Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Sofifi    20/10/2019    9 recensioni
Charlie e Luna si incontrano sul luogo di lavoro. Tra i due nascerà una grande amicizia, e forse anche qualcosa di più.
[Partecipa al contest "Pesca la coppia" indetto da EstherGreenwood sul forum di Efp e giudicato da Dark Sider]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Luna Lovegood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

It started with a dragon
 

23 ottobre 2004

 

Charlie Weasley arrivò al Ministero tramite passaporta.

Pur essendo sabato, l’atrio era pieno di maghi e di streghe che camminavano di fretta in tutte le direzioni e l’uomo si guardò attorno, a disagio. Per quanto possibile, cercava di evitare di frequentare luoghi di quel tipo. Non che soffrisse di claustrofobia, ma era abituato ad essere circondato da estesi prati verdi, non certo da cemento e soldatini in giacca e cravatta.

-Signor Weasley?-

Una donna minuta zampettò nella sua direzione. La gonna del tailleur troppo stretta e le scarpette col tacco alto le donavano un’andatura che a Charlie ricordò quella del Porlock.

-Proprio io.- annuì l’uomo. -Lei sarebbe?- proseguì, allungando una mano in direzione della signorina.

-Alicia Johnson.- rispose la donna, osservandolo scettica e senza tendere la mano a sua volta. -Ha avuto un viaggio turbolento? Vuole andare a darsi una sistemata prima di salire al quarto livello?- domandò poi quella, squadrandolo da capo a piedi e soffermandosi in particolare sui suoi capelli, leggermente lunghi e spettinati, sui suoi pantaloni, poco eleganti e bruciacchiati, e sui suoi scarponcini, appena sporchi di fango.

-No. Possiamo andare.- rispose Charlie imbarazzato. E poi sua madre si chiedeva pure perché preferisse i draghi alle donne…

Alicia Johnson increspò le sopracciglia e stirò le labbra in un sorriso palesemente falso:

-Allora può seguirmi, signor Weasley.- fece cominciando a camminare impettita in direzione dell’ascensore.

-L’ultimo ufficio a destra.- lo avvisò una volta che raggiunsero il piano in cui si trovava l’ufficio di Regolazione e Controllo delle Creature Magiche e le porte si aprirono.

Charlie notò con sollievo che la donna non sembrava intenzionata ad accompagnarlo oltre e a passo spedito cominciò a percorrere il lungo corridoio del quarto livello.

Passò accanto a vari uffici, riconoscendo il verso di diversi animali e sguainando la bacchetta nell’udire il ruggito di un Nundu arrabbiato.

Quando arrivò davanti all’ultima porta entrò, dimenticandosi di bussare.

Si ritrovò in una stanza ampia ma dall’aspetto soffocante, riempita da scaffali tutti diversi tra loro.

Qualcuno stava canticchiando tra sé e sé il ritornello di una vecchia canzone folk e Charlie si sporse tra le librerie per cercare la proprietaria di quella voce sottile.

La ragazza gli dava le spalle, mentre sistemava dei libri su un vecchio ripiano traballante.

Charlie si schiarì la voce e la giovane si voltò, mostrando un’espressione sorpresa.

-Non mi ero accorta che fossi già qui.- disse, scrutandolo coi suoi occhi sporgenti. -Ciao, io sono Luna, un’amica di Ginny.- aggiunse poi, sorridendo amichevolmente.

-Piacere di conoscerti.- replicò Charlie, rispondendo al sorriso in modo spontaneo.

-Arrivi da lontano, vero? Qui a Londra è in corso un’infestazione di nargilli e tu non te ne sei portato dietro nemmeno uno.- rifletté la ragazza, dopo aver fatto un giro completo attorno al rosso. -Tranquillo, nemmeno io te li attaccherò: questa li tiene lontani.- aggiunse poi col tono che si usa per dire le cose importanti, indicando la collana fatta di tappi di Burrobirra che portava al collo.

-Ho appena preso una passaporta dalla Romania, studio i draghi in una riserva a nord del paese.- spiegò il ragazzo, rispondendo alla domanda della bionda, che subito assunse un’espressione sognante.

-Quindi è per quello che sembri un avventuriero: lo sei!-

Charlie arrossì. Non sapeva se sembrare un avventuriero fosse un complimento, ma per come l’aveva detto Luna sembrava proprio di sì.

