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Autore: Overlock    23/10/2019    2 recensioni
Il biondo venne invaso da vari miagolii, tra meno e più rumorosi; iniziò a camminare lentamente sullo spiazzale pieno di gatti.
I cuccioli erano piazzati da una parte, bellamente addormentati su un grande cuscino, mentre in giro per il resto del giardino i gatti erano sparsi, chi piazzato su delle cucce apposite per gatti, chi giocava invece con i tipici giochi a palazzo felini.
Il biondo si illuminò di fronte a quella visuale e prese a camminare tra i gatti, curiosando sul loro comportamento, accarezzandone altri.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La piccola campanella posta sopra la porta d'ingresso suonò. Al rumore, l'uomo dietro la scrivania alzò lo sguardo dalle scartoffie, per poi poggiarle giù sul tavolo una volta incrociati gli occhi con quelli piccolo del ragazzo appena entrato

"S-salve"

L'uomo si alzò in piedi e sorrise

"Buongiorno. Benvenuto nella pensione per gatti 'Qua la Zampa'. Come possiamo aiutarti?"

Il ragazzo, un po' bassino, qualche ciuffetto biondo usciva dal suo cappello di lana con tanto di ponpon alla fine di due fili e con gli occhi timidi si torturò le mani

"Vorrei...vorrei adottare un gatto"

L'uomo continuò a sorridere, adesso più ampiamente

"Ma certo! Hai preferenze su razze o caratteristiche particolari?"

Il biondino allargò leggermente gli occhi e intrecciò le mani tra loro sul petto

"Nono! Nessuna preferenza. Vorrei solo vederli, posso?"

L'uomo ridacchiò ai comportamenti timidi e dolci del ragazzo e annuì

"Ma certo! Seguimi"

Il proprietario della pensione si diresse sul retro e, poco esitante, il biondino lo seguì

"Abbiamo cinquantaquattro gatti al momento disponibili.

La maggior parte in buono stato di salute e completamente sani"

Il giovane ascoltava con attenzione mentre seguiva i passi che l'uomo faceva lungo il corridoio un po' inquietante

"Però si parla sempre di gatti randagi, o abbandonati.

Questi esserini hanno bisogno di una persona che voglia loro bene e che sappia come prendersene cura"

Il ragazzo annuì alle parole del proprietario concordando assolutamente con ogni parola quando questo si fermò davanti una porta, girandosi verso di lui.

L'uomo guardò per qualche secondo il ragazzo e sbuffò una risata

"Non sei di molte parole eh? -altra risata- hai già avuto gatti?"

"Uh sì, un paio. Cioè non proprio miei, se ne prendevano cura per lo più i miei genitori, proprio per questo ho deciso di venire qui appena ho iniziato a vivere da solo"

Mormorò con voce candida e tono dolce. A questo l'uomo si intenerì ancora di più

"Bene, benvenuto"

Disse prima di aprire la porta davanti cui avevano sostato.

Il biondo venne invaso da vari miagolii, tra meno e più rumorosi; iniziò a camminare lentamente sullo spiazzale pieno di gatti.

I cuccioli erano piazzati da una parte, bellamente addormentati su un grande cuscino, mentre in giro per il resto del giardino i gatti erano sparsi, chi piazzato su delle cucce apposite per gatti, chi giocava invece con i tipici giochi a palazzo felini.

Il biondo si illuminò di fronte a quella visuale e prese a camminare tra i gatti, curiosando sul loro comportamento, accarezzandone altri

"Si fanno prendere in braccio?"

Domandò mentre grattava la testolina ad un gattino maculato

"Quasi tutti, indicami chi ti piace e ti dirò"

Il ragazzo annuì e si sollevò dalla posizione accovacciata, prendendo a guardarsi intorno.

Gli occhi puntarono su una piccola palla di pelo bianca esaltata dalla mandria di gatti neri accucciati attorno a lei. Il biondo si avvicinò pian piano e prese ad accarezzarle la schiena, vedendo poi pian piano come questa girò il muso fino a guardare la fonte delle sue coccole.

Aprì bocca come se dovesse miagolare ma nessun miagolio uscì

"Lui?"

