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Autore: Elgas    02/11/2019    10 recensioni
[Secondo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover: personaggi tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1:
Nel dolore nacque la Luce, una Luce sporca, la luce di un cielo gravido di nuvole, ove una
pioggia nera batteva su una città in rovina. In mezzo a palazzi distrutti, avvertì l’odore della morte,
l’odore pungente del sangue. Nel crescente terrore lo vide; in agguato sulla cima di una parete,
un orrore né Heartless né Nobody; una carcassa animata, putrefatta.
Capitolo 2:
« [...] Luxu...mai e poi mai dovrai desiderare il Kingdom Hearts. Ancora poco e la Guerra dei
Keyblade scoppierà; ancora poco e tutte queste persone , nel bene e nel male, si ritroveranno
a bramarlo. Ma ai Fyrir non servono cuori avidi di potere, nell’Oltre si può far appello solo a se
stessi... e al proprio pastore. »
Capittolo 3:
Quando la felicità si rompe c’è sempre odore di sangue.
Capitolo 4:
Pensieri rivolti agli amici di sempre, agli amici nuovi e a quelli ritrovati, a Kairi, soprattutto a Kairi;
alla felicità, alla sua gioia nel vederlo tornare.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Axel, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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8. Shadows grow ever darker



Nell’immortalità il tempo finiva per mutare; se il suo scorrere veniva percepito come una linea
destinata a finire, per lui, per i Fyrir, il tempo assumeva le sembianze di una distesa nebbiosa.
Un’infinita foschia punteggiata da lumi immersi o levitanti sopra essa, là dove esisteva qualcosa,
qualcuno che valesse la pena ricordare. Quelli più distanti e opachi risalivano a un’epoca antica,
l’epoca del Mondo, il suo Mondo. Lumi a rivelare immagini effimere; l’infrangersi delle onde,
la brezza primaverile, alte montagne innevate... una casa. Della vasta terra, della moltitudine di
civiltà e razze, Askin non rammentava nulla; chi fossero stati lui, Kugo, Yoruichi , Kukaku o gli
altri, l’aveva dimenticato, perché ricordare avrebbe trascinato il senso di colpa, la follia, infine
la caduta. Pochi erano, in una vita infinita, i ricordi da conservare e se il giorno precedente si
stava affievolendo, fu il viso di Shura ad apparire nitido al risveglio e a rendere l’oggi un giorno
da custodire.
Nella penombra giunse lo stridio dei gabbiani, giunsero i pigri raggi del sole attraverso l’unica
finestra, delineando le curve di Shura e la schiena Kugo. Lei al centro, lui sul lato destro, immersi
in un sonno privo di sogni o incubi. Lentamente si alzò e, uscito dal bagno, si diresse verso le
cucine della Fenrirs. Nell’eternità certe abitudini persistevano; mangiare e dormire assieme,
rendere vivi momenti lontani, quando vita e luce regnavano nell’Hlíf prima della Seconda
Venuta dell’Oscurità. Ma il tempo era anche il presente; così… giunse il profumo di pancake
appena sfornati e Luxord, soprattutto Luxord, a rendere l’oggi più luminoso.
Parole leggere si susseguirono… ma ecco strisciare il resoconto di Shura, un veleno inciso nell’anima,
impossibile da cancellare.

- La priorità era recuperare le memorie di Lauriam, Elrena e Emdy. Due mesi a cercare l’uccellaccio da
quando fuggì dal Sotto! Due mesi a cercare anche solo una traccia! E indovinate?! Niente! Per quanto affine
all’Oscurità, Sephiroth non è in grado di occultarsi fino a questo punto… sono stati loro! Loro erano qui! -

Un’ombra calò, dissipata appena incrociò quegli occhi dorati, lieti nel vederlo gustare i pancake.
