Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: Smeralda Elesar    01/11/2019    0 recensioni
L'Aether, la gemma della realtà, è stata ritrovata da una ragazza di Midgard dopo cinquemila anni di oblio, ed il suo ritrovamento porta al risveglio degli Elfi Oscuri.
Tra la Convergenza dei mondi che si approssima, il fatto che gli esseri umani non hanno abbastanza forza per resistere al potere di una gemma dell'infinito, e Malekith deciso a riappropriarsi di ciò che gli appartiene, l'unico modo per evitare il disastro potrebbe essere quello di patteggiare con il maestro di magia più abile dei nove regni.
Peccato che Loki sia anche l'essere meno incline a collaborare con Asgard di tutti i nove regni.
Insomma, i problemi sono appena iniziati per Thor, Odino, Asgard... e soprattutto per Darcy Lewis.
Perché è lei la custode dell'Aether, adesso.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Darcy Lewis, Loki, Malekith, Thor
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un mondo oscuro

6

Rún

*

Dopo aver mangiato si sentiva molto meglio.

In parte per il cibo in sé, in parte per la compagnia, ma il malumore era quasi passato e stava riuscendo a godersi la serata.

La prima giornata del ciclo era sempre infernale per lei, ed ovviamente quando era partita per Asgard in tutta fretta non aveva controllato se aveva in borsa almeno un antidolorifico. Cosa che non era, quando poi era andata a controllare.

E poi c'erano tutte quelle cose che Frigga aveva detto loro, sul ciclo femminile, sulle quattro fasi, sulle energie di ogni fase... era incredibile!

-Darcy? Tu credi a tutto quello che ci ha detto la regina a proposito delle mestruazioni?-

La sua assistente le rispose con la bocca piena del dolce al miele che stava ancora sbocconcellando.

-Certo, perché non dovrei? Fa molto più figo dire “Sono nei giorni della Strega, dunque sono una sciamana che viaggia tra i due mondi e vede i diversi piani dell'esistenza” piuttosto che “sono sclerata perché ho questo cazzo di ciclo!”-

Scoppiò a ridere.

Certo, per Darcy doveva essere stata una manna dal cielo (letteralmente) scoprire quelle cose.

-In effetti fa una figura migliore- concesse.

-Ed immagina quando torneremo sulla Terra e fonderemo il nostro culto di sacerdotesse che seguono il ciclo femminile! Sarà una figata pazzesca!-

Per un attimo Jane si immaginò Darcy vestita con qualche tunica e con monili vichinghi, e che officiava strane cerimonie a proposito delle fasi del ciclo.

E la cosa grave era che non doveva nemmeno fare troppo sforzo ad immaginarlo.

-Sarebbe una specie di setta new age di adoratrici del ciclo-

-Ed anche un ottimo posto per dei vampiri-

-Eh?-

-Jane... per favore... ti ricordo che hai tre lauree, non farmi spiegare certe battute-

Lentamente la comprensione illuminò il suo cervello, che però era fatto per ben altre cose che comprendere battutacce a doppio senso... poi il disgusto... poi una risata isterica che non riusciva a fermare in nessun modo.

**

“Sarebbe una buona idea uscire”

Il pensiero le era spuntato in mente senza motivo, ed ormai Frigg sapeva che più una cosa sembrava senza motivo più era interessante assecondarla. Stavolta non era un senso di minaccia, anzi il pericolo che aveva percepito solo il giorno prima si era quasi acquietato.

-Vieni, Thor, usciamo in terrazza. È una bella serata-

***

-Jane, ti va di uscire un po'? È tutto il giorno che sei chiusa qui dentro-

-In effetti non sarebbe male come idea. Va bene, fammi mettere le scarpe ed usciamo-

Oltre alle scarpe presero anche i mantelli, perché l'aria della notte di Asgard era fresca.

Accanto a lei Darcy canticchiava qualcosa che poteva essere tra le tracce della sua “epica colonna sonora”.

****

-Jane! Non mi aspettvo di trovarti qui fuori!-

Il modo in cui il viso di Thor si era illuminato quando l'aveva vista le aveva fatto un effetto strano.

-Sì, abbiamo deciso di uscire a prendere un po' d'aria-

-Sono contento che lo abbiate fatto-

Forse davvero non c'era nessun motivo di preoccuparsi. Forse avrebbe potuto dirgli che le servivano un paio di giorni perché aveva il ciclo.

Si avvicinò a lui ed a Frigga, e colse un sorriso di incoraggiamento della regina.