Domandò indicando la palla di pelo bianca

"È una lei. Non si fa problemi, puoi prenderla"

Il ragazzo sorrise e la accarezzò qualche altro secondo, per poi afferrarla per bene e portarsela al petto. La gatta strofinò la testolina contro il cardigan del ragazzo e quest'ultimo ridacchiò. Dopo di ché la palla di pelo riprese a dormire beatamente, sta volta tra le braccia calde del biondo

"È stupenda"

Mormorò avvicinandosi al proprietario del posto. Lui sorrise e sospirò

"Lo è molto. È una dei pochi gatti che hanno avuto tanti padroni ma tutti l'hanno riportata indietro"

Il biondo corrugò la fronte

"Come mai?"

Il proprietario sospirò ancora fissando le piccole dita del ragazzo che grattavano dietro le orecchiette della gatta

"È sorda"

Asserì il proprietario, pronto a ricevere l'ennesimo rifiuto.

Ma il ragazzo non si scompose nemmeno un po'

"E quindi? Non siamo tutti perfetti"

L'uomo sorrise alla semplicità della risposta e strinse tra le mani il blocco con l'elenco di tutti i gatti presenti

"Beh, vedo che hai fatto la tua scelta allora"

I due si sorrisero e il ragazzo annuì, posando poi il naso tra il pelo bianco dell'animale

"Bene! Allora vieni insieme a me.

Ah il gatto puoi lasciarlo qui, mio figlio si occuperà di lei e preparerà tutto l'occorrente per fartela portare a casa"

Il ragazzo annuì e fissò poi il gatto ancora tra le sue braccia

"Ci vediamo dopo allora"

Le mormorò per poi posarla su uno dei tanti cuscini lasciati in giro per far riposare i gatti.

I due poi si diressero di nuovo in quel corridoio angusto, l'uomo picchiettò la nocca dell'indice su una porta e la aprì quel che bastava per poter avere la visuale di chi c'era dentro

"Hey senti potresti preparare il numero quarantasei?"

"Che? Di nuovo?!"

Il biondo ascoltava la conversazione involontariamente, incuriosito però di che volto potesse avere una voce così profonda come quella che proveniva dall'interno dell'ufficio. Il ragazzo dedusse fosse il figlio del proprietario ma i due avevano voci praticamente opposte

"Beh sì"

Rispose semplicemente l'uomo.

Il ragazzo sentì uno sbuffo e una sedia che si spostava

"Vado"

"Grazie"

Detto ciò l'uomo chiuse la porta e si girò verso il biondo con un sorriso felice

"Bene! Seguimi, sbrighiamo delle pratiche per l'adizione e poi sarà tutta tua"

Il ragazzo annuì e, intrecciando di nuovo le proprie mani tra loro seguì l'uomo verso un altro ufficio.

Appena entrati si accomodarono dalle due parti opposte della grande scrivania e il proprietario iniziò a propinargli mille scartoffie

"Ti avverto già da ora: la gatta essendo sorda ha una considerazione nulla in confronto a quanto possano fare i gatti medi, delle cose che butta per terra. Normalmente agli inizi urta contro molte superfici perché deve ristabilire l'equilibrio. In più non miagola perché appunto non sente la propria voce quindi non ha mai sviluppato bene le corde vocali, quindi ti consiglio di metterle un campanello.

Inoltre il suo posto ideale sarebbe una casa non troppo grande, con poche stanze e che rimangano almeno per i primi tempi con le porte sempre aperte, in modo tale che tu possa non perderla di vista, o comunque controlla che lei non sia dentro la stanza quando chiudi la porta"

Il biondo annuì più volte, spalancando gli occhietti per via della massa di informazioni che l'uomo

"Okay bene. Dammi i tuoi dati così ti registro"

Il ragazzo annuì e si sporse verso la scrivania

"Park Jimin, nato il 13 ottobre 1995"

Mormorò poi prendendo poi il portafogli per mostrare la carta di identità

"Forse con questa le viene più veloce a memorizzare i miei dati"

Ridacchiò Jimin, gli porse la piccola tessera e attese che l'uomo scrivesse tutto al computer

