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Autore: ArrowVI    24/10/2019    1 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 8-1: Soluzioni

 


All'interno dell'aula consiliare cadde un silenzio tombale e preoccupato quando i presenti si sedettero intorno a quel tavolo in pietra dalla forma circolare.
In origine il tavolo dei precedenti Dodici Generali, i "Dodici Membri del Consiglio", che diedero la loro vita durante la Notte Cremisi, nel tentativo di fermare l'avanzata di Bael... Tra loro vi era anche Arthur VII Pendragon, padre del padre di Arthur IX Pendragon.

Erano trascorse circa quindici ore dalla rivelazione di Arthur, ormai diventata di pubblico dominio tra i presenti in quell'aula.
Erano presenti i membri delle Quattro Galassie, Sarah e Xernes Ravier.


Nei loro volti era possibile notare frustrazione, terrore, ansia e nessuno sembrò voler rompere quel silenzio assordante per dare finalmente inizio a quella riunione convocata dal Gran Generale.

<< Suppongo tutti voi abbiate già sentito di questa storia. >>
Cominciò Xernes, rompendo personalmente quel silenzio.

Nessuno dei presenti gli rispose.

<< Tagliamo rapidamente al succo della questione, allora. >>
Continuò subito dopo, appoggiando una grossa cartina sul tavolo in pietra, mostrando ai presenti una grossa mappa della capitale di Avalon con svariati punti cerchiati in rosso, insieme al perimetro del Distretto Sud.

<< Ci restano meno di trentasette ore prima dell'assalto, e siamo riusciti a far evacuare l'intero Distretto Sud di Magnus, insieme alle zone limitrofe, sotto suggerimento di Arthur. >>
Spiegò l'uomo, indicando quella zona nella mappa con una penna.

<< Purtroppo, però, la situazione rimane comunque critica. In questo arco di tempo Merlin e il suo gruppo non riusciranno a tornare, quindi dovremo cavarcela da soli. >>
Aggiunse subito dopo.
Non appena disse quelle parole, Xernes posò il suo sguardo su Arthur, il quale ricambiò i suoi occhi minacciosi con uno sguardo calmo e composto.

Si trovava dall'altro capo del tavolo, seduto con le braccia appoggiate delicatamente su quella tavola rotonda.

<< E, ciliegina sulla torta, Arthur ha avuto quella fantastica visione. >>
Disse il Gran Generale, con un tono quasi minaccioso.

<< Siamo sicuri che non si sia confuso? >>
Si intromise Ehra.


Ehra arrivò quella mattina a Magnus, tre ore prima dell'incontro, accompagnata da Tesla Heiner e Xane Ravier.
Nessuno dei due si trovava in quella stanza.


<< E' piuttosto difficile confondersi sulla propria morte, Ehra. >>
Le rispose Arthur, con un tono cupo.

Ehra ricambiò lo sguardo del compagno con uno preoccupato, quasi disperato.

<< Lo sai che non è quello ciò che intendevo! >>
Esclamò, riuscendo a malapena a impedire alla sua voce di rompersi.

<< Potresti aver visto una scena in cui perdevi i sensi, o una ferita grave... Sei sicuro che-? >>
Arthur la bloccò ancora prima che lei potesse finire quella domanda.

<< Ehra. >>
Le rispose Arthur, con un tono cupo e palesemente rassegnato.

<< Ho visto degli spuntoni trafiggermi da parte a parte. >>
Sentendo quelle parole, Ehra impallidì di colpo.

I suoi occhi lucidi cominciarono a tremare: rimase a fissare il suo compagno immobile come una statua, senza riuscire a rispondergli nulla.

<< Non c'è nessun modo che io possa sopravvivere una cosa del genere. >>
Continuò subito dopo.


Quelle parole mandarono Xernes in bestia.
Colpì con forza il tavolo con la mano, attirando l'attenzione dei presenti tranne Ehra, che abbassò lo sguardo verso il terreno, persa tra le sue preoccupazioni.

<< Questo tuo carattere è ciò che non riesco a sopportare...! >>
Digrignò i denti.

<< Dovresti lottare per impedire che le tue visioni possano diventare realtà, e invece ti arrendi a loro senza neanche opporti! >>
Continuò.
Nonostante tra Arthur e Xernes non ci fosse un vero e proprio rapporto di amicizia, tra i due si sviluppò, con gli anni, un forte senso di rispetto reciproco, specialmente dopo la scomparsa di Xanders Ravier.

