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Autore: KawaTengu_Ronin    27/10/2019    0 recensioni
Nella vecchia Germaneighia del Medioevo due pony cercano casa e si ritrovano vicino ad una città, portano con loro una puledrina, una puledrina molto speciale.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le pegaso Cuordidrago'
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Die Kindheit von Helen
L‘infanzia di Helen
 
Ormai erano passati tre mesi da quando Braune Pflanze e Gelbes Mehl si erano trasferiti a casa del vecchio Hunk.
I due sposini facevano di tutto per ripagare Hunk dell’ospitalità, Braune lo aiutava con l’orto e il fieno, e  in alcuni giorni portava le pecore al pascolo, ed Hunk lo portava con sé nei giorni di vendita dei suoi prodotti alla bancarella al mercato, a Braune non dispiaceva andare al mercato, ed incontrava speso nuovi pony. C’erano pony di diverse razze, come in tutte le città conosciute, vedeva pony che lavoravano nelle locande, pony che lavoravano al mercato, unicorni di alto rango che passeggiavano per le strade, pegasi che volavano nei cieli per portare messaggi da lontano o per consegnare merce a varie case. Poi c’erano guardie pony unicorni e pegasi che pattugliavano le strade, e non era cosa rara vedere alcuni di loro che arrestavano un ladro, Braune capì che anche la città di Kieselstein non era esente da ladri e furfanti, Hunk gli diceva sempre di tenere sott’occhio la loro merce dato che c’era sempre qualche pony che poteva rubarla, soprattutto se in giro c’erano pony mendicanti. Mentre Hunk e Braune erano al mercato, ad occuparsi della casa c’era Gelbes, che era sempre in movimento, mungeva le mucche, a volte raccoglieva anche lei la verdura, rammendava i vestiti, faceva il pane grazie ad un forno a legna, preparava da mangiare e naturalmente si occupava della piccola Helen. Per i due sposini quella vita era ottima, avevano una casa, da mangiare, un lavoro, e la loro piccola dolce pegaso. Gelbes soprattutto era felice, ogni volta che si sentiva stanca guardava la piccola Helen che dormiva e se si metteva a piangere le dava del latte, oppure la cullava nel suo piccolo letto di legno, e se continuava a piangere le cantava una ninna nanna.
-“Meine kleine Helen (Mia piccola Helen), sei il mio più caro tesoro, non so come avremmo fatto senza di te io e Braune, anzi è stato proprio grazie a te se il caro Hunk ci ha permesso di vivere qui, a volte non posso credere che tu sia così bella, sei venuta fuori come un capolavoro, e sprizzi energia da tutti i pori, a volte vorrei che tu dormissi semplicemente, ma sono così contenta quando ti agiti nel tuo lettino e piangi, così io posso prenderti tra i miei zoccoli, cullarti e coccolarti, e cantarti una canzone”-,
 
Gelbes era molto attaccata alla sua puledrina a tal punto che voleva essere solo lei ad occuparsi di Helen e Braune era un po' geloso di questo, ma quando lui ritornava da una bella mattinata al mercato Gelbes lasciava che lui prendesse sua figlia tra i suoi zoccoli. Gelbes risistemò la piccola Helen nel suo lettino di legno e ritornò al pentolone per preparare una buona zuppa di fieno e legumi per Hunk e Braune, prese delle carote dall’orto e delle pastinache, poi, dopo averle tagliate con un coltello mise tutto quanto nel pentolone e mescolò. Ad un certo punto sentì il campanile della città che rintoccava, era ormai ora di pranzo il che significava che Hunk e Braune sarebbero tornati presti per pranzare, di norma il vecchio Hunk non era abituato a pranzare verso mezzogiorno, ma come facevano molti pony nel Medioevo si limitava a mangiare la mattina e la sera, a volte se aveva fame si limitava a mangiare del formaggio e del pane, o altrimenti a mangiare delle verdure, ma da quando aveva di nuovo una famiglia e non era più solo, gli era tornato anche l’appetito. Gelbes continuava a guardare in direzione della città per cercare di capire quando sarebbero tornati i due pony, e solo dopo mezz’ora li vide arrivare, Hunk stava trainando un piccolo carro con le sue verdure, e Braune stava dietro di lui per assicurarsi che non cadessero.
 
-“Ben ritornati, come è andata al mercato?”, Hunk posò il suo cappello su di un mobile e si sedette,
-“Non è andata molto bene oggi, abbiamo venduto poca roba, ma per lo meno dato che i raccolti sono abbondanti possiamo permettercelo, e inoltre non moriremo di fame, adesso però avrei sete”-,
 
Gelbes prese una brocca con dentro della birra, la versò in un bicchiere, e lo diede ad Hunk.
 