« Buonissimi! Sei migliorato, complimenti…! »
« Beh… cucinare non è diverso da una partita a scacchi. »
« Una partita a scacchi?. »
« Bisogna pianificare, trovare e disporre gli ingredienti, capire il giusto modo di amalgamarli,
eccetera eccetera. »
« Uhm… paragone degno di te. A proposito, ricordami di portali, gli scacchi. Nell’Oltre i viaggi
sono piuttosto lunghi e poi… ti devo una rivincita. »
« Lo farò… non scordarti Sagrada! », esclamò regolando il microonde, « Ho preparato altri
pancake, a Shura e Kugo piacciono? » (0)
Nel tangibile presente, rammentò quanto fosse fortunato a esser lì, con lui, dopo eventi
susseguitosi sopra il filo di una lama...
« Gradiranno fidati. Mettici tanto sciroppo d’acero. »
… di quanto una Luce potesse rivelarsi preziosa. Desiderò avvicinarsi, desiderò assaporarne
il tepore. Poi Luxord si girò, poggiando sul tavolo il vassoio colmo di pancake e succo di frutta.
« Sono tiepidi, vanno bene lo stesso? »
« Sì… sì. Meglio se li porto io, non vorrei Shura fosse nuda come al solito. »
« Ce-Certo… allora nel frattempo pulisco la cucina. »
« Torno tra poco Lux, così prepariamo il pranzo. Ci sono un po’ di bocche da sfamare là fuori. »
Com’era apparso, il desiderio svanì. Se fosse stato giusto o sbagliato non seppe dirlo. Di certo
le riminiscenze bastarono ad alleviare lo spettacolo successivo... una scena dal sapore tragico.
Un biglietto nero, il biglietto di un caduto, racchiuso nelle mani della donna. Kugo lo prese
dopo qualche attimo, appena la cenere della sigaretta cadde sporcando il materasso. Intorno
la luce si era macchiata di un buio invisibile.
« Del resto… porti sempre cattive notizie. »
Lo disse senza ritegno il Lupo, come se il pensiero a lungo covato avesse trovato modo di
concretizzarsi. Un lume balenò in Askin... rivide lei, le lacrime ad accompagnare un sussurro
spezzato;

- Mi dispiace… mi dispiace… -

Un tonfo ed ecco Shura bloccare il Lupo, nello sguardo qualcosa lampeggiò, simile a rassegnazione
o rabbia. Rimase sulla soglia mentre l’ultimo calore abbandonava le frittelle; ora come ora non
l’avrebbero percepito, là dove echi d’emozioni si erano tramutati in uragani.
« Ah… è vero… », mormorò Shura all’improvviso, « … parti bramando vendetta. Speravo che
il tempo trascorso qui potesse… invece eccoti inseguire il passato. »
« E tu? Perché ti saresti prodigata a guidare Sora e Cloud? Ti ricordano Rin e Yukio, credi nessuno
l’abbia notato? Ma ti conviene abbandonare questo patetico senso di colpa. Non sono le tue le
mani sporche di sangue... »
« Kugo io sto soltanto… »
« Tsk! Mi date il voltastomaco, sempre a dire cosa dovrei fare. Askin poi… lo nega e già lo vedo
sminuire la verità con una battuta del cazzo, eppure ogni volta la rivedere… la rivede negli occhi
di quell’uomo. »
Cosa accadde nei secondi successivi non riuscì a percepirlo. Un tocco deciso ed ecco Kugo, una
mano premuta sopra la sua spalla, una tensione serpeggiare nel corpo massiccio. Non ci fece caso,
concentrandosi sull’altra mano, sul biglietto tempestato di lettere e numeri, dove le cifre nella
parte inferiore mutavano a ritmo incessante.
« Non vedo il simbolo… chi richiede la lama di Gram? »
« … Ichigo. » (1)
« Capisco. C’era da aspettarselo, anzi mi sorprende abbia resistito così a lungo dopo aver... ricordato.