Frigga era davvero una gran donna, pensò Jane.

-Thor. Vuoi... accompagnarmi?-

-Certo-

Lui le offrì il braccio e lei vi si appoggiò.

Scambiò una veloce occhiata con Darcy che le fece segno di ok con entrambi i pollici alzati.

Ok, no... era meglio appartarsi.

Alle loro spalle, prima di essersi allontanati abbastanza, sentì Darcy che chiedeva a Frigg di spiegarle di nuovo la questione delle fasi delle energie. O delle energie delle fasi.

****

Asgard vista dall'alto era una meraviglia.

Loki la accarezzava con lo sguardo da dietro la vetrata della finestra della sua stanza.

All'interno aveva tenuto solo una lanterna accesa, e, se si sforzava di mettere a fuoco, il vetro della finestra faceva da specchio e gli rimandava la sua immagine invece che quella dell'esterno.

Le rughe sul viso corrucciato, i capelli più lunghi, il viso che si era fatto più scavato, l'abitudine che aveva preso non ricordava più quando di stare con le mani intrecciate dietro la schiena. Loki si vedeva cambiato.

“Per fortuna tra di noi non c'è bisogno di formalità. Preferirei morire di fame piuttosto che sedere alla stessa tavola con Thor”

“Potrei farti compagnia io”

“Un'altra volta, magari”

Loki stava ancora pensando al suo colloquio con Frigg di quella sera, ed era ancora convinto che decidere di restare da solo fosse stava la scelta migliore.

Il cibo era buono, il vino anche, e l'ancella che glieli aveva portati era graziosa. Per il momento si sarebbe accontentato.

Per il momento quello che gli occupava la mente era altro: l'Aether, possibili scappatoie al suo giuramento, cosa fare quando ne sarebbe stato sciolto...

Ogni tanto la parola Svartálfar gli attraversava la mente, ma adesso che era fuori dalla cella era ben deciso a non farsela pesare come una minaccia.

E poi c'era la questione del bracciale intrecciato di rune.

Loki lo sollevò per scrutarlo alla luce della lampada.

Era pesante, di bronzo lucidato, e le rune incise formavano un intrico impossibile da sciogliere.

Odino gli aveva detto di non provare a liberarsene, ma si era rifiutato di dirgli quali avrebbero potuto essere le conseguenze.

Era stato un bluff?

O ci sarebbero davvero state conseguenze spiacevoli?

Quale sarebbe stata la cosa peggiore che avrebbe potuto succedergli? Odino non avrebbe davvero mutilato o ferito gravemente il suo migliore alleato solo per una ripicca, giusto?

Giusto?

*****

-Mia madre ti ha detto la verità: per noi uomini di Asgard il ciclo femminile è un dato di fatto. Sappiamo che è un potere che è solo delle donne e non ci intromettiamo-

-Non vi mette in imbarazzo?-

-Solo perché in certi giorni le nostre donne sono più irritabili e più forti, e rischiano di batterci a duello. Quello sì che è imbarazzante-

-Io non potrei mai batterti a duello- obbiettò Jane.

-Tiri certi schiaffi che con un po' di allenamento potrebbero mettermi in seria difficoltà-

Jane rise al ricordo di lei che schiaffeggiava Thor quando erano a Londra.

Era finita per appoggiarsi a lui, e Thor le aveva messo un braccio attorno alle spalle.

-Sono contenta di essere qui con te-

-Anche io lo sono. Quando tutto questo sarà finito vorrei parlare di noi, lo sai? Di cosa fare nel futuro-

Ah. Quella sì che era una discussione interesante.

-Sei stato lontano così tanto tempo che credevo mi vessi dimenticato- confessò lei piano, stretta nel suo abbraccio.

Thor la strinse più forte e la fece girare per guardarla negli occhi.

-No, Jane, questo mai! In questi mesii che siamo stati lontani io non ho mai smesso di pensare a te, e sapevo che anche tu mi stavi cercando. So di averti fatto soffrire. Mi dispiace, Jane-

******

Che cosa avrebbe potuto essere? Non una punizione fisica grave, perché Odino non poteva permettersi di fargli del male al momento, e quindi perché preoccuparsene?

Il bracciale gemello era stretto al polso di Thor, e allora? Non era mai stato un problema liberarsi di Thor.

Loki decise che lo avrebbe fatto: avrebbe provato ad aprire il bracciale con il suo seidr anche solo per il gusto di ribadire a Padretutto che lui non era una cane che poteva tenere al guinzaglio.