Xernes, però, non riuscì mai ad accettare il fatto che Arthur non avesse provato tutto ciò che fosse in suo potere per "cambiare il futuro", specialmente quando ci fu la vita di suo padre in gioco.


<< Il futuro non può essere cambiato, Generale. >>
Gli rispose Arthur.

<< L'unica cosa che possiamo fare, è prepararci per ciò di cui non siamo a conoscenza. >>
Continuò subito dopo.

<< A proposito di "ciò di cui non siamo a conoscenza"... >>
S'intromise Andromeda che, fino a quel momento, era rimasto in silenzio al fianco di Xernes ad ascoltare.

<< Come facciamo a essere sicuri del fatto che solo il Distretto Sud sarà vittima dell'attacco? >>
Domandò al suo comandante.

Xernes fissò intensamente Arthur con uno sguardo minaccioso, senza rispondere al suo subordinato.

<< Per quanto ne sappiamo, i Demoni potrebbero attaccare da tutti i lati. Tenere l'esercito solamente nel Distretto Sud sarebbe un suicidio. Dovremmo dividerlo in quattro armate pronte a dover resistere a eventuali assalti fuori programma. >>
Aggiunse subito dopo.

<< Se dovessimo dividerlo, però... >>
Controbatté Vermilion.

<< ... E l'assalto dovesse effettivamente prendere luogo solo in quel Distretto, allora ci ritroveremo in un grosso svantaggio fino a quando gli altri soldati non potranno tornare in posizione nel Distretto Sud. >>
Continuò.

<< Preferiresti rischiare di far cadere l'intera Magnus?! >>
Ringhiò Andromeda.

<< Non è quello che ho detto, Andromeda! Non crederai davvero che- >>
Rispose la ragazza, venendo interrotta prima di poter controbattere.

<< Basta così, non perdiamo di vista quale sia il motivo di questa riunione cominciando dei battibecchi inutili. >>
Li rimproverò Xernes.

<< Arthur ha confermato di aver visto l'assalto solo all'interno del Distretto Sud, ma non possiamo lasciare gli altri tre Distretti senza protezione. >>
Dopo aver detto quelle parole Xernes fece un cenno a Sarah, anche lei presente alla riunione.

<< A che punto siamo con l'evacuazione? >>
Le domandò.

<< Siamo già all'opera, e dovremmo riuscire a sgomberare l'area entro le prossime cinque ore. I cittadini sono spaventati da questa evacuazione improvvisa... Siamo riusciti a convincere la maggior parte di loro che si tratti di una esercitazione della durata di quarantott'ore, ma dubito riusciremo a mantenere la calma quando i Demoni attaccheranno. >>
Sentendo la risposta della figlia, Xernes le rispose con un semplice cenno positivo del capo, per poi voltarsi ancora una volta verso gli altri suoi ospiti.


<< Tutto questo è ridicolo. >>
Disse Andromeda, dopo qualche secondo di silenzio.
Aveva le braccia conserte davanti al petto e fissava il suo comandante con uno sguardo cupo.

<< Cosa te lo fa pensare, Andromeda? >>
Gli domandò Xernes, incuriosito dalle sue parole.

<< Ciò che intendo, è che stiamo basando le nostre azioni su una visione che non sappiamo nemmeno se sia vera o meno! >>
Ringhiò il soldato.

<< Le mie visioni sono sempre vere, Andromeda. Dovresti saperlo molto bene, ormai. >>
Rispose Arthur, infastidito dalle parole del suo compagno.

<< Sai cosa intendo dire, Arthur, non fare il finto tonto! Dopotutto hai visto solamente il Distretto Sud sotto assedio, non gli altri. La nostra opzione migliore è dividere l'esercito fra i quattro Distretti, non di lasciarlo solamente in quello Sud! Non ci sono altre opzioni... A meno che non vogliate rischiare di far cadere l'intera Magnus... Che è un qualcosa che non ho intenzione di fare. >>
Continuò Andromeda, sbuffando.

<< Comprendo le tue preoccupazioni, Andromeda, sono anche le mie... >>
Disse Xernes, attirando l'attenzione del suo subordinato.

