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Autore: Sofifi    27/10/2019    1 recensioni
The New Generation’s Chronicles
Libro 1: Epiphany
Sono passati 21 anni dalla sconfitta del Signore Oscuro e Hogwarts è ora frequentata quelli che sono i figli della guerra, una generazione di maghi che non ha vissuto le battaglie e la morte sulla propria pelle ma solamente attraverso i racconti dei genitori, degli amici, dei parenti…
L’elezione di un nuovo Ministro della Magia e l’allontanamento dalla carica di Granger causano malcontento nelle famiglie più liberali del mondo magico, che temono un ritorno al passato. In questo clima di insicurezza ci sarà chi si lascerà prendere la mano, lottando nel peggior modo possibile per ideali che di per sé non sarebbero neanche sbagliati.
In un periodo in cui il confine tra bene e male è sempre più sottile, cresceranno quelli che saranno destinati a diventare nuovi eroi o nuovi carnefici.
Una storia di amori, tradimenti, e il preludio di una guerra.
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 7

 

Il pranzo di Natale a casa di Arthur e Molly quell’anno fu meno allegro del solito.

James e Roxanne erano seduti vicini a fondo tavola e cercavano di evitare tutti gli altri, Fred guardava tutto il tempo la sorella con occhi dispiaciuti, e gli adulti discutevano senza premurarsi di controllare il volume della voce gli avvenimenti.

L’unica ad essere completamente serena era Lily. Quella mattina come prima cosa aveva aperto il regalo del professore e ora lo indossava con orgoglio.

Si trattava di un ciondolo a forma di medaglietta, sul fronte vi era il suo nome: Lily Luna, e sul retro una serie di aggettivi uno sotto l’altro: Coraggiosa, Decisa, Inarrestabile, Onesta, Sicura, Vitale.

Da quando l’aveva visto, la ragazza non era riuscita a smettere di sorridere e nemmeno quell’atmosfera era riuscita a rovinare il suo umore.

-Lily, è nuova quella collana?- le chiese Rose, che di certo non si era persa lo sguardo sognante della cugina.

La ragazza annuì e la figlia di Ronald si avvicinò alla rossa per osservare meglio quella medaglietta.

-Chi te l’ha regalata?- chiese, sapendo che sua cugina non si sarebbe mai comprata un gioiello di sua spontanea volontà, tantomeno d’oro.

-Eh, non posso dirtelo.- sospirò la rossa cercando di trattenere l’ennesimo sorriso.

Rose analizzò la medaglietta, desiderosa di scoprire l’arcano.

-Lily Luna, coraggiosa, decisa, inarrestabile, onesta, sicura, vitale.- lesse ad alta voce, facendo voltare anche Albus e Hugo nella loro direzione, -Scommetto che te l’ha regalata un ragazzo, e anche parecchio cotto.-

Lily si sentì andare a fuoco. Cercò di mantenere la calma. Lei non era una di quelle gallinelle che si imporporavano per un nonnulla.

-E anche tu sei bella presa, a quanto pare.- si unì il fratello ridacchiando.

-Scommetto che si tratta di Scorpius.- annunciò Hugo.

E Lily scoppiò a ridere, mentre Albus sputava l’acqua dal bicchiere.

-Da dove viene fuori questa storia?- indagò il giovane Potter.

-Non dirmi che non ti va ancora giù il fatto che io te l’abbia fatta di nuovo?- domandò Lily scrutando il cugino, che ammutolì.

-Forza, tornate seri.- ammonì i tre ragazzi Rose, -Dobbiamo scoprire chi è il ragazzo segreto di Lily.-

Harry aveva ormai da un po’ smesso di ascoltare le conversazioni degli adulti, stufo di parlare di James e Roxanne. Insomma, era Natale, non voleva farsi venire l’ulcera ma divertirsi!

-Lily! Non mi aspettavo avessi un ragazzo segreto!- esclamò arrivandole da dietro, prima di abbracciarla.

-Non ho un ragazzo segreto!- si impuntò la rossa.

