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Autore: BALTO97    22/10/2019    2 recensioni
Uther è morto, Artù è salito al trono, Merlino e i fedeli cavalieri non potrebbero essere più felici e fieri di lui, ma siamo a Camelot e tra cattivi, creture magiche e misteri da risolvere dovrenno fare l'impossibile per proteggere la loro amata Camelot
riuscirà Artù a dimostrarsi degno del trono? e Emrys verra in soccorso del suo protetto?
NO MERTHUR
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ciao a tutti <3
adoro la serie Merlin
ho scoperto questo “Mondo” grazie alla mia migliore amica Veronica! Vedete è una storia molto divertente…
a dire la verità quando la serie era in onda su italia2, anni fa quando avevo circa 14 anni, mi capitava di vedere alcune scene ma ho sempre pensato che fosse una serie noiosa e così diversa dalla versione della “la spada nella roccia” a cui ero abituata.
Poi un giorno Vero mi manda un’immagina di un biondo da paura!
Così, lo ammetto, ho iniziato a guardare la serie solo per Bradley!!!
Ma poi con il passare degli episodi mi innamoravo di ogni cosa; personaggi, luoghi, storie, relazioni
In particolare dell’amicizia tra Merlino e Artù
(ATTENZIONE: NON Merthur! questa storia è basata sul rapporto in chiave bromance)
 
AVVISO: se conoscete la serie allora ricorderete il personaggio di Will (cercherò di spiegarlo) personalmente non mi piace e in questa fiction lo descriverò come uno stronzetto (basandomi su come l’ho interpretato io nell’episodio, come qualcuno che ce l’ha a morte con i ricchi, non capisce l’importanza del legame tra Artù e Merlino ed è geloso)
Inoltre non mi baso sugli avvenimenti della serie!
nella storia Uther è morto, Artù è re e ci sono tutti i cavalieri (compresi Elian e Lancilotto )
AVVISO : Al contrario di quanto successo nella serie Artù non è mai andato al villaggio di Merlino per salvarli dall’invasione quindi Will e Artù non si sono mai incontrati.
 
Dedicata alla mia migliore amica Vero! <3 grazie per avermi fatto ricredere su questa bellissima serie, sei una persona davvero speciale e un’amica oltre modo fantastica
 
Detto questo… spero vi piaccia
Grazie per essere qui, buona lettura!
 
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Camelot
Regno fiorente e prosperoso
Luogo di nascita della tavola più famosa della storia; simbolo universale di uguaglianza.
Impero protetto da cavalieri guidati dai valori più nobili; libertà, giustizia, speranza, onore
governato da un uomo, ignaro che il suo nome non sarebbe stato mai dimenticato e le sue gesta narrate; Artu’
amato dall’incantevole Ginevra, seguito dai fedeli cavalieri e ammirato da tutto il popolo.
 
Poi, ovviamente c’era il fedele servitore Merlino
Agli occhi di tutti un semplice ragazzo, impacciato, pasticcione e spesso ficcanaso ma gentile, coraggioso e più fedele ad Artù di tutti i cavalieri messi insieme il che è tutto un dire dato che il primo giorno arrivato a Camelot aveva davvero preso in antipati quell’arrogante spocchioso principe
Ovviamente pochi sapevano che sotto quell’espressione ingenua si nascondeva il più grande e saggio, potente, stregone di tutti i tempi
Protettore del re.
 
 
 
Era un giorno come un altro a Camelot
La cittadina era in fermento, gli artigiani avevano già aperto le botteghe, i contadini avevano quasi finito di arare i campi, i pastori da ore sulle alture mentre le donne si recavano in chiesa o in giro per le vie a fare acquisti
La vita procedeva tranquilla e tutti si sorridevano felici
non sembrava affatto che una settimana prima fossero riuniti nella piazza per la morte di re Uther
 
I primi giorni dopo quel tragico evento molti avevano lasciato mazzi di fiori e candele sulle gradinate del castello, ma adesso sembrava che ogni singolo abitante avesse semplicemente dimenticato, passando oltre, consapevoli che il trono non fosse vuoto.
Era come se il dolore per la perdita del re fosse già svanito, l’importante era che ci fosse qualcuno a governarli e a difenderli.
 