"Nel mentre, il gatto non ha nome. Potrai darglielo tu e una volta convinto, me lo riferirai così chiuderemo la pratica. Ha già fatto tutti i vaccini ed è sterilizzata, ha più o meno nove mesi quindi la dimensione in cui la vedi adesso cambierà. E' un meticcio ma siamo abbastanza sicuri che avrà il pelo più lungo, quindi ti consiglierei di spazzolarla spesso"

L'uomo si fermò dallo scrivere al computer e scostò lo sguardo su Jimin, sorridendogli

"Una volta che l'avrai portata a casa, mio figlio farà più visite per assicurarsi che la gatta sia a suo agio e che venga trattata bene. Sono sicuro sarai affidabile come padrone ma è un obbligo nostro, sia legale che etico, assicurarcene"

Il biondo sorrise e annuì

"Certo, è ovvio. Non ci sono assolutamente problemi. Spero davvero si trovi bene a casa mia, mi sono trasferito da poco in un piccolo monolocale, quindi non dovrà essere difficile per lei abituarsi"

I due si sorrisero e il proprietario si alzò in piedi

"Bene, andiamo a vedere se mio figlio ha finito, così puoi andare"

Jimin sorrise emozionato e seguì l'uomo fino all'entrata, dove la piccola palla di pelo era già del suo trasportino, in attesa di essere portata a casa.
Accovacciato a fianco al gatto c'era un ragazzo, probabilmente il figlio del proprietario, il quale stava posando dentro una busta ciotole e cose essenziali

"Okay qui c'è tutto quello che ti serve. C'è anche qualche giocattolino e la cuccia per il momento. Una volta cresciuta –il ragazzo che stava parlando si alzò e si girò verso il biondo. I due si fissarono per qualche secondo, il moro davanti a Jimin aveva la bocca leggermente spalancata e gli occhi smarriti, mentre Jimin li sbatté più volte. 'Quel ragazzo è dannatamente bello' pensarono entrambi nelle proprie menti- U-una volta cresciuta dovrai comprarne una nuova perché questa sarà troppo piccola"

Mormorò le ultime parole, ancora confuso dalla troppa bellezza del ragazzo di fronte a lui

"Taehyung, lui è Jimin. Si è appena trasferito in una casa tutta sua e lì starà la gatta. 
Più tardi ti do il suo indirizzo di casa.
Ah, Jimin?"

I due ragazzi continuavano a guardarsi esterrefatti, impossibilitati a scostare lo sguardo l'uno dall'altro. Solo quando sentì il suo nome, Jimin riuscì a rompere il contatto visivo e mugugnò un 'mh?' in segno di attenzione, rivolgendo lo sguardo all'uomo

"Poi darò a mio figlio anche il tuo numero di telefono, in modo tale che possiate accordarvi su quando Taehyungie possa venire a fare i controlli"

Jimin annuì lentamente e tornò con lo sguardo su Taehyung, istintivamente si mordicchiò un labbro e il moro non riuscì a non far ricadere i suoi occhi su quelle labbra così carnose. 
I due, resisi conto troppo tardi della presenza di un'altra persona sospirarono rumorosamente e ruppero di nuovo il contatto visivo. Taehyung porse a Jimin il trasportino con la gatta e la busta con le altre cose. In quell'istante squillò il telefono fisso della pensione, quindi l'uomo si allontanò

"Taehyung accompagnalo fuori"

Il moro annuì alle parole del padre e i due si diressero verso l'uscita

"Allora...ci sentiamo"

Mormorò Taehyung sta volta osservando la figura di Jimin per intero. Il biondino sorrise e annuì

"Sì. Buona giornata, Taehyung"

Il moro si leccò le labbra e alzò una mano ridendo sotto i baffi per il tono utilizzato dal più basso

"A te, Jimin"

E come la campanella suonò quando il biondo entrò un'ora prima in quella pensione, tintinnò allo stesso modo quando Jimin uscì. 
I due erano entrambi sicuri che avevano lasciato il segno dentro l'altro, segno forse troppo indelebile.

Taehyung si fece sentire qualche giorno dopo.
Jimin fu felice di ritrovarsi un suo messaggio appena finito il suo turno di lavoro. Uscì dalla scuola materna e invece che rispondere al messaggio del moro, lo chiamò direttamente

"Pronto?"

