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Autore: Meramadia94    30/10/2019    0 recensioni
Amanda capisce di amare Carisi quando ormai pare troppo tardi.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Amanda Rollins, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per Amanda fu  difficile staccarsi dal capezzale di Sonny ora che il poliziotto aveva aperto gli occhi, azzurri come il cielo d'Irlanda ma vi fu costretta dal medico e dall'infermiera che le chiesero di aspettare fuori.
'' Sta bene, è sveglio, non può succedergli niente''- lo ripeteva come se fosse un mantra portafortuna, tanto da non accorgersi della presenza di Olivia e delle sorelle di Sonny, che aspettavano in trepidante attesa il responso del medico.
- Come sta?- fece Theresa quando finalmente il dottore uscì dalla camera in cui era ricoverato il fratello.
Il dottore tranquillizzò subito i presenti - Sta bene. E' cosciente, reagisce agli stimoli, le facoltà cerebrali sono intatte. E' molto debole, ma dopo quello che ha passato mi stupirei se non lo fosse.- 
I presenti tirarono un sospiro di sollievo, mentre Amanda crollò silenziosamente a sedere piangendo lacrime di gioia e sollievo, ringraziando in tutte le lingue che conosceva ed anche quelle ancora da scoprire. A quel punto ormai il mondo era diventato ovattato, distante, ma non le importava nulla. L'uomo che amava stava bene, era vivo, e sarebbe stato bene... era tutto quello che le serviva sapere. 
- Possiamo vederlo?- chiese Bella.
-Appena lo portano in camera, ma non fermatevi troppo e cercate di non farlo agitare.- si raccomandò il medico.
- Certo...- fece Gina - non si preoccupi....-
- Io vado ad avvertire mamma e papà.- fece Bella - e anche Tommy, è a casa con la bambina... anche lui è molto preoccupato...-
- Detective Rollins, vuole...?-  fece Gina.
- No... no, prima voi, è vostro fratello...- fece Amanda.
- Se posso permettermi, forse dovrebbe.- fece il medico - nei suoi ultimi minuti di coscienza prima dell'intervento, non faceva che chiedere di poterla vedere per l'ultima volta.- 
Amanda si paralizzò.
Sonny aveva pensato a lei fino al suo ultimo minuto di coscienza... se fosse morto se ne sarebbe andato con la sua immagine nella testa... 
Gina le sorrise - Vada pure.- 
Amanda si voltò verso Olivia che la guardò come per dire -'' Se non vai subito da lui ti sparo un colpo''- pur senza smettere di sorridere.
Quando Amanda entrò nella stanza di Sonny, il detective era nel suo letto, con una flebo nell'incavo del braccio destro e gli occhi socchiusi. Non aveva più il tubo in gola fissato con il nastro adesivo.
Le guance avevano un pallore mortale e gli occhi erano socchiusi.
La bionda si avvicinò cautamente, e con delicatezza gli sfiorò un braccio, per essere sicura di non svegliarlo nel caso stesse dormendo.
- Sonny...?- fece Amanda con un tono talmente basso da non udire nemmeno lei la propria voce - Sonny...?-
Il poliziotto mugolò leggermente. 
- Amanda...- fece Sonny aprendo gli occhi per poi non riuscire a trattenere una smorfia di dolore.
- Scusa... ti ho fatto male...?- fece la bionda. 
- No... tu no... ma la ferita mi fa un male cane...- fece Carisi dirigrignando i denti per non lamentarsi. 
- Lo so... il dottore ha detto che sei imbottito di anestetici, per ora non possono darte altri... cerca di sopportarlo, almeno per un po'... vuoi un po' d'acqua?- 
Sonny annuì debolmente. 
Amanda uscì dalla stanza per prendere una bottiglietta d'acqua ed un bicchiere di plastica e lo aiutò a bere a piccoli sorsi. 
- Così.... piano.- fece Amanda.
- Che mi è successo...?-
Amanda abbassò lo sguardo - Eri andato a comprare il sale... un ladro ha fatto irruzione nel negozio in cui ti trovavi, ha sparato... e tu ci sei finito in mezzo... Dio, non sai quanto mi dispiace, se fossi stata più attenta quando ho fatto la spesa non sarebbe successo niente...-
Sonny le strinse la mano - Ehy. Va tutto bene. Non è successo nulla di grave.- 
Amanda lo fissò con gli occhi che sembravano due uova sode - Niente di grave? Stavi per morire!-
- Mi ha giocato a favore il calcolo delle probabilità però.- fece Carisi con un sorrisetto. 