Questa era una ben magra consolazione per Artù che, nelle sue stanze, guardava dalla finestra gli uomini e le donne camminare per le strade, salutarsi e ridere del tutto ignari del suo dolore
Provava quasi una sorta di rabbia verso i suoi sudditi
Se avevano dimenticato così facilmente suo padre allora, forse, era vero che Uther non e mai stato amato…
 
Sapeva che prima o poi quel giorno sarebbe arrivato, da quando era nato suo padre lo aveva cresciuto con la consapevolezza che dopo la sua morte sarebbe dovuto salire al trono.
Ma credeva, o forse sperava, che quel momento sarebbe arrivato il più tardi possibile.
 
Dentro di sé sentiva come se non fosse pronto per una tale compito, per tutte quelle responsabilità
Come avrebbe potuto governare un regno, ottenere la fiducia della gente se nemmeno lui credeva in sé stesso?
La cosa peggiore era non potersi confidare con nessuno
ogni volta che pensava di confessare le sue paure a uno dei suoi uomini gli tornavano in mente le dure parole del genitore
“un re è colui che gli altri devono guardare con ammirazione! Forte senza paura! Colui che non verserà mai una lacrima! Il dolore non lo spaventa! Nessuna battaglia sarà mai troppo pericolosa per lui! Ma soprattutto un re non deve mai, mai mostrarsi debole! Se i tuoi uomini ti vedranno vulnerabile allora ti tradiranno! Un re non può fidarsi di nessuno!”
 
Il biondo sospirò appoggiandosi pesantemente al muro accanto alla finestra
 
“tutto bene?” domandò una voce alle sue spalle, avrebbe sussultato se non l’avesse riconosciuta all’istante
“Merlino!” esclamò vedendo il fedele servitore in piedi poco distante
“da quanto tempo sei qui?” chiese alzandosi
 
Il giovane sollevò le spalle ma senza la solita espressione buffa
“vi ho chiamato ma non mi avete sentito” affermò avanzando di qualche passo
“state bene?” domandò ancora
Il re annuì con lo sguardo basso poi sospirò e si ricompose tornando ad indossare quella corazza invisibile che il mago conosceva bene e tante volte gli aveva visto portare
 
“vi serve qualcosa?” chiese sperando di poter fare qualcosa, preferiva mille volte sentirlo urlare, brontolare, persino lanciargli addosso tutto quello che gli capitava a tiro
ma odiava vederlo così
 
“no grazie Merlino, devo finire di controllare queste mappe… puoi andare” disse sedendosi alla scrivania iniziando a raccogliere alcuni documenti
 
Il servitore annuì e dopo qualche secondo di esitazione uscì
 
Merlino era entusiasta che finalmente il tempo di Albion stesse arrivando, ma si era immaginato questo momento in modo molto diverso
avrebbe tanto voluto rivelare la verità al suo amico, dirgli dei suoi poteri per poter essere finalmente visto come il grande mago che era non solo da Artu’ ma da tutti
Non essere più costretto a nascondersi …
A mentire …
Aiutare tutte le creature magiche del mondo e nel frattempo rimanere a Camelot con i suoi amici
Ma ahimé sembrava un sogno assai lontano
 
La morte di Uther doveva essere l’occasione per cambiare le cose e ridare vita alle arti mistiche
 il giovane non poteva evitare di sentirsi come l’unico e solo responsabile …
Sentiva di aver sprecato la sua unica occasione, aver tradito i suoi simili fallendo nel dimostrare al principe che la magia fosse buona e non malvagia come suo padre gli aveva fatto credere fin da bambino 
 
Gaius gli ripeteva che non era colpa sua, ma di Morgana e che Uther era morto il giorno che sua figlia l’aveva tradito 
Il mago era conscio che il sovrano non sarebbe scampato al suo destino e, benché fosse cinico da parte sua, pensava che dopo le cattiverie e l’aver dimostrato più volte come il suo cuore fosse corrotto dall’odio era giunta l’ora che Uther Pendragon pagasse per i suoi peccati e lasciasse il trono a qualcuno che ne fosse davvero degno.
 
Merlino poteva convivere con queste emozioni, ma la cosa che più lo feriva in assoluto era vedere come il suo re, nonché amico e protetto, si struggesse nel senso di colpa. 
 lo osservava perdersi nei suoi pensieri fissando il vuoto immerso nei ricordi mentre gli occhi azzurri luccicavano di lacrime che non potevano permettersi il lusso di cadere .
 non solo Artù odiava la magia ma si sentiva in colpa per averla usata cercando di salvare il padre.
La cosa peggiore era non potergli dire sinceramente che gli dispiaceva per quanto successo.
 
