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Autore: Walt96    20/10/2019    2 recensioni
Dopo mesi di viaggio tra i mondi, il passato di Walt viene rivelato e le tenebre più oscure che hanno spezzato la sua vecchia vita sembrano man mano riaffiorare.
I Referenti, i più potenti combattenti in nome della Luce di ogni mondo, stanno finalmente per riunirsi per fronteggiare l'immensa minaccia che incombe.
Le forze oscure stanno riunendo oggetti: mistici artefatti provenienti da ogni angolo dell'universo, con tutti la stessa abilità: il potere di riportare in vita.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Topolino, Sora
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Capitolo 12
 
Ancient Rival
 
 
 
 
Una vibrazione di sottofondo invase il Regno dell’Oscurità con un suono soffuso ma continuo, si percepiva a malapena ma lo udivano chiaramente tutti.
Col capo inclinato leggermente verso il basso, il corpo di Walt era momentaneamente fuori uso: le vene sul collo e sulle braccia gli si ingrossarono notevolmente, gli occhi fissavano il vuoto mentre le due fasce di velluto della sua veste balenavano dei cinque colori dei maestri sempre più velocemente.
Fu quando si sovrapposero divenendo uniformemente bianchi che il silenzio ricadde tombale in tutto il bassopiano.
I Referenti si scambiavano sguardi incerti tra loro, ovviamente da distante non avevano potuto capire ciò che Walt aveva fatto, né che tutta l’energia dei maestri, che loro stessi avevano sconfitto, adesso scorreva in lui.
Che l’unione degli elementi principali desse come risultato la Luce? Non si sapeva, nessuno era mai riuscito a tentare.
Antonella lasciò perdere Lucas, che se la diede a gambe, e si avvicinò verso Walt, non capendo ciò che stava succedendo, vide che lo sguardo del Referente era perso nel vuoto invece di essere fisso su di lei e ciò la insospettì.
«Sciocco da parte tua venire qui stanotte Walt, Walter non può più proteggerti» disse solenne, evocando la sua lancia in cerca di attenzione.
Walt non si riprese da quello strano stato di trans in cui si trovava cosi lei si avvicinò ancor di più trovandosi a mezz’aria a pochi metri da lui.
Fece scorrere la punta della lancia sotto il suo mento, sollevandogli un po’ il capo: «Ah la Luce… e il suo patetico tentativo di trovarsi un paladino» disse fiera di se, cambiò impugnatura dell’arma in modo da essere più comoda ad utilizzarla e la posizionò esattamente per infilzare il petto di Walt in maniera definitiva.
«No!» gridò Topolino, ma era troppo tardi.
Antonella prese la mira e allungò la lama verso il corpo del Referente.
Il petto di Walt si riempì di ossigeno e, un momento prima che la lama gli lacerasse le carni, il suo corpo brillò di una Luce talmente intensa da abbagliare Antonella.
Un raggio instabile di Luce si generò dal corpo di Walt e colpì la maestra in pieno che, nonostante si fosse protetta con l’asta della sua lancia, fu scaraventata alla base della parete rocciosa.
Walt riprese proprietà del suo corpo e concentrando l’energia aumentò l’intensità del raggio; la lancia di Antonella si spezzò a metà e svanì per sempre dalle mani della maestra e il suo corpo fu investito in pieno.
La Luce era talmente forte che la ustionava e, senza la protezione della sua arma, iniziò a farla sprofondare nel terreno creando un tunnel stretto e sempre più lungo.
Antonella cercava invano di contenere la Luce con le mani ma queste le bruciavano, perciò sprofondò nella roccia sempre più velocemente surriscaldandosi e lottando per fuggire dal sottosuolo.
Intanto, fuori, i Referenti esultavano per la salvezza di Walt.
«Sei un grande Walty!» esclamò Sengoku.
«La Forza scorre potente in lui» confermò Yoda.
L’unico ancora preoccupato era Silente, che analizzava il momento con occhio critico.
Dopo qualche momento il raggio di Walt si esaurì: era durato molto e sicuramente Antonella era finita a decine e decine di metri sottoterra, forse avendo ceduto la resistenza e quindi perita nel momento.
