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Autore: Zaref    26/10/2019    0 recensioni
Un'avventura anime/manga che racchiude molti temi, dalle semplici interazioni tra adolescenti a combattimenti con super poteri, dai viaggi nel tempo a oscure minacce che saranno affrontate dai nostri giovani protagonisti. Animus è questo il nome di una delle tre grandi accademie per conseguire il diploma come cacciatore dell'anima. Un cacciatore dell'anima è un soldato in grado di utilizzare la propria anima (unica fonte di energia spirituale) per affrontare gli Oni. Gli Oni, degli utilizzatori di anima che con i loro poteri minacciano la sicurezza di tutti. La storia segue il percorso accademico di Reika, una nuova studentessa, recluta dell'Animus Academy. Reika compenserà il poco coraggio e le non spiccate capacità con la tanta determinazione, aiutata dalle sue due migliori amiche Yuki e Shimizu, anch'esse studentesse, da suo fratello Darren, da molti altri compagni con cui affronterà pericoli più grandi di loro, nonché da un misterioso ragazzo che in modi imprevedibili riuscirà a motivarla. L'obbiettivo è quello di dare spazio a tutti i personaggi, perfino i secondari si prenderanno i loro momenti epici. Il combattimento sarà una parte fondamentale della trama, ma non ne occuperà una grossa fetta, poiché prioritarie saranno le relazioni tra personaggi, non altro.
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo era disteso sul letto. Gli occhi spalancati che fissavano il tetto della sua stanza, occhi che non avevano riposato per tutta la notte. "Darren, tesoro mio, devi svegliarti prima questa mattina." Sua madre aveva anche bussato, ma visto che non riceveva risposta, entrò in camera. "Oh sei sveglio? Pensavo dormissi.." Questa volta la madre ottenne una risposta, anche se non verbale. Darren annuì, e si sollevò per mettersi seduto sul letto. Lo sguardo assente, immerso nei suoi pensieri. "Sbrigati, il tuo esame inizia tra non molto. E prima di quello, ricordati di portare la colazione a tua sorella. Conoscendola starà morendo di fame." Ancora una volta, il ragazzo non le rispose. Dunque, la donna sorrise, comprendendo la preoccupazione del figlio. "Pettinati i capelli, sono tutti disordinati.." Capelli biondi e lisci, non abbastanza lunghi da raggiungere le spalle. "E resta concentrato. Hai delle occhiaie che non promettono nulla di buono." Occhi azzurri quelli del ragazzo. Occhi preoccupati e tristi.

Darren raggiunse l'Ospedale dopo solo un'ora, ma gli rimaneva comunque poco tempo. Si fece comunicare la stanza della sorella e, una volta raggiunta, bussò tre volte alla porta prima di ricevere il permesso di entrare. Reika era lì, dormiva beatamente nel lettino vicino alla finestra. Darren sorrise, era la prima volta che lo faceva quella mattina. Era stato troppo agitato anche solo per ipotizzare un mezzo sorriso. "Quando dorme sembra ancora una bambina." Era stata Yuki ad aprirgli, la migliore amica di Reika, e che già da tempo conosceva Darren. Osservandolo, pensò che anche lui sembrava un bambino. Un bambino terrorizzato. "Hai l'esame pratico oggi, dico bene? L'ha ripetuto diverse volte questa mattina. Dopo che Shimizu ha lasciato la stanza, è crollata di nuovo. Si è impegnata tantissimo ieri." Adesso anche Yuki la osservava come una sorella. Venne distratta dai suoi pensieri quando il ragazzo si avvicinò al letto di Reika, poggiandovi un sacchetto. "Quando si sveglia, puoi dirle che è la colazione di mamma?" Yuki annuì subito, aspettando che fosse lui a decidere quando e se rispondere. Non aspettò molto. "Devo fare l'esame speciale, per quelli che hanno preso i punteggi migliori nella prova scritta." Yuki notò che il ragazzo stringeva i pugni con troppa violenza. Tremava, ma non lo interruppe. "Sai? Avrei voluto che mi augurasse buona fortuna, ma in fondo è meglio così. Se mi vedesse ora, probabilmente penserebbe che sono ancora più codardo di quanto già non creda." Yuki aprì la bocca per rispondere, ma non uscì nemmeno una parola. Dopo qualche istante di silenzio, il ragazzo sospirò e si dirisse verso la porta per uscire. "Non è così!" Si fermò solo quando Yuki gridò. Per un attimo entrambi pensarono che Reika si fosse svegliata per il grido di Yuki, ma così non fu. Così lei continuò, ma a voce modulata. "Non è così.. lei è convinta che passerai l'esame. Prima di coricarsi, mi ha fatto promettere che dovremo impegnarci molto per raggiungervi." L'espressione di Darren lasciava intuire quanto fosse stupito. Incredulo. "Ne sei sicura che parlava proprio di me?" Yuki rispose annuendo, poi anche a parole. "Di te e di Shimi." Ancora non si spiegava come Shimizu, la loro amica sempre con la testa tra le nuvole e un po' strana, potesse far parte del gruppo con il miglior punteggio scritto. "Grazie, Yuki." Darren sorrise, lei ricambiò con un sorriso incoraggiante, e poi il primo uscì dalla porta. "Bu..na.. fort..na.." Reika borbottò qualche parola, e il sorriso di Yuki si fece più dolce. "Parli anche nel sonno, adesso?"