<< ...Ma dividere l'esercito non funzionerà. Dopotutto, un esercito di cinquecento mila soldati, diciassette anni fa, non ebbe alcun effetto contro i Dodici Generali. Sono sicuro tu sappia di cosa sto parlando molto bene. >>
Continuò subito dopo.

Andromeda non accettò quella risposta. Cominciò a digrignare i denti e a stringere i pugni dalla rabbia.

<< Ciò che faremo è molto semplice. >>
Riprese Xernes, indicando ancora una volta la mappa davanti a se.

<< Divideremo l'esercito in tre armate, una per ciascun Distretto eccetto quello Sud. Voglio che i soldati abbiano un solo e semplicissimo ordine: tenere i cittadini al sicuro. Il loro compito è di evacuare se necessario e di evitare il confronto ad ogni costo se dovessero apparire dei Demoni, a meno che non siano certi di poterli eliminare con piena certezza. >>
Continuò il Generale, spiegando il suo piano e lasciando alcuni dei presenti, tra cui Andromeda, confusi.

<< Attaccare non sarà compito loro... Ma nostro. >>
Concluse subito dopo.

<< Aspetti... Nostro? >>
Domandò Vermilion, incredula e confusa da quelle parole.

<< Che significa "tre battaglioni"?! Cosa ne sarà del Distretto Sud, allora? >>
Ringhiò il soldato, frustrato dalle parole del suo comandante.

<< E' questo il punto, Andromeda. Solo i presenti in questa stanza avranno il compito di difendere Distretto Sud. >>
Davanti a quella rivelazione i presenti impallidirono. 
Nessuno disse nulla... Tranne Andromeda.

<< Stronzate! >>
Esclamò il soldato, alzandosi di scatto dalla sua sedia e colpendo con una mano il tavolo in pietra.
Il suo sguardo era furioso, fisso sul suo generale.

<< Andromeda... Modera i toni. >>
Lo rimproverò Xernes, senza scomporsi più di tanto.

<< Hai la benché minima idea di cosa ci stai chiedendo?! >>
Ringhiò subito dopo il soldato, senza fare caso alle parole del suo comandante, agitato.

<< Non sappiamo quanti demoni attaccheranno la capitale, e vorresti che fossimo solo noi ad affrontarli?! E' un suicidio! >>
Continuò subito dopo.

<< Andromeda... Continua a parlarmi con quel tono e te ne farò pentire amaramente. >>
Disse Xernes, ancora una volta, ricambiando lo sguardo furioso del suo subordinato con uno cupo e minaccioso.

Una espressione mista a preoccupazione e rabbia apparve nel volto del soldato che, lentamente, abbassò lo sguardo verso il basso per poi sedersi di nuovo al suo posto.

<< Cosa pensi che un gruppo di soldati possa fare contro le Tre Bestie? Perché, parliamoci chiaro, se Ifrit attaccherà... Allora lo faranno anche i suoi fratelli. L'unica domanda che dovremmo farci è... "Ci sarà anche Amon?" >>
Non appena Xernes disse quelle parole, i volti dei presenti, inclusi Andromeda, impallidirono di colpo.


Era vero. Da quando Ifrit si trasformò in una di quelle bestie, nessuno di loro venne più avvistato singolarmente... Le Tre Bestie apparivano sempre tutte insieme.
Se Amon avesse dovuto seguire i suoi fratelli sul campo di battaglia, nemmeno con l'aiuto di Merlin e i suoi studenti sarebbero riusciti a salvare Magnus. L'intera Avalon sarebbe potuta crollare.


<< Dico bene, Vermilion? >>
Domandò subito dopo il Generale, alla ragazza.

<< Si... >>
Confermò Vermilion, senza sollevare lo sguardo.

<< Se Ifrit attaccherà, allora lo faranno anche i suoi fratelli. Ma... Non credo Amon lo farà. Preferisce "divertirsi da solo"... Se ha mandato i suoi fratelli, allora probabilmente lui non ha intenzione di prendere parte allo scontro. >>
Non appena disse quelle parole, Vermilion cominciò inconsciamente a tremare.

<< ... Lo so per esperienza... >>
Sussurrò subito dopo.


<< E, beh... >>
Aggiunse Ehra, attirando l'attenzione di Xernes e dei presenti a eccezione di Vermilion, ancora persa tra i suoi pensieri e le sue paure.