Fatto sta che Walt rimase comunque lì immobile e silenzioso ma finalmente padrone del suo corpo.
Adesso la sua tunica era completamente bianca, le strisce che scorrevano lungo il busto e le gambe emanavano luce bianca e candida.
I secondi scorrevano in un silenzio tombale, nemmeno l’Heartless gigante emetteva un suono e rimase in attesa di ordini mentalmente imposti dalla sua padrona, che tardava a dare segni di vita.
«Minerva… dobbiamo allontanarci» disse Silente tendendo le braccia verso gli altri Referenti ma senza riscuotere molta attenzione.
In effetti anche lui aveva lo sguardo fisso su Walt esattamente come gli altri, un fremito di attesa vibrò lungo la sua schiena.
La professoressa McGranitt imitò Silente e allargò le braccia in modo da accogliere più colleghi possibili nel caso di una smaterializzazione istantanea, ma il preside, che si trovava davanti a lei, non la vide compiere il gesto.
«Minerva…» sussurrò ancora.
Un lampo oscuro uscì dal tunnel di roccia talmente veloce da essere indefinito, Antonella riprese forma sopra la testa di Walt con i vestiti tutti bruciacchiati; con tutta la velocità che aveva acquisito sferrò un calcio diretto alla testa del nemico con energia tale da potersi definire “cosmica”.
Walt la stava aspettano e previde un colpo del genere, e prontamente si difese con l’avambraccio.
Mario sparì dentro un suo tubo verde, mentre Silente afferrò di forza Topolino e Sengoku con in groppa Yoda; lo stesso fece Minerva che strattonò Camilla e Tsunade e si smaterializzò.
Infatti, nonostante i due fossero a più di duecento metri di altezza, un’intensa onda d’urto si espanse velocissima polverizzando il già martoriato suolo del bassopiano.
Il contatto tra la gamba di Antonella e il braccio di Walt durò a lungo, mentre nel cielo lampi di Luce e di Oscurità si alternavano dimostrando la tensione del momento.
I due vibravano ma non si muovevano di un millimetro, ma in quel momento la furia di Antonella era troppa. Walt mutò il suo corpo in pura Luce e venne schiantato al suolo.
Mentre la maestra era libera si voltò verso l’Heartless gigante e gli impartì un ordine nella mente.
Walt non ebbe nemmeno il tempo di toccare il suolo che, ancora in forma lucente si riproiettò in alto nel cielo, molto sopra Antonella.
Decine di vortici si formarono nelle nubi sopra le loro teste mentre Walt concentrava l’energia e, quando chiuse le mani verso terra, decine di decine di Giganteschi Lampi, una delle mosse più potenti di Walt che gli avevano permesso di sconfiggere l’Oscuro Signore, si scagliarono verso terra non lasciando libero nemmeno un metro del cielo.
Il rombo fu udito da tutti i mondi soprastanti il Regno dell’Oscurità ma Walt non si fermò deciso a non perdere tempo.
Quando ancora l’abbagliamento causato dai fulmini non era cessato, e non sapendo se avesse colpito o meno Antonella, attrasse nel suo braccio moltissime particelle di Spazio che lo illuminarono di un rosa acceso; falciò l’aria e una mezzaluna dimensionale attraversò il cielo con suono psichedelico, in direzione della maestra.
Antonella non tentò di fuggire, bensì mutò le proprie mani in pura Oscurità e afferrò il taglio che le arrivava contro.
Un’enorme schizzo di Oscurità si propagò verticalmente sia in alto che in basso sprigionando una forte energia difensiva da parte della maestra.
La falce di Spazio premeva contro di lei ma non riusciva a raggiungerla, cosa assurda per l’elemento in questione ma la Luce e l’Oscurità erano superiori allo Spazio.
L’attacco di Walt alla fine si liquefò e svanì emanando un ultimo bagliore rosa, affondando nella massa oscura che erano diventate le mani di Antonella.
La maestra voltò lo sguardo verso Walt e, con un sorrisino sarcastico, gli rilanciò contro una falce di Oscurità molto più grossa e molto più letale.