Il mago uscì dalla stanza trovandosi davanti Elian e Galvano
 
Anche ai cavalieri non era sfuggito l’atteggiamento di Artù
Persino l’ex assiduo frequentatore di taverne e fuggitivo sembrava preoccupato, Galvano infatti era l’unico, dopo Merlino, che non faceva troppo caso al rango del biondo e i due si divertivano a punzecchiarsi a vicenda come farebbero due buoni amici
 
“come sta?” domandò Elian
 
Il servitore alzò le spalle sospirando pesantemente “Non lo so… sono abituato a sentirlo sbraitare, lamentarsi o persino fare capricci… ma non l’ho mai visto così” confessò amareggiato
 
“Ginevra ha detto che ha provato a parlargli ma non ha ottenuto niente” affermò sconsolato il cavaliere
“la morte di Uther è stato un duro colpo per lui” aggiunse
 
“sapete cosa gli ci vuole?” si intromise Galvano sorridendo
“una bella bevuta!”
 
Gli altri due scossero la testa
Elyan gli appoggiò una mano sulla spalla “non si risolve tutto con una visita alla taverna”
 
Il cavaliere sbuffò offeso
 
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Merlino dopo aver salutato i due uomini scese nelle stanze di Gaius
Aveva bisogno di parlare con qualcuno che gli desse un consiglio migliore della taverna per tirare su Artù
Il giovane entrò chiudendosi la porta alle spalle
“Gaius, sono preoccupato per …. Mamma?”
 
Il mago aveva appena varcato la soglia quando si trovò davanti il dolce e familiare viso di sua madre
“figliolo! che gioia rivederti” disse la donna abbracciandolo stretto
“che ci fai qui?” domandò ricambiando l’abbraccio entusiasta di rivederla, erano passiti anni da quanto l’aveva vista
 
“Gaius mi ha spedito una lettera spiegandomi cosa fosse successo e non potevo lasciarti affrontare da solo questa situazione” spiegò lei allontanandosi appena accarezzandogli il viso con un gesto teneramente materno
Merlino sapeva che per “questa situazione” tutti intendevano superare il senso di colpa per non essere stato in grado di salvare Uther
 
“mamma ti ringrazio ma non era necessario” disse
“ e poi sono veramente impegnato, sai… i cavalieri e Artù, non potremmo passare tento tempo insieme”
Unit scosse la testa
“non preoccuparti caro, anche solo vederti per qualche secondo è tanto, e poi non sono venuta da sola”
Il giovane mago non ebbe tanto di fare un’altra domanda perché si sentì afferrare da dietro e stringere
“non sei cambiato affatto! Sembri sempre uno spauracchio!”
 
“will!” Merlino era così felice di rivedere il suo vecchio amico e compagno di avventure di quando era bambino
Lui e Will, prima che partisse per Camelot, aveva un bellissimo rapporto
Erano come due fratelli
Entrambi avevano perso il padre in tenera età, vivevano in un piccolo villaggio senza comodità, con pochi coetanei e, inoltre, Will era l’unico oltre a suo madre e Lancilotto, a essere a conoscenza della sua magia
Era inevitabile che i due stringessero un forte legame
 
“ma cosa ci fai qui?” domandò sorridendo
 
“non potevo farmi scappare l’opportunità di rivederti” rispose il ragazzo altrettanto entusiasta di rivedere il migliore amico
 
Il vecchio guaritore apparecchiò la tavola per 4 e pranzarono raccontando le novità sia di Camelot che del loro villaggio natale
“allora che vogliamo fare? Un giro della cittadella? magari prendiamo un paio di cavalli dalle scuderie e facciamo una gara” propose Will facendogli l’occhiolino una volta finito di riordinare
“dobbiamo recuperare tanto tempo!” aggiunse pregustando già il divertimento
Non era mai stato in città e non vedeva l’ora di godersela
 
“si!” rispose entusiasta Merlino ma poi il suo sorriso si tramutò in una smorfia
“cavolo, ho degli impegni… ma hey!”  disse dandogli una spacca sulla spalla
“ti va di vedere i cavalieri allenarsi? Anzi te li presento! Li adorerai!”  
Questa volta fu il sorriso di Will a tramutarsi da entusiasta a forzato “o… si certo, anche se credevo che potessimo stare insieme sai, io e te, come ai vecchi tempi”  
 