 -“Aaah, dieses Bier ist köstlich, (Aaah, questa birra è deliziosa) proprio quello che mi ci voleva”-, Braune andò da Gelbes e la baciò sulla bocca,
_”Che cosa ha preparato la mia dolce mogliettina per pranzo?”-
-“Oh, niente di speciale, una buona zuppa di verdure e fieno, tanto per riempirsi lo stomaco e tornare a lavorare”-
-“E come sta la nostra piccola Helen?”-
-“Sta dormendo, ma penso che le darò un po' di latte quando si sveglierà”-, Hunk si alzò e parlò
-“Se non vi dispiace andrei un attimo di fuori, vado a spaccare la legna sul retro, poi verrò a mangiare la zuppa, nel frattempo cominciate a servire”-, Gelbes acconsentì
-“Ja, d’accordo, metteremo il piatto anche per te, Hunk”-, così Hunk andò fuori, prese un’ascia e andò sul retro della fattoria, e Gelbes cominciò a servire la zuppa per lei e Braune, poi prese del pane, e lo affettò, mise un piatto anche per Hunk e poi si sedettero per mangiare.
-Dimmi Braune, come è andata oggi la giornata?”-
-“Oh il solito, ho conosciuto un sacco di pony, e alla bancarella di Hunk vengono addirittura i servitori di pony nobili, persino servitori del re, e da quando vado al mercato mi sembra sempre di vedere molte guardie, pare proprio che la criminalità si trovi anche qui”-
-“E’ una brutta cosa, se dovessimo incontrare un ladro non so come mi comporterei”-
-“Per fortuna Hunk ha dei vecchi pugnali qui in casa, così se dovesse entrare un ladro armato di pugnale non dovremmo avere molta paura”-
-“Ma tu non sai combattere, noi due siamo solo due umili contadini, il tuo cutie mark è una pianta in un vaso, e il mio è un mucchio di farina giallo, non abbiamo mai avuto esperienza di duelli”-
-“Lo so, ma di necessità virtù, dobbiamo imparare se vogliamo vedere crescere la nostra Helen, non vorrei mai che qualche ladro la rapisse e ce la portasse via”-
-“Che brutta situazione hai descritto, spero non possa mai succedere”-
-“Comunque, che resti tra noi, in questi mesi che sono andato in città ho chiesto alla gente di Hunk, ad alcuni fabbri, locandieri, persino guardie”-
-“E che cosa ti hanno risposto?”-
-“Sembra che il caro vecchio Hunk non sia visto molto bene in questa città, alcuni dicevano che è solo un vecchio pony che ha perso i suoi figli e i suoi nipoti oltre che sua moglie, altri dicono che ha combinato dei guai in passato e che ora è rimasto da solo per i suoi misfatti”-
-“Che cosa vorranno dire?”-
-“Non ne ho idea, comunque a me Hunk dà l’impressione di un pony solitario, credo che sia solo un po' scorbutico, ma dopotutto è rimasto da solo per troppo tempo, e una servitrice è rimasta stupita quando le ho raccontato che lui ci ha dato asilo, una guardia invece mi ha detto di tenerlo d’occhio, che in passato era un poco di buono”-
-“E’ strano che lui non ci abbia detto niente, forse vuole nasconderci qualcosa, tu che ne pensi?”
-“Penso che dovremo fargli un paio di domande, però il problema è che succederebbe se lui ci cacciasse dalla sua fattoria?”-
-“ Du hast recht!(Hai ragione), magari se gli parlassimo in modo calmo lui ci direbbe qualcosa”-.
 
Gelbes e Braune si misero a mangiare, ma poi da dentro si sentì il pianto della piccola Helen, la puledra si alzò e andò a prendere la piccola pegaso che dormiva in una culla di legno e se la mise in braccio.
 
-“Mia piccola Helen, non piangere su, non piangere”-, Gelbes portò la piccola Helen in cucina e la portò dal padre.
-“E’ bella anche quando piange”-
-“Ja, ma non riesco a farla smettere, devo darle subito un po' di latte”-,
 
così la puledra prese un secchio di legno nel quale c’era il latte munto quella mattina, prese un cucchiaio di legno e a poco a poco lo mise vicino alla bocca della puledrina e la piccola cominciò piano piano a berlo. Braune si rivolse a sua moglie,
-“Vuoi che ti dia il cambio? Hai già faticato tutta la mattina, meglio se mangi”-
-“Ma anche tu hai faticato, e anche più di me, lascia che alla piccola ci pensi io, continua pure a mangiare”-
-“D’accordo, ma dopo falla tenere a me, così poi puoi mangiare”-.
 
 Gelbes dopo aver dato il latte ad Helen la mise su una spalla e l’accarezzò con uno zoccolo per farle fare il ruttino, dopo un po', decise di uscire un attimo per cullarla mentre volava un po' in giro per la fattoria. Poi vide il vecchio Hunk che spaccava la legna, ad un tratto lui si fermò e si mise seduto su di uno sgabello.
Gelbes decise di avvicinarsi ad Hunk, poiché le sembrava che stesse piangendo o che qualcosa lo preoccupasse. Si sedette sulle sue zampe posteriori e si mise vicino a lui.
 
-“C’è…c’è qualcosa che non va, Hunk?”-
-“Nein, non c’è niente che non va, è solo che…..ho visto Braune parlare con diversi pony e la cosa mi preoccupa”-
-“E’ questo che la preoccupa? Che mio marito ha parlato con gli altri pony?”-
-“Ja, e questo mi rende triste”-
-“Come mai?”-
-“Perché adesso tuo marito si starà facendo dei brutti pensieri di me, che sono un brutto pony, o che non ci si può fidare di me o qualche altra cosa”-
-“Ma no, cosa pensa mica?”-
-“Tuo marito non ti ha detto niente? Sii sincera”-,
Gelbes non sapeva cosa dire, non voleva mentire ad Hunk dopotutto era sempre il pony che aveva permesso loro di vivere lì, e non voleva certo urtare i suoi sentimenti, ma doveva dire qualcosa per evitare di stare zitta.
 
-“Ecco…il fatto è che….”-
-“Lascia stare, ho capito, Braune ha parlato con la gente della città e ti avranno detto tutto di me immaggino”-
-“Nein, senti, non voglio dire bugie, ma hanno detto solo delle cose vaghe”-.
Così alla fine Gelbes disse quello che al gente aveva raccomandato a Braune, cioè che Hunk era un poco di buono, e che aveva perso i suoi figli, oltre al fatto che sembrava strano che lui desse asilo a qualcuno.
Per quanto Gelbes fosse stata gentile nel dire quelle cose, Hunk si demoralizzò, poi però si rivolse di nuovo a lei.
 