Walt non poté fare altro che aprire un enorme portale che dava nello spazio vuoto e l’attacco di Antonella ci entrò dentro svanendo e andandosi a consumare da qualche parte nel cosmo assoluto.
L’enorme portale circolare aperto davanti a lui, però, oscurò la vista di Walt e, quando lo richiuse, si ritrovò Antonella davanti che l’aveva raggiunto, velocissima.
Lui fece in tempo ad allontanarsi quei pochi centimetri, da riuscire ad evitare la sua mano che era diretta ad afferrarlo per la veste all’altezza del petto.
Con un fulmine, fu lui a colpirla e cercò di aumentare l’intensità dello stesso a tal punto da non poter evitare di urlare dallo sforzo.
Antonella rotolò indietro nell’aria per alcuni metri ma, quando il colpo cessò, Walt scopri quanto fosse tenace la sua ciccia, vedendo che il suo corpo era intatto, fumava solo un po’ per la scarica.
«Cicciona…» commentò Walt.
«Pensi davvero di poterci riuscire? Non ce l’ha fatta Walter non ce la farai sicuramente tu, uno studentello che nemmeno ha finito l’Accademia» lo disprezzò lei.
Era vero, lui non aveva ricevuto l’istruzione necessaria, ne era all’altezza degli altri, ma d’altronde ora aveva ricevuto l’eredità degli altri maestri e nonostante fossero già stati usati diversi colpi con un enorme dispendio di energia, non si sentiva affatto stanco.
«Questo lo vedremo!» disse e si diresse verso terra a velocità elevatissima inseguito da lei.
Percorsero sorpassandosi e attaccandosi a vicenda tutto il basso piano, saette e flussi oscuri venivano scagliati l’uno contro l’altro fracassandosi a vicenda.
 
 
 
 
Il tubo di Mario riapparve distante nella landa di roccia sterile e il Referente ne uscì fuori sano e salvo e subito arrivarono anche tutti gli altri, smaterializzandosi.
Il re si rigirò su se stesso finchè non trovò lo scontro con lo sguardo «No! Dobbiamo dargli una mano!» esclamò.
«Fermo! Lei ci disintegrerebbe subito, non vedi?» disse Sengoku afferrandolo e indicandogli i due combattenti, che in quel momento si stavano scontrano nuovamente con Spazio e Oscurità «Hanno abilità che vanno al di là delle nostre, anzi, vanno al di là di tutto il nostro universo» sostenne.
«Gyahaaahaaa!» un forte suono acuto interruppe la loro conversazione e tutti impallidirono quando videro che l’Heartelss gigante li aveva localizzati e si stava dirigendo furibondo verso di loro.
Il suo corpo era leggermente mutato da quello che possedeva ad Athom, l’antico infatti era una riproduzione esatta del busto di Antonella, con tanto di capelli tentacolari senzienti e alcuni dettagli sul corpo.
Attualmente invece, probabilmente a causa dello stravolgimento di esistenza che aveva subito nella battaglia di Athom, presentava un capo calvo, un corpo in fase di scioglimento e vene rosse dappertutto, ma soprattutto aveva perso il suo carattere distaccato e inespressivo in cambio di uno molto più furioso e instabile.
Ruggì nuovamente: «Gyahaaahaaa!» e la mancanza della mascella gli fece aprire la bocca in maniera inquietante scoprendo l’interno giallo esattamente come i suoi occhi vacui.
Appoggiava una mano dietro l’altra, con fare disperato, trascinandosi di gran forza verso i Referenti e ignorando il resto della battaglia.
«Cosa possiamo fare, Albus?» chiese Minerva al mago.
«Fuggire dovremmo, sì, sì» suggerì Yoda.
«Non abbiamo modo di lasciare il Regno dell’Oscurità» disse Topolino «non senza Walt e non ora».
«Anche se fuggissimo non ci farebbe onore, siamo i Referenti» precisò Camilla.
Tsunade si fece avanti e affiancò Silente: «Allora lo affrontiamo!».