<< ...Considerando che Asteroth è stato aiutato da suo fratello durante l'assalto al mio istituto... Suppongo che vedremo anche Nergal. >>
Continuò.


<< Se dovessimo avere ragione, quindi, dovremmo venire attaccati da: Belzebub, Asteroth e suo fratello Nergal e dalle Tre Bestie. Questo significa almeno cinque membri dei Dodici Generali Demoniaci e un Demone di Classe A. >>
Non appena disse quelle parole, Xernes posò il suo sguardo su Andromeda, ancora infastidito.

<< Un quarto di esercito non sarebbe in grado nemmeno di rallentarli. >>
Aggiunse subito dopo, quando il soldato incrociò il suo sguardo.

<< E se crediamo a ciò che Arthur ha visto, e io ci credo... >>
Continuò.

<< ... Allora saremo attaccati solamente nel Distretto Sud. >>
Concluse.

<< Qualcuno di voi ha un piano migliore, o qualche obiezione da fare? >>
Domandò ai presenti, non appena finì di parlare.



<< Non ce la faremo... >>
Borbottò Andromeda.

<< Cosa vorresti dire, Andromeda? >>
Gli domandò Xernes, incuriosito da quelle sue parole.

<< Non siamo abbastanza: loro sarebbero almeno in cinque, insieme a un demone di Classe A. Anche se ciascuno di noi dovesse affrontare uno di loro, cosa che non penso sia fattibile, non basterebbe. Siamo cinque. Chi se la vedrebbe con Nergal? Anche se non è una minaccia per noi, Nergal potrebbe comunque causare danni negli altri distretti, o attaccarci di sorpresa e diventare un problema. Non possiamo ignorarlo. >>
Spiegò Andromeda.

<< Ci serve qualcun altro. >>
Concluse.

<< Ci sono i ragazzini. >>
Sentendo le parole di Arthur, Xernes sbuffò con fare infastidito.

<< Di nuovo con questa storia, Arthur? >>
Ringhiò il generale.

<< Che le piaccia o meno, Generale, quei ragazzini si ritroveranno sul campo di battaglia: non può cambiare il futuro, li ho visti. Invece di opporsi alle mie visioni, rischiando di peggiorare la situazione, perché non accettarle e provare a limitare i danni? >>
Gli disse Arthur, cercando di convincere il suo comandante.

<< Perdonami, ma mandare un gruppo di ragazzini al macello non è una cosa che mi viene spontanea fare. >>
Controbatté l'uomo, non riuscendo ad accettare l'offerta del suo subordinato.


Quelle parole diedero molto fastidio ad Andromeda.


<< Non l'avrei mai detto. >>
Sbuffò il soldato, attirando l'attenzione di Xernes.

<< Cosa vorresti dire, Andrew? >>

<< Quanti anni avevo quando fui mandato sul campo di battaglia per la prima volta, Generale? >>
Gli domandò Andromeda, con tono infastidito.

Xernes sembrò colto alla sprovvista da quella domanda.

<< Andromeda, questo è completamente diverso. >>
Rispose l'uomo.


Andromeda cominciò a ridere con fare infastidito.


<< "Completamente diverso"... Certo, come no. >>
Sbuffò.

<< Se proprio dobbiamo essere onesti, quei ragazzini hanno già affrontato Nergal e sono sopravvissuti. >>
Aggiunse Ehra, cambiando rapidamente discorso.

<< Ehra, anche tu? Non puoi dire sul serio. >>
Controbatté Xernes, non riuscendo a credere alle parole della donna.

<< In più, Vermilion sta allenando Michael in modo tale che possa difendersi senza per forza necessitare dei suoi poteri da demone... >>
Continuò la donna, voltandosi verso la ragazza e toccandole la spalla con una mano.

<< L'allenamento prosegue a piccoli passi, ma sta cominciando a prenderci lentamente la mano. Credo che entro le prossime ventiquattro ore dovrei essere in grado d'insegnargli a usare le fiamme di Phoenix... Più o meno. >>
Le parole di Vermilion non sembrarono convincere Xernes, il quale sbuffò con fare diffidente.

<< "Più o meno" non è abbastanza per convincermi a mandarli al macello. >>
Le rispose.

<< C'è ancora Neptune, da qualche parte nella capitale. >>
Gli fece notare Ehra.
Xernes posò per un istante il suo sguardo diffidente sulla donna, rimanendo in silenzio per qualche secondo.