Si concentrò, fece scorrere le dita lungo le rune intrecciate, e poi, dove aveva individuato una leggerissima discontinuità tra Ehiwaz ed Isa, tentò di scardinare l'incantesimo.

*******

-È stato difficile, una volta ricostruito il ponte dell'arcobaleno, resistere alla tentazione di raggiungerti, ma alla fine il Wyrd ha voluto lo stesso che ci incontrassimo ancora-

Ok, forse Jane avrebbe dovuto usare una delle sue tre lauree per capire come resistere al fascino degli occhi di Thor innamorato di lei.

O forse no, dato che le piaceva sentirsi dire quelle cose, da quel dio, con quella voce.

Tranne che...

-Thor? È una cosa normale?-

-Cosa?-

Jane indicò il suo polso destro, dove uno strano bracciale aveva iniziato a brillare di simboli di rune incise.

Thor sgranò gli occhi. Dunque non era normale.

-Oh, no... Loki! oh, n...-

Non riuscì a finire la frase, perché all'improvviso Thor sparì nel nulla, lasciandola sola, al buio, e molto, molto delusa.

********

Thor non capiva.

Era stretto a Jane, stavano discutendo di progetti per il futuro, ed all'improvviso si era sentito risucchiare nel vuoto come quando viaggiava con Bifrost, e poi lo schianto di metallo contro metallo ed il suo braccio destro bloccato come se fosse legato a qualcosa.

Dovette stringere gli occhi nella penombra per rendersi conto che il “qualcosa” era il braccio sinistro di Loki, attaccato allo stesso Loki, che non sapeva se essere sconvolto oppure furioso.

La sua prima reazione fu dare uno strattone ma i bracciali rimasero incollati e Loki, preso alla sprovvista, rischiò finire a terra.

Non ci fu bisogno che Loki aprisse bocca perchè Thor capisse che, potendo, lo avrebbe incenerito.

Poi fu il suo turno di provare, e stavolta Thor tenne il braccio fermo.

Niente. Per quanto Loki tirasse e si sforzasse anche a costo di slogarsi il polso, restavano attaccati.

Si guardarono negli occhi solo un istante, tempo di leggere ognuno la consapevolezza dell'altro, prima di cominciare ad urlarsi contro.

-Loki! Che ti è saltato in mente?! Hai rovinato tutto!-

-Chissene frega di cosa ti ho rovinato! Se avessi saputo che mi sarei trovato incollato a te non ci avrei provato!-

-Ah, quindi hai provato a liberarti del sigillo? Padre ti aveva detto di non farlo!-

-E tu sai tutto sull'obbedienza ad Odino, non è vero? E comunque non è mio padre-

-Sta zitto e pensa a come liberarci!-

-Perché sono sempre io quello che deve pensare per tutti e due?-

-Loki, o fai subito qualcosa per risolvere questo guaio oppure me ne fregherò della legge del non colpire un avversario disarmato!-

-Ma cosa credi, che io mi diverta ad essere così appiccicato a te? Questa non è nemmeno una punizione, è uno scherzo infame! E non posso fare nulla contro queste rune-

-Vuoi dire che non puoi staccarci?-

-No che non posso! Lo avrei già fatto!-

-E allora...-

La soluzione era una sola a quel punto: o amputare una mano a Loki oppure...

-MADREEEE!!!!-

********

-Sono stata a colloquio con vostro padre. Dice che lui ha tracciato quelle rune e lui solo ha il potere di scioglierle, dunque dovrete aspettare la sua presenza. Ed ha aggiunto che al momento è molto impegnato-

Loki imprecò tra i denti.

Thor imprecò a voce alta e ricevette subito un'ammonizione da Frigg.

-Ha avuto almeno la grazia di dire per quanto tempo sarà impegnato?- chiese Loki, curandosi di mettere più veleno possibile in ogni parola.

-Non lo ha specificato, comunque fossi in voi non mi aspetterei la sua presenza prima di domani mattina. Mettetevi pure a dormire. Buonanotte-

Thor sperò di esserselo solo immaginato, tuttavia gli era sembrato di sentire una traccia di divertimento nella voce di sua madre.

-Ah, Thor... non preoccuparti: ho provveduto io a scusare il tuo... ehm... comportamento presso le nostre ospiti-

Frigga li lasciò, ed a loro non rimase altro da fare se non restare avviliti ed incollati, seduti uno accanto all'altro sul divano del salottino delle stanze di Loki.

Le lampade alle pareti illuminavano di una luce ambrata che però non era confortevole, anzi in quel momento li infastidiva.