Adesso se non ti dispiace… »
Alle spalle, passi felpati grattarono il metallo. Il Lupo scomparve diretto a un luogo silenzioso,
luogo che sicuramente aveva già individuato pure nelle piccole Destiny Islands. Shura era rimasta
lì, rannicchiata contro la testiera, i ciuffi biondi a celarne gli occhi lucidi. Mangiarono in silenzio,
seduti vicino al bordo del letto. Nella calma, Askin attese che finisse, attese la domanda trascinata
dalla tempesta.
« Cosa farai? Cosa farai quando incontrerai l'Architetto? »
Finì i pancake. Un tepore sembrò avvolgere l’ultimo boccone.
« La vendetta non ha albergato nei miei pensieri, non come lui. Del resto il Fato gioca brutti
scherzi… queste battaglie vennero decise tempo fa; quando l’Hlìf cadde, quando giungesti qui
portandone il fardello ed Edward incise il loro nome nel cuore dei Confini… forse il Lupo ucciderà
un Ragno, io con un Corvo… ironico non trovi? »
« Ti prego…! Io… non potrei sopportare di perdere anche voi…! »
« Se dovessi cedere, ci sarà una Luce a riportarmi indietro. Confido… confido anche Kugo possa
trovare… una Luce più… tangibile. »
« Sì… sì, lo spero anch’io. »
« Ehi… non pensarci. Rin, Yukio, tutti quei ragazzi… trovarono una fine serena nell’Hlíf. Voleva
dirti questo, ma sai com’è quando si toccano certi argomenti e… ha ragione, ha ragione su tutto. »
Lei si mosse e in breve si ritrovarono sdraiati.
Nonostante il pianto, le emozioni risuonarono in un eco via via più fievole.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Dalla partenza di Fyrir e Prescelti verso le Destiny Islands, i giorni avevano assunto una dimensione
differente, impregnandosi di un’ammaliante déjà-vu. Forse era la quiete; forse il trovarsi in mezzo
a una conoscenza vasta e all’apparenza sconfinata… a riportarlo nella Biblioteca di Auropoli, a far
risuonare la voce del Maestro e più lontano quelle degli Apprendisti. La sensazione si affievoliva
quando Winry giungeva col pasto, sorridente e cordiale; una presenza leggiadra, solare, tanto da
portarlo più volte a scordarne la reale età. Le giornate trascorrevano immerse nella lettura; vi
era di tutto negli Archivi: libri conservati grazie a sigilli magici, files, oggetti da cui scaturivano
ologrammi, testi sapientemente tradotti sui temi più disparati; da Guida alla flora di Felucia, alla
Saga di Hrafnkell o al piccolo manuale Riparazione facile e veloce per la vostra Kupe. (3) Conoscenze
provenienti da Mondi Perduti, divorati dalla Vera Oscurità, Mondi di cui, come aveva spiegato
Winry, rimanevano soltanto gusci vuoti.

- La nostra Casa si trova lontano…e tutto quel che vedi è il riflesso del Vero Archivio. Non ricordo il motivo
per cui iniziammo a conservarli… forse per rispetto e memoria, forse... forse perché dei nostri Mondi non rimane
nulla tranne frammenti del Cuore racchiusi in noi… già... noi stessi siamo il Cuore... -

Ogni volta che lo sguardo scivolava di riga in riga, la mente viaggiava immergendosi dentro
paesaggi incantati, animati da creature misteriose, dove personaggi un tempo reali o immaginari
scandivano le proprie esistenze. Un assaggio rispetto alle crudeli meraviglie dell’Oltre e spesso
Luxu si ritrovò a voler conoscere ogni segreto dei Confini Imperituri. Quale magia li sosteneva?
Quale materia costituiva le dimensioni poste a dividerli dal suo Universo? Peccato nessuno degli
interlocutori sembrasse incline a fornir risposte; se da un lato non voleva rovinare l’immagine di
Winry, gli sguardi rabbiosi di Edward l’avevano dissuaso dal solo avvicinarsi.
