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Autore: mydaimonissnake    20/10/2019    1 recensioni
Sarebbe stata una mattinata come tante altre, se non fosse stato per la pioggia.
Storia scritta per il LEAFtober di LandeDiFandom prompt n. 2
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Un amore nato troppo presto'
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Il fragore del tuono lo svegliò giusto qualche minuto prima che potesse farlo la sveglia. Si alzò e la disattivò, chiedendosi confusamente perché fosse a New York invece che a casa. Solo una volta che fu completamente sveglio si rese conto che i suoi pensieri non avevano senso. Lui era a casa, ci era tornato già da un anno in effetti, nella sua bella cittadina sulle coste californiane dove non pioveva praticamente mai.

Tranne quella mattina. Quella mattina stava piovendo eccome, l’acqua scendeva a secchiate praticamente, e non sembrava intenzionata a smettere presto. Normale quindi che il suo cervello ancora mezzo addormentato avesse fatto confusione. Ora che era ben sveglio comunque era pronto per cominciare la giornata.

I cinque anni di studi a New York lo avevano temprato contro il maltempo, quindi non si sarebbe lasciato spaventare dalla tempesta e sarebbe andato al lavoro. Cercò di prepararsi il più in fretta  possibile, per guadagnare tempo, perché nonostante tutto sapeva che poi in macchina ne avrebbe perso parecchio dovendo guidare molto più lentamente del solito.

Quando scese in cucina trovò come sempre sua madre che preparava la colazione. “Buongiorno tesoro! Senti ,sei sicuro di voler andare in ufficio? Magari potresti chiamarli e dire che andrai più tardi, sperando che spiova un po’” gli disse, non appena lo vide, chiaramente preoccupata. “No ma’, stamattina abbiamo una riunione importante, non posso mancare, e comunque anche gli altri dovranno affrontare la pioggia, ti immagini se tutti in città decidessero di rimanersene a casa solo per un po’ d’acqua? Sarebbe ridicolo, no?” le rispose sorridendole.

Finì di mangiare in un baleno, tornò di sopra a lavarsi i denti e darsi un’ultima controllata. Mandò poi un messaggio di buongiorno a Dave anche se il suo ragazzo si sarebbe svegliato soltanto un’ora più tardi, ma era una sua abitudine ormai, e sapeva che a David faceva piacere.

Infine si mise il cappotto, prese la valigetta con i suoi documenti e l’ombrello, anche se il suo studio aveva un parcheggio privato al coperto per tutti i dipendenti, quindi teoricamente non avrebbe dovuto servirgli.

Salutò sua madre con un bacio sulla guancia, promettendole di chiamarla appena arrivato al lavoro, ma sapeva che la sua promessa sarebbe servita a poco e che lei avrebbe continuato a preoccuparsi per lui tutto il tempo.

Era diventata molto più ansiosa da quando il padre di Jack, cioè suo marito, era morto.

Era accaduto l’anno prima ed era per questo che Jack aveva deciso di tornare a vivere con lei invece di trovarsi un appartamento da solo, magari anche un po’ più vicino al suo ufficio, idea che aveva accantonato ma non del tutto abbandonato. Al momento però andava bene così, si stavano riprendendo pian piano e alcuni giorni erano ancora piuttosto duri da superare, ma cominciavano ad esserci anche molte giornate buone e abitare insieme aiutava entrambi a stare meglio.

Tuoni e lampi non erano ancora cessati, e mentre passava dalla porta che collegava la cucina col garage ne scoppiò uno particolarmente forte. L’idea di restarsene a casa cominciava a farsi allettante. Si mise comunque al volante, poggiò la valigetta sul sedile al suo fianco, mise la cintura e partì.

Le strade erano quasi dei fiumi e nonostante i fari accesi e i tergicristalli che sfrecciavano al massimo della loro possibilità, la visibilità era molto scarsa.
Jack procedeva a passo di lumaca e sapeva che continuando così avrebbe finito per arrivare in ritardo, ma pioveva davvero troppo e accelerare anche di poco non era un’opzione praticabile.

Ne ebbe conferma quando arrivato ad un incrocio vide la luce del semaforo rosso solo all’ultimo momento, fermandosi giusto in tempo.

Ripartì al verde, e purtroppo per lui, il guidatore della macchina che veniva dalla sua sinistra invece a frenare in tempo non ci riuscì proprio. Anche lui aveva notato il semaforo solo quando ormai ci era praticamente sotto e pur provando non poté evitare di finirgli addosso.
Jack non lo vide nemmeno, l’unica cosa di cui si rese conto fu il rumore dello schianto, e la sua macchina che veniva sbalzata verso destra, ruotando leggermente all’indietro, poi tutto si fece nero e non fu più consapevole di nulla.

Lui non poteva saperlo ma si sarebbe risvegliato solo dopo otto mesi.   
  
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