-“E dimmi, io…cosa ti sembro dopo quelle malelingue?”-
-“Hunk? Voglio essere sincera con te, a me non interessa chi o cosa sia tu, tu ci hai dato un posto dove stare, e tutto quello che hai chiesto è uno zoccolo nei tuoi lavori, ed è quello che stiamo facendo, a me dai l’idea solo di un pony che è rimasto solo per troppo tempo, tutto qui. Per me non cambia affatto niente di quello che io penso di te, mi hai anche permesso di darti del tu, ed io ti sono grata per tutto quello che hai fatto per noi”-
-“Quindi….non vi hanno detto niente in città riguardo a me?”-
-“Solo quelle parole che ti ho detto”-
-”Beh, hanno ragione sono davvero un pony poco di buono, ed è meglio che te lo dica adesso piuttosot che aspettare che ve lo dicano gli altri pony, devi sapere che Einmal war ich ein Dieb(Una volta io ero un ladro)”-
-“Was?(Cosa?) Eri un ladro?”-
-“Ja, molto tempo fa quando ero più giovane io ero un ladro, facevo parte di un gruppo di ladri, e derubavo cavalieri, mercanti, nobili, rubavo addirittura nelle cassette dell’elemosina per i poveri nelle chiese, poi un giorno smisi, mi trovai un lavoro ed incontrai mia moglie in questo villaggio, abbiamo avuto due figli, poi il tempo passò e i miei due figli si sposarono, purtroppo successe che a volte i soldi non mi bastavano e quindi derubavo di nascosto, ma un giorno le guardie mi beccarono ed io fui portato in prigione, e il passato ritornò, un vecchio mercante mi riconobbe e quindi la mia identità tornò a galla”-
-“Mi dispiace”-
-“Dispiace più a me, volevo solo aiutare i miei figli, ma poi ho finito con l’essere visto come un estraneo ai loro occhi, loro lasciarono la città e non mi rivolsero mai più la parola, non volevano più a che fare con un ladro, e dopotutto quello che avevo fatto per loro, sono stati degli ingrati, però avevano ragione, ritornarono qui a Kieselstein solo per farmi conoscere i miei nipoti”-
-“E non sono mai più tornati?”-
-“Purtroppo, il mio primo figlio e sua moglie morirono in un incendio e dei miei due primi nipoti non si seppe più nulla, mentre il mio secondo figlio e suo nipote furono divorati da un grosso troll mentre erano a fare una scampagnata nei boschi”-
-“Ach, mi dispiace così tanto, Hunk, non avevo idea….”-
-“Avrei preferito passare la mia vita in prigione piuttosto che avere queste notizie, ma poi il re ebbe pietà di me, e così mi propose un patto, avrei dovuto lavorare per lui in questa fattoria, e lui mi avrebbe perdonato quello che avrei fatto in passato, difatti ogni due mesi io incontro dei soldati che aspettano che io paghi loro un sacco di monete per pagare la proprietà della fattoria, e grazie al vostro aiuto ora sono vicino a finire di pagare, così avrò la fattoria tutta per me”-
-“Per quanto deve ancora pagare?”-
-“Mi resta solo un anno e poi il re mi darà questa fattoria come mia proprietà e condonerà tutti i miei misfatti”-
-“Ma perché non ci hai detto prima tutte queste cose?”- 
 -“Avevo paura che mi avreste malgiudicato, e dopo aver perso anche mia moglie io non volevo altri dolori, ma poi ho visto vostra figlia e pensavo che per me quella potesse essere una nuova opportunità per me per avere una famiglia oramai sono rimasto solo per così tanto tempo che non sapevo cosa significasse averne una”-
-“Anche io e Braune abbiamo perso i nostri genitori in seguito a degli incidenti, i miei sono morti per una malattia, quelli di Braune sono stati attaccati da dei lupi del legno, e così abbiamo deciso di lasciare la nostra città per venire a trovare un posto migliore, ed ecco che ci è apparso lei”-
-“Più che altro mi avete trovato, ora sicuramente vorreste andarvene dato che sapete la mia verità”-
-“Ma niente affatto, non mi importa quello che la gente pensa di te, sarai stato anche un ladro, e allora? Per me non cambia quello che penso di te, sei un pony buono e ci hai dato una casa in cui stare, e poi la piccola Helen si è affezionata a te, per me sei come un padre, e per la piccola sei un nuovo nonno, non so quello che penserà Braune, ma io ho intenzione di rimanere al tuo fianco per aiutarti, perché io sono contenta di averti incontrato, e questo è quanto”-, Gelbes fissò la piccola Helen addormentata e poi la porse ad Hunk.
 
-“Hunk? Ti va di tenerla un po' in braccio?”-
-“Was? Sei sicura?”-
-“Ci terrei molto che la tenessi in braccio, dopotutto tu sei suo nonno, sei il suo nuovo nonno”-, Hunk prese ben salda la piccola Helen e la cullò un poco, vedere quella piccola pegaso addormentata tra i suoi zoccoli gli dava un senso di tenerezza e di calore.
 