Pure il Maestro era stato colto da una curiosità simile? Questa, più di altre domande, rendeva
l’atmosfera permea di déjà-vu.
« I talloni sopra il bordo della poltrona… come lui, stai prendendo cattive abitudini. »
Riportato bruscamente alla realtà, Luxu si ritrovò a osservare la sua guida. Elegantemente
poggiato a una libreria, Mephisto apparve non dissimile da un Incubo, pronto a farlo perdere
in delizie proibite. Non indossava abiti eccentrici, ma una camicia nera e un paio di pantaloni
bianchi; a completare l’insieme, piedi nudi risaltati da smalto scuro.
« Davvero? Anche il Maestro è stato qui? »
« Vi passò la maggior parte del tempo… ammirando la Guerra scaturita dai suoi allievi, la quasi
distruzione dell’Universo, la divisione dei Mondi. Infine, quando tu fosti in grado di perpetrare
l’esistenza, dopo la distruzione dei Denti di Leone… partì assieme a uno di noi. » (4)
« Capisco… saperlo mi conforta, mi conforta molto », disse quando sentì l’immagine del mentore
concretizzarsi, « e... com’è andata la riunione? »
« Se non avessi incenerito novecentosettantotto Heartless, il giudizio sarebbe rimasto... noioso.
Comunque… adesso i Prescelti sanno… sanno di dover partire e chiudere la Porta, ma rimarranno
ancora un po’ a godersi le isolette tropicali. Siamo tornati io e Lucifer al momento. »
« Per me ? »
« Anche… », una risposta sottile, eppure l’attimo dopo lo ritrovò inginocchiato, a scrutar divertito
i libri sparsi sul pavimento, « … ti sei dato da fare. »
« Già... letture interessanti… diverse e interessanti. »
« Uhm… posso farti un piccolo spoiler? »
« Spo-Spoiler? Credo di sì. »
« La maggior costante là fuori sono Mondi abitati da uomini in epoche chiamate Ventesimo o
Ventunesimo Secolo. Nell’apparente uniformità esistono curiose varianti; magia, mecha, creature
mitologiche, dimensioni fantasy parallele, invasioni di zombie, super-eroine, carte in grado di
evocare robe, infiniti drammi adolescenziali e cazzate sull’amicizia. Dopo un po’ visti uno visti
tutti, anzi un buon novanta per cento dubito esista ancora. Ora… tu sei riuscito a beccare testi
particolari… di conseguenza una volta nell’Oltre, prometto di mostrarti Mondi altrettanto
originali, magari più fantascientifici. » (5)
Un suggerimento dato in maniera subdola, come solo un demone era in grado di fare.
« Ascolta, vorrei sapere la verità... sui Confini Imperituri, sulla Fen.ce. Puoi... mostramene i segreti? »
« Devo ammetterlo… la tua curiosità non ha limiti. Va bene Luxu… ma prima… »
Tutto si ribalta nella tana del Bianconiglio. Così si ritrovò; la schiena premuta contro la poltrona,
a perdersi in un bacio urgente. Gli erano mancate le labbra di Mephisto; forse lo stesso valeva per
lui, giacché le carezze ricordavano quelle regalate al Cimitero dei Keyblade. Come a tener in bilico
la risposta, il demone fece scivolar le mani sotto la felpa, ricercandone il calore in ogni curva della
schiena; eppure... Luxu voleva di più, lo volevano entrambi, altrimenti perché ne ricercò il petto,
sbottonò la camicia e il piacere risuonò fino a inebriarlo?
È facile perdersi nella tana del Bianconiglio; appena cinse il collo, iridi ferine si specchiarono
nelle sue... o forse in un ricordo? Poi... tutto si capovolse. Il respiro di Mephisto fu lì, a solleticargli
l’ombelico mentre le dita risalivano le gambe.