"Hey ciao, Taehyung. Sono Jimin, io sto tornando adesso a casa. Magari ti invio un messaggio appena sono arrivato"

"Hey, non mi aspettavo mi chiamassi –il ragazzo fece una pausa, prendendosi poi di coraggio- e sinceramente non mi aspettavo soprattutto che potessi avere una voce così bella anche tramite telefono"

Jimin arrestò il passo a quelle parole, si portò una mano in viso e nascoste quello nel palmo della sua mano, sentendo le guance andare a fuoco. Non si aspettava di certo che il ragazzo fosse così diretto

"A-allora ci vediamo appena arrivo a casa?"

Mormorò poggiandosi le mani leggermente fredde sulle guance rosse.

I due si incontrarono proprio sull'uscio di casa, Taehyung aveva fatto in modo di essere già lì e Jimin quasi svenne nel ritrovarlo appoggiato al suo cancelletto, giacca di pelle e capelli arruffati.
Il biondo lo fece entrare in casa e ritrovarono la gatta spalmata beatamente su un cuscino sul divano

"Fa come se fossi a casa tua"

Asserì Jimin togliendosi giacca e sciarpa

"Direi che si è ambientata bene"

I due risero alla constatazione del moro e Jimin annuì

"E' dolcissima, l'ho sentita anche miagolare leggermente in questi giorni. Ormai si è impadronita della casa, addirittura metà del mio letto"

"Posso immaginare. Come l'hai voluta chiamare?"

Il biondo sorrise imbarazzato e si grattò la nuca


"Hayanun"

Mormorò timido, ma il moro aveva comunque percepito perfettamente le sue parole e sbuffò una risata

"Neve bianca? Sul serio?"

Jimin alzò gli occhi al cielo sorridendo e si lasciò andare in una verso lamentoso

"Senti quando gliel'ho proposto è impazzita davvero quindi non ho optato per nessun'altro nome"

Taehyung riprese a ridere a quella confessione per poi guardarsi un po' intorno, interessato a percepire la personalità di Jimin dall'impostazione della casa; dopo di ché fermò lo sguardo sul biondo e sorrise ampiamente, mostrando il suo sorriso quadrato

"Sono contento vi troviate bene insieme. Vista la sua sordità non sai quante volte ce l'hanno riportata"

Jimin a quelle parole corrugò la fronte e alzò le spalle, andando poi a sedersi al fianco della gatta per prenderla e coccolarla tra le sue braccia, ovviamente svegliandola

"Non capisco quale sia il problema, io praticamente neanche la sento. Qualche volta butta qualche oggetto per terra ma come ogni gatto che io abbia mai incontrato"

Taehyung sorrise in modo ancora più ampio e annuì

"L'avrei presa io, cioè a casa dei miei, se non fosse che ne abbiamo già quattro"

I due ridacchiarono ancora e Jimin si sistemò meglio sul divano, facendo spazio al moro

"Vieni a sederti. Ti va un thé?"

Il moro si accomodò e prese tra le sue braccia il micio lasciatogli da Jimin, contento di vedere al collo della micia un collarino verde con un campanellino giallo.

Taehyung rimase ancorato al divano di Jimin per l'intero pomeriggio, il biondo lo invitò a rimanere anche a cena e il moro davvero non riusciva a dirgli di no.
Parlarono tanto, di come Jimin era riuscito ad andare a vivere da solo già a ventitré anni e di come in realtà anche Taehyung ci provasse ma non aveva trovato il momento giusto. Oltretutto gli piaceva lavorare nella pensione dei gatti ma lavorare col padre significava non venir retribuito e non gli andava davvero di lasciare quel posto. Scoprirono di amare entrambi i gatti e di essere coetanei, in più ad entrambi piaceva molto la musica e Taehyung, quasi dimenticatosi dello scopo dei suoi pomeriggi da Jimin, portò con sé mille cd differenti, eccitato di poter far ascoltare a Jimin i suoi generi musicali preferiti.
Più cose scoprivano l'uno dell'altro, più entrambi erano interessati e ammaliati dalle loro personalità.