<< E pensi davvero che Neptune sia abbastanza? >>
Le domandò, scettico anche davanti a quella opzione.

<< No, ma penso che Neptune, insieme a quel gruppo di ragazzini, possa essere in grado di tenere a bada Nergal. Dopotutto, parliamo pur sempre del figlio di Siegmund.


Xernes sbuffò. Dover fare affidamento su quel gruppo di ragazzini inesperti non era assolutamente una scelta che avrebbe mai preso alla leggera... La scelta migliore sarebbe stata, probabilmente, quella di seguire l'opzione di Andromeda, dividendo l'esercito in quattro parti e tenere un'armata per tenere a bada Nergal... Ma sarebbe stato troppo difficile nascondere i suoi uomini. 
Se Belzebub avesse avvistato i soldati, avrebbe potuto mandare le Tre Bestie a occuparsi di loro, e chissà quante vittime avrebbero causato prima che decidessero di cambiare bersaglio.

No, non poteva permettersi un numero così elevato di perdite. 
Xernes non mise mai in dubbio le visioni di Arthur, poiché queste si rivelarono sempre corrette. Se aveva visto quei demoni solo nel distretto Sud, allora era certo che non avrebbero attaccato gli altri tre... 


Belzebub si sarebbe scontrato con Arthur.
Asteroth contro Andromeda.
Ehra si sarebbe occupata di Levyathan.
Sarah, di Ifrit.
Vermilion, invece, sarebbe andata contro Behemot.

I numeri tornavano, ma non era sicuro se i suoi soldati avrebbero potuto reggere degli scontri uno contro uno, specialmente con Nergal a piede libero, capace d'interferire negli scontri da un momento all'altro.

Con quei pensieri in mente, Xernes cominciò a digrignare i denti dalla rabbia.

"Maledizione!"
Pensò, frustrato da quella situazione.

"Se solo avessimo avuto più tempo... Se solo non fossi stato così debole, avrei potuto occuparmi io stesso di Nergal...!"


Nonostante Xernes fosse il Gran Generale, in fatto di capacità magiche era inferiore a tutti i presenti. 
Incapace di controllare a pieno il suo mana, ebbe fin da giovane difficoltà a lanciare incantesimi senza danneggiare indirettamente il proprio corpo, ragion per cui decise di abbandonare le arti magiche per dedicarsi alla scherma.

In uno scontro contro qualunque membro dei Dodici Generali, Xernes non sarebbe mai uscito come vincitore. La sua forza fisica, nonostante fosse al di fuori della norma per un comune essere umano, e la sua abilità con la spada non gli avrebbero mai permesso di essere una vera minaccia per i Demoni... Fu questa la realtà che spinse Xernes a detestare la magia, a ripudiarla. 

Invidia che, con il passare degli anni, si tramutò in odio.
La sola idea che un gruppo di ragazzini avrebbe potuto riuscire in ciò che lui stesso non avrebbe potuto fare lo mandò su tutte le furie, ma, nonostante ciò, fu comunque in grado di mantenere la sua compostezza davanti ai suoi subordinati.


Per essere un leader serviva ben più della forza bruta, o delle capacità magiche, e Xernes ne era perfettamente cosciente.


<< Supponiamo che io permetta a quel gruppo di ragazzini di scontrarsi contro Nergal. Rimane comunque un grosso problema che, fin'ora, abbiamo a malapena accennato. >>
Disse il Gran Generale, posando il suo sguardo cupo su Arthur.

<< Arthur ha visto la sua morte. >>
Continuò, con tono misto tra fastidio e preoccupazione.

<< E non è un qualcosa che possiamo permettere. >>
Concluse subito dopo.

<< Signore, penso che mi stia dando più credito di quanti io ne meriti. Abbiamo tantissimi abili soldati e maghi, prodigi che, con qualche anno di allenamento, potrebbero perfino superarmi. Non sono così importante da- >>
Prima che Arthur potesse finire quella frase, Xernes colpì ancora una volta con la mano il tavolo in pietra.

<< Sai perfettamente di cosa sto parlando, Arthur! >>
Esclamò l'uomo.

<< Signore, questo non è il momento per- >>
Anche stavolta Arthur venne interrotto prima di poter finire di parlare.

<< E' il momento perfetto, invece. >>
Ringhiò Xernes, con fare infastidito.