Amanda ricambiò il sorriso - C'è qualcosa che può smorzarti l'entusiasmo in maniera permanente?- 
In quel momento entrarono in stanza i signori Carisi, entrambi molto agitati ma allo stesso tempo con l'espressione di chi si era tolto un gran peso dal cuore.
- Sonny.... tesoro...- fece sua madre avvicinandosi al letto accarezzandogli la fronte, con le lacrime agli occhi - ma che hai fatto? Volevi andartene prima di me?- 
- No, volevo fare la spesa.- fece Sonny con un sorriso, cercando di tirarsi su - Ah...- 
- Abbi riguardo.- fece Amanda obbligandolo a stendersi nuovamente - Rischi che la ferita si riapra.-
- La tua collega ha ragione, figliolo.- fece il signor Carisi con un tono insolitamente dolce - cerca di stare tranquillo, almeno per un po'.- 
- Ok, sergente Hartman...- fece Sonny con un sorriso, mentre la madre gli sistemava le coperte, come era solito fare quando era piccolo e costretto a casa da un raffreddore particolarmente aggressivo o dall'influenza. 
- Povero amore mio, guarda come ti ha ridotto quel disgraziato...- fece la signora prendendo posto vicino al figlio - ma quand'è che ti metti a lavorare come avvocato .... e lasci una volta per tutte la polizia.-
- Come?- fece Sonny guardandola sorpreso. 
- Tesoro... lo sai che siamo molto fieri di te, dell'uomo che sei diventato....- fece la donna prendendo la mano del figlio con quella a cui portava l'anello per dire il rosario - ma ti prego... niente più notti a pregare perchè torni a casa vivo... niente più preoccupazioni.- 
- Papà, mamma, sono molto stanco...- fece Sonny adagiandosi sul letto - possiamo riparlarne in un altro momento?- 
- Certo amore, certo....- fece la signora - Scusami... stai tranquillo e riposati.... vado a prendere qualcosa per la notte e torno da te.- 
- Sto io con lui finchè non tornate...- fece Amanda, guadagnandosi un sorriso dalla madre di Sonny ed un'occhiata indecifrabile da parte del signor Carisi. 
Sonny sorrise verso Amanda - Vedi con chi ho a che fare?-
- Almeno si preoccupano di te.- fece Amanda - Non è una cosa da poco... adesso cerca di riposare un po'. Ne hai bisogno.-
Sonny sorrise, e nel giro di pochi minuti Morfeo lo stava già cullando tra le sue braccia mentre Amanda gli carezzava i capelli. 
'' Dormi amore...''- pensò la poliziotta stringendogli forte la mano come se avesse paura che qualcuno glielo portasse via da un momento all'altro. 
...
...
...
Una settimana dopo, Amanda era nell'appartamento di Sonny, intenta a rimettere in ordine la cucina in cui aveva tentato di cucinare qualcosa per poi ordinare qualcosa a domicilio. Sonny era stato dimesso dopo una settimana da che si era svegliato, dopo che i medici avevano stabilito che per il poliziotto non vi erano rischi o complicazioni post operatorie, o comunque niente che non si potesse risolvere con dei controlli a distanza, raccomandandogli però il riposo assoluto e di dedicarsi al lavoro d'ufficio prima di rimettersi a correre dietro ai criminali o di finire in altre situazioni ad alto rischio. 
La madre del poliziotto si era offerta di stabilirsi a casa del figlio, dato il non voler sapere del poliziotto di tornare a Staten Island, per prendersi cura di lui, ma Amanda insistette per essere lei ad assisterlo e provvedere ad ogni esigenza che potesse avere. La signora Carisi fu ben felice allora di limitare la sua presenza, sorridendo e sperando in cuor suo che fosse il preludio del momento nel quale  '' l'ometto di casa''  avrebbe portato a casa una ragazza con la quale aveva intenzioni serie.
Non che Carisi avesse chissà quali esigenze da far esaudire. Passava quasi tutto il tempo in poltrona per svolgere il lavoro d'ufficio arretrato o per fare ricerche relativo a qualche caso di cui si stava occupando l'unità o per Barba, riposava qualche ora e poi si sforzava di mandar giù quello che Amanda metteva insieme ai fornelli.