Il mago scosse la testa sorridendo
“sciocchezze loro sono come dei fratelli” detto questo afferrò l’altro ragazzo per la giacca iniziandolo a trascinarlo
“coraggio ti piaceranno”
 
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“Lyon è il cavaliere più esperto! È bravissimo con la spada ma il suo vero talento è la balestra, coraggioso e un vero esperto di battute di caccia, con lui non ti puoi perdere, sa trovare delle tracce anche dopo una tempesta” raccontò Merlino mentre con il vecchio amico si dirigevano nel giardino del castello dove i cavalieri si stavano già allenando
 
“Parsifal è il più forzuto! Una volta ha rovesciato un masso gigantesco, ma non farti ingannare dall’aspetto, è la persona più buona che incontrerai!  è cresciuto in una fattoria, ama gli animali, è molto silenzioso ma quando parla dice sempre cose giuste”
 
“poi Elyan, fratello di Ginevra, suo padre era un fabbro per questo conosce ogni tipo di arma e sa riparare e affilare una spada in meno di 10 minuti nel mezzo di uno scontro. Galvano è il più divertente! Con lui non ci si annoia mai, è sempre stato un giramondo ma e non lo ammeterebbe mai, qui a Camelot si sente a casa. però ti avverto! se ti sfida a una gara di bevute non accettare! Credo che abbia iniziato a bere ancor prima di imparare a camminare”
Il giovane mago descriveva con passione e allegria tutti gli uomini in modo veramente entusiasta
Rivedendo nella sua testa tutte le varie esperienze che lo avevano portato a notare questi aspetti
“infine Lancillotto! Lui è davvero in gamba, sembra sempre che stia sulle sue e per questo passa pe antipatico ma credimi, è uno degli uomini più generosi e leali che incontrerai”
 
Will ascoltò tutto senza parlare, ma dalla sua espressione si poteva intendere chiaramente che qualcosa lo turbava
“quindi…” mormorò con un sorriso tirato
“a quanto pare ti sei fatto molto amici” affermò
 
Merlino, dopo le parole dell’amico, capì il messaggio velato di quella frase e non poté fare altro che ridere divertito
“o andiamo Will! Non dirmi che sei geloso!” disse dandogli una pacca sulla spalla
 
“sono a Camelot da tanti anni! Era inevitabile che mi facessi degli amici, certo non pensavo così tanti, ma andiamo! Non era quello che sognavamo da ragazzini?” chiese sempre mantenendo un’espressione felice
“avere tanti amici di cui potersi fidare” aggiunse ricordando i tanti pomeriggi passati da solo senza nessuno con cui parlare, fatta eccezione per la madre e lui, immaginando un giorno di poter finalmente avere una compagnia, un gruppo… una famiglia.
 
“sono felice che tu ce l’abbia fatta” affermò l’altro sospirando
 
Merlino divenne serio capendo che la faccenda per Will non era altrettanto buffa
Infondo erano sempre stati solo e solamente loro due;
Dagli abitanti del villaggio Merlino era considerato quello strano mentre Will l’attaccabrighe, isolati dal resto di quei pochi coetanei e ritenuti combina guai avevano imparato a fidarsi uno dell’altro contando solo su loro stessi.
Il mago comprendeva che per Will doveva essere difficile vedere come si fosse fatto nuovi amici e adesso, al contrario di lui, non era più solo
certo sarebbero sempre stati amici, ma dentro di sé sperava che si saremmo mostrato più entusiasta o quantomeno felice per la sua nuova vita.
 
“will, lo so che il mio trasferimento è stato un duro colpo, ma lo sai! Io qui ho un destino da compiere”
Merlino, infatti ogni volta che poteva inviava delle lettere raccontandogli delle mille avventure o guai in cui si cacciava, del suo destino, del regno che lui e Artù avrebbero costruito, delle parole del drago e come sebbene fosse un peso, le sue responsabilità lo rendevano, finalmente, fiero di essere un mago
infine quanto fosse bello aiutare la gente non solo facendo crescere il raccolto o scacciare gli insetti ma salvarli per davvero! Da invasioni nemiche o mostri
 
“a già…” mormorò ancora l’altro
“proteggere il principino” disse in modo non poco sprezzante
 