-George, punto dieci falci sul fatto che Lily ci presenterà il suo ragazzo segreto prima dell’estate.- urlò Harry, facendo voltare tutti

-Punto un galeone sulla tua disfatta.- replicò la figlia.

-Di che fidanzato segreto stiamo parlando?- indagò Ginny.

-Zia, tranquilla, tua figlia è troppo menefreghista e sciatta per attirare gli uomini.-

-Ma Hugo, dimentichi quanto sia coraggiosa, decisa, inarrestabile, onesta, sicura e, oh, vitale.- ribatté Rose.

E Lily arrossì di nuovo.

-Oh, Lily, cosa mi sono persa?- provò a informarsi Dominique.

-Niente!- rise la rossa, piuttosto divertita da quel malinteso.

-Non vuoi mai rivelare nulla, tu.-

-La mia bambina.- sospirò Harry prima di lasciarle un bacio sulla guancia.

-Dai, ammettilo che il regalo è da parte di una persona importante.- provò un’ultima volta Rose.

-Certo che è da una persona importante.- confermò Lily, -Il fatto che sia una persona importante però non implica anche che sia il mio fidanzato.- concluse poi, lasciando la cugina con una piccola vittoria.

 

 

 

Roxanne e James non si unirono alla festa neanche quando riuscì a riscaldarsi.

Appena finirono di mangiare lasciarono la cucina e si ritirarono nell’ex stanza di Fred e George.

James era tremendamente cupo e la cugina sapeva bene il perché.

-Non ti ha ancora risposto?- chiese sdraiandosi a bocconi accanto al moro.

-No.-

Annemarie lo aveva lasciato non appena aveva scoperto che il ragazzo era coinvolto nelle aggressioni. Da allora, lui l’aveva riempita di lettere, ma lei non aveva risposto neanche ad una di esse.

-Le ho fatto un regalo. Henry mi ha scritto che quando ha visto il pacchetto l’ha bruciato senza nemmeno aprirlo. Come fa con tutte le lettere.- ammise.

-Mi dispiace tanto.- commentò la cugina accarezzandogli la schiena.

James si beò per qualche momento del suo tocco prima di riprendere a parlare.

-Grazie per esserci, Rox.-

-Io ci sarò sempre.- lo rassicurò la ragazza.

 

 

 

Era il ventisette dicembre e Albus non ne poteva già più di stare in quella casa. Lui e James continuavano ad urlarsi dietro ogni volta che si incrociavano e i loro genitori erano stufi di doverli separare ogni cinque minuti.

E non aveva ancora ricevuto notizie da Scorpius.

Il ragazzo scese in salotto e cominciò a percorrerlo avanti e indietro, avanti e indietro, finché non prese una decisione.

Afferrò una manciata di Polvere Volante ed entrò nel camino.

-Villa Malfoy.- scandì, prima di venire risucchiato nella canna fumaria.

 

 

 

Albus si affacciò dal camino.

-Permesso?-

La figura di Draco Malfoy apparve dopo pochi secondi, algida ed elegante come al solito.

-Buonasera signor Malfoy. Sono venuto a trovare Scorpius. Se è troppo tardi posso tornare domani.-

Draco esaminò il ragazzo per un momento e poi lo invitò a seguirlo.

-Entra pure. Non so se Scorpius ti riceverà, però tentar non nuoce.- avvertì Albus, -È chiuso nella sua stanza da quando è tornato.- gli comunicò poi.

Al sgranò gli occhi.

-Me ne occupo io.-

 

 

 

Albus bussò alla porta della stanza di Scorpius con aspettativa. Il ragazzo però non rispose. Allora Al batté più prepotentemente con le nocche contro il legno.

-Mmh, che vuoi?- sbottò una voce roca dall’interno della camera.

-Sono Albus.-

-Cosa c’è?- chiese il biondo senza alzarsi dal letto.

-Mi mancavi. Volevo vederti. E poi non mi hai ancora raccontato come è andata con tuo padre.-

-Secondo te com’è andata?-

-Aprimi e raccontamelo.-

Scorpius sbuffò.