-“E’ davvero bellissima, assomiglia sia a te che a Braune, non posso credere di poter tenere in braccio ancora una volta un puledrino”-
-“Io credo che il cielo abbia fatto incontrare sia noi che te, credo che per mezzo di Helen ci siamo conosciuti, e sempre grazie a lei ora siamo una famiglia, ci è stata data una possibilità a tutti noi”-
-“A proposito, lei è battezzata?”-
-“Cosa? No, non è ancora battezzata, non abbiamo ancora pensato di parlare con un pony di chiesa”-  
-“Ach, ma allora dobbiamo assolutamente preparare tutto per il suo battesimo, parlerò con il pony che vive vicino alla chiesa per farla battezzare è un mio vecchio amico, ed è anche uno dei pochi che non mi giudica, poi faremo una festa tra di noi, voglio il meglio per la piccola Helen”-
-“Sei davvero un fantastico pony, ora vado a dirlo subito a Braune”-. Gelbes lasciò Helen tra gli zoccoli di Hunk e andò da Braune per parlargli.
Gli disse tutto quello che lei ed Hunk si erano detti oltre al battesimo di Helen.
E lui rispose
-“Capisco, quindi è questa la verità su di lui”-
-“ma sappi che a me non importa, è un pony che ha sofferto, ed ora ha una nuova possibilità di avere una famiglia, e lo abbiamo anche noi, perché non lasciarlo in pace?”-
-“Hai ragione, non importa neanche a me che Hunk sia stato un ladro, lui ci ha dato una casa ed è un pony gentile che non ha chiesto niente che un po' di lavoro e di compagnia, per me è un pony a posto, perciò se a lui gli sta bene rimarremo qui”-
-“A lui sta bene, oramai anche Helen si è affezionata a lui”-
-“Ok, allora questa sarà la nostra casa ed ora rimbocchiamoci le maniche, dobbiamo tornare al lavoro dopo pranzo, e poi dobbiamo pensare al battesimo di Helen”-.
Hunk rientrò con la piccola Helen in braccio,
-“Avrei un certo languorino, cosa si mangia?”-
-“Siediti pure Hunk, ho parlato con Braune ed anche lui è d’accordo con me”-
-“Ottimo, ora posso di nuovo dire di avere un nipote, anzi una nipotina, ed una nipotina bellissima”-, così tutti e tre i pony si misero seduti al tavolo a mangiare il pranzo per poi ritornare alle loro faccende. I giorni passarono bene per i tre pony, ora che le cose si erano chiarite, Hunk era felice di riavere di nuovo una famiglia e una settimana dopo Braune e Gelbes assieme al caro vecchio pony portarono la piccola Helen a farsi battezzare da un prete in una chiesa. C’erano diversi pony in chiesa ma nessuno di loro era venuto per la famiglia, solo per sentire la Messa, ma ai tre pony non importava la cosa, l’importante era che la loro piccola puledrina ricevesse il suo battesimo.
Il pony prete prese un po' dell’acqua benedetta dalla una vaschetta e bagnò la fronte della piccola Helen e con un gesto dello zoccolo benedì la puledrina.
-“Cara piccola Helen Pflanze, io ora in nome del Grande Pony Misericordioso ti ho lavato dai peccati originali e ti ho dato nuova vita, che la pace sia con te piccola figlia del cielo”-,
Helen non si mise a piangere neanche una volta durante il rito religioso, e Gelbes era felice che la piccola stesse a suo agio tra i suoi zoccoli anche in un posto nuovo per lei, entrambi i genitori ed Hunk erano felici per quel momento. Quella sera festeggiarono tra loro il battesimo della puledrina, Hunk prese in città la birra più fresca che avesse trovato, mentre Gelbes cucinò una torta di fieno e carote e se la mangiarono tra di loro.
Hunk voleva proporre un brindisi
-“Voglio fare un bel brindisi, alla piccola Helen che adesso agli occhi del Grande Pony Misericordioso è davvero un piccolo angelo, e a questa famiglia, che per me è un nuovo modo di vedere la vita, prima era solo e malinconico e non avevo bisogno di nessuno, ma poi un giorno siete venuti voi ed ho visto lei, la vostra puledrina, e mi innamorai subito di lei, non volevo che lei se ne andasse, e così vi ho lasciato vivere qui assieme a me”-, Braune rispose contento
-“E’ stato davvero il cielo a farci incontrare, perché ha dato una possibilità a tutti noi, tutti abbiamo avuto una nuova famiglia, e la piccola Helen ha potuto avere non solo una casa, ma anche un nuovo nonno”-,
-“E allora questo brindisi vada alla mia nuova famiglia, e alla vita, Auf die Gesundheit (Alla salute)”-, Braune e Gelbes alzarono i loro calici di birra e risposero al brindisi di Hunk –“ Auf die Gesundheit”-. E così mentre i tre pony festeggiavano la notte stava calando sulla città, e domani in quella fattoria tutti sarebbero ritornati alle loro faccende.
Diversi mesi dopo la piccola Helen era ormai cresciuta di un anno e anche se non proliferava ancora un parola sembrava che mostrasse interesse per tutto quello che la circondava, sia quando guardava la madre nei suoi lavoretti alla fattoria, sia quando il padre la portava in giro per farle vedere la città, era sempre curiosa. Un giorno mentre Hunk si occupava delle verdure e Gelbes mungeva la mucca, Helen stava nella culla di legno che guardava entrambi lavorare, la madre la guardò,
-“Che cosa c’è, Helen? Vuoi un po' di latte? Cosa c’è? Che vuoi?”-
-“A volte penso che lei voglia dirci qualcosa, eppure non parla ancora”-
-“Mia madre mi disse che io non parlai fino ai due anni, perciò potrebbe essere lo stesso per Helen, però mamma mi diceva anche che già prima di compiere un anno volevo staccarmi da terra e cominciare a volare, però Helen non mi sembra che abbia voglia di volare”-
