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Autore: drem_of_love    22/10/2019    3 recensioni
Usagi ha sconfitto Galaxia. Ha salvato di nuovo il pianeta ma per la prima volta in vita sua non sa cosa vuole. Finalmente ha liberato Mamoru, dovrebbe essere felicissima eppure non lo è. L’idea che Seiya stia per tornare sul suo pianeta la distrugge. Stanco del suo atteggiamento, una notte, Mamoru e Usagi litigano in modo acceso. Quest’ultima stanca e provata scapperà di corsa ma poco prima di giungere a casa, le taglieranno la strada. Mamoru preoccupato si recherà in ospedale temendo di averla persa, per fortuna non è così. Usagi ha perso solo la memoria. Non sa più chi è, non si ricorda del suo passato ma soprattutto non lo riconosce. Riuscirà Mamoru a farla innamorare di nuovo nell’attesa che le ritorni la memoria? C’è solo un ostacolo nella sua missione: Seiya. Il ragazzo è ritornato e stavolta, vuole conquistare Usagi a ogni costo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna, Mamoru/Marzio, Seiya, Usagi/Bunny | Coppie: Ami/Taiki, Endymion/Serenity, Mamoru/Rei, Mamoru/Usagi, Seiya/Usagi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta serie, Dopo la fine
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Capitolo 4 – Seiya
 
 
«Come Usagi ha bisogno di te?» mi chiese sconvolta Kakyuu aiutandomi ad alzarmi.
Mi inginocchiai al suo cospetto.
«Non so spiegarlo ma ho sentito qualcosa. Ti prego principessa, lasciami partire».
I suoi occhi diventarono seri e preoccupati.
«Anch’io ho avvertito qualcosa, un’energia fortissima poi il vuoto. Ti darò il mio permesso, a patto che tu non parta da solo. Chiederò a Yaten e a Taiki di accompagnarti».
«No, principessa. Non ti priverò della protezione dei miei fratelli! Sono grande abbastanza per cavarmela da solo! E poi non posso sconvolgere la loro vita!» precisai leggermente infastidito.
Non potevo costringere i miei fratelli a lasciare tutto a causa mia.
«Capisco le tue preoccupazioni e le condivido Seiya. Facciamo così, chiederai ai ragazzi di accompagnarti e di assicurarsi che non ci siano minacce. Una volta verificato questo se, non vorranno restare, Kinmmoku li aspetterà a braccia aperte» mi propose la nostra saggia principessa porgendomi la mano.
La strinsi fiducioso. «Affare fatto!»
Mi recai ansioso dai ragazzi e tutto d’un fiato, spiegai loro la situazione.
«Seiya, stai bene? Cos’hai?» domandò preoccupato Yaten.
«Ragazzi non so come spiegarvelo senza sembrare pazzo. Sento che Usagi ha bisogno di me, parto. Avevo già deciso di farlo ma oggi ho sentito qualcosa» mormorai affondando le mani tra i capelli.
Taiki si alzò di scatto, la sedia cadde al pavimento creando un’atmosfera tesa ma soprattutto carica di domande.
«Sei forse impazzito? Tu qui hai dei doveri!»
alzai lo sguardo. «Lo so. Ne ho parlato con la principessa e lei mi ha dato il permesso di partire. Inoltre, mi ha ordinato di portarvi con me per verificare che non ci siano nuove minacce. Una volta terminata la missione, sarete liberissimi di scegliere se restare o ritornare qui!»
Fu il turno di Yaten di irritarsi. «Hai fatto il lavaggio del cervello anche alla principessa? Dovresti andare avanti fratello, Usagi ha un principe e un futuro meraviglioso già scritto!» concluse cattivo l’argentato ricordandomi l’esistenza di Mamoru.
In quell’istante la porta si aprì di colpo, rivelandoci la presenza della nostra principessa.
«Qui nessuno mi ha fatto il lavaggio del cervello. Sailor Moon mi ha salvato la vita, ha salvato il mio pianeta ed io sarò sempre in debito con lei. Anch’io ho avvertito un picco di energia e non sta né a me, né a voi, decidere se Seiya, possa cambiare il destino della sua amata!»