-Sono stanco, Al.-

-Anche io.-

-Allora torna a casa tua e vai a dormire.-

-Non voglio tornare a casa.-

-Albus...- sospirò il biondo.

-Sul serio. Da quando sono tornato non faccio altro che litigare con James. È così difficile avere a che fare con lui. Lily ce la fa perché ultimamente è sempre allegra, Rose pensa che abbia un fidanzato segreto, e Hugo tra parentesi crede che sia tu. Io ho Kristin ed è bello stare con lei, ma lei è la mia ragazza, non il mio migliore amico, e ci sono cose che non può capire, o delle quali semplicemente preferisco non parlare con lei… E tu mi manchi tantissimo, ho bisogno di te... Rivoglio indietro il mio migliore amico.- confessò Albus.

Scorpius si tirò su dal letto e si avvicinò alla porta.

-Solo che tu mi avevi detto quella cosa, riguardo al tornare da te...- gli ricordò Scorp.

-Sì, lo so, sono uno stupido. Facciamo finta che non te l’abbia mai detto.-

-Davvero Hugo pensa che sia io il ragazzo segreto di Lily?-

-Sì.- confermò Albus e sentì il suo amico ridere da dietro la porta.

-Spero che non abbia scommesso, perché credo di essere irrimediabilmente gay.-

Fu il turno di Albus per rimanere senza parole. Era la prima volta che Scorpius usava quella parola ad alta voce.

-Non preoccuparti. Lily l’ha dissuaso.- rispose il moro sorridendo.

Poi udì il rumore di una serratura che scattava e apparì la faccia del biondo.

-Allora, entri?-

Albus annuì e si infilò nella camera di Scorpius.

-Amici come prima?- chiese.

Il biondo annuì.

-Allora abbracciami. Ho terribilmente bisogno di un abbraccio.-

Scorpius si lanciò su di lui, stringendolo forte.

-Va bene così?-

Albus annuì, col volto poggiato sulla spalla dell’amico.

 

 

 

Scorpius sciolse quella stretta dopo parecchi minuti. Albus fece un verso lamentoso prima di staccare la testa dalla sua spalla.

-Sei bravo a dare gli abbracci.- decretò poi, -Penso che usufruirò di questa tua abilità più spesso, ora che ne ho la possibilità.-

Scorpius rise e tirò uno scappellotto al moro.

-Tornando alle cose serie: devi raccontarmi di come è andata con tuo padre e del perché ti sei auto-rinchiuso nella tua stanza per giorni.-

Il biondo sbuffò, e poi si lasciò cadere sul letto disfatto prima di cominciare a parlare.

-Non saprei. Lui non mi ha chiesto niente. Io non gli ho detto niente.- spiegò alzando le spalle.

-Sul serio? Nemmeno una domanda?-

-Mh-mh.-

-Vuoi un abbraccio?-

-Mh-mh.-

Albus strinse forte il suo amico.

-Scommetto che sei più bravo tu.- commentò, ma Scorp non rispose e si godette la stretta in religioso silenzio.

-Da quanto non ti fai una doccia? Sei tutto scompigliato.-

-È un modo carino per dirmi che puzzo?-

-Può darsi. Più che altro c’è odore di chiuso. Che ne dici di andarti a fare una doccia mentre io faccio cambiare aria alla stanza?-

Scorpius annuì.

-Scusa per averti accolto così.- disse allargando le braccia.

-Fa nulla.- gli sorrise gentile il moro.

 

 

 

I ragazzi salirono sull’Espresso per tornare ad Hogwarts il 2 di gennaio.

Albus entrò nel suo solito scompartimento e sorrise nel vedere Scorpius pettinato e ordinato come al solito.

-Com’è andata a casa?- gli chiese subito Aleksia che era rimasta in apprensione per il moro per tutte le vacanze.

-A parte James, tutto bene. Voi?-

-Tutto bene. Sono andata in Danimarca dai parenti di papà.- cominciò la ragazza.