“Will” lo rimproverò bonariamente il servitore
Sapeva che l’amico aveva un brutto rapporto con la nobiltà, soprattutto dopo che suo padre, servo di Senred, era stato chiamato a combattere e non aveva più fatto ritorno inculcandogli l’idea che tutti i nobili fossero solo ed esclusivamente interessati ai loro interessi mentre la gente povera doveva morire per difenderli senza avere niente in cambio, neppure un grazie
 
“fidati di me, Artù è un brav’uomo! Certo è una testa di fagiolo arrogante con la percezione del pericolo di un bambino, ma è generoso, coraggioso e soprattutto darebbe la vita per salvare chiunque!” affermò fiero
Era incredibile il modo in cui aveva cambiato radicalmente idea su di lui
All’inizio mai e poi avrebbe detto che quel presuntuoso principe avesse qualche qualità oltre l’arroganza
 
Will però non sembrava per niente convinto
“e sentiamo hai detto al tuo beneamato re dei tuoi poteri?” domandò incrociando le braccia
 
Merlino si sentì colpire nel vivo e sospirando scosse la testa
“come pensavo!” affermò l’altro
“per lui sarai solo e sempre un servo! Niente di più!” aggiunse alzando quasi la voce con un’espressione di disgusto
 
“cosa vuoi che gli dica?! Hey Artù sono il mago che non ha salvato tuo padre, morto per colpa della magia così come tua madre?! Ma non preoccuparti nonostante tu abbia perso entrambi i genitori a causa della magia e ogni giorno una creatura magica provi ad ucciderti, la magia è buona?” domandò ironico e leggermente alterato Merlino
 
Will incrociò le braccia al petto sospirando
 
“glielo dirò… un giorno… ma adesso non posso rischiare che mi cacci da Camelot o peggio mi uccida… Albione può nascere solo e solamente se lui accetterà la magia e io sarò al suo fianco!” esclamò sicuro Merlino poi borbottando un “adesso devo andare, se vuoi seguirmi sei il benvenuto” prima di proseguire
 
Will scosse la testa e senza aggiunge parola lo seguì
 
 
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Arrivarono nel giardino del castello dove Merlino sorrise vedendo i cavalieri pronti per l’allenamento pomeridiano
Il gruppo lo salutò e Will dovette ammettere di essere parecchio sorpreso quando gli uomini in armatura lo chiamarono per nome e scambiarono battute “svelto Merlino quelle spade non si sistemano da sole!” e pacche sulle spalle
 
Il servitore si diede subito da fare prendendo posto vicino alla postazione delle armi, assai contento di vedere Artù
 
Ovviamente non era insolito vederlo allenarsi con gli altri uomini, era un suo compito ma anche un modo per stare insieme e rafforzare il legame di fiducia
dopo giorni chiuso nella sua stanza a lavorare, era bello vederlo ridere e chiacchierare con Galvano come se l’ultimo periodo, con la morte del padre, fosse solo un lontano ricordo
Era certo che anche per gli altri fosse un sollievo vederlo così invece che serio e malinconico
 
“Merlino” lo chiamò facendogli cenno di avvicinarsi per iniziare
Il mago annuì poi lui stesse fece un cenno all’amico di avvicinarsi a sua volta
 
Will fece la conoscenza dei cavalieri e sebbene non fosse entusiasta, si sedette sul muretto per osservare l’amico districarsi tra spade, frecce, vari fantocci di fieno aiutando un uomo dopo l’altro a sistemare le armature  
 
“preparatevi, combattimento corpo a corpo”
Disse il re osservando i suoi uomini mentre Merlino finiva di togliergli i guanti di metallo
 
Will scosse la testa quando vide il biondo allontanarsi senza neanche ringraziare il servitore e questo andargli comunque dietro sorridendo
 
Gli uomini si accoppiarono e iniziarono a combattere sotto l’occhio vigile del re che scrutava ogni mossa dei suoi uomini, camminando aventi e indietro, correggendoli quando sbagliavano
 
“Parsifal tieni la guardia troppo bassa, vieni” affermò dopo un po' che osserva il più forzuto degli uomini
L’uomo si avvicinò e due cominciarono
“destro”
“giù”
“sinistra”
Artù dava indicazioni mentre velocemente si muoveva schivando i colpi del cavaliere e nel frattempo rispondendo, non con forza, lo colpiva appena per fargli capire dov’era vulnerabile
 
Merlino, orgoglioso, li osservava combattere felice che il re si stesse comportando come sempre
 
