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Autore: Oktob3r    27/10/2019    0 recensioni
Ferda ha solo due opzioni: diventare il più grande mago della storia dell'accademia di Bran, oppure morire. Le streghe che insegnano a Bran sono convinte che lui possieda un enorme potere magico latente e l'hanno iscritto a forza all'accademia che, tanto per essere chiari, è un'accademia femminile. Le altre studentesse non l'hanno presa bene e non vedono l'ora di sbarazzarsi della sua inutile presenza.
Genere: Commedia, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fuoco ardeva al centro del soggiorno del Capovillaggio. La sera era calata da poco e tutte le tracce dell’attacco al villaggio della notte precedente erano state rimosse. La moglie del Capovillaggio stava servendo la cena a suo marito e ai loro illustri ospiti, le streghe che li avevano salvati. Erano tutti seduti sul pavimento attorno al fuoco.
Quasi tutti.
Ferda era in un angolo del soggiorno.
In castigo.
«È il figlio di un demone», disse serafico il Capovillaggio indicando Ferda. «Non ve l’avevo detto?»
«Sciocchezze», disse Roxane. «Un umana non potrebbe mai partorire il figlio di un demone»
«Ma infatti è successo il contrario», disse il Capovillaggio. «Una demone ha partorito il figlio di un uomo».
Roxane e la altre streghe si voltarono incredule verso Ferda.
«Questo spiegherebbe molte cose…» osservò Lyn.
«E dove sarebbe la madre di questa spazzatura?» domandò Roxane indicando Ferda.
«Era meglio non resuscitarti…» bisbigliò Ferda.
«Silenzio, spazzatura», lo fulminò Roxane.
«Ah, la madre?» disse il Capovillaggio guardando il soffitto. «Volete vederla?»
«Capovillaggio!» disse sua moglie. «Ti sembra il caso?»
«Perché? Cosa c’è di male», disse lui. «Hanno diritto di vedere, si sono sacrificate per noi. Allora, siete curiose?»
Le tre streghe si scambiarono occhiate preoccupate. Poi annuirono.
«Va bene», disse il Capovillaggio. «Venite con me».
 
Il grande edificio che sorgeva al limitare del bosco era una rovina degli antichi, dei tempi in cui gli uomini governavano il mondo e le altre creature ancora dovevano risvegliarsi. In piedi rimaneva solo lo scheletro di ferro ricoperto di edera e piante rampicanti, il tetto era il cielo stellato.
Le tre streghe entrarono nell’edificio scortate dal Capovillaggio che faceva strada illuminando l’interno del palazzo con una torcia. Seguiva dietro tutti Ferda che borbottava in continuazione.
«Qui è nato il piccolo Ferda», disse il Capovillaggio indicando il grande spazio vuoto delimitato da pareti alte e telai di quelle che, un tempo, dovevano essere finestre. «E quella è sua madre».
Il Capovillaggio illuminò lo scheletro colossale di un drago. Era raggomitolato su se stesso, le ossa bianchissime luccicavano illuminate dalla torcia.
«Quella sarebbe sua madre?» domandò Hienice indicando il fossile.
«Piuttosto magra», osservò Lyn.
«Un momento», disse Roxane al Capovillaggio. «Ci stai prendendo in giro? Anatomicamente è impossibile che una creatura del genere si sia accoppiata con un umano».
«Be’», disse il Capovillaggio. «Signorina forse lei ha poca esperienza di questo genere di cose, ma quando si è presentata da noi la madre di Ferda aveva forma umana. Sembrava una donna bellissima, ma era chiaro che si trattava di un demone».
«Eh?» disse Roxane.
«Bruciava qualsiasi cosa semplicemente toccandola», spiegò il Capovillaggio. «Dove posava i piedi non rimaneva che cenere. Comunque quel giorno si è presentata al villaggio completamente nuda e con un bel pancione. Volevamo scacciarla, ma abbiamo capito subito che non ci saremmo mai riusciti perché lei era un demone e sembrava anche piuttosto forte e poi perché voleva il nostro aiuto».
«Perché?» domandò Hienice.
«Era ferita», disse il Capovillaggio. «Gravemente. La testa, vedete, buona parte del collo era ridotta malissimo, stava morendo. Ha scelto un villaggio di umani per mettere al mondo suo figlio. All’inizio non capivamo perché, poi è venuto fuori Ferda e abbiamo capito».
«E il padre chi sarebbe?» domandò Roxane.
Il Capovillaggio si strinse nelle spalle: «Non lo sappiamo. Poi, subito dopo aver partorito, la madre del piccolo Ferda è venuta qui a morire ed è tornata alla sua forma originaria».
«Perfetto, vecchio scemo», disse Ferda. «Non avevamo deciso di non dirlo a nessuno?»
«Idiota», disse il Capovillaggio. «Dopo questa storia strappalacrime queste tre faranno a gara per venire a letto con te!»
«Queste tre sono mostri», rispose Ferda. «Te ne sei accorto, vecchio erotomane?»
«Razzista!» strillò il Capovillaggio.
«Rincoglionito!» rispose Ferda.
«Chi sarebbe il mostro?!» protestò Roxane.
«A questo punto devo fare una confessione», disse Lyn arrossendo e indicando Ferda. «Aspetto un bambino, da lui».
«Smettila di dire scemenze…» disse Ferda.
«Umano», intervenne Hienice. «Ho deciso. Mi accoppierò con te».
«Hai visto?» disse il Capovillaggio indicando le tre streghe. «Io ho fatto dieci figli così, ascolta un cretino!»
«Noi due non eravamo sposati?» domandò Roxane inferocita.
Le tre streghe si guardarono in cagnesco, poi cominciò lo scontro.
   
 
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