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Autore: BigGio98    26/10/2019    1 recensioni
Come brevi pagine di un diario, questi racconti sintetici riassumono situazioni capitatemi durante l'arco di questi ultimi anni e le generalizza, rendendole esperienze che possono capitare a chiunque in un qualunque giorno della propria vita.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Come mai è sempre così difficile aspettare? Vogliamo tutto subito e non ci godiamo quell'attesa che renderebbe il momento del ricevere ancora più straordinario. Il vero problema è che agiamo molto spesso in questo modo, in qualsiasi ambito, in tutte le situazioni che ci capitano; figuriamoci se si parla di questioni di cuore! In questi casi riusciamo sempre a dare il peggio di noi stessi, anche se, in realtà, vogliamo solo fare del bene; purtroppo, benché lo si faccia involontariamente, spesso capita qualcosa di male. Aspettiamo sempre che sia l'altra persona a fare il primo passo, che sia questa a dire il fatidico "ti amo" (due parole che dovrebbero spaventare molto, perché di un certo peso) e che sia essa la prima persona ad aiutarci nel momento del bisogno. Aspettiamo, ma con una certa frenesia: forse non vogliamo pensare a quell'attesa. Tutto questo accade, tranne che durante le famose "pause di riflessione" (che, detto tra noi, ho sempre considerato inutili scuse per fare tutt'altro): questi momenti sono solo lunghe attese che nessuno può velocizzare. E più passa il tempo, più crescono l'attesa ed il bisogno di sapere; per cosa poi? Aspettare un amore che, molto probabilmente, è stato messo a tacere dall'idea della "pausa per riflettere"? Perché non ascoltiamo quel saggio uomo che fu Leopardi? Anche un personaggio come lui, che ha vissuto periodi travagliati nella sua esistenza, trovava un po' di gioia e di piacere nell'attesa; "l'attesa del piacere è essa stessa il piacere": il buon Giacomino aveva ragione per una volta (ma, nonostante tutto, rimane uno degli autori più odiati da studiare). Forse credo di essere uno dei pochi a cui non dispiacere aspettare l'arrivo dell'autobus (tanto so che passa con poca frequenza), attendere i miei amici per uscire (sapendo che puntualmente qualcuno di loro ritarderà) o solamente aspettare la conclusione della partita quando gioco per, poi, tornare a casa e rilassarmi. Non ho mai capito tutta questa fretta che è presente nelle persone: sarà perché l'attesa non piace loro o semplicemente incute qualche genere di timore? Mah, chi lo sa... Un esempio per far capire quanto, invece, sia bella l'attesa è quella legata al Natale: ammettiamolo, tutti lo aspettiamo impazientemente (per varie ragioni). Molti negozi già da agosto mettono in vetrina i prodotti natalizi, quindi si può capire quanto ci piaccia l'arrivo di questa festività. Se viviamo l'attesa del Natale con allegria e spensieratezza, perché non possiamo sempre fare così anche in altri momenti, quando le circostanze sono favorevoli? Perché la frenesia che, ormai, è presente nel mondo di oggi non ce lo permette; non abbiamo mai il tempo per aspettare qualcuno o qualcosa, pretendiamo subito che sia presente per noi. Questo accade soprattutto in amore: non aspettiamo la persona giusta, anzi spesso siamo noi stessi a cercarla impazientemente (sfortunatamente, molte volte senza ottenere alcun successo).
   
 
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