Erano scesi, almeno questa era stata la sensazione iniziale, quando scale e corridoi rimanevano
visibili nel bianco artificiale della Fen.ce. Adesso c’era il buio a circondarli, un buio concreto
fatto di pareti strette e fredde. Un labirinto? Un corridoio dritto? Di sicuro se non fosse stato
per il Fyrir, quei passaggi sarebbero rimasti celati a ogni senso. (6)
Dopo un tempo indefinito, nel silenzio e nell’attesa, la meraviglia si palesò in un ampio e lungo
ambiente; due file di colonne scandivano la navata centrale; nessuna finestra o immagine sacra a
delimitare le laterali, ma un intricato groviglio di tubi e cavi; infine, racchiuso nell’abside, il Cuore
dei Confini Imperituri. Era, al pari dei creatori, straordinario e temibile nonostante la Luce; una
spirale d’energia in perpetuo movimento saettava verso l’alto perdendosi nel buio.
Come l’accolito si appresta a sfogliare l’antico testo dell’ordine, Luxu si avvicinò superando le
lunghe ombre del colonnato. Fu allora che lo notò, alla base del Cuore... un cristallo contorto,
più nero della stessa Oscurità. Un tumore, un virus, un male necessario; questo sussurravano
le lettere incise sulla sommità; lettere che mutavano in alfabeti sconosciuti, ora in quelli presenti
ad Auropoli, Radiant Garden, Agrabah e Pechino. S'inconocchiò, le dita protese a sfiorarlo, mentre
la parola risaliva l’anima.
« Døk… Døkkafirar… »
Nefasto fu il suono, orribile la visione che ne scaturì; il cristallo sporco, un tanfo metallico,
le mani logore di sangue. Si ritrovò accasciato; il Cuore, il suo Cuore, punto da un oscuro terrore.
« Porti sempre ospiti poco graditi Mephisto. »
« Come facemmo per il Maestro, trovo sia giusto ricompensare anche Luxu. Ora… lascio a te
il ruolo di narratore, va bene Ed? »
« Uhm… chissà come me l’aspettavo. »
Voci risuonarono, indifferenti alla sua condizione. Soltanto quando Edward apparve, superandolo
ed ergendosi davanti a lui, Luxu trovò la forza o il coraggio di alzarsi. Istintivamente si guardò le
mani poi... l’attenzione ricadde sullo Smiða, sul braccio teso a lambire il cristallo. Da che ricordava
egli aveva sempre indossato guanti e capotti a maniche lunghe.
« Bisogna riflettere prima di pronunciare parole sconosciute Luxu… »
« Non erano le mie… tu… sei stato tu… »
« Riesci a fare due più due, complimenti! Già... in quando Smiða forgiai anche questo e il cuore
dei Confini Imperituri. Il cuore, fu il primo tassello a esser creato… all’epoca il Kingdom
Hearts era un miraggio e l’X-Blade un frammento in attesa di essere modellato, eppure bastò…
bastò a far risuonare le campane dell’Oracolo. Era il luogo... l’universo da proteggere in attesa dei
giusti Prescelti. Così feci, assieme a Winry, aprendo una fenditura nel Seiðr e permettendogli di
scorrere nel cuore. Lentamente si crearono le montagne e le stelle vennero occultate, lentamente
costruimmo la Fen.ce mentre gli altri giacevano in stasi, permettendoci di amplificare il legame
col Seiðr; ed è sempre il Seiðr a scandire gli strati dimensionali posti tra i vostri Mondi e i Confini,
superati solo dall’eccezionalità di Sephiroth e Cloud. Immagino fossero i tuoi quesiti iniziali, ora
però… vedo un’altra domanda balenare in te. » (7)
« Io… »
Si bloccò. L’incertezza era cresciuta a ogni parola del Forgiatore, mischiandosi al bisogno di scavare
nel caos dell’Oltre, divenuto all'improvviso tangibile. Fissò il cristallo, portatore di un’oscurità
ancestrale; lo fissò e ogni timore svanì.