<< Arthur... Tu non hai prole. >>
Non appena disse quelle parole, cadde per qualche secondo un profondo silenzio tombale in quella stanza.
Nel volto dei presenti apparve una strana espressione cupa, tranne su Vermilion.

La ragazza si guardò intorno, confusa da quell'assurda rivelazione, per poi avvicinarsi lentamente all'orecchio di Ehra.

<< E' importante? >>
Domandò alla donna, sussurrando.

Ehra esitò prima di rispondere.

<< Beh... Più o meno... >>
Le rispose, senza però scendere nei dettagli, sussurrando.

<< Te lo spiego più tardi... A quanto pare ora non è più un segreto. >>
Aggiunse subito dopo.


<< Xernes, la prego di chiudere qui il discorso. >>
Disse Arthur, dopo qualche secondo di silenzio.

<< Non possiamo permetterci che tu muoia senza avere qualcuno a cui passare il Grail. >>
Quelle parole lasciarono Vermilion ancora più confusa.
Si guardò intorno, capendo ben presto di essere l'unica a non essere informata su quell'argomento.

<< Mi scusi, Generale, ma cosa sarebbe questo "Grail"? Perché non sono informata a riguardo? >>
Domandò al suo superiore, la ragazza.

<< Sei nuova, è ovvio che non ti abbiano ancora informato. Perché non mi chiedi quando hanno cominciato a informarmi realmente riguardo a tutta la merda che si svolge dietro le quinte? >>
Le rivelò Andromeda, con un tono infastidito e ironico.

<< Sai, Andromeda, oggi sei davvero irrispettoso. E' successo qualcosa, per caso, che ti ha infastidito? Preferirei che tu usassi termini meno scurrili in presenza dei tuoi compagni e superiori. >>
Lo rimproverò Xernes.

Andromeda sbuffò, evitando lo sguardo del suo superiore.

<< Chissà. >>
Borbottò, con fare innervosito, incrociando le braccia davanti al petto.

<< Chiuda l'argomento, Xernes. >>
Ripeté Andromeda, stavolta con una smorfia infastidita stampata in volto.

<< Il Grail è l'unica cosa che possa darci una chance effettiva di debellare definitivamente la minaccia dei demoni. Se tu dovessi morire senza passarlo a qualcuno, allora non potremo- >>
Stavolta fu Arthur a interrompere il suo comandante.

Con uno scatto rapido, Arthur colpì il tavolo con forza, appoggiandovi sopra lo stemma della famiglia reale, una Stella bianca con una gemma rossa al suo interno.

<< In qualità erede al trono, ti ordino di chiudere immediatamente questo discorso! >>
Esclamò, lasciando tutti i presenti senza parole.
Era la prima volta che lo videro usare lo stemma della famiglia dei Pendragon per imporre il suo volere su qualcun altro.

Anche Xernes, confuso e infastidito dalla reazione di Arthur, rimase in silenzio a fissarlo senza proferire parola.

<< Stai mettendo a rischio l'intera Avalon, Arthur. >>
Gli disse, dopo qualche secondo di silenzio, digrignando i denti.

<< Io mi fido di te, Xernes. Ho accettato di non usare il mio titolo per imporre le mie decisioni sulle tue, ma non posso accettare che tu ti immischi nelle faccende reali, quando non ti viene richiesto. Rimani concentrato su quelle militari: a quelle dei Pendragon, ci penso io. >>
Continuò Arthur, lasciando lo stemma della famiglia reale sopra il tavolo.

<< Spero vivamente tu sappia cosa stai facendo, Arthur. Perché se muori senza trasferire il Grail a qualcun altro, lo perderemo per sempre. >>
Gli rispose Xernes, sedendosi di nuovo sulla sua sedia.

<< Sono problemi della famiglia reale, non suoi, Generale. Rimanga al suo posto e chiuda qui l'argomento, immediatamente. >>
Ordinò Arthur, sedendosi a sua volta sulla sua sedia.
I due continuarono a fissarsi con sguardi di sfida per qualche secondo, senza proferire parola o muovere muscolo, fino a quando Xernes non sbuffò.

<< Spero solo tu non abbia perso il senno, Arthur. >>
Disse il Generale.

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Fine del capitolo 8-1, grazie di avermi seguito e alla prossima!




   
 
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