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Autore: LiHuan    24/10/2019    2 recensioni
[Here u are]
Prima che se ne rendesse conto era diventata una cosa seria. Quando era passato da dimostrargli che non era un ragazzino a essere perdutamente innamorato di lui?
[UnclePanxQiu]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Stai fermo con il piede o finirai per peggiorare la situazione!”
Qiu aggrottò la fronte sollevando su Pan uno sguardo accigliato ma si morse il labbro per trattenere la smorfia di dolore che, sicuramente, lo avrebbe fatto gemere come un ragazzino.
Si era impegnato tanto in quei mesi, facendo ogni cosa possibile per dimostrare al più grande quanto si sbagliasse nel considerarlo un semplice moccioso come tanti.
Lo era stato davvero in un passato neanche troppo distante, era stato un ragazzino scostante, capriccioso e superficiale ma quell’uomo, che ora gli stava massaggiando il piede gonfio facendolo rabbrividire ad ogni tocco, lo aveva cambiato.
All’inizio era stato l’orgoglio a farlo agire, a fargli desiderare di mostrarsi maturo solo per una sua rivalsa personale, poi però qualcosa aveva iniziato inesorabilmente a smuoversi dentro di lui ed il pensiero di Pan non gli aveva più dato un attimo di pace.
La sottile linea tra ricerca di attenzioni e innamoramento l’aveva ormai oltrepassata. Ed ora un fallo subìto durante una partita di calcio al club dell’Università rischiava di buttare all’aria tutti i suoi sforzi.
Sollevò lo sguardo quando le dita di Pan toccarono un punto particolarmente sensibile all’altezza della caviglia.

“Potrebbe trattarsi di una slogatura, è meglio andare in ospedale” disse l’uomo con decisione, lasciandogli con delicatezza il piede e voltandogli le spalle con l’intento di prendere la giacca.
Qiu lo trattenne.
“Non c’è bisogno di andare…” disse, voltando la testa di lato per non mostrare all’altro l’imbarazzo “Se continui a massaggiare non fa male”

Uncle Pan lo fissò per qualche istante in silenzio, poi le sue labbra si piegarono in un sorriso mentre appoggiava un ginocchio a terra e riprendeva tra le mani il piede del ragazzo più piccolo che, appoggiato con la schiena e le braccia al bancone del bar, si morse nuovamente il labbro per non emettere alcun suono.

“Puoi anche farlo se vuoi, lo sai?”

Qiu scosse la testa.

“Non mi stai facendo male, continua!” fu la sua risposta ostinata e seria.
Pan sorrise ancora mentre con pollice e indice andava a premere con maggiore forza il collo del piede. La fitta di dolore fu così improvvisa che il giovane rosso non riuscì a controllarsi e dalla sua bocca sfuggì un rantolo.

“Uncle Pan, lo hai fatto apposta!” brontolò, suscitando nell’uomo una risata divertita.
Lui annuì mentre con la mano libera andava a sollevargli il mento. Lo sguardo imbronciato del ragazzo si fece sorpreso per qualche istante.
“Non fingere con me, mi piace il tuo essere irrequieto come un ragazzino” disse e, allontanando ogni esitazione, lo baciò.

C’era stato un momento in cui si era convinto di vivere in un mondo troppo distante e diverso dal suo, ma quel ragazzino aveva lottato contro se stesso, contro le sue convinzioni e, tenace, era riuscito ad arrivare dritto al suo cuore. Mentre finalmente assaporava le sue labbra timide ma non inesperte, comprese quanto in realtà Qiu fosse cresciuto.
Ora era un adorabile adulto, dannatamente innamorato e che lui stesso aveva capito di amare. Loro due erano la dimostrazione che si, la vita era ancora capace di togliere il fiato.
   
 
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