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Autore: LiHuan    24/10/2019    2 recensioni
Le preoccupazioni di un fratello maggiore, la sfacciataggine di un adolescente e le conseguenze per un povero rosso
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, He Tian, Mo Guan Shan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta era successo quando il fratello di He Tian si era presentato nella loro scuola.
Guan Shan, stretto nella morsa di ferro del suo compagno, era stato costretto a rimanere lì mentre i due fratelli parlavano di cose che non capiva.

"Prestami i tuoi tirapiedi questo pomeriggio, mi servono per ripulire la palestra” aveva detto il ragazzo, con un'espressione sicura e soddisfatta sul viso.
Il maggiore, fumando una sigaretta, li aveva guardati dall'alto in basso, acconsentendo alla richiesta che gli era stata fatta e poi, prima di andarsene, aveva mormorato:
"Sei abbastanza grande per fare quello che vuoi, ma usate le giuste protezioni”.

Guan Shan non aveva capito cosa intendesse dire, in quel momento voleva solo sbarazzarsi di He Tian.

Erano giorni che gli dava il tormento anche durante le ore di Basket, che lo estenuava con le sue richieste di giocare ed allenarsi insieme.
“Non ho con me le ginocchiere e neanche le fascette per le dita” aveva esclamato Mo, sperando che quello bastasse a far desistere l’altro dal proporgli un allenamento extra nel campetto fuori scuola.
He Tian aveva sorriso in modo strano: “Non preoccuparti piccolo Mo, porto sempre le protezioni per entrambi”.
Il rosso si era limitato a scrollarselo di dosso in malo modo.

La seconda volta era accaduto quando, tornando dall'acquario, dopo l'ennesima forzatura di He Tian ad imporsi su di lui, si erano entrambi trovati nell'acqua del fiume con le borse della scuola inzuppate. Guan Shan avrebbe voluto uccidere il moro che aveva prontamente chiamato suo fratello per farsi riaccompagnare a casa. A Mo non era stato possibile obiettare.
Li aveva lasciati entrambi di fronte all'appartamento di He Tian e con l'espressione impassibile, dopo aver squadrato con attenzione Mo che stringeva a sé la borsa con i vestiti di ricambio, aveva detto:
"Non voglio problemi, ricorda le protezioni"

He Tian aveva sorriso anche troppo maliziosamente.
"Fratello, non devi insegnarmi niente, so cosa devo fare."

Guan Shan era arrossito. Quella volta aveva con sé almeno una maglia e un paio di pantaloncini, ma rimaneva un mistero come lo spaventoso fratello fosse in grado di accorgersi che non aveva altre protezioni. E poi perché si preoccupava tanto per una semplice partita di Basket, sempre che a quello si stesse riferendo.

La terza volta era avvenuto proprio quel giorno a casa del fratello di He Tian.
Il moro lo aveva spinto attraverso il corridoio della grande villa. Di tanto in tanto lo portava lì con la scusa di andare a trovare Jian Yi che altrimenti si sarebbe sentito abbandonato senza amici con cui parlare.

“Dai piccolo Mo, aspettiamo che arrivi anche Zhan Zheng Xi e poi facciamo una partita noi quattro!” aveva detto Tian per convincerlo. Mo era sicuro che fosse soltanto una scusa.
Davanti alla porta di una stanza c'era He Cheng, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo severo rivolto verso di loro.
Guan Shan aveva iniziato a sudare freddo nel vederlo.
I due fratelli si erano guardati negli occhi per un momento e Mo aveva avvertito la tensione tra di loro.

"Devi davvero venire a farlo qui?" aveva chiesto il maggiore.
"È anche casa mia" aveva risposto He Tian.

Guan Shan aveva seguito il loro scambio di battute ed era sempre più convinto che quell’uomo avesse, nei confronti del fratello, un esagerato senso di protezione.
He Cheng si era allontanato dalla porta e li aveva superati, per poi voltarsi un’ultima volta prima di andarsene.

"Siete ancora dei bambini, ma se volete giocare usate le protezioni" aveva detto, rivolgendosi in particolar modo al rosso. He Tian aveva sorriso.
Solo quando il più grande se ne era andato, Mo aveva osato parlare.

"Che cazzo di problemi ha tuo fratello con il Basket? Cosa gliene importa se non ho con me le protezioni?Le ho dimenticate a casa e quindi?” gli urlò in faccia.

He Tian, in risposta, lo bloccò contro la porta con un sorriso.

“Di quali protezioni credi che stia parlando? ” aveva domandò passandogli una mano dietro al collo. Mo era arrossito ancora, maledicendo quei brividi che gli attraversavano il corpo ogni volta che He Tian lo sfiorava in quel punto. E il bastardo sembrava farlo apposta, sembrava conoscere ogni dannata sensazione che tutto ciò suscitava in lui. Era come giocare un’estenuante partita, correre fino a che il respiro non gli si mozzava in gola.
Iniziò ad agitarsi e ad allontanare l'altro da sé.

“Siete una famiglia di pervertiti? Lasciami, fottiti… stronzo. ”
Ma He Tian gli aveva chiuso le labbra con un bacio.

Poco lontano da loro He Cheng, ascoltando quelle urla, sospirò tra sé un annoiato ‘Quanto schiamazzano questi ragazzini’.
   
 
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