« Voglio sapere… voglio sapere chi sono… o meglio, cosa sono loro. »
« Il terrore è stato uno scambio equo. Se vuoi continui... dovrai mozzarmi il braccio. »
« Non... non ho nulla con cui farlo. Anche evocassi No Name, dubito di riuscirci. »
« Già... si tratta di un Keyblade dopotutto… », constatò lo Smiða annoiato e schioccando le dita fece
apparire una grossa mannaia, « … l’ho creata io, quindi fidati... taglierà. »
Secondi si susseguirono confusi finché non incontrò la resistenza della carne, non udì il rumore
sordo dell’osso spezzato e l’acre tanfo metallico non invase le narici. Ora… Edward lo fissava,
come se l’atto fosse stato una sottigliezza pari a un’unghia rotta; sotto quello sguardo il bracciò
iniziò a rigenerarsi. Fu un processo contorto, scandito da un suono disturbante simile a una massa
di vermi striscianti. Scintille azzurre scaturivano, una graziosità assorbita in breve dal macabro.
Metà avambraccio e il polso fino alla punta delle dita… lì, la carne era rinsecchita, nera, rotta in
più punti come la corteccia di un albero morto. (8)
« Loro sono la nostra nemesi e tanta sventura hanno arrecato nel corso delle ere. Bestie che
trovarono un nome qui. Con l’aiuto di tutti, forgiai il cristallo, ma fui io, da solo, a incedere
il nome. Lo feci tante volte, in ogni lingua conosciuta o conservata negli Archivi, poiché anche
se muore un Mondo, grande rimane il potere racchiuso nelle parole. Kugo mi disse più volte di
smetterla, che andava bene così… arrivando a trascinarmi via… ma non avrei sopportato di
perdere questa casa... o vedere le mani di Winry ridursi così », s’interruppe, quasi stesse
rimproverando la digressione personale, « Li chiamiamo Døkkafirar... il cristallo vi protegge
da essi… le peggiori aberrazioni partorite dall’Oscurità. »
Risposte… eppure la soddisfazione non fu grande come auspicato. Aleggiava una confusione,
scaturita da un racconto oltremodo angosciante, da eventi a cui nessuno aveva scritto la parola
fine. Doveva riflettere, scacciare le ultime schegge di paura lassù, nella pace dell’Archivio.
« Mi dispiace io... »
« Ti auguro di non incontrali nel tuo viaggio », lo disse dandogli le spalle, mentre nuovi guanti
andavano a crearsi sopra le mani, « ora ti prego dunque di lasciare questo luogo. »
Luxu s’affrettò. Il monito riecheggiava a ogni passo. Si sentì sporco, un vile ladro che aveva osato
allungare troppo le mani. Poco distante, Lucifer lo attendeva alla fine del colonnato... l’unica Luce
in grado farlo emergere dall’Abisso.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Lucifer parlava il necessario, ponderando ogni parola come col contagocce; quando si concedeva
discorsi più lunghi lo faceva sempre per questioni tecniche o d’estrema necessità.
Al momento il contagocce rimaneva pieno e Luxu era lì, rannicchiato sopra la poltrona nel
tentativo di concentrasi su Solaris (9). Non aveva aperto bocca da quando erano riemersi dal
cuore e il silenzio ne rendeva più palpabile la confusione. Pur intuendo la natura dietro tale
turbamento, Lucifer preferiva lasciar scorrere i minuti seduto sull’elegante sedia, in compagnia
del Vangelo secondo Tommaso. L’unica interferenza era stata portare, su consiglio di Winry, una
brocca di caffè, due tazzine, tanto zucchero e una serie di biscotti.
Infine lo udì; il suono del caffè versato, il tocco della caraffa sopra il vassoio.
Erano passate più di due ore e l’immobilità di Luxu assunse una nuova forma; eccolo sorseggiare
la bevanda, quasi fosse l’elisir in grado di porre ordine ai pensieri. Infine il Cuore del ragazzo
parlò, il Cuore racchiuso nel Corpo dell’uomo chiamato Braig; parlò il giovane allievo del Maestro,
lo sguardo distaccato come raramente era apparso.