Mentre i Referenti parlavano, Walt non lasciava tempo ad Antonella di organizzarsi né di pensare ad una strategia; tuoni dal cielo, fulmini dalle mani e fendenti di Spazio non le lasciavano tregua, ma nella maniera analoga nemmeno lei lasciava tregua a lui. Aveva visto con la coda dell’occhio l’Heartless dirigersi verso i Referenti e si sentiva in dovere di intervenire, non ce l’avrebbero mai fatta da soli.
Ma chi avrebbe tenuto a bada Antonella? Nessuno.
Mentre si distrasse a pensare ad una strategia, la maestra riuscì ad afferrarlo per la spalla e lo spinse contro il terreno trascinandolo per diversi metri.
Con la schiena che fracassava la roccia Walt mutò in movimento dinamico e riapparve sopra di lei colpendola con un potente fulmine dal cielo.
Antonella era scomparsa prima che la saetta toccasse il suolo ma così Walt riuscì a racimolare qualche attimo per mirare all’Heartless e scagliargli contro la stessa falce di Spazio usata in precedenza.
La falce proseguì senza intoppi per il chilometro che separava il bersaglio dall’utilizzatore e quando arrivò a destinazione colpi il dorso del mostro generando un forte bagliore rosa.
L’Heartless ruggì di dolore mentre perdeva fumo nero e una nuova e scintillante cicatrice, questa volta verticale e di cristalli rosa, andava a incidersi sulla schiena, contrapposta a quella azzurra che aveva sul petto, inflitta sempre da Walt inconsapevolmente molti anni prima.
Quel piccolo vantaggio regalato ai Referenti costò molto caro al ragazzo: un’onda di Oscurità lo investì alle spalle e lo portò giù con il suo peso, fu sommerso.
L’Oscurità è una tortura, non solo fisica ma anche psicologica, il corpo del ragazzo che veniva sempre più a contatto con quell’oceano di Oscurità subiva spasmi di dolore, si dimenava e urlava mentre venature oscure si insinuavano nella sua pelle.
Allo stesso modo però, anche la sua mente subiva delle torture.
Cosa ne sarebbe stato di lui se i suoi unici amici rimasti fossero morti? Aveva davvero la necessità di placare l’Oscurità? La sua mente iniziava a confondersi e a distorcere i pensieri.
Visualizzò la fine di Athom un’immagine dopo l’altra; Cindy che svaniva tra le sue braccia, colpita a morte da un Heartless, la sua impotenza per salvare Erik, il sacrificio di Matt poi il vuoto. Una vocina nella sua testa lo incoraggiava a lasciarsi andare al dolore e alla rabbia.
Stava soccombendo.
Nel frattempo, all’esterno, nuovamente l’Heartless gigante ruggì e percorse gli ultimi metri velocemente, raggiungendo i Referenti.
«Tecnica del Richiamo!» recitò Tsunade ferendosi appositamente il pollice: «Katsuyu!» evocò e la lumaca bianca gigante riapparve davanti a i Referenti «Si, signorina Tsunade?» chiese.
«Tieniti pronta a bloccarlo!» le ordino l’Hokage.
Quando l’Heartless arrivò alzo l’enorme braccio sinistro, pronto ad arare la terra e a travolgere tutto ciò che si trovava davanti a lui.
Solo in quel momento i Referenti si resero conto di quanto fossero minuscoli in confronto a lui.
Mentre il colpo arrivava, il pugno fu intercettato da Katsuyu, che accusò il colpo come un morbido cuscino.
Katsuyu faceva molta fatica a resistere ma fortunatamente l’Heartless non si concentrò su di lei bensì sollevò anche la mano destra, chiusa a pugno, pronto a schiacciare i Referenti.
«Ammiraglio, adesso!» disse Mario che, mentre il colpo calava, assunse il Mega fungo arancione, che lo rese grande come un gigante.
Nello stesso momento Sengoku riassunse la sua forma Buddah che, seppur più piccola di Mega-Mario, era molto più forte e muscolosa.
Spalla contro spalla i due accusarono il pugno dell’Heartless e lo bloccarono, affondando i piedi nel terreno.
«Sì!» esclamò Topolino.
