1.
Genesi
L’urlo disumano straccia il
silenzio di piombo calato sull’intera sezione A della Yuuei.
Un grido che a sentirlo
altrimenti avrebbe fatto accorrere una frotta di Eroi, poliziotti, giornalisti
e semplici curiosi.
Bakugō Katsuki
serra il pugno.
Prova il bisogno fisico di far
andare in frantumi qualcosa. Qualunque cosa.
E la frustrazione devastante di
non poterlo fare.
Ma c’è di peggio.
Quel grido gli echeggia nelle
orecchie rintoccandogli nel cervello e spappolandoglielo come ci avessero
assestato un pugno micidiale.
Tipo, un One
for All al cento per cento.
Tra le palpebre socchiuse vede
quel perdente di Deku guardarsi e sgranchirsi le mani
quasi gli abbia letto in testa e voglia davvero fargli quel favore.
Dall’altro lato vede Jirou irrigidire le dita come i gatti e portarsele alle
tempie con un sibilo disperato.
La scimmia che si fissa incredulo
la coda, piantata a terra come l’avessero inchiodata.
Faccia da Scemo sembra piombato
in trance, non fosse per l’espressione attonita e non rincoglionita penserebbe
che si è mandato in blackout da solo per l’ennesima volta.
Ashido ha perso i sensi. Faccia Tonda e
la ragazza Rospo le stanno intorno nel tentativo di farle riprendere
conoscenza, ma senza risultato.
Poi si gira alle sue spalle.
Il bastardo a metà e Faccia da
Cadavere sono sul limite del percorso, interdetti. Fissano di rimando i
compagni, inebetiti, come se non credessero ai loro occhi.
Non tanto Shinsou, quanto
Todoroki pare essere stato colpito da un fulmine. La faccia a mezzo di quello
stronzo si è congelata in un’espressione che gli fa prudere i palmi dalla
voglia di andare lì e scartavetrargliela con un’esplosione.
Ma non ne è in grado.
E non solo perché la sua mano si
è ridotta ad essere meno della metà.
Non può più usare il suo quirk.
Però in compenso può ancora
ricorrere alla voce. “Cazzo, bastardo, la pianti di fissarmi cosi? Devo venire
a prenderti a calci in culo, stronzo?!”, si sforza di gridare fino a sentirsi
salire in bocca le tonsille.
Inutilmente.
No, non fa lo stesso effetto.
Tant’è che Todoroki fa una
smorfia esterrefatta. “Ba-Bakugō?!”.
“Sì, hai capito bene, sono io,
coglione. Che hai da guardarmi a quel modo?”
Effettivamente abbassa lo
sguardo.
E Katsuki
invece di calmarsi perde il lume della ragione.
Ammesso che ne conservasse
abbastanza anche prima di … questo.
Gli va sotto, afferrandolo per la
collottola e scuotendolo.
Una vecchia abitudine ormai.
“Apri bene le orecchie, se solo ti azzardi a …”
“Bakugō!
Lascialo, subito!” strilla Dekumerda con i miseri pugnetti serrati.
Oh,
cazzo. Porca puttana.
“Momo?” chiede Todoroki ancora a
mezz’aria.
“Sì, sono io. Hai sentito, Bakugō? Mettilo giù! Non ti permetto di maltrattare il
mio ...”
Non la fa finire, quelle chiacchiere
lo annoierebbero a prescindere, anche senza essere proferite dalla faccia da
cazzo di Merdeku.
“Ringrazia che ti è andata bene.”
Lo mette giù con malagrazia, spintonandolo all’indietro.
Gesù. Questa poi …
Non poteva capitargli di peggio.
Abbassa finalmente gli occhi su
di sé, sentendo salire il sangue nelle sclere.
Due enormi bozzi gli occludono la
visuale. E quando dice enormi vuol dire davvero “enormi”.
Bakugō Katsuki
nel corpo di Yaoyorozu.
Se esiste un Dio, e inizia a
dubitarne seriamente a questo punto, sarebbe bene gli tiri addosso un meteorite
all’istante.
Perché non potrà garantire delle
sue reazioni da qui in avanti.
Faccia da Cadavere è accanto alla
scimmia, prova a scuoterlo dal torpore.
Jirou gli gironzola intorno, con fare
fin troppo sospetto.
Va sotto di loro. “Ehi, idioti,
voi chi cazzo siete?”
