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Autore: BengalaRose    25/10/2019    0 recensioni
Lei è la figlia dell'Alpha nella grande famiglia di Lupi Mannari, ma è una semplice umana. E c'è una guerra in corso tra la sua famiglia e i Vampiri....
[nuovo capitolo ogni sabato!]
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel branco di lupi mannari, io rappresentavo le grandi aspettative:
mio padre era l’Alpha, il capo, mia madre la leader delle femmine, figlia del precedente Alpha lei stessa,
ed io ero la loro unica figlia, il sangue più puro, quanto di più simile ad una stirpe reale. 

I tempi scanditi dalle circonvoluzioni dei pianeti, ubriacarsi di luce lunare,
graffi di unghie sul legno e occhi gialli come l’ambra più pura – per quanto terrificanti non mi hanno mai spaventata.
La foresta non ha segreti alla luce fioca delle stelle e gli ululati corrono veloci tra i rami insieme ai soffi di vento.
Devi solo ricordarti di non fare movimenti bruschi e di non dubitare mai della lealtà del sangue.

Sta tutto nella famiglia, dopotutto, e io ero parte della famiglia.
Eppure così sbagliata.

Perché non c'era una goccia di sangue di lupo mannaro nelle mie vene, nulla di nulla.

Non so dire che errore genetico abbia preso forma nel mio essere, ma mi trovavo ad essere un semplice essere umano.
Nessuna trasformazione, nessuna luna piena, niente.
Le iniziazioni appartenevano agli altri, erano feste a cui io potevo assistere solo dalle ultime file. 

Nonostante tutto, sono sempre stata rispettata, grazie ai miei nobili natali, 
ma non ho mai potuto fare a meno di sentirmi sempre lasciata da parte,
senza mai poter provare l’ebbrezza di correre libera attraverso la notte guidata solo dai miei sensi, di perdere il controllo…

Ma rimanevo comunque il miglior partito possibile, per cui finii promessa in sposa al figlio del migliore amico di mio padre, 
-è un Lupo giovane e forte- mi disse mio padre una sera,
il tramonto infuocava i suoi occhi di luce dorata -ha stoffa, e sposandoti diventerà il prossimo Alpha-

Da cliché cercai di oppormi, ma a onor del vero, l'ho amato tanto:
si chiamava Caleb e mi sono innamorata di lui il primo giorno in cui l'ho visto.
Aveva stivali di cuoio logori e occhi ambra nascosti sotto i capelli ribelli, vene che correvano sulle braccia e rose a tutti i nostri appuntamenti.

Lo vedevo meraviglioso ed era nella mia natura adorarlo, come era nella sua adorare la Luna. 

Ero ingenua allora, e giurai a me stesa che sarei stata la moglie perfetta, ne ero sicura,
e i nostri figli sarebbero stati forti del sangue di lupo mannaro.
Avrei compensato per tutte le mie imperfezioni, per le delusioni date ai miei genitori, per quanto sbagliata io fossi.
Tutto sarebbe andato bene, ne ero sicura.
E quanto avevo torto...

Perché il giorno del mio diciassettesimo compleanno tutto crollò in pezzi.
E accadde al tramonto, quando i vampiri sono più forti. 

Eravamo tutti riuniti nel parco della mia casa, il branco per intero, con le famiglie e gli alleati. 

I palloncini fluttuavano nella calda brezza primaverile, recitavano “Buon Compleanno” in caratteri sgargianti,
c’erano bicchieri rosa e decorazioni dappertutto e un’enorme torta regnava sul tavolo, con su scritto 17 in rosso ciliegia. 

utto era perfetto: c'erano risate e sorrisi dappertutto,
mia madre era meravigliosa nel suo vestito bianco perla, mio padre brindava allegro.
Il mio fidanzato mi sorrideva dall'altra parte del giardino,
ed io ero raggiante perché mio padre mi aveva anticipato che avre ricevuto la proposta di matrimonio quella sera e io tremavo di impazienza e trepidazione. 

Tutto era perfetto.
A parte me ovviamente. 

Ricordo che sorridevo, mentre aprivo il regalo di nonna Maggie,
il nastro dorato era ancora aggrovigliato tra le dita,
quando tutti si immobilizzarono, i sensi allertati.
Quelli di tutti, a parte i miei.

Mi guardai intorno nel silenzio che era improvvisamente calato,
chiedendomi cosa mai stesse succedendo,
uando un sibilo si diffuse dai cespugli intorno al nostro gruppo, breve e minaccioso: eravamo sotto attacco.

Ed erano vampiri.

I sorrisi erano spariti dai volti degli invitati,
sostituiti da ringhi e mascelle serrate, dall’adrenalina della caccia che elettrizzava l’aria.

Sentii un urlo e un ululato, mentre uno di noi veniva ferito dall'attacco fulmineo di un vampiro. 

-stanno fuggendo verso est!- mio padre urlò autoritario,  quale l'Alfa che era -andiamo a prenderli!-

Lanciai uno sguardo al mio promesso sposo,
e lui incrociò brevemente il mio sguardo prima di voltarsi verso i cespugli, cambiando già forma. 

I vampiri sono i nostri nemici naturali, tutto ciò che è diametralmente opposto da noi,
i nostri unici avversari in una guerra senza tempo,
con battaglie infinite e vittime incontabili da entrambe le parti.

Mi è stato insegnato ad odiarli, e temerli, per le orrende creature che erano.
Ma mentre venivo lasciata indietro nel bel mezzo della mia triste festa, con le nonne,
il branco che si lanciava all'inseguimento,
non era per la mia sicurezza che ero preoccupata.

Perché cosa mai avrebbero potuto volere i vampiri da una semplice umana puzzolente di lupo mannaro, quale ero io?
No, ero spaventata per il mio promesso sposo.
Ed ero così ingenua.



*
*
*
 

- Halsey - The Prologue 
- Lana Del Rey - Video Games

Grazie per essere qui,
Juliet. 

  
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