-E ha ricevuto il suo primo bacio.- continuò per lei Maxime, incrociando le braccia con fare forzatamente disinvolto, -Da un suo parente.-

-Tipo di sesto o settimo grado...- provò a difendersi Aleksia, che alle parole dell’amico era arrossita terribilmente.

-Pur sempre un Andresen. Come fai a sbaciucchiare uno col tuo stesso cognome senza pensare che sia strano?-

-Dai, non è così strano.- si intromise Scorpius vedendo che Maxime si stava scaldando, -Il mio albero genealogico è messo molto peggio.- ridacchiò.

-Sul serio?- chiese Al, sinceramente incuriosito.

-Sì, beh, è così un po’ per tutte le famiglie purosangue...- spiegò il biondo allargando le braccia.

 

 

 

Scorpius si strinse meglio la sciarpa attorno al collo e poi fece per uscire dal treno.

Non ebbe nemmeno il tempo di muovere il primo passo, che si ritrovò col sedere per terra.

Qualcuno l’aveva spinto, ed adesso stava ridendo.

-Oh, il frocetto non sa nemmeno più camminare.- commentò James superandolo, seguito da Roxanne ed Henry.

Per fortuna Albus, Maxime e Aleksia erano già più avanti e non si erano accorti di nulla.

 

Successe nuovamente, che James lo prendesse in giro per il suo orientamento sessuale. Aveva capito che per Scorpius era un tasto dolente quando durante l’interrogatorio gli era scappato quell’insulto e il biondo aveva lasciato l’ufficio della preside turbato. Così aveva deciso di far leva su quella debolezza per vendicarsi di lui.

-Frocio!- gridò James incrociando il biondo nei corridoi, -Checca, ti vuoi girare?-. Il biondo continuò a camminare al fianco di Aleksia, ignorando il fratello di Al.

-Scorpius, lo sanno i tuoi amichetti che ti smanetti pensando a mio fratello?-

Aleksia si fermò, voltandosi verso il maggiore dei Potter.

-La pianti di sparare cazzate?-

James rise e Scorpius richiamò l’amica, intimandole di ricominciare a camminare.

-Perchè non gli rispondi?- le chiese quella raggiungendolo, -Non può andarsene in giro a diffamare la gente!-

-È solo un idiota. Non perdo il mio tempo con quelli come lui.-

 

La terza volta che accadde, era in Sala Grande.

James inforchettò una salsiccia e si alzò dalla panca, dirigendosi verso il tavolo dei serpeverde.

-E così ti piace la salsiccia, eh Scorpius.- cominciò attirando l’attenzione di tutti i commensali, -Quante ne hai già assaggiate?-

Scorpius arrossì dalla testa ai piedi, incapace di dire anche solo una parola.

-Piantala subito James. Non sei divertente.- lo ammonì il fratello.

-Che fai, difendi il tuo ragazzo?- lo istigò il maggiore.

-Non è il mio ragazzo, è il mio migliore amico.-

-Ah, già. Perché è stato brutalmente rifiutato, se non mi sbaglio. Com’è essere la ruota di scorta, Scor-

Proprio in quel momento Lily lo colpì alle spalle con una fattura, facendolo levitare e poi rovinare a terra.

-È bello essere attaccati alle spalle, vero fratellone?- gli chiese prima di abbassarsi su di lui e tirargli un pugno sul naso.

James sentì qualcosa di viscoso colare dalle sue narici e subito si riprese, afferrando la sorella per un braccio e lasciandola cadere sopra di lui. In meno di un secondo ribaltò la situazione, facendosela finire sotto. Lily era bassa e gracile quindi non fu difficile per il maggiore. James la sbatté a terra con forza prima di cominciare a colpirla con dei pugni dritti in faccia, che Lily parava malamente.

-Si può sapere cosa succede qui?- sbottò la preside separando i due con un colpo di bacchetta.

-Ha cominciato lei.- rispose James, con la faccia rossa di sangue e il naso storto.

-Veramente tu stavi dando fastidio a Scorpius. Io l’ho solo difeso. E comunque è stato estremamente soddisfacente romperti il naso.- ribatté la ragazza aggiungendo una battuta tagliente rivolta al fratello.

