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Autore: martaweasley    22/10/2019    0 recensioni
Sono Anne Rosie Withman e ho ventitré anni. Mi sposerò a venticinque anni e a ventisette avrò il mio primo bambino. C'è solo un piccolo problema, per il mio piano ho bisogno di trovare la mia anima gemella, ma non è mica facile, sapete?
Così ho ideato un piano, cercherò la mia anima gemella, tra i miei amori platonici, amori del passato ai quali non mi sono mai dichiarata. Sono sicura che l'amore della mia vita sia tra loro.
Dal testo:
«Ma perché l'amore della tua vita dovrebbe essere uno di questi cinque ragazzi?»
«Mamma per la milionesima volta, è come nei film: una ragazza si innamora, ma non viene corrisposta e lei non si dichiara, ma dopo anni lei e lui si rivedono e BOOM! Nasce l'amore. Sono sicura che sarà così anche con me e uno dei cinque ragazzi»
«Tra me e tuo padre non c'è stato nessun BOOM! Come dici tu, ci siamo innamorati pian piano e non ci siamo mai persi di vista, lui era il mio migliore amico»
«Lo so, però fidati di me, il mio principe azzurro è uno tra quei cinque ragazzi»
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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23. I Wish He Were Happy



Ero seduta vicino all'orto della scuola, vicino alla porta che portava al giardino interno. Nessuno viene mai qui, quindi avevo deciso di godermi l'intervallo leggendo un po' in pace. Era maggio si stava bene all'aperto, c'era quel venticello primaverile molto piacevole. Susan e Lucy dovevano ripassare per un'interrogazione, quindi era proprio il momento perfetto per starmene un po' da sola e in tranquillità.
«Leggi un altro libro Rosie?» mi chiese Edmund sedendosi sul suo solito muretto e accendendosi una sigaretta. 
«Fumi un'altra sigaretta Broner?» ribattei non alzando gli occhi dal mio libro. Perché Edmund era l'unico della classe a parlare con me? A parte Lucy e e Susan, ovviamente. 
Tutti gli altri se mi parlavano era per chiedermi un foglio, una penna o una gomma. I compiti preferivano a chiederli quando eravamo tutte e tre insieme, oppure solo a Lucy che era sempre la più organizziata. Tuttavia Edmund qualche volta veniva a parlarmi, fregandosene di quello che gli altri avrebbero detto, forse era per questo che aveva iniziato a piacermi? O per il fatto che leggevamo, a volte gli stessi libri, o che poteva sembrare uno a cui non frega niente di nulla, però poi si rivelava il contrario. All'inizio del primo anno lo reputavo uno scansa fatiche, che copiava tutto in tutte le verifiche. Invece quest'anno, al terzo, mi ero resa conto che non era così. Lui studiava per una semplice mezz'oretta e poi prendeva il massimo dei voti. Io studiavo per un'intera settimana e prendo un buon voto, ma non il massimo.
«Non ci provi nemmeno a fare amicizia con gli altri»
«Perché dovrei? Non ho interessi comuni con gli altri, non capiscono i libri o le mie serie tv reputandole per sfigati, perché dovrei farci amicizia, mi sembra una cosa inutile» risposi alzando lo sguardo sui di lui e chiudendo il libro. Lui stava fissando il cielo, forse pensava a come rispondermi, poi abbassò lo sguardo su di me. 
«È vero, ma non ti stanchi a stare solo con Lucy e Susan?» 
«No, mi trovo molto bene con loro»
«Eppure sei qui da sola» fece notare indicandomi con la mano, come a voler sottolineare. 
«Ma volevo stare qui da sola. Volevo leggere e questo lato del giardino è tranquillo.. di solito» 
Lui sorrise annuendo per poi spegnere la sigaretta. 
«Va bene Rosie, ti lascio leggere in pace» detto questo torna dentro senza voltarsi o aggiungere altro.

Poi aprendo gli occhi mi accorsi che erano solo le quattro del mattino. Nonostante l'orario mi sentivo molto sveglia, sarei stata capace di mettermi a correre, no non è vero sono troppo pigra per farlo. 
Mi rigiro nel letto cercando di prendere sonno, devo riaddormentarmi o lo farò oggi a lavoro. 
Niente. Non ci riuscivo. Continuavo a pensare alla rimpatriata, al fatto che Ash avesse lasciato Midge, a Edmund che mi scrive, Ashton che mi cerca. 
Perché non potevo dormire tranquillamente?

