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Autore: Yuuki05    25/10/2019    1 recensioni
Marinette è una ragazza che ha finalmente raggiunto il suo sogno, quello di diventare una stilista. Fortunatamente i suoi amici di sempre non l'hanno mai abbandonata, e sono stati con lei dalla fine del liceo, ad ora. Nino è diventato un DJ, Alya una giornalista, Juleka e suo fratello Luka sono diventati musicisti famosi in tutta europa con il loro gruppo rock.
Tutto sembrava andare perfettamente, ma quando Adrien tornerà a Parigi per rivedere i suoi vecchi compagni, qualcosa cambierà, sconvolgendo le vite di tutti, specialmente quella di Marinette.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 4



 

Anche se la maggior parte del tempo era un ragazzo pacato e tranquillo, anche Luka perdeva le staffe ogni tanto. Non che risultasse spaventoso o che, anzi, per Marinette era anche tenero. "sembri un orsacchiotto" gli diceva. Solo che ultimamente si arrabbiava più frequentemente, era geloso del rapporto di Adrien e Marinette, solo che a lei non glielo diceva, preferiva tenere quella rabbia per sé.

Una mattina, tra le tante altre, si svegliò nel letto da solo e andò in cucina per fare colazione. Vide che c'era già tutto pronto, con un bigliettino accanto. "Buongiorno! Questa è la colazione, serviti pure, io sono andata in atelier. Baci, Marinette."

Sorrise.

 

 

 

Nell'atelier lavorava come una matta. Era sempre di corsa e i vestiti, le modelle, tutto, doveva essere perfetto. Da quando era tornato Adrien Agreste, tutti lo volevano nel proprio studio per lavorarci assieme, questo includeva anche lei. Indubbiamente era uno dei pochi modelli a Parigi che sanno come si indossa e si porta un vestito di alta moda.

"Bonjour Marinette!" era il direttore. "Questa mattina voglio che mi prepari un vestito elegante da uomo. Niente con fronzoli o motivi strani. Un classico smoking che gridi CLASSE. Capisci che intendo? Allora su, al lavoro."

"Certo Mr.Blanc"

Il capo di Marinette era eccentrico. Lo trovava simpatico, e lui le portava rispetto per i suoi lavori, per questo affidava a lei compiti difficili e importanti.

"Ah, signore, ma manca il modello."

"Se riesci a trovare qualcuno, tanto meglio." rispose, per poi chiudersi in ufficio.

"Perfetto." pensò "e ora chi chiamo?"

Poi un lampo di genio. In automatico cercò il suo numero in rubrica e lo chiamò

"Ciao! Hai da fare? Scusa se ti disturbo, ma avrei bisogno di un modello in atelier, ti va di venire? Perfetto, ti aspetto allora!" e richiuse la chiamata.

Poco dopo entrò dalla porta Adrien, atteggiandosi e rivolgendosi verso Marinette con un "hei, stavi forse cercando me?"

"Dai, scemo, ho bisogno di prendere delle misure, e le tue sono perfette, sai come funziona no? Mettiti li."

"Okay" accettò, sposandosi dove le diceva la ragazza "ma a fine giornata ti lascerai offrire un drink da me, ci stai?"

Marinette sembrò per un attimo confusa "Un drink gratis? Ovvio che accetto!"

 

 

 

La giornata, grazie ad Adrien, passò abbastanza in fretta per Marinette. Si sentiva appagata e non le era sembrata assolutamente una giornata di lavoro, anzi, più un'uscita al parco giochi. Si sentiva di nuovo adolescente con lui. Mentre lavorava Adrien la punzecchiava, si provava i vestiti per le modelle e scherzava con loro. Si erano perfino messi a giocare a nascondino nello sgabuzzino dei manichini, rincorrendosi come dei bambini. Le mancavano quelle sensazioni. Da quando era entrata a lavoro, con un nuovo appartamento e una nuova vita, aveva perso quelle libertà che prima si concedeva. Grazie ad Adrien aveva spezzato la monotonia che l'assaliva.

"Allora" disse lui "come la vogliamo passare questa serata?"
"Ah, per me è uguale, tanto paghi tu" rispose Marinette, facendogli la linguaccia.