«Adesso tocca a me» disse Silente mettendosi al centro dell’area attaccata dall’Heartless, puntò la bacchetta di Sambuco contro di lui e pronunciò un incantesimo: «Nova Genesis» tre globi luminosi uscirono dalla punta della bacchetta e, avvolgendosi ad elica tra loro, puntarono alla faccia del nemico che inghiotti il colpo.
La magia del preside era molto potente, studiata per neutralizzare decine di maghi oscuri contemporaneamente: avrebbe dovuto salire fino al cielo esplodendo in molteplici colpi che sarebbero poi ricaduti a terra come un tripudio di fuochi artificiali.
La faccia del gigante infatti iniziò a illuminarsi dall’interno e ne seguì un esplosione tale da fargli deflagrare la faccia, letteralmente.
Nel frattempo la mente di Walt faceva viaggi straordinari nei ricordi, fino ad arrivare ad una lezione all’Accademia sull’importanza della consapevolezza. Una voce dentro di lui gli ricordò una delle frasi che Antonella aveva pronunciato proprio in quell’occasione: «I confini del sonno e della morte si toccano e talvolta si sovrappongono» era una di quelle lezioni noiose in cui non si usava la Fantasia facilmente dimenticata dagli studenti, certo Antonella era una vera padrona dell’argomento, e sotto l’influenza degli altri maestri era costretta a insegnare nozioni esatte ai suoi studenti.
Certo, era quello: il trucco per eludere l’Oscurità.
Per quanto il corpo di Walt stesse soffrendo e la sua mente lo stava trascinando verso il baratro dei ricordi e del sonno più profondi, riuscì a capire il metodo per sfuggire all’abisso: non stava morendo, si stava solo addormentando.
L’Oscurità cercava di ingannarlo facendogli credere che a breve sarebbe morto ma non era così, perciò per riprendere la battaglia, bastava… aprire gli occhi.
Dalle profondità del mare nero che Antonella stava generando un piccolo bagliore di Luce iniziò a scintillare aumentando di intensità; un lieve fumo segnava l’incompatibilità tra i due elementi, fin quando la superficie non iniziò a brillare di luce bianca ed esplose.
Walt uscì lentamente: era splendente di Luce, un insolito bagliore lo circondava e gli occhi erano totalmente bianchi e luminosi e, con quel apparenza divina, guardava Antonella incarognito; quella era la forma più potente che il ragazzo potesse assumere.
I fotoni, di cui è composta la Luce, sono un tipo di particelle di energia che non possiedono né massa né peso, per questo possono raggiungere una velocità incredibile che nessun’altro tipo di materia o elemento può raggiungere. Anche il fulmine, per quanto rapido e impercettibile agli uomini, è molto più lento della Luce.
Walt ora era così, non era più Fulmine, era Luce.
Alla suddetta velocità, investì Antonella con tutto il suo corpo, lei non ebbe nemmeno il tempo per accorgersene che già era stata investita nuovamente.
Il corpo di Walt viaggiava talmente veloce da essere invisibile ad occhio umano, ma i colpi ricevuti dalla maestra sì.
Mentre Walt provava tortura e dolore al contatto con l’Oscurità, Antonella sentiva bruciore a contatto con la Luce.
Impossibilitata a riprendere fiato, la maestra mutò man mano il suo corpo in Oscurità, divenendo sempre più molle e informe; d’altronde non era la prima volta che lottava contro la Luce, e sapeva come comportarsi.
Quello che ormai non era più il suo corpo ma una massa galleggiante di Oscurità, divenne di colpo più grossa e estremamente densa, tale da causare un rallentamento di Walt.
«Lui era proprio come te…» risuonò la voce di lei nella massa molle di Oscurità in cui Walt galleggiava ancora tutto luminoso.
«Spavaldo nella sua gran velocità…» continuò mentre il Referente si guardava attorno alla sua ricerca «Moltissimi anni fa quando mi imprigionò… che sciocco lui mi diede una seconda possibilità, non capiva quanto lo odiavo...» la voce era eterea, come se gli girasse attorno «Eppure eccoci qui, lui è morto e io sono viva» sapeva certamente che tasti andare a toccare e dove infierire.
«Tu hai ucciso Athom!» gli urlò contro Walt.