-Scommetto che sei qui per curare Dori!-

-Il cucciolo di drago che è stato ritrovato ferito vicino ad Hogsmeade? Non pensavo gli aveste dato un nome.-

Luna scrollò le spalle, facendo tintinnare la collana che portava al collo.

-Solo io lo chiamo così. Gli altri pensano che soltanto perché è un po’ irrequieto, non si meriti di essere trattato gentilmente. Poverino, è ferito e lontano da casa... È normale che non sia di ottimo umore.-

Charlie allargò ancor di più il sorriso che gli era spuntato non appena aveva visto Luna. Anche lui dava sempre un nome ai nuovi ospiti che arrivavano alla riserva, incurante delle prese in giro dei colleghi che si ostinavano a parlare dei draghi usando solamente la loro denominazione scientifica.

-Dov’è adesso Dori?- le chiese.

Lei gli afferrò il braccio e cominciò a camminare, facendo lo slalom fra gli scaffali alti e fermandosi soltanto quando arrivò davanti ad una porta di ferro.

-Qua dietro.- disse facendosi seria. -La porterai via con te, vero?-

Charlie annuì, ingoiando il groppo che sentiva esserglisi formato in gola.

-Sai, mi mancherà.- ammise Luna, sfilandosi la bacchetta da dietro l’orecchio e cominciando a recitare gli incantesimi che avrebbero permesso al portone di sbloccarsi.

-Puoi venire a trovarla, se vuoi. Mi farebbe piacere, e potresti approfittarne per portarmi una di quelle collane miracolose!- si ritrovò a dire Charlie, prima di pensare di aver, forse, esagerato.

La luce che illuminò gli occhi di Luna gli fece rimangiare tutti i dubbi.

-Sarebbe bellissimo.- confermò infatti la bionda con voce sognante, prima di spalancare con un ultimo incantesimo la porta di ferro.

-Ci conto, allora.- si assicurò di farle sapere Charlie, entrando in quella che aveva tutta l’aria di essere la riproduzione di un giardino. -A presto.-

 

 

 

 

 

30 novembre 2004

 

La riserva era ancora avvolta nell’oscurità quando Charlie aprì gli occhi.

Luna russava, la guancia appoggiata al suo bicipite destro.

L’uomo sorrise e sfilò il braccio da sotto al suo viso con la maggior delicatezza possibile, poi finalmente si alzò.

Si vestì senza accendere la luce e sopra alla giacca infilò la collana che gli era stata regalata da Luna ormai quasi un mese prima:

-Ho dovuto bere quattro Burrobirre al giorno per finirla in tempo.- gli aveva rivelato la bionda.

Si avvicinò un’ultima volta al letto e le lasciò un bacio vicino all’attaccatura dei capelli, poi uscì dal casolare, trovandosi davanti Ion.

-Stavo per bussare, sei quasi in ritardo.- gli disse l’assistente.

-Oggi andiamo prima da Flacără1, di Dori mi occuperò da solo più tardi.- lo avvisò Charlie, ignorando il commento dell’amico e cominciando a camminare in direzione del nido del Lungocorno.

Ion gli lanciò un’occhiata divertita:

-È restata a dormire da te, vero?- gli chiese affiancandolo, prima di beccarsi una spintarella amichevole.

-Dovresti imparare a farti gli affari tuoi.-

Dopo che i due ebbero finto di controllare che le uova di Flacără si stessero sviluppando nei tempi previsti, Charlie tornò nel suo casolare, trovando Luna sveglia e intenta a vestirsi.

-Non mi aspettavo rientrassi così presto.- lo accolse col suo solito tono sognante.

-Non ho ancora finito. Io e Ion siamo stati solamente da Flacără, ma Dori dovrebbe essere finalmente pronto a partire e ho pensato che avresti voluto assistere...-

Luna sorrise in direzione di Charlie e saltò letteralmente dentro agli stivali che aveva lasciato la sera precedente ai piedi del letto. Non voleva assolutamente perdersi la possibilità di salutare Dori.

Aggrappò la manica della giacca dell’uomo e cominciò a correre, fuori dal casolare, attraverso i prati verdi, sulla terra ancora fresca.

Charlie accelerò e superò la più giovane, ridendo.

Arrivati nei pressi del rifugio di Dori, i due rallentarono. Luna si piegò su se stessa per riprendere fiato e Charlie pensò che così, coi capelli arruffati e le guance rosse per la corsa, fosse ancora più bella.

Istintivamente allungò la mano e la poggiò sul dorso di quella della ragazza.