-Non posso credere che abbia fatto una cosa simile!- ringhiò Loki.

-Non posso credere che Padre abbia messo di mezzo me. Avrebbe potuto fare in modo che il bracciale ti fulminasse se tu avessi cercato di togliertelo-

-Oh, ti ringrazio per il pensiero! Purtroppo io sono ancora di qualche utilità qui ad Asgard-

-Purtroppo davvero-

-Cos'è'? Ti rode che io solo abbia certe capacità e che Odino sia arrivato a sospendere la mia pena pur di avere il mio aiuto? Per te non lo ha fatto, quando eri in esilio su Midgard-

-Come avrebbe potuto, dato che tu lo avevi fatto sprofondare nel Sonno? Sei paranoico, fratello-

-Non sono paranoico! E non sono nemmeno tuo fratello-

-Sì, sì, come vuoi... adesso voglio dormire almeno qualche ora-

Thor si alzò, convinto di poter raggiungere il letto e di poterci sprofondare fino all'alba, ma quando provò a fare il primo passo si trovò bloccato.

Suo fratello era ancora seduto, e poiché il suo braccio era ancora attaccato...

-Loki, smettila di fare i tuoi stupidi scherzi-

-Non è uno scherzo. Se vuoi andare a nanna fai pure, ma io non ho intenzione di seguirti. Non sono un dei tuoi cani, Thor!-

-Bada a te, Loki!-

-Altrimenti? Non puoi infierire su un avversario disarmato e non puoi nemmeno danneggiare il migliore alleato di tuo padre-

Una soddisfazione malsana scintillava nelle iridi di Loki, e tanto bastò a Thor per farlo infuriare.

-Sei uno stupido!-

-Di tante cose che potevi dirmi hai scelto proprio la più banale e la meno esatta-

Thor provò a fare un bel respiro per calmarsi, e gli riuscì abbastanza bene.

-Ascolta, vorrei solo dormire qualche ora. Ti ricordo che abbiamo problemi più importanti da affrontare-

-Non nell'immediato. Potrei continuare questo giochetto fino all'alba di domani, lo sai?-

-Ed io potrei staccarti quella lingua biforcuta una volta per tutte!-

Loki si alzò di scatto per litigare alla sua stessa altezza.

-Provaci! Davvero, provaci! E poi spiega a tuo padre che ti sei fatto provocare come un ragazzino stupido-

C'erano limiti che Loki non doveva sorpassare, ed invece si metteva sempre d'impegno per fargli perdere il controllo.

Senza pensare Thor lo aveva afferrato di nuovo dal collo.

-Adesso basta!-

-Smettetela tutti e due-

Si voltarono entrambi. O meglio, Thor si voltò, mentre Loki dovette accontantarsi di ruotare il collo quel tanto che gli permetteva la stretta del fratello.

Se la regina aveva deciso di intervenire di persona voleva dire che avevano davvero esagerato.

-Thor, adesso lascialo andare. E tu, Loki, ricordati che non sei più un bambino e che certi atteggiamenti dovresti averli superati da un pezzo-

La stretta di Thor si allentò lentamente e molto di malavoglia.

Frigg li osservò ancora qualche momento prima di annuire convinta.

-Così va meglio. Il vostro comportamento non è stato degno dell'educazione che avete ricevuto. Adesso, se volete scusarmi, vorrei tornare a riposare-

L'immagine di Frigg sparì poco a poco, e lasciò i due colpevoli in silenzio ed a testa bassa.

Essere rimproverati in quel modo era stato ancora più umiliante che essere incatenati assieme.

-Madre ha ragione. Sono atteggiamenti che dovremmo aver superato tutti e due- disse Thor a voce bassa.

Accanto a lui Loki non rispose subito, ma teneva le labbra serrate come per non lasciar uscire qualcosa.

-Ammetto di aver esagerato- disse alla fine. Non erano delle scuse ma comunque meglio di niente.

-Scusami, Loki. Se non vuoi dormire posso aspettarti. Avrei dovuto chiedertelo-

Di nuovo quelle labbra strette e gli occhi chiari di Loki che lo evitavano.

-No. Andiamo. Domani abbiamo del lavoro da fare-

Appiccicati in quel modo sembravano i bambini di una volta, che si tenevano per mano, ma la realtà era ben diversa.

Arrivati in camera da letto avrebbe potuto essere comico il modo in cui ci dovettero salire, ovviamente senza potersi spogliare perché non sarebbero riusciti a sfilare quella manica.