Il giovane mago si prese il lusso di pensare che le cose stessero, finalmente, andando nel verso giusto  
Ma, ahimé, non riuscì neanche a finire il pensiero che lui, come tutti gli altri sussultarono spaventati quando, velocemente, Parsifal alzando il braccio per sferrare un pugno, ma invece che vedere il re schiavare un colpo spostandosi di lato, il pungo entrò in piena collisione con il suo viso
 
“ARTU’!” urlarono alcuni uomini mentre altri restarono basiti alla vista del re che cadeva all’indietro battendo la testa sul terreno e un rivolo di sangue usciva dal naso come un fiume a cui hanno appena rotto gli argini
 
i cavalieri lo circondarono aiutandolo a mmettersi seduto mentre merlino facendosi strada tra gli uomini muscolosi lo raggiunse inginocchiandosi al suo fianco premendogli il fazzoletto sul viso
 
“mi dispiace, mi dispiace tanto Artù” esclamò visibilmente sconvolto Parsifal
“Non è colpa tua” rispose il re mentre Merlino scostava il panno per valutare il danno
“avrei dovuto stare più attento” aggiunse con un sorriso per rassicurare l’amico cavaliere
 
“è meglio andare da Gaius, temo che sia rotto” affermò il servitore vedendo l’inizio di un livido formarsi alla base del naso e il sangue che non accennava a diminuire
Artù provò a dire che non era il caso ma in un meno di un secondo Leon e Galvano lo stavano aiutando a mettersi in piedi e veniva spinto verso le stanze del guaritore

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“Non è rotto” affermò Gaius dopo aver esaminato attentamente la botta “ma vi verrà un bel livido” aggiunse con un sorriso
 
Artù annuì poi si rivolse ai cavalieri tutti ammassati sulla porta “ve l’avevo detto”
 
“non preoccuparti, sono sicuro che ci voglia molto di più per rompere questa testa di legno” sussurrò Merlino dando una pacca sulla spalla muscolosa di Parcifal che sorrise anche se, era evidente, si sentisse ancora in colpa
 
“tenete questo panno umido, aiuterà con il gonfiore e spalmate questo unguento, se avete le vertigini o giramenti di testa venite da me” spiegò Gaius porgendogli un unguento
 
Il re si alzò e dopo un cenno al vecchio e alla madre di Merlino, presentatagli appena entrato, uscì seguito dai suoi uomini
 
“vi raggiungo subito” esclamò il servitore intento a riordinare i vari prodotti
 
“bell’allenamento” affermò Will una volta che gli uomini chiusero la porta ridendo ironicamente
“succedo più spesso di quanto pensi” rispose Gaius ripiegando una delle garze
“ci sono più feriti durante gli allenamenti che nelle battaglie stesse” aggiunse divertito
 
Ma il ragazzo non apprezzò l’ironia del vecchio e borbottò “è grandioso sapere che l’uomo che dovrebbe difendere tutti noi non sappia difendersi”
 
“Will” lo rimproverò Hunith
 
“tranquilla mamma” si intromise Merlino
“sono certo che Will in un combattimento corpo a corpo saprebbe fare molto meglio” disse ironico non curandosi dello sguardo quasi scioccato che gli lanciò l’altro
“ho delle faccende da sbrigare” disse uscendo senza degnarlo di uno sguardo
 
Arrivato nelle stanze del re dopo una veloce bussata entrò
“dovete prepararvi, tra poco Lord Stuart terrà un discorso sul raccolto e la scorte per l’inverno a cui non potete mancare” disse trafelato aprendo l’armadio per prendere i vestiti regali per le cerimonie informali di corte
 
“si…” mormorò Artù, seduto sul bordo del letto
Questo era strano, molto strano, e Merlino lo notò subito
il biondo adorava cose come duellare, andare a cavallo, esercitarsi con le varie armi, ma detestava profondamente fare o ascoltare lunghi discorsi noiosi
e dimostrava tutto il suo disappunto sbuffando e borbottando “non ne ho voglia!”
 
“tutto bene?” domandò il servitore avvicinandosi
Artù annuì
“sai…” mormorò
“era da quando ero bambino che non mi colpivano durante una lotta” aggiunse con lo sguardo basso
Merlino annuì affermando un “può succedere a chiunque”
 
Alzandosi il re prese la camicia dalle mani del fedele amico e borbottò un “ad un re non dovrebbe succedere” a cui il mago non seppe rispondere
   
 
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