«Certo, per un bene superiore, come disse la mia profezia quando ero giovane».
Anche i maestri avevano ricevuto delle profezie? Questo Walt non lo sapeva, era un’informazione che nessun’altro maestro aveva mai proferito.  Che fosse in essa celato il motivo dell’oscurità di Antonella? Si chiese.
«Quello sciocco non poteva capire, lui e la sua mania di grandezza» continuò, Walt capì che gli stava girando intorno, lei era molto più fluida nell’Oscurità mentre lui era impossibilitato a grandi spostamenti.
La vide.
Due raggi di purissima Luce vennero scagliati dagli occhi di Walt che tagliarono l’Oscurità e seguirono Antonella fino a costringerla ad uscire dalla massa gelatinosa.
Erano di nuovo faccia a faccia l’un l’altro, Antonella mutò le sue mani in pura Oscurità, si guardarono un attimo e poi avvenne.
L’Oscurità venne a scontrarsi con la Luce, lei generandola dalle mani e lui dagli occhi, una massa nera, indefinita e instabile si contrapponeva con due linee bianche perfette, rette e purissime.
Nessuno aveva creato le condizioni simili per uno scontro del genere da migliaia di anni e ora stava avvenendo; le due forze epiche si stavano colpendo in egual intensità ed egual forza.
Una consistente nube grigia iniziò ad espandersi nel centro.
Nonostante Antonella fosse leggermente più in basso di altitudine e quindi Walt era più avvantaggiato ad abbatterla al suolo, non riusciva a sovrastarla.
Dopo qualche attimo che l’Heartless gigante aveva cessato ogni movimento, in quanto gli era scoppiata la testa, ebbe qualche spasmo.
Lentamente e con un movimento impossibile per un collo normale, il suo capo riemerse dalle viscere del suo corpo, rigenerandosi completamente.
Tutti si allarmarono ma era troppo tardi.
Mentre la mano sinistra fece scoppiare Katsuyu liberandosi, la trasformazione di Mega-Mario cessò e tutto il peso della mano destra ricadde sulle spalle di Sengoku, che riusciva a malapena a trattenerla.
Questa volta il nemico fu repentino e il braccio calò sui Referenti troppo velocemente perché potessero contrattaccare.
Sarebbero morti lì, ridotti in atomi senza che nessuno lo sapesse, nemmeno Walt era in grado di vederli in quel momento, impegnato nel duello.
Una saetta volò nell’aria.
Una sfera di energia elettrica fu il bersaglio della stretta dell’Heartless al posto dei Referenti; una vera e propria palla trasparente attraversata da scosse e scintille azzurre e con al centro lo scettro di Walt.
Quando l’Heartless notò di avere questo ostacolo nella mano iniziò a stringere, stringere sempre più forte cercando di spezzare quello scettro animato.
Più la stretta si faceva intensa più i fulmini all’interno della sfera si facevano frequenti e luminosi, così come ripresero luminosità, dopo anni che non accadeva, anche i piccoli frammenti di cristallo azzurro incastonati sulla superficie dello scettro.
Frammenti di un cristallo molto particolare.
La Gemma dell’Anima, dimenticata e abbandonata sull’altarino in cima alla scogliera, reagì. Si illuminò anch’essa e iniziò a fluttuare di qualche centimetro nell’aria finchè non schizzò via.
Con la scia di una stella cadente, attraversò il cielo fino ad essere afferrata da una mano, una sagoma di una mano, fatta di una concentrazione di scintille elettriche che man mano sembravano allinearsi a formare vene, arterie e capillari.
Si illuminò intensamente di una luce arancione sprigionando il suo potere e, quella parvenza di mano si espanse divenendo la parvenza di un intero corpo la cui altra mano stringeva lo scettro di Walt.
Sempre più avvolto nella Luce e sommerso dai fulmini l’ultima cosa che videro i Referenti prima di essere abbagliati fu una sagoma umana fatta di Luce.
Furono obbligati e distogliere lo sguardo mentre quell’immenso bagliore luminoso dissolveva completamente l’Heartless disintegrandolo una volta per tutte; ne rimase solamente un denso fumo nero, che andò lentamente a sparire.
