché continua ad appoggiarsi a Cas ogni volta e a tornare sempre un po’ più dritto.
 
E hanno continuato a salvarsi a vicenda, a coprirsi le spalle davanti ad ogni ostacolo che gli ha messo sul cammino per separarli e ad un certo punto ha smesso di essere divertente.
 
Dopo che Lucifer ha ucciso Castiel, di nuovo, (o meglio, Chuck ha fatto uccidere Castiel da Lucifer, di nuovo) lì ha tirato la linea d’arrivo. Troppe volte lo aveva riportato in vita e sinceramente la storia gli stava completamente sfuggendo di mano.

Più che una storia era diventato un continuo mettere alla prova i suoi personaggi per capire fino a che punto si sarebbero spinti e nonostante il suo scopo fosse diventato questo, almeno da un paio di anni, nonostante avesse messo Dean davanti a tragedie, ostacoli, più grandi in passato, lui decide di spezzarsi proprio ora?** Di arrendersi davanti alla morte che questa volta non era stato neanche Chuck a mettere sul suo cammino?
 
Immaginate il suo stupore quando Dean Winchester decide di smettere di combattere poche settimane dopo essere stato in ginocchio accanto al cadavere di Castiel, accanto alle sue ali bruciate ad essere grato almeno che i suoi occhi fossero chiusi perché vedere le due orbite nere al posto di quello sguardo che era diventato una costante nella sua vita da ormai troppo tempo, lo avrebbe spezzato ancora prima di quando poco dopo è successo.
 
Non importa quante volte poi lui gli abbia pregato, quanti pugni al muro e nocche insanguinate o maledizioni gli abbia lanciato contro. Castiel doveva rimanere morto, tanto la storia stava comunque giungendo al termine dopo la nascita di quel Nephilim.

Era troppo impegnato a seguire ovunque i Winchester per rendersi conto cosa Lucifer stesse combinando. Contrariamente alle credenze popolari, Chuck non è proprio onnisciente e l’ultima volta che i Nephilim erano in questo universo ha spazzato via la Terra senza nessun rimorso, questa volta non sarà meglio. Sono troppo imprevedibili, potenti e non sono gestibili come gli umani.

Certo lo farà con più stile, più dramma. Magari lo farà uccidere proprio a Dean, chissà ma non è arrivato ancora a scrivere quella parte della storia.
 
Ora… ora è costretto a guardare Jack subire le parole di Dean e sentirsi in colpa per una cosa che non ha davvero fatto e a cui per fortuna, anche se non lo sa ancora, può rimediare pur di non vedere più Dean guardarlo con tutto quell’astio negli occhi. Non che lo guardi negli occhi molto comunque da quando sono tornati al bunker e Castiel non è con lui.
 
Ma presto Castiel è di nuovo tra le braccia di Dean sul bordo di una strada semibuia. Iconico come ci sia una croce vicino a loro, come se inconsciamente non facciano altro che prendersi gioco di lui e di quanto ormai non abbia più nessun controllo su quello che ora sono diventati.
 
E in quel momento ha capito che forse era arrivato il momento di cambiare strategia.

Probabilmente se li avesse messi l’uno contro l’altro causando cose irreversibili e irreparabili non sarebbe rimasta così tanta voglia di combattere in loro da poter dimenticare i torti che si sono fatti a vicenda.
 
E quindi Mary è morta.
 

“Ma ti giuro, se le ha fatto qualcosa. Se lei è… tu sei morto per me”
 
E c’è una grande soddisfazione nel vedere finalmente la storia andare dove voleva che andasse, i personaggi fare esattamente quello che aveva in mente facessero anche se beh… per quanto è durato? Pochi giorni?
 

“Ma eravamo una famiglia e non volevo perderla e quindi… ho pensato di poter risolvere la situazione da solo”
 

Perfetto, il dolore, la voce tremante di Castiel e lo sguardo distrutto di Dean davanti ai suoi occhi lucidi. Ancora meglio di come poteva immaginarla.
 
Ma di nuovo… Di nuovo.
 
Dean decide di non uccidere Jack e Sam? Sam gli spara?
 
Non si tratta neanche più di meta scrittura, è diventata una completa barzelletta. Non si stupirebbe se Amara centrasse qualcosa, magari è un modo per vendicarsi per averla rinchiusa tanto tempo fa.
Anche se doveva aspettarselo, questa storia stava andando all’inferno (beh ironicamente è esattamente dove finirà) già da troppo tempo.
 
 
“Dean, mi hai chiesto cosa di tutto questo è reale. Noi lo siamo”.
 

E non può fare a meno che dare ragione a Castiel, non che la cosa non gli dia fastidio. Guardandoli adesso, con il mondo che ancora una volta, per un’ultima volta, finisce intorno a loro, non può che ammettere che almeno su questo ha perso.
 
Vorrebbe non accettare la sconfitta, strappare le pagine e riscrivere tutto dall’inizio.
Spesso si chiede, cosa sarebbe successo se avesse mandato un angelo diverso a salvare l’anima di Dean dall’inferno.
Sarebbe successa la stessa cosa?
 
Oppure forse il problema non è l’inferno, forse non importa quanto lontano mandi Castiel da Dean Winchester, alla fine si ritroveranno sempre e questo è dannatamente frustrante.


 
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N/A (?)

Siccome non ho altro da scrivere e una long a cui dovrei assolutamente dedicare attenzioni, mi sono detta, perché non scrivere una Os canon verse?

Ne vorrei scrivere ventordicimila ma ogni volta non ho quel kick in più che mi fa aprire il computer ma dopo l’episodio di giovedì well, che potevo farci.
Si è scritta da sola in due ore, guess che come per Chuck le cose vanno un po’ a fatti loro.
 
È la prima volta che scrivo una cosa del genere so, non ho idea di cosa io abbia combinato o se abbia senso qualcosa di quello che ho scritto.
Se qualche shipper è ancora viva dopo la 15.02 e sta leggendo questo sproloquio ditemi pure che ne pensate C:
 
 
*Si riferisce alla 4.10 “Heaven and Hell”, quando Dean salva Cas da quel demone che era venuto con Alastair a prendere Anna
 
**13.05, “Advanced Thanatology” aka l’episodio che ha fatto piangere la mia anima sul pavimento davanti a Dean che si uccide e non è interessato a tornare in vita. (I don’t metter. Scusate basta la smetto)
 
Ci sono riferimenti ad un sacco di episodi, spero che si capiscano.
In ordine dopo la 4.10 che vi ho segnato abbiamo:
  • 4.18 dove Chuck si inserisce nella storia
  • 4. 22, Dean e Cas vanno a casa di Chuck e cambiano la storia
  • Poi le varie morti di Cas a partire dalla 5.01
  • Lucifer che uccide Cas (both 5.22 e 12.23)
  • 13.01-5 Dean che tratta male Jack e non riesce a guardarlo negli occhi
  • 13.05-6 Cas che torna in vita grazie a Jack e la scena dell’abbraccio
  • 14.18 Dean dice a Cas che per lui è morto se Mary è morta (sorry not sorry)
  • 14.20 Dean non spara Jack e Chuck manda tutto al diavolo
  • 15.02, ultima non per importanza <3
 
Ora la smetto e torno ad avere la febbre in pace. Prometto di aggiornare Smile and Let it go il prima possibile, non odiatemi vvb.
 
*scappa*
   
 
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