Thor stava pensando di dire qualcosa, ma Loki spense in fretta la lampada accanto al letto e gli diede le spalle. Il braccio che non poteva muovere gli doveva stare scomodissimo.

Ritenne più saggio allora restare in silenzio, e spense anche lui la sua lampada sporgendo appena il braccio e stando attento a non dare troppo fastidio a Loki.

Per dormire anche lui avrebbe voluto girarsi e dargli le spalle, ma se lo avesse fatto entrambi si sarebbero slogati qualcosa; preferì non creare altro disagio e rimase disteso con il braccio libero dietro la testa e l'altro più vicino possibile a Loki per non farlo svegliare troppo anchilosato il mattino dopo.

*********

Quella era una delle storie più assurde ch Jane avesse mai sentito.

Frigg l'aveva accompagnata di persona nella sua stanza dopo che lei era tornata da loro in lacrime, e le aveva assicurato che doveva esserci una spiegazione più che ragionevole per quanto successo.

Solo che quella non le sembrava una spiegazione ragionevole!

Thor e Loki erano incatenati assieme? Appiccicati perché Thor era il custode di Loki finché non fosse finita la minaccia degli elfi oscuri e Loki non fosse tornato in cella? Eh, no... non era ragionevole per niente!

Però era parecchio divertente.

**********

Svartálfar!

Madre!

Loki si svegliò perché stava soffocando.

Aveva in gola un rantolo che non riusciva ad emettere tanto era inchiodato dal terrore.

Era bagnato di sudore freddo, ed i capelli gli si erano incollati alla fronte e sul collo.

Il cuore martellava furioso nel petto, tentando di sfuggire a quella parola terribile.

Svartálfar!

Svartálfar!

Svartálfar!

Tentò di portarsi le mani al viso, ma il suo braccio sinistro rimase bloccato da qualcosa.

Ah, già. Thor. Ed il bracciale di Rune.

Era ancora talmente annichilito dal terrore che non ebbe nemmeno la forza di arrabbiarsi per quello.

Perchè la visione non cambiava? Non aveva forse messo da parte il suo orgoglio pur di salvarla? Non aveva deciso di mettere da parte il rancore verso Odino e di usare tutto il sapere in suo possesso pur di cambiare il destino che aveva visto in Sogno?

Ed allora... perché?

Se non fosse stato incatenato a Thor si sarebbe alzato per camminare e sfogare la tensione con il movimento, ma poiché non voleva rischiare nemmeno di svegliarlo e di farsi chiedere “che succede?” era costretto a restare immobile.

Lo irritava, ma era meglio che dover dare spiegazioni a Thor.

Loki si chiese se ancora una volta non avesse fatto l'errore di essere presuntuoso, e se tutta la sua abilità con il Seidr non sarebbe stata inutile. O se, peggio, come in tanti racconti che aveva letto “ci si imbatte nel proprio destino proprio sulla strada presa per evitarlo”.

No! Si rifiutava di accettarlo!

La partita era ancora tutta da giocare, e lui non avrebbe perso senza prima aver dato fondo ad ogni astuzia lecita o illecita in suo possesso.

***********

Fu svegliato dalla consapevolezza che c'era una presenza che si avvicinava.

Scattò a sedere con gli occhi sbarrati, ancora carico di adrenalina dopo la visione della notte, ma l'intruso non era né un elfo oscuro né nessun altro nemico di Asgard.

Piuttosto stavano bussando alla porta, e lui rispose “Entrate” senza quasi pensare.

Il suo strattone aveva svegliato Thor, che però si mise a sedere con calma, sfregandosi il viso stropicciato dal sonno.

-Che succede?-
-Credo che tra poco saremo liberi. Avanti, alzati: non voglio farmi trovare così-

Thor borbottò qualcosa di incomprensibile ma alla fine riuscirono ad alzarsi ed a farsi trovare da Padretutto già svegli e pronti.

Il re di Asgard li scrutava come alla ricerca di qualcosa.

-Spero che vi sia servito da lezione-

Loki dovette fare un grosso, grossissimo sforzo, per non dire tutto quello che pensava.

-Alla buon ora. È stata una stupida ripicca farci questo scherzo-

-Forse, ma è stato molto istruttivo. Sapevo che non avresti resistito alla tentazione di sfidarmi-

-E questo ti fa sentire meglio? Ti dà l'illusione di riuscire a prevedere le mie mosse e tenermi sotto il tuo controllo?-

Odino non potè rispondere perché Thor si mise di mezzo, anche lui arrabbiato, offeso ed umiliato.