"Spero non mi porterai a bancarotta ragazza mia.."

Entrarono dunque in un locale, ordinando un cocktail a testa e cominciando a parlare della giornata appena trascorsa, dei cambiamenti che lei dovrà sicuramente portare al vestito, e del futuro lavoro di Adrien.

Mentre la serata trascorreva allegra, videro che si era fatto tardi ormai, che da un cocktail passarono a tre, e che non erano lucidi abbastanza da continuare a rimanere lì.

"Reggo abwastansa biene l'alcol, puosso guidare!" Sbiascicò Adrien, visibilmente poco sobrio.

"Non dire stiupidaggini! Andremo contro un albero se guidi tu. GUIDO IO!" Urlò di risposta Marinette.

"Ma se non hai nemmeno la patente"

"sssshhh…." avvicinò Adrien a sé per parlare sotto voce, così che lo sentisse solo lui "..Ho detto che guido io."

Tra una cosa e un'altra si dimenticarono della macchina e cominciarono a correre per le vie deserte di Parigi, rincorrendosi e continuando a giocare, come facevano in negozio. Si erano ormai persi e l'alcol non ne voleva sapere di scendere, sarà che ad ogni locale che offriva shot a un euro loro ne prendevano due a testa.

"Adrien, non ce la faccio più, mi fanno male i piedi, voglio andare a dormire" chiedeva una Marinette stordita e stanca.

"Vaaa bene capo, seguimi." rispose Adrien, prendendola per la mano e trascinandola dietro di sé.

Era così confusa da non riuscire a capire dove stesse andando. Forse Adrien la stava riportando alla macchina, forse stavano andando da lei a piedi. Sinceramente non distingueva una strada da un'altra. Facendosi forza vide che stava entrando in un portone per salire in un ascensore.

"Ma il mio palazzo non ce l'ha l'ascensore." pensò.

Arrivati dentro l'ascensore, che era veramente stretto, si appoggiò al petto di Adrien e sentii come il suo cuore batteva forte, e di come le sue braccia la stavano stringendo.

Era nell'appartamento di Adrien. Anzi, più che appartamento, era un super attico.

"Perché non mi hai portata a casa?" chiese Marinette, sedendosi sul divano, ciondolante.

"Siamo ubriachi entrambi, non penso sia il caso di farci vedere così, tu che dici?" rispose Adrien.

Marinette annuì, anche se per colpa dell'alcol era molto poco stabile, e capiva ben poco.

"Tieni, questa è una mia maglietta, puoi metterla per dormire, di là c'è la stanza degli ospiti, io dormo nella stanza affianco, se hai bisogno, chiamami." disse Adrien, accompagnando la ragazza in bagno per cambiarsi.

"Grazie.." rispose lei

"Ma figurati."

 

 

 

Erano le 2.45 del mattino e Adrien non riusciva a dormire. Come poteva? Una ragazza stava dormendo nella stanza accanto alla sua, e non una ragazza qualsiasi, ma Marinette. Certo, aveva avuto ragazze in giro per casa, ma mai si sentiva agitato come quel momento. Mentre cercava di non pensarci e prendere sonno, sentii calore dietro di sé. Era Marinette che lo stava abbracciando.

"M-m-marinette cosa stai facendo?" era diventato rosso, il cuore gli batteva a mille e non sapeva come muoversi.

"Non voglio dormire da sola, scusa. Se ti do fastidio mi tolgo." rispose lei, assonnata.

"M-ma n-no puoi rimanere, certo."

"Grazie Adrien, sei un amore."

E gli diede un bacio dietro al collo. Un bacio delicato, quasi impercettibile, che però Adrien sentì perfettamente. Lo sentì, e gli venne la pelle d'oca. Il petto gli batteva così forte che pensò di morire in quel momento. Cercò di girarsi per vedere meglio Marinette. Vide che stava dormendo e ne approfittò per girarsi per avere il suo viso davanti al proprio.

"Così mi farai morire" sussurrò, per poi darle un lieve bacio sulle labbra e abbracciarla a sé.

Si addormentarono e, mentre sognavano, non sapevano dire chi dei due fosse più felice di quella situazione.

  
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