Luna spalancò la bocca, poi girò il polso, facendo combaciare il suo palmo con quello di lui, prima di stringerlo forte.

Charlie perse un battito e si riprese soltanto quando si sentì trascinare. Luna aveva ripreso a camminare.

I due raggiunsero presto il cucciolo norvegese. Ormai tutte le sue ferite erano guarite ed era pronto a spiccare il volo per tornare a casa.

-Buona fortuna, Dori. Spero che ti ricorderai di noi.- confidò Luna con dolcezza.

Il drago sbuffò in direzione della ragazza, scrollando le ali.

-Sai, penso che abbia capito.- ridacchiò Charlie.

-Certo che lo ha fatto.- confermò la bionda, sicura.

Charlie allungò la mano destra con attenzione, e Dori ci si strusciò contro.

-Addio amico2.- sussurrò. -E grazie.- aggiunse ancora più piano.

Dori si voltò per un’ultima volta verso Luna, poi portò lo sguardo all’orizzonte e cominciò a correre, sbattendo le ali. In men che non si dica scomparve oltre le nuvole, lasciando due giovani ancora inconsapevoli di essere innamorati con lo sguardo rivolto al cielo.

 

 

 

 

 

6 novembre 2009

 

Charlie, come ogni pomeriggio, era tornato da lavoro sudato e stanco. Sudato, stanco e soddisfatto.

Cinque anni prima aveva incontrato Luna, e aveva scoperto di poter amare qualcun altro oltre ai draghi.

Gli era stato difficile accettare di provare interesse per qualcuno, ma il fatto che il qualcuno in questione fosse Luna, aveva reso tutto più semplice.

Lei non gli aveva mai chiesto di cambiare per amore, non gli aveva mai chiesto di lasciare il lavoro perché troppo pericoloso: aveva preso il pacchetto completo, il “Charlie 100%”, e l’aveva compreso, così come lui aveva compreso lei, probabilmente più di chiunque altro.

Charlie, come ogni pomeriggio, era tornato da lavoro sudato e stanco. Sudato, stanco e soddisfatto. E si era fermato ad osservare il figlio e la moglie giocare in giardino assieme agli ultimi pallidi raggi di sole autunnale.

-Dorian3, guarda chi c’è!- esclamò la bionda appena si accorse della presenza del marito.

-Papà!- uno scricciolo pel di carota cominciò a corrergli incontro allargando le braccia.

Charlie si inginocchiò per ricambiare meglio l’abbraccio.

-Ti sei divertito, oggi?-

Dorian annuì prima di rispondere.

-Sì, questa mattina ho fatto un disegno, poi dopo pranzo io e mamma siamo usciti a cercare tra i cespugli degli animali magici per una ricerca ma non li abbiamo ancora trovati.-

Charlie assunse un’espressione fintamente sorpresa.

-Non avete trovato niente? Eppure questo posto pullula di creature fantastiche!-

-Sul serio!?-

-Certo! Per esempio… Guarda! Un Cannolo Balbuziente!-

L’adulto indicò un albero poco lontano e Dorian si voltò di scatto.

-Forse l’ho intravisto!- esclamò il bambino emozionato, prima di correre ad esaminare meglio la chioma colorata del faggio.

-Un Cannolo Balbuziente, eh...- ridacchiò la bionda prima di lasciargli un bacio sulle labbra, -Lo sanno tutti che in autunno vanno in letargo.-

Charlie arrossì.

-Non mi era venuto in mente niente di meglio.- rivelò grattandosi la testa.

-Tranquillo. Dopotutto basta credere in qualcosa, per renderla reale.-

Luna increspò le labbra in un sorriso sardonico e Charlie si voltò verso il figlio, che saltellava sotto all’albero che gli era stato indicato col naso all’aria, colmo di felicità.

-Sai Luna, credo proprio che tu abbia ragione.-

 

 

 

 

 

 

 

NOTE AUTRICE:

 

1Flacără in rumeno significa fiamma. Mi sembrava un nome adatto ad un drago, soprattutto ad un Lungocorno, dato che è originario della Romania.

 

2Dori è un Dragorugoso di Norvegia. Per questo Charlie gli dice addio, praticamente certo che non avrà più la possibilità di incontrarlo.

 

3Charlie e Luna hanno deciso di chiamare il proprio figlio Dorian in onore di Dori, grazie al quale hanno avuto l’opportunità di conoscersi.

Dorian è nato nel 2005.

 

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sofifi