-“Però sembra che voglia lo stesso cominciare a camminare”-, Hunk indicò Helen che stava uscendo dalla culla, Gelbes la prese in braccio e la fermò,
-“Vieni qui principessina, tu dove credi di andare? Devi farti un sonnellino”-, per la prima volta sembrava che Helen non volesse stare tra gli zoccoli della madre, anzi si stava dimenando,
-“Ma che fa? Non vuole stare ferma?”-
Hunk si avvicinò e prese in braccio la piccola Helen,
-“Vieni un po' in braccio al nonno, vediamo se ti stai ferma”-, ed infatti Helen si stette ferma, e si mise pure a sorridere, complice anche Hunk che con lo zoccolo le accarezzava il pancino, Gelbes era stupita,
-“Non capisco, chissà cosa le prende”-
-“Forse vuole stare un po' in braccio al nonno, l’ho presa pochissime volte in braccio io”-
-“Ja, ma non ha mai fatto così con me”-
-“Forse vuole solo stare un po' col suo nonno tutto qui, ora la rimetto nella culla”-, ma Helen cominciò a piangere e mosse le sue ali, pareva che non volesse stare nella culla.
-“Forse non ha voglia di dormire, magari è questo che vuole dirci”-
-“O forse ha solo fame, forse dovrei darle un po' di latte”-, poi Helen stando in braccio al nonno indicò l’orto,
-“Ma che strano sembra che adesso si sia messa ad indicare il mio orto”-
-“Cosa vorrà mai, allora?”-
-“Forse vuole vedere le mie verdure, adesso la accontento”-, e così Hunk si mise ad indicare le sue verdure, e gli alberi che aveva nel suo orto alla piccola pegaso, e la cosa strana era che ed Helen interessava quello che lui diceva.
-“Sembra che sia interessa, forse da grande potrà aiutarmi col mio orto, eh, se sarò ancora qui”-      
-“Non dire così, Hunk”-
-“Eh, ma ormai io ho la mia età, sono vecchio, la mia vita l’ho vissuta, ora posso solo sperare di vivere abbastanza per vedere crescere abbastanza la piccolina”-, poi Hunk appoggiò la piccola Helen su di un albero in giardino abbastanza basso per potercela mettere sopra, la puledrina si mise a guardarsi intorno.
-“Ti piace il panorama eh? Questo è un mio albero di noce, non è cresciuto abbastanza, ma in autunno mi dà un sacco di buoni frutti, e posso così preparare la torta di noci che mi preparava mia moglie, e che per fortuna ho imparato a cucinare, ora rimani lì mentre finisco di zappare. Hunk tornò a zappare l’orto mentre ogni tanto dava un’occhiata ad Helen. Dopo un po' Gelbes finì di mungere la mucca e portò il secchio di latte in casa, poi ritornò dopo per dare uno zoccolo ad Hunk.
-“Lascia che ti aiuti, Hunk”-
-“Nein, grazie, sono piuttosto attaccato ai miei cavoli e alle mie rape, e tu lo sai”-
-“Ma un po' di riposo fa bene anche a te, e tu lo sai, e….”-, Gelbes si guardò intorno e non riusciva a vedere sua figlia.
-“Ma…Helen dov’è?”-
-“Come dov’è? E lì su quell’albero”-, ma quando Hunk si girò non vide Helen sopra l’albero, i due pony andarono a vedere da più vicino.
-“Ich verstehe nicht (Non capisco), l’ho lasciata lì per poco, e ogni tanto la guardavo, ho voltato lo sguardo per poco”-
-“Ach nein, chissà dove può essere finita adesso, dove sarà la mia piccola Helen?”-, tutti e due si misero a cercarla, non era ai piedi dell’albero, e neanche nell’orto, cercarono in mezzo a tutte le verdure ma Helen non c’era, cercarono vicino alle mucche, ma neanche lì c’era traccia di lei.
Gelbes cominciava a preoccuparsi di più,
-“E adesso dove può essere finita? Dove? Dove?”-
-“Stiamo calmi, non può essersi allontanata di molto, è solo una puledrina, non credo che sia andata lontana”-,
-“E allora dove può essere?”, i due pony cercarono bene non solo nel giardino ma anche in casa, quando poi Hunk notò qualcosa di strano.
-“Mi è sembrato di vedere qualcosa che volava”-
-“Non è il momento di pensare agli uccelli, dobbiamo trovare Helen, chissà cosa mi toccherà dire a Braune”-, ma Hunk andò fuori a vedere, e fece bene perché finalmente trovò Helen, la puledrina stava volando attorno alla fattoria,
-“Ehi Gelbes, l’ho trovata, è qua fuori che vola”-, Gelbes corse subito fuori e fu stupita da quello che vedeva, non poteva crederci, sua figlia stava davvero volando.
-“Ma…..è incredibile, wundebar(Fantastico) Helen sta davvero volando”-
-“Evidentemente si stava annoiando a stare su quell’albero e così si sarà messa a sbattere le ali e poi si è messa a volare”-, Gelbes notò che Helen non stava solo volando in linea dritta, ma si era messa anche volare in circolo e a volte faceva dei giri della morte nel giardino, e notò anche che la piccolina stava inseguendo delle farfalle che svolazzavano di qua e di là.
-“Ho capito, evidentemente si è messa a guardare quelle farfalle e forse le avrà volute inseguire”-
-“Forse, ma il fatto è che la tua puledrina sa già volare, e se non siamo riusciti a vederla forse può essere salita anche più in alto”-
-“Forse ha più talento di me, neanche io quando incominciai feci come lei, ma adesso è ora che scenda”-, Gelbes volò verso Helen e la prese in braccio,
-“Su piccolina, ti sei divertita anche troppo, lo sai che ci hai fatto stare in pensiero a me e al nonno? Ora basta volare”-
-Suvvia, falla volare ancora un po', magari così esaurisce le energie e si addormenta”-
-“E va bene, ma stavolta la metto sopra di me e la faccio volare per un po', poi la metterò a nanna”-, Gelbes posizionò Helen sopra di lei, e si mise a volare sopra la fattoria, ci girò attorno per un po' poi scese e dopo risalì di nuovo in alto, ed Helen lo apprezzava molto, si metteva spesso a sorridere, le piaceva proprio volare. Dopo un bel po' di voli e giretti attorno alla fattoria, Helen si addormentò tra gli zoccoli della madre, la quale la riportò subito nella sua culla per dormire.