-Ed io? Perché coinvolgere anche me?-

-Non ti avevo forse detto che la questione della tua disobbedienza sarebbe stata trattata a parte? Considerala trattata-

Accanto a lui Thor stava per rispondere male, ma Loki sapeva che il loro unico obbiettivo avrebbe dovuto essere tornare liberi prima possibile, quindi gli diede un calcio nelle caviglie per farlo tacere.

Forse Odino lo aveva visto, ma nemmeno gli importava più di tanto.

Con un gesto della mano il Padre degli dei fece segno di allungare le braccia.

Non fece altro che toccare entrambi i bracciali, e subito le rune risposero al suo tocco emetendo un bagliore dorato; quella era l'ennesima conferma di ciò che si mormorava già da tempo: Odino conosceva le rune meglio di quanto lasciasse vedere.

I bracciali si separarono all'istante, e loro furono di nuovo liberi.

Si scambiarono appena uno sguardo rapido e rancoroso, prima di riportare la loro attenzione su Odino.

-E adesso mettetevi al lavoro. C'è una gemma dell'inifinito di cui occuparsi-

************

-Voglio accesso alla bilioteca- Mise subito in chiaro Loki -A tutti i testi della biblioteca-

-Non vuoi vedere di nuovo la ragazza?- gli chiese Frigg. Gli altri seidmadr, anche i più anziani ed esperti, non aprivano bocca ed anzi lo guardavano il meno possibile.

-Non mi serve vederla, per adesso, ma voglio... vorrei... sapere di ogni cambiamento, se ce ne saranno-

-Va bene, hai accesso alla biblioteca. Vuoi che ti siano portati i testi o preferisci andare tu-

-Ci andrò io, e ci andrò subito per cominciare le ricerche. Ti ringrazio, mia signora-

Loki si inchinò per congedarsi e sparì prima possibile.

Frigg avrebbe voluto parlare con lui, avrebbe voluto sapere cosa c'era sotto quella facciata così rigida, fredda, formale, ma sapeva che non era il caso di forzare i tempi: quando e se Loki avesse voluto parlare, lo avrebbe fatto lui.

Ed intanto la tela del Wyrd delineava il suo intreccio.

************

La biblioteca era un posto che gli era mancato.

Risvegliava in lui ricordi meno amari che il resto del palazzo, e Loki vi si rifugiò con un senso di sollievo.

Attorno a lui c'erano scaffali alti fino al soffitto, carichi di tutta la storia di Asgard. Erano libri di incantesimi impregnati essi stessi di magia, e libri incomprensibili per chi non avesse saputo interpretare i significati più nascosti delle rune.

Quell'ala del palazzo non aveva che finestre molto alte ma sottilissime, poco più che feritoie, larghe una spanna per impedire qualsiasi accesso dall'esterno.

Odino aveva compreso che la conoscenza è un bene, una risorsa, persino un'arma, e dunque la custodiva gelosamente come i tesori d'oro e d'argento.

Pochi avevano avuto accesso a quei testi, e Loki era uno di quei pochi. Non sempre con il permesso di Odino, ovviamente.

Dopo il sospiro iniziale Loki si sforzò di riprendere il suo portamento consueto: era lì non per nascondersi come un codardo o per frignare, ma per trovare un modo di separare l'Æther dal corpo ospite.

Che spreco di tempo! Per quanto lo riguardava la lama di un pugnale sarebbe andata benissimo!

Ma finché nessun altro la pensava come lui avrebbe dovuto adattarsi.

Si diresse a colpo sicuro verso i testi che comprendevano le trasformazioni a livello subatomico.

************

-Le riparazioni sono tutte complete. Le ultime prove e poi potremo partire-

Algrim non si allontanò dopo averglielo riferito.

Aspettava che lui lo congedasse, ma Malekith scoprì che non voleva che si allontanasse.

-Sei un aiuto prezioso, Algrim il Forte. Sei ciò che serve a guidare questo popolo di nuovo alla sua grandezza-

-Sarai tu a riportare gli Svartálfar alla grandezza, non io. La tua conoscenza delle arti magiche è superiore alla forza-

-Ogni regno ha bisogno della forza. Ne hanno bisogno i soldati per avere un modello da seguire, e ne ha bisogno la magia, perché da sola la magia è spirito inconsistente. La magia rischia di far smarrire la realtà. Abbiamo bisogno della tua forza, Algrim-

-Sono onorato che tu la pensi così- Algrim rimase in silenzio, e Malekith ne fu insipiegabilmente infastidito. Gli sembrava un reazione troppo fredda, e sentiva che Algrim era molto di più.