«Mamma mia non vedo più niente!» esclamò Mario.
«Ma cosa diavolo!?» disse Sengoku sentendo che l’Heartless svaniva sopra di lui.
La Luce man mano andò spegnendosi e lasciò il posto ad una persona, vestita similarmente a Walt e con una strana somiglianza anche nella corporatura.
«Un clone di Walt?» chiese Yoda.
«Un gemello?» ipotizzò Camilla.
 Tutti i Referenti erano increduli, solo Topolino aveva intuito.
«Tu sei Walter, il maestro di Walt» affermo infatti il re.
 
 
 
 
Ci volle qualche attimo perché Walter riuscì a mettere a fuoco i suoi interlocutori.
Tirò un gran respiro, riempendo i polmoni d’aria e in quel respiro visualizzò tutto il nuovo universo su cui si stava affacciando. Tutti i mondi, tutti regni, tutti i luoghi e tutto ciò che caratterizzava quella moltitudine di realtà differenti; in un solo attimo la sua mente aveva visitato molto più che qualunque altro essere vivente avesse mai fatto.
Osservò la Gemma dell’Anima ancora in suo possesso: «Arancione! Chi l’avrebbe mai detto, è proprio vero che la Luce è imprevedibile. Personalmente preferivo quando era tutto blu, ma d’altronde la tua natura è vertiginosamente cambiata, non è così?» commentò rivolto alla pietra stessa, poi allungò la mano e la fece cadere in un piccolo portale di Spazio, diretto su Vormir, dove la Gemma doveva riposare.
Solo in quel momento si rivolse ai personaggi davanti a lui: «Voi siete i Referenti, è un vero piacere per me conoscervi» disse accennando un inchino. Poi si voltò verso Walt e Antonella dove i due raggi di Luce si schiantavano ancora contro l’Oscurità formando quella grigiolina nube al centro.
«Merda, il Limbo! Va fermato immediatamente» esclamò.
«Walter, sei qui per aiutarci?» chiese Topolino, incerto.
«Vostra Maestà, non so perché sono qui. Ma laggiù c’è una mia vecchia collega, che ho una gran voglia di salutare» disse con un sorriso di intesa.
Osservò con affetto il suo antico scettro e lo accarezzò con il pollice vedendo che faceva scintille sfregandosi con il metallo.
«Voi siete stati fantastici fino adesso, ma mettetevi al riparo» disse infine Walter ai Referenti.
Poi scagliò dietro di se lo scettro e sparì anche lui.
Quando il contatto tra Luce ed Oscurità smise di esistere, anche il Limbo svanì all’istante.
Lo scettro viaggiò a velocità tale da divenire incandescente e, impossibile da vedere o prevedere, colpì Antonella in pieno petto facendola volare via in orizzontale.
Fu il corpo di Walter ad arrivare su di lei a schiantarla al suolo.
Era in piedi sulle sue mani, così immobilizzate, con una mano si reggeva con lo scettro e con l’altra stava piegato stringendole la gola.
«AHAHAHAHAHAHAH!» si mise a ridere a crepapelle lei quando riconobbe Walter in un misto di follia e paura «Sei sopravvissuto?» chiese, guardandolo indemoniata.
Lui vedendo che ancora riusciva a parlare gli strinse la gola ancora di più facendo inspessire il suo doppio mento: «Hai distrutto ciò che avevo creato ma soprattutto hai ucciso i nostri compagni!» gli urlo lui contro.
«Mio caro “maestro” sapevi perfettamente cosa sarebbe successo grazie alla tua profezia, non è così?» suppose lei con la voce strozzata mentre la rabbia di Walter aumentava ad ogni parola «E d’altronde la morte dei tuoi amichetti è stata un piccolo prezzo da pagare, per il bene superiore» disse lei ma fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Un fulmine di proporzioni apocalittiche si abbatté su Antonella che, conscia delle sue parole, svanì preventivamente.
Walter si rialzò e sentì un singhiozzo dietro di lui.
«Maestro…» riuscì solo a dire Walt prima di cadere in ginocchio.