———

«Buongiorno, hai dormito male? Hai una faccia orrenda» mi chiede Lucy entrando in cucina, le faccio una smorfia e torno a versarmi del caffè nella tazza.
«Chi ha dormito male?» domanda Susan entrando a sua volta, ma non appena mi guarda capisce.
«Sono sveglia dalle quattro di questa mattina» risposi trascinandomi al mio posto. 
Certo ora ero stanca, perché non lo ero questa notte?!
Mi si chiudevano gli occhi la prima tazza di caffè non mi aveva aiutato per niente.
«Povera, oggi pomeriggio non hai lezione puoi farti un bel pisolino» disse Susan sorridendomi. Facciamo colazione in silenzio, come al solito, alla mattina non siamo molto arzille facciamo tutto con calma ed in silenzio, a meno che non siamo di fretta.
«Ashton ha lasciato Midge»
Per poco Lucy non sputa il caffè sul tavolo. Entrambe mi lanciano uno sguardo arrabbiato e sorpreso.
«Cosa aspettavi a dircelo?» chiese Susan tirandomi una gomitata nel fianco.
«Ieri sera quando siamo tornate ho trovato un suo messaggio che diceva: "Anne ho lasciato Midge, ci possiamo vedere?" E due sue chiamate perse. Non finisce qui»
«È successo altro?! Aspetta ieri sera? Perché non ce l'hai detto subito?» domanda Lucy più sveglia e prendendo altri biscotti come se fossero popcorn.
«Ero stanca, eravamo stanche, ve lo to dicendo ora no? Comunque mi ha scritto anche Edmund» racconto divertita, qui le loro espressioni si fanno ancora più buffe: entrambe con la bocca spalancata, Lucy ha lasciato cadere i biscotti sul piatto, e mi guardano come se avessi detto chissà quale stramberia.
«Edmund Borner?» chiedono insieme come se avessero capito male.
«Si e chi se no?»
«Cosa ti ha scritto? Facci vedere!»
«Ha il tuo numero?»
«Allora mi ha scritto che è stato bello rivedermi e no, Susan non ha il mio numero, mi ha scritto su Instagram» rispondo sorridendo divertita, le loro facce sono ancora buffe. Poco dopo si riprendono.
«Oh Anne grazie per questi gossip di prima mattina mi ci voleva. Quindi Edmund ti ha cercato solo per dirti che è stato bello rivederti... è interessante»
«Si, Lucy però a Anne piace Ashton» 
Io mi limito ad annuire all'affermazione di Susan.
«Lo so lo so, ma è divertente. Tu cosa hai risposto?»
«Non ho risposto a Edmund e nemmeno ad Ashton»
Ed ecco che tornano le loro espressioni buffe: occhi spalancati e bocca aperta.
«MA SEI IMPAZZITA DOVEVI RISPONDERE SUBITO AD ASHTON!» gridando insieme, ora sono io quella sorpresa, non mi aspettavo una reazione così esagerata. 

———

Che problema c'era? Perché hanno dovuto sgridarmi così? 
Tanto Ashton lo vedo stamattina a lavoro, possiamo parlare lì.

Con Edmund cosa intendi fare?

Già cosa intendevo fare? Non penso di rispondergli. Non penso se la prenderà.
Non siamo mai stati grandi amici, lui mi rivolgeva la parola solo qualche volta ed io ero felicissima lo stesso, però ora non voglio complicare nulla. Voglio solo parlare con Ashton.

E perché allora ti stai nascondendo?

Perché la vocina nella mia testa era così antipatica? Non mi stavo nascondendo, ero solo dietro alla libreria e... okay stavo esitando, avevo un po' paura di entrare. Cosa avrei dovuto dirgli? Cosa mi avrebbe detto lui? 
Cosa sarebbe successo? 
È normale essere così tanto in ansia?
Okay un respiro profondo e poi entro.
Uno.
Due.
Tre.

——

«Oggi è stato stancante» dice Ashton stiracchiandosi mentre usciamo dal negozio. 
«Ci credo, tu hai portato da solo tutti i nuovi pacchi di libri arrivati» 
«Invece tu te ne sei stata tranquilla alla cassa» mi risponde dandomi una leggera spinta, quando provo a vendicarmi e spingerlo a mia volta lui si sposta, per poco non cadevo sul marciapiede.
«Non abbiamo parlato molto, anzi quasi per niente, ti va un caffè prima di andare a casa?» mi chiede all'improvviso facendosi serio, o forse è una mia impressione? Magari vuole solo parlare di una nuova serie tv e sono io che mi sto facendo mille filmini mentali? Perché è così complicato capire cosa gli passa per la testa? Vorrei saper leggere nel pensiero! Professor x, Charles Xavier, passami il tuo potere!

«Anne?» 
«Ah si! Si va bene» rispondo velocemente e raggiungendo Ashton che aveva già fatto un pezzo avanti senza di me.

Entriamo in una caffetteria piccola e praticamente vuota, ci sediamo al tavolo vicino al bancone ed io inizio a sentirmi ancora più agitata.

«Vado ad ordinare, vuoi anche qualcosa da mangiare?»

Lancio uno sguardo verso il banco dei dolci, oddio sono talmente agitata che mi si è chiuso lo stomaco, ma quel muffin al cioccolato sembra così buono. 
Mi viene da vomitare.