-Io sono un guerriero. So molto poco sulla magia, se non gli elementi di base che si imparano da piccoli. Temo di essere un disonore per la nostra razza, a dire la verità, dato che ho difficoltà ad eseguire incantesimi che bambini riescono a padroneggiare ad occhi chiusi. Per questo... per questo ammiro tanto il tuo potere. Tu vedi, senti ed agisci su livelli che io non posso nemmeno immaginare-

Malekith non riusciva a crederci. Sapeva che Algrim era leale, che non nutriva ambizioni che minacciavano il suo potere, ma non aveva mai sospettato che dietro la sua lealtà ci fosse vera ammirazione per lui.

Per la prima volta nella sua lunga vita non sapeva come comportarsi, perché era tirato da forze che non conosceva e non riusciva a comprendere.

-La magia è il regno dello spirito, e lo spirito può perdersi-

Guardò un attimo in basso, verso la voragine che era l'interno dell'astronave, appena rischiarata dalle emissioni di energia di pochi strumenti.

E se lo avesse fatto? Avrebbe potuto?

-Io ho bisogno della tua forza al mio fianco. Sappi che ti considero azém-

Algrim spalancò gli occhi.

Azèm! Voleva dire “mio pari”, “colui a cui concedo completa fiducia”.

Algrim si inginocchiò davanti a lui prima che Malekith potesse fermarlo e gli strinse le mani.

-Ti ringrazio. Sarò degno di questo onore-

Era a testa bassa e Malekith non poteva più vedere il suo viso, ma nel buio sentiva che Algrim lo stringeva in un modo completamente diverso dal solito.

**************

Loki si sfregò gli occhi stanchi.

Le rune richiedevano molta concentrazione per decifrarne tutti i livelli di significato, e lui aveva passato molto tempo senza leggerle davvero.

Tuttavia le sue richerche, anche se faticose, erano state utili, e di questo era abbastanza soddisfatto.

Decise di fare una pausa per non abusare delle sue forze, ed anche perché gli sembrava corretto tornare negli appartamenti di sua madre all'ora di pranzo anche se avrebbe mangiato da solo.

Era quasi arrivato all'uscita della biblioteca quando sentì altri passi che entravano.

“Oh, no! Ci mancava solo questa!”

Lo irritava avere a che fare con Padretutto, ed era sicuro che fosse venuto a cercarlo apposta; per un breve attimo pensò di nascondersi con un'illusione e di svicolare in fretta, ma non appena lo ebbe pensato tutto il suo essere si era rivoltato: lui era un principe, non sarebbe fuggito come un ratto!

-Loki. Mi hanno detto che avrei potuto trovarti qui-

-Sì. Ci sono testi che ho voluto consultare-

-Ti ho cercato per un altro motivo-

-Davvero?-

Avrebbe preferito che lo avesse cercato per controllarlo.

-Sì. Volevo dirti che ho dovuto farlo-

-A cosa ti riferisci, esattamente?-

-Imprigionarti. Rinchiuderti in un posto abbastanza profondo e sorvegliato da rendere il venirti a prendere uno spreco di energie-

Ecco, Loki aveva ragione a pensare che sarebbe stato meglio essere cercato per essere controllato.

Non era preparato per una cosa del genere, e non sapeva trovare altra reazione che il fastidio.

-E dunque? Ti aspetti la mia gratitudine per questo?-

-Sarei uno sciocco. Volevo solo dirtelo ora che posso guardarti in faccia. Puoi tornare alle tue ricerche-

Odino se ne andò dalla biblioteca e lo lasciò solo.

Era successo tutto troppo in fretta. Era per quello che Loki non aveva trovato risposte caustiche a quella patetica ostentazione di generosità interessata.

Solo per quello.

***************

-Che palle!- imprecò Darcy per l'ennesima volta.

I signori in tunica bianca si voltarono sorpresi dal rumore improvviso, ma poi tornarono ad ignorarla. Darcy aveva l'impressione di essere per loro niente di più che una cavia per un bizzarro esperimento scientifico; l'unico migglioramento rispetto a Loki era che nessuno di loro l'aveva chiamata “corpo ospite”.

Era distesa sul solito tavolo di metallo, simile a quello che tante volte aveva visto nelle serie crime come tavolo da autopsie, e sopra di lei galleggiava ancora l'immagine del suo corpo in 3D composta da glitter rosso rame; c'erano zone in cui il colore era più chiaro, vicino all'oro, e zone in cui era quasi bronzo.