-“Sono commossa, la mia dolce Helen è già capace di volare”-
-“Ha un bel talento, credo proprio che potrebbe essere bravissima nel volare, magari potrebbe anche darci uno zoccolo con i nostri lavori quando sarà più grande”-
-“Lo spero proprio, così avremo degli zoccoli in più”-
-“Potrà aiutarci con le verdure, con le mucche, con la cucina e chissà con quante cose”-
-“Potrebbe davvero essere un genio promettente, chissà che educazione lei potrà mai avere”-
-“Possiamo sempre insegnargli tutto noi”-
-“Ma io non so leggere, e nemmeno Braune, cioè non completamente, lui un po' di lettura la conosce”-
-“Beh, io non saprò scrivere, però so leggere e so anche contare, in qualche altro modo la educheremo, senza bisogno di spendere molto, e poi le puledre ai giorni nostri non è che siano tutte acculturate”-
-“Giusto, ma voglio il meglio per la mia Helen”-. Quando Braune tornò a casa fu felicissimo di sapere dalla moglie che Helen aveva fatto il suo primo volo. E non fu neanche l’ultimo, di mattina la piccola tendeva sempre a volare un po' in tutta la casa e nel giardino, e volava spesso vicino al nonno che la abbracciava sempre felice. Col passare del tempo Helen volava sempre più spesso e la madre la assecondava insegnandole a volare anche più in alto, Gelbes era felice per la cosa e spesso la prendeva tra gli zoccoli per volare tra le strade in città, delle volte Braune se la portava con sé per farle vedere il mercato così la piccola si sarebbe ambientata già andando in città. Passato un anno Hunk finì di pagare il suo debito con il re di Kieselstein e così la fattoria fu finalmente sua, ma intanto Helen aveva già fatto due anni e quando si avvicinava sempre il suo compleanno tutti in casa erano eccitati per la loro dolce puledrina. Helen ormai cresceva bene, col passare degli anni sua madre le leggeva le storie prima di andare a letto, la pegaso non sapeva leggere perciò si limitava ad inventarsi le parole guardando le immagini disegnate, mentre invece Hunk le insegnava a contare, prendeva spesso un sacco di monete e le insegnava piano piano, con stupore la prima parola della puledrina fu Großvater (Nonno) ed Hunk fu felicissimo per questo e non erano poche le volte in cui si teneva Helen tutta per sé e la faceva volare in alto per poi riprenderla in braccio. La vita scorreva tranquilla per la bella famigliola e quando Helen ebbe tre anni ormai sapeva già un po' leggere, contava anche bene tutto grazie ad Hunk e un po' a suo padre. Una delle tante volte che Hunk le insegnava a contare, lui posizionava delle monete sul tavolo e chiedeva ad Helen di ripetere.
-“Allora, piccola Helen, ripeti con me, contiamo fino a dieci, Eins, Zwei, Drei, Vier, Fünf, Sechs, Sieben, Acht, Neun, Zehn, adesso ripeti tu”-, Helen cominciò a prendere le monete con gli zoccoli una ad una e contò,
-“ Eins…..Zwei…..Drei……Vier……Fünf…….Sechs….Sieben…..Acht…Neun….Zehn!”-
-“Brava, Du bist sehr gut(Sei molto brava), devi contare un po' più velocemente, ma per questo vedremo di esercitarci un po' di più”-, col passare dei giorni Hunk insegnò ad Helen a contare oltre le decine, arrivando a farla contare anche oltre il numero 50, arrivando anche fino a cento, e le insegnò anche a sottrare, moltiplicare e dividere, non fu difficile per lui insegnarglielo, essendo stato un ladro, e sembrava proprio che Helen capisse perfettamente quello che lui le diceva, come se fosse già brava a contare o meglio ad apprendere quello che le veniva detto. Il tempo passava e oramai che era abbastanza cresciuta, Helen dava volentieri uno zoccolo in casa, aiutava la mamma a fare il pane e a preparare le zuppe, poi andava in giardino a mungere le mucche e a prendere le verdure e quando si trattava di occuparsi dell’orto, andava spesso a prendere una nuvola e la calpestava per far uscire l’acqua per innaffiare tutta la fattoria, difatti la madre le insegnò non solo a volare ma anche a maneggiare le nuvole, e non mancavano le volte in cui Helen volava felice in cielo assieme a sua madre, la piccola pegaso era sempre felice di poter usare le sue ali per librarsi nel cielo, ma sempre in compagnia della madre, anche se il più delle volte non si allontanava più di tanto dalla fattoria. Quel piccolo terreno era molto di più per Helen, per lei valeva molto di più di una vecchia fattoria, le bastava la sua famiglia, un buon pasto, e il cielo per essere felice, e naturalmente anche potersi rendere utile. Gelbes era sempre felice perché era riuscita assieme a suo marito ed a Hunk a dare una buona infanzia alla sua bellissima figlia. Dopo aver compiuto 5 anni Helen cominciava a seguire il padre al mercato per vendere le verdure e spesso la piccola indossava dei vestiti da contadina che la madre le sistemava apposta per andare in città. Ad Helen piaceva guardare quel viavai di pony che andavano di qua e di là, tutti quei negozi e tante altre cose. La piccola pegaso però notava anche cose insolite per lei, vedeva dei pony adagiati al muro di una casa che chiedevano i soldi agli altri pony, e a volte arrivavano delle guardie per portarli via. Incuriosita Helen chiese al padre cosa facessero le guardie a quei pony.  
      