Walter gli sorrise e lo aiutò a rialzarsi  e lo strinse in un abbraccio: «Avis era la tua maestra, Dave, Erika, Kudo ed Eugeo lo erano. Io non ho fatto quasi niente se non essere talmente negligente da permettere tutto questo» gli rispose tristemente, poi si voltò e gli fece notare l’Accademia, ormai totalmente emersa dal terreno. Solo in quel momento Walt si rese conto veramente che quel luogo, il Regno dell’Oscurità, era ciò che rimaneva di Athom.
Volò rapidamente ad aprire i portoni speranzoso di rivedere i suoi genitori, i suoi amici, Lilly, ma era assolutamente vuoto.
«Dovevano essere protetti qui dentro…» commentò amaramente.
«Dalla battaglia, sì e lo sono stati. Ma quello scontro non finì con una semplice vittoria o sconfitta, l’unico modo per salvaguardare la Fantasia e il prosperare della Luce fu quello di resettare l’universo. E così feci» gli spiegò Walter raggiungendolo, mentre alle loro spalle, in lontananza Antonella riappariva.
«Dove sono finiti?» chiese il ragazzo, che ad un tratto era tornato il ragazzino inesperto che cercava sicurezza nei suoi maestri e nei suoi amici.
«Loro sono diventati parte della Luce, l’unica salvezza che questo edificio eretto da poteri antichissimi di noi maestri poteva donargli. Per tutti gli altri che non erano in salvo al momento della fine, è toccato il Limbo, un esistenza vacua, né vivi né morti e impossibilitati ad uscirne» concluse lui.
Antonella in lontananza stava generando una grossa sfera di Oscurità.
«Maestro lei è l’unico in grado di sconfiggerla, la prego mi aiuti!» chiese Walt prendendolo per una mano.
«Ero l’unico in grado di sconfiggerla forse più di diecimila anni fa, adesso l’unico capace di farcela sei tu, Walt» disse lui indicando le sue vesti e la sua forma di Luce che stava mantenendo.
«Ma…» aggiunse «Un aiuto verrà sempre dato ad Athom, a chi se lo merita» aggiunse Walter facendogli l’occhiolino.
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo.
Antonella intanto scagliò la sfera oscura alle loro spalle che iniziò a viaggiare verso di loro.
Solo in quel momento i due si voltarono verso il lato in da cui erano minacciati.
Walter mise una mano sulla spalla di Walt e lo anticipò facendo qualche passo in più di lui.
«Ti piacerebbe scoprire perché mi chiamavano il Maestro dei Maestri?» chiese. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
 
Ciao a tutti e scusate davvero per questo ingiustificabile ritardo, ma così tanti eventi da orchestrare mi avevano davvero intimorito a scrivere questo capitolo, e mi auguro che quando lo rileggerò ancora tra dieci anni proverò lo stesso senso di completezza che provo ora.
Ma bando alle ciance e ciancio alle bande!
Ho lanciato le ultime frecce che avevo al mio arco, nell’ultimo capitolo gli eventi andranno per conto loro, nemmeno io so cosa accadrà e se finalmente la Luce, di per sé più potente, riuscirà a porre fine all’Oscurità, che invece è nettamente più tenace e resistente.
Molte cose sono accadute e molti pareri vanno espressi, le scelte che ho fatto, durante gli anni di stesura di questa storia, in questo capitolo hanno avuto la loro risoluzione e voglio capire se mi sono ingegnato bene oppure se avevate pensato ad altro, se avreste preferito altro o se le avete trovate banali.
Premetto una cosa in vista dell’ultimo capitolo: LA STORIA SI CONCLUDERÀ LÍ, io non ho intenzione di andare avanti con un Kingdom Hearts 4W per il semplice motivo che QUESTA è la storia che volevo raccontare e nel prossimo cap ne vedremo la conclusione ma, nel caso un me del futuro volesse riprendere in mano i suoi personaggi, lancerò alcune… chiamiamole “possibilità”, è più forte di me.
Quindi, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo!
 
Critiche, recensioni e, ahimè non più nuove idee, sono sempre ben accetti!
 
 
L’ultimo capitolo sarà pubblicato, il prima possibile!

See you for the last time!
   
 
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