Earphone alza la mano. “Ojiro”, mormora,
e Shinsou gli- le? Boh!- scocca un’occhiata assolutamente vomitevole.
“E la scimmia allora?”
“Kaminari.”
“E in Faccia da Scemo chi cazzo
c’è allora?”
“Sono io, Kyoka,”
mormora il biondo appena intelligibilmente, quasi non osando respirare.
“Uh .”
Anche se non lo ammetterà mai,
inizia ad avvertire una vaga ansia stretta alla bocca dello stomaco.
E quelle due tette gigantesche
non aiutano certo.
Facendo due conti, mancano
all’appello due persone.
MerDeku e Occhi da Procione, ammesso che
non siano rimasti coinvolti altri imbecilli in quel casino.
E nessuna delle due ipotesi lo
rassicura.
Essere finito nel corpo di Deku … piuttosto si farebbe sparare alla schiena.
O si farebbe dar fuoco da
quell’altro stoccafisso del cazzo.
D’altro canto, finire sotto la
pelle fuxia di quell’altra schizzata … non è cosa che
lo faccia sentire a proprio agio.
Specie per un piccolo,
fottutissimo dettaglio.
Merda. “Ehi Faccia Tonda, chi cazzo è
quella?”
Uraraka rialza lo sguardo. E’ duro,
determinato. “Potresti quanto meno essere un po’ più educato, Bakugō-kun. Non ci perderesti nulla comunque.”
Fa un verso scocciato. “A parte
il tempo. Avanti, chi cazzo è?”
Uraraka corruccia le labbra, forse sta
per chiarirglielo quando un altro grido risuona dallo spogliatoio.
“Mina! Torna qui, per l’amor di
Dio! Mina!” urla Capelli di Merda.
Dietro il suo culo.
Coperto solo dai boxer. “Mina,
dannazione, vuoi tornare dentro? Ti prego! Vieni qui!”
“Ma assolutamente no! Ragazze,
guardate!” strilla, la sua voce sempre secca e ruvida ora suona acuta.
Gli ridurrà le corde vocali a
brandelli, come minimo.
E non solo quelle. “Ho un pene!
Volete vederlo?” cinguetta ancora, afferrando l’elastico sui fianchi.
“No!” Uraraka,
Asui, Ka … ehm, Jirou, e De… cazzo, Yaoyorozu si portano
la mano agli occhi in sincrono.
Anche lui in realtà.
Il suo uccello sta per essere
sputtanato davanti a mezza classe.
“Mina!” Per fortuna Kirishima l’ha serrata tra le braccia, irrobustendole per
evitare di muoversi.
“Eiji!
Dai, mettimi giù! Devo mostrare il mio nuovo amichetto alle ragazze! Dai!”
Bakugō non riesce a proferire verbo.
“Comunque …” mormora la voce del
bastardo, alle sue spalle.
Deve aver ripreso animo. E certo,
si è fatto parare il culo dalla sua donna … che si ritrova il culo di Deku.
Okay, cazzo, non fa tanta
differenza, alla fine. Non se si tratta di quell’idiota.
“Se la tocchi, ti rinchiudo in un
blocco di ghiaccio finché questa faccenda non sarà sistemata, Bakugō. Sono stato chiaro?”
Sta per tatuargli un’altra
cicatrice sull’occhio destro quando l’urletto di Ashido – con la sua voce- lo distrae.
“Dai Tooru
vieni!” trilla – ma si può dire così? – afferrando Hagakure
e trascinandosela dietro.
“Mina!” fa Capelli di merda,
tentando di riagguantarla, fallendo e lanciandosi al suo inseguimento.
“Aspetta, Mina!”
Bakugō inspira con forza.
Non sarebbe poi una così cattiva
idea.
ANGOLINO AUTRICE:
Salve!
Ritorno prima del solito con una nuova storia. Anya
non vedeva l’ora di pubblicarla e quindi ECCOLA.
La follia nata da una e poi due dieci venti serate in totale follia. Voi non
avete idea di quanto ci siamo divertite a scriverla x°°D
Spero che quel divertimento possa arrivare a voi anche solo un po’.
Godetevi la nostra piccolina.
Appuntino!
I capitoli sono
scritti uno da lei e uno da me, alternati. Abbiamo cercato di apparare i nostri diversi stili di scrittura ma se trovate
incongruenze, è per quello.
Iniziamo con questo capitolo di Anya –un po’ corretto, scusami tesoro- per poi proseguire col
mio e così via alternandosi!
Un bacione,
Asu