Il gatto si era ambientato più che bene e quando Taehyung si rese conto che le sue visite per assicurarsi che fosse tutto okay erano concluse, quasi gli si spezzò il cuore

"Senti...in realtà io avrei anche finito le mie visite per il gatto"

Taehyung iniziò a parlare giocherellando con un lembo della sua maglietta, a quelle parole Jimin si fermò con le due scodelle piene di ramen a mezz'aria

"Oh"

Mormorò in un sussurro flebile. L'aria si fece poco più pesante e Jimin poggiò lentamente i due piatti sul tavolino di fronte il divano, per poi nascondere le mani tra le cosce

"Quindi...vuol dire che-"

"Tecnicamente abbiamo concluso gli appuntamenti. Sei un padrone perfetto"

Il moro a quelle parole alzò lo sguardo sul biondo e gli fece un sorriso ammirevole, Jimin ricambiò ma poi prese a mordicchiarsi il labbro. Nessuno dei due in realtà aveva voglia di concludere quegli incontri; ad entrambi piaceva la compagnia dell'altro e di sicuro né Jimin né Taehyung erano interessati ad una semplice amicizia


"Sai –Tae riprese parola, sta volta mettendosi composto sul divano, per poi girarsi verso il biondo e guardare il suo labbro inferiore ancora incastrato tra i denti- il primo giorno che ci siamo incontrati quasi non mi hai fatto svenire davanti gli occhi di mio padre"

Jimin spalancò occhi e bocca mortificato

"Che- che ho fatto?"

A quel panico così genuino Taehyung non poté che sbuffare una risata e si avvicinò al viso del biondo, spostandogli un ciuffo che ricadeva sui suoi occhi

"Sei la cosa più bella che io abbia mai visto"

Sussurrò quasi fosse un segreto, spostando gli occhi dai suoi capelli alle sue pupille. I due si fissarono intensamente, poi Jimin sporse un po' il labbro

"Potrei dire la stessa cosa allora...a differenza che mio padre non era presente"

I due risero per un attimo, tornando subito dopo seri. Jimin si inumidì le labbra e abbassò un attimo lo sguardo, per poi rialzarlo una volta più vicino a quello del moro

"A me non dispiacerebbe affatto trovarti davanti casa mia quando finisco a lavoro"

Sussurrò fissandolo intensamente. Taehyung accennò ad un sorriso e stanco di quelle provocazioni, con un rapido scatto appoggiò le labbra su quelle piene del biondo, il quale non esitò un attimo a ricambiare quel bacio esitante, fattosi determinato una volta che entrambi poggiarono le mani sul corpo dell'altro; la gatta, posta tra loro, zampettò sulle gambe di Jimin, per poi stendersi per lungo fino ad arrivare col muso sulle gambe di Taehyung.
I due, nel sentire il micio su di loro si separarono per un attimo, ridendo al comportamento strano di Hayanun

"Direi che piaci anche a lei"

Mormorò Jimin, ma Taehyung fece una faccia offesa

"Guarda che la conosco più di te"

Jimin, al solito, alzò gli occhi al cielo non smettendo di sorridere e afferrò la maglietta di Taehyung

"Sisi va bene, hai ragione tu. Adesso però preferirei mi baciassi"

Sussurrò a poca distanza tra le loro labbra. Taehyung non se lo fece ripetere due volte e, poggiando una mano sulla guancia del biondo, lo coinvolse nel loro secondo bacio, ormai sicuro che quelli sarebbero stati i primi due di un'infinita sfilza.



 

HIIII THIS IS OVERLOCK!
Non ci si vede da un po' ed è tutta colpa mia MI DISPIACE, ma l'università mi sta portando via l'anima.
So che magari tutti aspettate un aggiornamento di Place of Peace ma mi ci vuole un po' per riprendere a pubblicare capitoli di quella storia, come sapete se la state seguendo, non è propriamente semplice come trama. NEL MENTRE approfittando di poter fare un regalo a Micaela (tenerissima che nonostante la sua otp sia la vmin ha letto TUTTE le mie storie) per il suo compleanno, ho deciso di sperimentare qualcosa di nuovo, scrivendo appunto una vmin.
Spero vi sia piaciuta e spero davvero possiate apprezzarla, come ogni mio altro lavoro. fatemi sapere che ne pensate. 
Love you all 

 

   
 
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