La McGranitt scosse la testa spazientita.

-Venti punti in meno ai grifondoro.- annunciò la preside, -E tu, Lily, raggiungi il professor Paciock stasera alle sei per scontare la tua punizione. Potter, vai a farti rimettere a posto il naso in infermeria.-

 

 

 

Aleksia si voltò in direzione del suo amico biondo, non fu l’unica a farlo dopo la fine di quel teatrino messo su dalla sorella di Albus.

-Cosa diavolo è appena successo?- riuscì a dire Maxime, esprimendo i dubbi di tutta la tavolata.

-Mio fratello è scemo, ecco cos’è successo. Ce l’ha con Scorpius perché è stato lui a scoprire il suo coinvolgimento con gli attacchi.-

-Sì, quello l’abbiamo capito. Ma cos’era quella questione della salsiccia?- indagò Isabelle.

Scorpius aprì la bocca, per rispondere a tono e far spostare l’attenzione dalla sua figura, ma le parole sembravano esserglisi bloccate in gola.

Aleksia, seduta alla sua destra, si allontanò leggermente da lui.

-Non è una bugia, vero? È per quello che anche l’altra volta non gli hai risposto.-

Albus appoggiò una mano sulla spalla del biondo, che aveva gli occhi di tutti puntati addosso e lo sguardo rivolto al vuoto.

-Sei frocio?- domandò Maxime, seduto davanti a lui, mentre ripensava con disgusto a tutte le volte che si era cambiato davanti al ragazzo.

-Se non risponde è vero.-

-Ora che ci penso era abbastanza palese...-

-Ma secondo voi lui e Albus...-

-No, io non me lo sarei mai aspettato.-

-Guarda che Albus è fidanzato con una ragazza.-

-Piantatela di guardarlo così, sono fatti suoi.-

-Secondo me ora si mette a piangere come una checca.-

-Ti ricordo che ieri anche tu hai pianto quando hai preso T di aritmanzia.-

-Rick, ci devi dire qualcosa?-

Di fronte al silenzio ostinato di Scorpius tutta la Sala Grande si era dilettata a costruire ipotesi.

Kristin Kebery si era alzata dal tavolo dei corvonero e aveva raggiunto il ragazzo e il suo migliore amico.

-Andiamo?- aveva chiesto, notando lo stato di trance in cui i due erano caduti.

-È vero?- aveva insistito ancora una volta Maxime mentre i due si alzavano trascinati dalla moretta.

 

 

 

Albus era seduto sul suo letto, stretto accanto a Kristin.

-È tutta colpa mia.- ripeté per l’ennesima volta, -Se io non fossi stato così stupido da dirlo a mio padre in presenza di Lily e James, questo casino non sarebbe mai successo.-

Kristin strinse il ragazzo un po’ più forte.

-Forse è ora di andare a vedere come sta Scorp.-

Il ragazzo, non appena raggiunti i sotterranei, si era rinchiuso in bagno, e da allora non era ancora uscito.

Albus venne attraversato da un brivido, poi si alzò e si avvicinò alla porta del bagno.

Toc-toc!

Scorpius guardò la porta muoversi sotto al tocco dell’amico, ma non girò la maniglia.

Si voltò verso lo specchio e vide i suoi capelli scompigliati e il labbro tremante. Si sentiva come se fosse stato appena colpito da una pluffa, confuso e stordito, eppure non riusciva ancora a realizzare il fatto che adesso tutti fossero a conoscenza del suo segreto.

Era davvero una cosa così negativa? Di sicuro si era sentito peggio quando a scoprire il tutto erano stati Albus o suo padre. Questo in confronto… Era quasi liberatorio. Un tuffo nel vuoto, ma liberatorio. E Albus era proprio fuori da quella porta, pronto ad essere dalla sua parte. E che gli altri se ne andassero pure a quel paese!

Il giovane Malfoy prese coraggio ed uscì da quel bagno, ritrovandosi davanti il ragazzo che da anni gli faceva accelerare il battito cardiaco.