Quando Darren arrivò nella palestra dell'Accademia, era certo che l'avrebbero rimproverato e come minimo che gli annullassero l'esame. Aveva impiegato più del previsto perché si era perso, nonostante qualche settimana prima tutti gli aspiranti studenti avevano partecipato ad una visita guidata dell'Accademia, proprio poco prima di svolgere l'esame scritto. "Non c'è.. nessuno?" Al contrario delle sue aspettative, era il primo ad essere arrivato. O così credeva. "Tu sei Darren, non è così?" La voce proveniva dal centro dell'enorme palestra. C'era una ragazza bella, bellissima, con lunghi capelli scuri con sfumature ametista e occhi di un viola più chiaro. Aveva una posa sicura di sé, ma allo stesso tempo un sorriso gentile ed un tono calmo. Darren, però, rimase catturato dai suoi occhi. Si sentiva di potersi fidare di lei, e il pensiero lo mise per qualche motivo in imbarazzo. "Mi chiamo Flora. Se mi sono sbagliata, ti chiedo scusa." Quelle parole lo svegliarono dal suo mondo di sogni. "Ah, no.. cioè, non scusarti, sono io Darren." Deglutendo, cercò di non pensare a quanto sarebbe arrossito nei prossimi istanti. In realtà, non riusciva a pensare a niente. Lei, con eleganza, gli sorrise ancora una volta e Darren si sentì sprofondare in un baratro di timidezza e voglia di tornare di corsa a casa per pettinarsi meglio come gli aveva consigliato la madre. "Il.. il prof..essore.. insomma.. è arrivato?" Lei smise di sorridere, ma mantenne un'espressione amichevole mentre indicava un punto imprecisato in lontananza. "Il professore non ancora. Lei, però, era qui prima che arrivassi. Non sapevo se svegliarla o meno così l'ho lasciata riposare." Darren la riconobbe subito. Quei capelli neri come il buio della notte e più scompigliati del solito, quel modo strambo di vestire e il silenzioso respiro impossibile da udire anche mentre dormiva. Era lei, una delle migliori amiche di sua sorella. "Shimizu!" Scattò in direzione della ragazza, cominciando a scuoterla per cercare di svegliarla. "..." Niente da fare, continuava a dormire. "Shimizu devi alzarti! Se arriva il professore e ti trova che dormi.." Mentre cercava di svegliarla, lei avvicinò la bocca alla sua mano e.. lo morse. "Ahhhhh!" L'altra ragazza, quella dagli occhi ametista che era rimasta a guardare l'intera scena, si sforzò per non ridere, avvicinandosi e facendo una carezza sulla fronte della coetanea. "Su, svegliati. E' troppo tardi per dormire." Se le urla di Darren avevano fallito, quelle parole dolci riuscirono a far aprire gli occhi scarlatti. "Tu.." Uno sbadiglio interruppe le sue parole, ma poi Shimizu riprese a parlare, sbattendo le ciglia lentamente. "Tu sei quello che vive con Reika." Darren tirò un sospiro rassegnato ed annuì. "Sono suo fratello. Se dici quello che vive con Reika sembra qualcos'altro e non siamo qualcos'altro. Sono suo fratello e.." Continuarono così per un po', e fu l'altra ragazza ad avvertirli. Il professore era arrivato, o meglio la professoressa. "La signorina Shimizu Nomura, la signorina Flora Omena, il signorino Darren Soul.. siete tutti presenti?" Darren si mise in riga assieme alle altre due e osservò la professoressa, mentre si chiese come mai osservava il proprio blocco degli appunti piuttosto che contare. In fondo, erano solo tre gli studenti. Non lo domandò, comunque, e si unì al coro di risposta con la ragazza che si chiamava Flora. Shimizu, invece, rimase in silenzio, probabilmente distratta da qualcosa. Così, la professoressa proseguì. "Benissimo. Mi scuso a nome del mio collega, il vostro professore esaminatore è.. è stato trattenuto da un contrattempo, diciamo così. Io sono la professoressa Mina, se non ci sono domande comincerò subito spiegandovi in cosa consisterà il test." Nessuno tra i tre ragazzi fece alcuna domanda. Tuttavia, Darren cercava di ricordare dove avesse già visto quella professoressa. Era giovane per essere un'insegnante, con capelli corti a caschetto e occhiali da vista non troppo ingombranti. Bassina e con il peso proporzionato all'altezza, ma dava comunque l'impressione di essere un tipo da non fare arrabbiare. Solo in quel momento Darren si rese conto di essere finito a svolgere l'esame con solo donne. Mentre il suo imbarazzo cresceva, comprese che non era una buona cosa.
   
 
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