Dopo quella chiacchierata, i ragazzi abbassarono il capo e senza fare storie prepararono il proprio bagaglio. Verso sera, salutammo tutti e dopo le raccomandazioni di routine, abbracciammo la nostra principessa e richiamando a noi tutti i nostri poteri, partimmo per la terra.
Viaggiare a 40.000 km al secondo era un vero spasso. Ci volle davvero poco per giungere a destinazione.
«Eccoci qua, finalmente siamo tornati!» esclamai stiracchiando le braccia al cielo.
Ero felice e questo non capitava da molto tempo.
Anche i miei fratelli sembrarono notarlo.
«Sai Seiya, è bello vederti così felice» Ammise Taiki estraendo un mazzo di chiavi dalla tasca.
Yaten sembrò rubarmi le parole di bocca.
«E quelle?» chiese indicandole.
«Sono del nostro vecchio appartamento. Sono un tipo previdente. Sapevo che il nostro fratellino alla fine ci avrebbe ritrascinato qui ed io non volevo essere impreparato!» sorrise Taiki trascinando il suo borsone.
Abbracciai entrambi di slancio.
«Ragazzi non so come ringraziarvi. Sono felice di avervi qui con me!»
Yaten si liberò dalla stretta e colpendomi a una spalla insinuò malizioso: «Smettila con queste sviolinate! Porteremo noi le borse su, tu puoi andare, se vuoi».
«Andare dove?» chiesi smarrito.
Questa volta fu Taiki a prendermi in giro.
«Da Usagi no? Non siamo forse qui per questo?»
Guardai l’orologio sconsolato, erano quasi le dieci.
«È un po’ tardi» confessai dispiaciuto infilandomi le mani in tasca.
«E allora? Fai una passeggiata da quelle parti, chissà che il fato non ti aiuti a incontrala!» mi incoraggiò Taiki.
«Potrebbe sempre uscire a buttare la spazzatura!» ridacchiò Yaten facendomi una linguaccia.
«Ok, ci vediamo più tardi!» li salutai incamminandomi.
Appena furono entrati nel palazzo, iniziai a correre. Non volevo sprecare più neanche un momento del mio tempo lontano da lei.
Una decina di minuti dopo stanco e con il fiatone, ero finalmente sotto alla sua finestra. Non era la prima volta che mi recavo lì di sera, nella speranza di vederla uscire in balcone. Mi poggiai alle ginocchia e respirando a pieni polmoni per riprendermi, pensai a cosa dirle.
Quando alzai lo sguardo però, notai l’ultima persona che avrei voluto incontrare.
«Marzio» ringhiai tra i denti.
Dopotutto lui era pur sempre il ragazzo della donna che amavo, era un mio rivale.
«Cosa ci fai qui?» domandò sulla difensiva.
Lo fronteggiai e con tanto di sorrisetto sghembo lo sfidai.
«Stavo facendo una passeggiata. È forse vietato?»
Mi rispose a tono.
«Per carità, non dicevo questo. Mi riferivo piuttosto a cosa ci fai di nuovo sulla terra ma specialmente cosa ci fai sotto casa della mia ragazza?»
Non risposi a nessuna delle sue domande. Volevo solo sapere di lei.
«Non sono affari tuoi. Usagi, dov’è? Sta bene?»
Il damerino parve allarmarsi.
«Certo che sta bene! Perché non dovrebbe?»
Mi portai un indice al mento, lo facevo sempre quando ero nervoso.
«Non lo so. Su Kinmmoku abbiamo avvertito una strana energia».
Con classe raggirò le mie domande.
«Stanne fuori, Seiya!»
«Per stasera lascerò correre, ma domani sarò di nuovo qui! Bye Bye Marzio» lo avvertii prima di andare via.
Quel ragazzo non me la contava giusta, sarei stato il suo incubo peggiore.
   
 
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