«Perché hai quella faccia? Sembra quasi che tu stia per vomitare... direi niente dolce a questo punto» dice Ashton allontanandosi dal tavolo ed io finalmente riesco a respirare.
Mi devo fare una calmata. 
Mi vorrà solamente spiegare la situazione con Midge e niente altro, perché non c'è nient'altro di cui potremmo parlare. 
Non abbiamo niente di così serio da dirci. 
Quindi non ti vuoi dichiarare? Chiede la vocina nella mia testa che a quanto pare deve essere pazza. 
Dichiararmi? Impossibile, mai. 
Rimarrà un altro amore platonico che magari tornerai a cercare tra dieci anni?

«Fatto dovrebbero portarli tra poco, ti ho ordinato un cappuccino al cioccolato, so che ti piace tanto»

Colpita e affondata. 
Ashton sei scorretto, tu non hai idea di che effetto mi fai e se continui a comportarti così con me... io potrei..
Mi fa male il petto e ho voglia di piangere, perché questo continuo cambio di emozioni? Basta, preferivo la nausea a questo dolore.

«Quando ho lasciato Midge, volevo subito avvertirti perché non ci siamo lasciati bene e forse l'ho ferita più di quanto pensassi. Non vorrei che se la prendesse anche con te»
Con me? Perché se la dovrebbe prendere con me?
«Cosa? Perché? Forse perché vi ho presentato io?» chiedo confusa, non capisco. Tuttavia non vorrei ritrovarmi contro l'ora di Midge, l'ho vista arrabbiata e fa paura.
«Ehm si si per questo» risponde Ashton dopo qualche minuto, poi torniamo nel silenzio.
Odio questi silenzi imbarazzanti, non ci sono mai stati tra me ed Ash, questa situazione non mi piace.
«Perché l'hai lasciata? Ti piace ancora quell'altra ragazza?» domando per riempire il vuoto. Oddio non sono fatti miei forse non ne vuole parlare con me. 
Lo vedo sorridere, per un attimo mi sento più leggera.
«Si, questa ragazza non vuole proprio uscire dalla testa e nemmeno dal cuore» risponde sorridendo, forse il ricordo di lei lo mette così di buon umore. Sento tornare le lacrime e quella fitta al petto si fa più forte. Quanto vorrei essere io quella ragazza.
«Deve essere davvero speciale» rispondo cercando di mandare giù il groppo in gola bevendo un sorso di cappuccino.
«Lo è davvero, peccato che non se ne renda conto»
«Gli hai rivelato i tuoi sentimenti?»
Voglio sapere, anche se mi fa male, lo voglio sapere. Rispondimi, per favore. Dammi il colpo di grazia.
«No, siamo molto amici ed ho paura di rovinare il nostro rapporto»
Ah... io e lui ci troviamo nella stessa situazione. Anche Ash proverà le mie stesse emozioni quando la vede con un altro? Non voglio che Ashton stia male.
«Però forse glielo dirò, perché è inutile continuare andare avanti così... non ce la faccio più» pronuncia le ultime parole a bassa voce, ma riesco a sentirlo lo stesso. 
Si mette a guardare fuori dalla vetrata, come se sperasse di poterla vedere passare davanti a noi.
«Si, dovresti rivelare i tuoi sentimenti, sono sicura che lei ne sarà felice»

"Dovresti rivelare i tuoi sentimenti" Senti da che pulpito! 
Sono solo una stupida codarda. 
Codarda! Vigliacca! Stupida!

«Scusami Ash devo scappare» mi precipito fuori dal bar ed inizio a camminare più velocemente possibile, mentre le lacrime che non ero più riuscita a trattenere scendevano lungo le mi guance.
Fa male, fa davvero tanto male. 
Voglio vedere Ashton felice, anche se non con me, non voglio che anche lui si senta così. 
Entro nell'ingresso del mio palazzo e mi lascio cadere con le spalle contro il portone continuando a piangere. 

 

*** Ashton pov's ***


Anne ha lasciato i soldi sul tavolo, nonostante andasse di fretta, glieli ridarò a lavoro domani.

«Si, dovresti rivelare i tuoi sentimenti, sono sicura che lei ne sarà felice»

Lo saresti davvero? Anne saresti davvero felice se mi dichiarassi a te? Oppure saresti imbarazzata e avresti paura di rifiutarmi? La nostra amicizia si rovinerà? Sono disposto a perdere la tua amicizia a causa dei miei sentimenti? Non lo so.

Vorrei solo che tutto questo finisse. Vorrei che Anne fosse felice.

 








Vorrei scusarmi per questo mese in cui non mi sono fatta viva, ma l'università mi ha preso più tempo di quanto pensassi. Nei momenti liberi, mi riposavo e quando provavo a scrivere non usciva mai niente di decente.
Ora proverò a riprendere il ritmo!

Come state? Come sono anadati i primi mesi di scuola o di università?

Vi è piaciuto il capitolo? Fatemi sapere cosa ne pensate!

A presto,
Kiss and hugs
||MartaWeasley||

   
 
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