-”Vedi Helen, il fatto è che quei pony sono mendicanti, sono pony che non hanno una casa, né un lavoro, alcuna non hanno neanche una famiglia”-
-“E perché le guardie li portano via?”-
-“Li portano via perché forse danno fastidio ai pony nobili, li mettono in prigione, oppure li portano via dalla città, purtroppo in questa non ci sono pony che possono aiutarli, a meno che non li portino vicino alla chiesa se sono fortunati”-
-“Ma che fastidio danno i mendicanti?”-
-“il re non è sempre a conoscenza di quello che succede qui in città, perciò a volte le decisioni devono prenderle le guardie, e se qualche pony nobile dice che danno fastidio allora…”-, Hunk intervenne,
-“Helen, ascolta bene purtroppo questo mondo va avanti con i soldi, senza soldi non si va avanti, in questa città ci sono molti pony nobili e se vedono un mendicante chiedono che venga allontanato dalla città oppure che vada in prigione, altrimenti li mandano alla chiesa dove i pony preti si prendono cura dei poveri, però non possono fare molto, ma questa è la vita”-
-“Quindi….i pony mendicanti sono gente cattiva?”-
-“Nein, i pony mendicanti sono pony che hanno perso il lavoro e non hanno un posto dove andare e perciò gli tocca chiedere l’elemosina in strada, sono i soldati i veri cattivi, ma chi è più cattivo è colui che gli dà gli ordini, il loro capitano, spesso lo fa per odine del re, ma il nostro re non è cattivo, ma a volte può succedere che esistano i nobili cattivi, e credimi esistono eccome, quando io ero un ladro ho derubato a vari nobili malvagi per questo sottraevo loro dei soldi”-, Helen era un po' perplessa,
-“Ma….i ladri non sono cattivi?”-
-“Non tutti i ladri sono cattivi Helen, a volte i ladri rubano per far felici i pony a cui tengono, a volte rubano per togliere a chi se lo merita, o almeno così facevo il più delle volte”-, Braune si intromise,
-“Non puoi dirle così, potrebbe pensare che è giusto rubare per un buon motivo”-, Hunk si arrabbiò,
-“Vuoi forse dire che ho sbagliato io? Io ho avuto a che fare con orribili pony che non si meritavano di avere tutti quei soldi, perciò quello che rubavo lo usavo per me e i miei amici che non potevamo permetterci molto, e molte di quelle monete e di quei gioielli che mi ero tenuto li ho usati per dare una modesta vita a mia moglie e ai miei figli, non ho usato tutto quello che ho rubato solo per me stesso ma anche per gli altri, e non erano poche le volte in cui andavo in chiesa per donare alle offerte dei poveri, perciò non ero un ladro malvagio”-, Braune cercò di calmarlo,
-“Calmati Hunk, non ho detto che sei malvagio, è che non voglio che la mia piccola Helen cresca col fatto che è giusto rubare, è sbagliato lo so, non è una mia scelta….”-, Hunk si si avvicinò ad Helen e le parlò,
-“Helen, ascolta bene, a volte i ladri, o meglio i pony devono fare delle cose di cui potrebbero pentirsi ma se lo fanno è perché al mondo ci sono pony cattivi e pony buoni, quello che ti voglio dire è di seguire il tuo cuore e non la tua testa, fai quello che vuoi, ma sappi che non è facile riconoscere i cattivi e i buoni, però tieni bene a mente quello che fai, ruba solo a chi ha troppo e solo ai nobili cattivi, capito?”-, Braune si riprese Helen e stavolta fu lui a parlarle, –“Helen? Sappi che è sbagliato rubare, lo dice anche il Grande Pony Misericordioso che non bisogna rubare, è pur vero che è lecito rubare a chi ruba, ma tu non devi diventare una ladra, capito? Non devi rubare il denaro altrui, è sbagliato”-, Helen non era più perplessa, e parlò a suo padre,
-“Ok Vater (Padre), non ruberò mai il denaro degli altri pony, lo prometto”-
-“Così mi piaci, e adesso dacci uno zoccolo a vendere le verdure”- .
Dopo una buona mattinata a vendere i loro prodotti al mercato, arrivò finalmente l’ora di pranzo e Braune, Hunk e d Helen si diressero subito col loro carretto alla fattoria fuori città, dove Gelbes aveva già preparato il pranzo. La pegaso li accolse gioiosamente,
-“Ah, ben tornati, spero abbiate una buona fame con quello che ho fatto possiamo mangiare fino a domani”-, ma Hunk non sembrava volesse mangiare, e difatti disse di poterne fare a meno e se andò di sopra a dormire fino a che non avrebbe sentito le campane suonare in città. Gelbes chiese cosa fosse successo, e Braune gli raccontò del dialogo che avevano avuto al mercato, la moglie si mise a riflettere, poi parlò al marito,
-“Io credo che tu l’abbia offeso, non avresti dovuto dirgli quelle cose”-
-“Ma stava dicendo ad Helen che rubare non è sbagliato”-
-“Tesoro, Helen sarà ancora piccola ma già le abbiamo insegnato cosa è giusto e cose è sbagliato, insomma, andiamo persino in chiesa la domenica”-
-“E che succederebbe se Helen un giorno dovesse rubare?”-
-“Ma rubare cosa? Non abbiamo problemi qui, e poi non dimenticare che Hunk ci ha presi in casa sua, e poi chissà quali dolori ha dovuto sopportare in vita sua, Hunk forse non voleva dire quelle cose ad Helen, magari si stava solo sfogando, non avresti dovuto trattarlo in quel modo”-