Stava appunto cercando di far sparire le prove della dissacrazione della ricetta delle lasagne, quando si vide arrivare Carisi alle spalle. 
- Sonny, che fai qui...?- 
- Volevo un bicchiere d'acqua...- fece il poliziotto. 
- Perchè non mi hai chiamato?-
Sonny sorrise - Mi hanno sparato, non sono malato terminale... posso cavarmela da solo davvero. Vai a casa. Hai una figlia che ha bisogno di te.- 
- E' a dormire a casa di un'amichetta. Mi ha pregato. Non ho saputo dirle di no.- fece la bionda versandogli l'acqua - E la dog-sitter aveva bisogno di un turno in più.... mi sa che non ti liberi di me.- nel dir così gli fece cenno di sedersi, per cambiargli la fasciatura.
Sonny sollevò piano la maglia del pigiama, scoprendo il fianco ferito ed incerottato, per permettere ad Amanda di rimuovere la vecchia fasciatura, pulire la ferita e bendarlo di nuovo.
Amanda prese un batuffolo imbevuto di acqua ossigenata ed iniziò a tamponargli la ferita con cautela - Dimmi se ti faccio male.-
Sonny annuì. La ferita era ancora fresca, ma non avvertiva il minimo dolore. Anzi, era quasi piacevole. Ormai ne era sicuro. Amanda Rollins era l'unica persona della sua vita che non gli avrebbe mai fatto del male, nemmeno se ci si fosse messa d'impegno. 
Ed era per lei che il suo cuore batteva. Aveva sempre battuto, fin dal suo primo giorno all'Unità Speciale, ed aveva continuato a battere anche se un idiota in preda al panico aveva cercato di strapparglielo via. 
Nei suoi ultimi momenti di coscienza aveva supplicato di poterla rivedere, almeno per un'ultima volta, e dirle quanto l'amava e che i momenti che passavano insieme erano i più felici della sua giornata... 
'' Se riesco a sopravvivere, giuro che le dico tutto...''- aveva pensato quando aveva realizzato cosa gli stava accadendo. 
Solo che non ci riusciva. Non riusciva a dirle quelle poche parole che avrebbero messo in chiaro il sentimento che provava per lei, aveva troppa paura. Paura di essere rifiutato, di sentirsi dire che per lei non sarebbe stato più di un amico, un fratello... era questo a fargli male. E a differenza della ferita, non vi erano anestetici che potevano aiutarlo a sopportare il dolore. 
Ci aveva provato. Arielle Henrickson. Erano stati insieme per qualche mese, e lui si sentiva davvero attratto da lei, si era sentito felice... poi avevano rotto, ma non perchè lei se l'era presa perchè lui l'aveva accusata a torto di averlo usato per avere informazioni... quello era stato solo un pretesto. Lei stava aspettando il momento giusto per lasciarlo da quando l'aveva chiamata '' Amanda'', mentre erano a letto insieme. 
E il bello era che di quella rottura, non gliene fregava niente, perchè la verità era che Arielle era stata un mdo per non pensare al dolore che lo lacerava nel non poter stare accanto come voleva alla donna che amava davvero. 
- Ecco.- fece Amanda sistemando la fasciatura - ho finito.- 
- Grazie...- fece Sonny con la voce che tremava.
- Ti fa ancora male?- fece Amanda.
- No, sto bene, davvero.-  fece Sonny perdendosi negli occhi della donna. 
Quello che la bella poliziotta fece dopo lo lasciò basito. Gli sfiorò le labbra con le proprie, con cautela, quasi temesse di fargli male. Per un attimo rimase immobile, temendo di svegliarsi da un bel sogno, ma poi iniziò a rispondere al bacio della bionda.
Un minuto dopo erano in camera da letto, abbracciati assieme, e l'uno aiutava l'altra a liberarsi dei vestiti che stavano diventando un fardello decisamente ingombrante.
- Il dottore ha detto che non mi devo sforzare.- fece Sonny con un sorriso.
- Vuoi che ci fermiamo?- 
- Oddio no.- fece Sonny ricominciando a baciarla con foga stringendola per i fianchi.
  
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