-Mi dispiace.-

Scorpius scrollò la testa.

-Non è colpa tua.-

-Possiamo inventarci qualco-

-No, sul serio. Va bene così.-

-Intendi… Non hai intenzione di negare?-

-Non ha più senso ormai.- fece il ragazzo, scrollando le spalle.

-Sei scuro di stare bene?-

-Ho paura… Insomma, non so cosa accadrà ora… Ma starò bene, suppongo. Se lo hai accettato tu, se ne faranno una ragione anche loro.-

Albus lo guardò dritto negli occhi, poi lo abbracciò con uno slancio.

 

 

 

La sera, prima dello scoccare del coprifuoco, Kristin tornò nella propria sala comune. Poco dopo la sua dipartita, Aleksia e Maxime fecero il proprio ingresso nel dormitorio maschile, si facevano forza a vicenda ma erano evidentemente entrambi a disagio.

-Scorpius, Maxime vorrebbe che rispondessi alla sua domanda.- squittì la Andersen.

Scorpius si morse un labbro ed inspirò lentamente.

-Sì. La risposta è sì.-

Maxime sbarrò gli occhi e Aleksia gli strinse forte il polso.

-Non cambia niente. Sono sempre lo stesso.- continuò Scorpius con voce tremante, aprendo le braccia.

-Cambia tutto invece. Sei in camera con me, se l’avessi saputo prima non mi sarei cambiato davanti a te. Di certo ti conveniva startene zitto.- lo aggredì il figlio di Blaise.

-Cosa cazzo dici, Max? Ti senti quando parli?- gli rispose a tono Albus.

-Dico quello che penso! Ne ha approfittato!-

-Non ho approfittato di un bel niente!-

-Ragazzi, io vado a dormire...- si defilò Aleksia.

-Maxime...-

-Albus, stai zitto. Malfoy, ti giuro… Io… Non so più cosa pensare di te. Stammi lontano. Quando ci cambiamo voglio che tu esca dalla stanza e-

-Chi ti credi di essere? Io non seguirò le tue stupide, stupide… Vaffanculo Maxime, vaffanculo!- sbraitò Scorpius.

-Ragazzi, calmatevi, discutiamo di questa cosa in modo civile.-

-No, non c’è niente di cui discutere. È pazzo. Manco mi spippettassi pensando a lui che si cambia le mutande!-

-Scorpius, per favore...-

-Per favore un cazzo.-

-Io sarei pazzo? L’unico anormale qui sei tu. Ho cercato di discutere civilmente, se non accetti nemmeno di uscire mentre ci cambiamo devi avere dei gravi problemi. Ti sembrerebbe normale se andassi nello spogliatoio delle ragazze a guardarle mentre si cambiano?-

-Maxime, se ti da fastidio cambiarti davanti a Scorpius fallo in bagno. Ma, quello che dici, davvero, non si può sentire. È omosessuale, non un pazzo pervertito.-

-No. Scusami se voglio sentirmi libero di fare quello che voglio senza dover controllare ogni due secondi di non avere gli occhi di quello a spiarmi...- ribatté Zabini, raccogliendo il suo pigiama dal letto e facendo per uscire dalla stanza.

-Dove stai andando?- lo interrogò Albus.

-Quelli del sesto anno hanno un letto libero.- rispose il ragazzo prima di sbattersi dietro la porta.

Non appena Maxime ebbe lasciato la stanza, Scorpius si lasciò cadere sul proprio letto, liberando finalmente le lacrime di rabbia che tratteneva da troppo tempo. Scaraventò a terra il cuscino, poi non contento ribaltò anche il comodino, facendo cadere tutto ciò che vi era appoggiato sopra.

-Scorpius...-

La voce preoccupata del giovane Potter raggiunse le orecchie del biondo, che sprofondò il volto tra le mani, tirando su col naso, ancora pieno di rabbia.

-Sono sicuro che ti chiederà scusa, non appena realizzerà le cazzate che ha detto.-



 

  
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