-“Forse….anzi mi sa che hai ragione, non dovevo farlo sentire inferiore, volevo solo proteggere la nostra bambina, è così innocente”-
-“Ma lei lo sa che rubare è un brutto peccato oltre che una cosa sbagliata, glielo abbiamo insegnato noi stessi, e lo sa che Hunk non è cattivo”-
-“Mi dispiace, non dovevo comportarmi in quel modo”-, mentre i due genitori discutevano, lo sguardo di Helen passava da uno all’altro e intanto lei divorava una buona pagnotta con un buon pezzo di formaggio del quale lei ne era golosa. Gelbes si alzò da tavola e si diresse nella camera di Hunk al piano di sopra, lei lo trovò che fissava la città dalla sua finestrella dal suo letto.
-“Hunk? Mio marito è dispiaciuto per quello che ha detto, non voleva offenderti, voleva solo proteggere nostra figlia, cerca di capirlo, lui non può capire il tuo punto di vista, cerca di perdonarlo”-, Hunk si girò verso di Gelbes e dopo aver sospirato le parlò,
-“Gelbes? In realtà ho sbagliato io”-
-“Was?(Cosa?)”-
-“In passato facevo parte di una organizzazione di ladri benevoli”-
-“Ladri benevoli? Di cosa si tratta”-
-“Eravamo un gruppo di ladri giovani che volevano far del bene e perciò rubavamo a chi aveva troppo o a chi non se lo meritava, come a nobili antipatici o guardie cattive oppure altri ladri e davamo quello che rubavamo a famiglie povere o mendicanti e poi tenevamo il resto per noi, ma poi io ci presi gusto e lasciai il gruppo e mi misi a rubare per conto mio, rubavo quadri, armi, gioielli e poi li vendevo ai vari offerenti, ma se tornar potessi indietro ritornerei con i miei amici”-
-“Quindi lei era stato un ladro che rubava per il bene?”-
-“Esatto, ma confessavo spesso i miei peccati in chiesa in presenza di un prete, ora non so se potrò andare nel ponyparadiso, ma una cosa è certa, da quando siete entrati nella mia vita ho smesso di sentirmi solo e perciò non voglio più pensare al mio passato, anche se a volte ci ripenso”-
-“I suoi amici le hanno più fatto visita?”-
-“No, dopo che me ne sono andato loro hanno deciso di lasciar perdere il rubare, almeno così mi hanno detto, ma poi ci siamo divisi per il regno di Germaneighia, l’unico con cui ero rimasto in contatto era Arthur, ma l’unica cosa che so di lui è che sia diventato l’abate di un monastero a sud, lui ha deciso di lasciar perdere il passato meglio di me e dedicare la vita alla preghiera, ora credo che si faccia chiamare padre Arthur, forse avrei dovuto fare come lui, ma sono contento della vita che sto facendo qui, specialmente ora che ho di nuovo una nipotina”-
-“E noi siamo contenti che lei faccia parte della nostra vita, ma ora venga giù che la zuppa si raffredda”-
-“Vengo, vengo”-, Hunk si alzò dal letto, e Gelbes aprì la porta, ma con sorpresa trovò Helen appoggiata al legno della parete,
-“Guarda, guarda, e tu cosa ci fai qui? Non dovresti essere giù a mangiare la tua zuppa e il tuo pane?”-
-“Il nonno sta male?”-
-“No, Helen, non sta male, è solo che voleva dirti che a volte certi pony fanno delle scelte sbagliate, ma a volte lo fanno per il bene, ma tu devi fare come ti insegniamo noi, perché quello che ha passato Hunk è stato difficile rispetto a quello che passiamo noi”-, Hunk si rivolse ad Helen,
-“Ascolta Helen, in realtà mi stavo solo sfogando su di te, tu non devi diventare una ladra, non devi aver a che fare con i ladri, io avevo a che fare con dei ladri buoni, ma ora non so se ce ne sono ancora”-, Gelbes disse ad entrambi di scendere a mangiare, poi Hunk parlò all’orecchio di Helen in modo che la madre non sentisse,
-“Però ascolta, se per caso dovessi mai incontrare un ladro che ha un picchio rosso ricamato dentro la veste puoi fidarti di lui, ma fai comunque attenzione perché è bene essere astuti ed intelligenti in questo mondo e se sei una puledra spesso non ti permettono di esserlo, perché per le puledre non c’è molto spazio in questo mondo, dato che passato in secondo piano, capito?”-
-“Capito, nonno”-
-“Mi raccomando, non raccontare queste cose ai tuoi genitori che resti un segreto tra me e te, chiaro?”-
-“Chiaro, nonnino”-
-“Ora scendiamo a mangiare”-. Così la famigliola si mise comoda a mangiare il pranzo, nessuno si parlò e l’unica cosa che Hunk disse era che aveva bisogno di Helen per arare il campo e chiese a Braune di riparare lo spaventapasseri che aveva, il pony acconsentì, poi disse qualcosa,
-“io ti devo chiedere scusa Hunk, non volevo offenderti, io non posso sapere cosa tu abbia passato, perciò mi dispiace se ti ho offeso in qualche modo”-
-“No, non devi scusarti, va bene così, volevi solo proteggere Helen, ed io lo posso capire, non devi scusarti, ora pensiamo a mangiare che dopo dobbiamo tutti pensare a lavorare”-, Gelbes parlò,
-“Inoltre credo che oltre a pensare ai nostri vestiti dovrò pensare a fare altro formaggio, Helen ne è ghiotta, è come una piccola topolina”-
-“Una topolina tanto carina”- aggiunse Hunk, e tutti si misero a ridere, tranne Helen la quale si tagliò un’altra fetta di formaggio.   
      
  
 Continua…..   



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