Le piaceva la sua copia fatta con i glitter, ma loro avrebbero anche potuto spiegarle cosa stavano facendo.

-Salute, maestri. Ci sono novità?-

Ah, almeno era arrivata Frigg! La regina era la migliore in quel posto!

-Mia regina, non c'è molto da dire. La fusione a livello subatomico procede lentamente, come voi potete vedere, ma procede. Non possiamo fermarla, e più passa il tempo più sarà difficile rimuovere la gemma-

-Capisco-

Frigg rimase a testa bassa a riflettere.

I loro sguardi si incrociarono per caso, ed allora a Darcy non piacque per niente quello che vide: le sembrò che Frigg fosse dispiaciuta, anzi che la guardasse come i condannati a morte.

-Vi prego, signori, lasciateci per il momento-

I maestri di imagia obbedirono e presto nella stanza rimasero solo Darcy e Frigg.

-Sono spacciata, non è vero?-

-No, cara non sei spacciata. Ci sono altre strade che si possono provare. E poi abbiamo Loki adesso. Con il suo aiuto potremo risolvere questo problema-

-Non è giusto!-

-Oh, tesoro, non devi preoccuparti. Troveremo il modo di liberarti da questo peso, vedrai-

-Non è questo-

-Ed allora cosa?-

-Mi secca il fatto che potrei avere i super poteri anche se solo per poco tempo, e non li posso usare! Che noia! Io credevo che almeno... non lo so... almeno un'onda energetica avrei potuto farla. Oppure la telecinesi come Carrie. Quello sì che sarebbe stato figo. E invece... niente! Non posso nemmeno caricarmi la batteria dell'IPod senza svenire!-

Frigg sospirò. Era incredibilmnte simile ad una madre terrestre, in certi atteggiamenti.

-Darcy, ascoltami. Ognuno di noi ha un talento. Un superpotere, se vogliamo chiamarlo così. Anche senza l'Aether, tu saresti una persona speciale-

-Bella storia. In questo modo siamo tutti persone speciali!-

-Esatto. Ciò che ci rende speciali è che siamo uno diverso dall'altro. Non hai bisogno la gemma dell'infinito per avere i superpoteri. E adesso che ne dici di andare a pranzo?-

****************

Stava piluccando dal piatto di malavoglia e senza sentire il gusto del cibo. Era più quello che spostava con la forchetta che quello che effettivamente metteva in bocca. E per fortuna non c'era sua madre a testimoniare!

Il problema era che era stato uno stupido. Ci aveva sperato davvero! Era stato stupido, infantile, debole.

Quando Odino gli aveva detto di averlo rinchiuso per tenerlo al sicuro da Thanos, Loki aveva davvero creduto per un momento che lo avesse fatto perché in fondo gli interessava che mostriciattolo raccattato a Jotunheim mille anni prima non finisse squartato dal Titano Folle.

Ma la logica gli diceva che era assai più probabile che Odino lo avesse rinchiuso perché non fosse più motivo di imbarazzo presso gli altri otto regni, e che adesso prendesse come scusa un presunto residuo di affetto per tentare di riconquistare la sua lealtà e di avere di nuovo le sue capacità al servizio di Asgard.

Gratis, stavolta, anzi come era sempre stato finché lui non si era stancato ed aveva rovinato il giorno della nomina di suo fratello.

Detestava Odino per essere ricorso ad un trucco così meschino, ma ancora di più detestava sé stesso che non era ancora riuscito a schiacciare quella parte di sé che desiderava essere “il figlio degno”.

________________________________________________________________________________________________________________________


Cantuccio dell'Autore


Come avete passato Halloween? Tutto bene? Vi sono avanzati scheletri nell'armadio?

Io sono tornata a postare dopo tantissimo tempo, dunque ringrazio per la pazienza tuti quelli che hanno aspettato quest nuovo capitolo.

Lle note sono queste:

-Forse adesso ho capito perché durante Dark World Jane tirava ceffoni a tutti: aveva il ciclo ma la Marvel non lo ha detto pubblicamente.

-La scena del bracciale di rune e di Thor e Loki appiccicati mi ha fatta rotolare dal ridere mentre la scrivevo. Non serve a nulla ai fini della trama, spero che vi abbia divertito quanto ha divertito me.

-Algrim è la più fedele fangirl di Malekith-sempai. Scusate, mi è uscito così.


Al prossimo capitolo.


Makoto



   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: Smeralda Elesar