« Io… vi ho sempre visti perfetti. Questa perfezione... era come una Luce, ma del resto più di
avvicini alla Luce più grande diventa la tua Ombra. Non mi sono reso conto... di quanto buio
si celasse in voi », l’occhio si dilatò come riemergendo da un mondo sotterraneo, « anche per
il Maestro fu così? »
La prima goccia cadde e Lucifer si sentì libero nell’esprimere quel giudizio, parole su cui aveva
riflettuto più volte, specie dopo l’apertura della Black Box.
« Non ricordo, dovresti chiedere a mio fratello. In ogni caso... trovo sia più importante la tua
opinione, Luxu. Solo la tua. »
« Solo… la mia dici… »
Osservò l’iride vagare, soffermandosi sugli scaffali come alla ricerca di un appiglio fino a
trovarlo... nel suo sguardo.
« Grandi sono i vostri poteri, ma per ogni tassello costruito per proteggerci… vi fu un prezzo da
pagare; grandi sono i dolori e forse… alcune emozioni, alcuni sentimenti, continuano a vibrare
con maggior forza. »
« Tranne in me e nei miei fratelli… »
« Oh… però non… credo di capire… »
Un’altra goccia scese, più consistente.
« Hai colto bene la natura dei Fyrir. Sempre ci fu e sempre ci sarà un prezzo da pagare. Il primo
furono i ricordi legati ai Mondi d'origine… anche se la follia striscia in modi imprevedibili e basta
una sottigliezza per smarrirsi. Sai… Edward e Winry erano esseri umani, la cui vita era destinata
a perdurare circa un secolo. Forte è la loro volontà, come forte è il legame che li unisce…
per altri… per altri uomini non fu così. Kugo e Askin invece erano anime. »
« Anime…? »
« Vivevano in un Mondo particolare, lo raccontarono più volte a seguito della nostra... nascita
come Fyrir, ma dimenticare, dimenticare molte cose… divenne una necessità anche per loro.
Al contrario, i ricordi non sono pericolosi per me… e avere un corpo è la gioia più grande. »
« Quindi non… non provate nulla? Tu, Mephisto e... Amaimon, giusto? »
« Non in senso convenzionale. Rimaniamo demoni, emozioni e sentimenti sono... un riflesso, non
possono avvicinarsi agli echi provati da uomini, per quanto corrotti dall’immortalità. »

Eppure fratello … tu più di tutti ti sei avvicinato al dolore… all’amore… anch’io in questa vita vorrei…

Fu una carezza a interrompere il pensiero, fu la sua mano a sfiorare il braccio a stupirlo più
di quanto immaginasse. Nel ritrovarlo vicino, si chiese se in un corpo più giovane, più vicino
all’Anima e al Cuore cristallizzati a diciotto anni, Luxu sarebbe risultato altrettanto interessante.
« Ah… mi sembra impossibile… mi chiedo allora se dentro di te vi siano ombre, Lucifer… »
O forse no… forse il fascino risiedeva proprio nella contraddizione; nel corpo asciutto, nella vita
sottile, nel viso maturo solcato da una cicatrice; nell’unico occhio dove l’iride aveva assunto una
tonalità simile al diaspro.
« Sì... nonostante il mio nome si traduca come Portatore di Luce. Ora però non è mia intenzione
appesantirti… voglio… voglio... »
La parola finì lì, a sfiorargli le labbra; eppure attese fosse lui a muoversi, a intrecciare le braccia
attorno al collo, a cancellare la breve distanza. Il tempo di un respiro e Luxu fu lì, proprio
come desiderato, mentre il corpo scivolava intrecciandosi al suo.
« Ascolta… verrò anch’io… insieme a te e mio fratello… »
« Ah… ne sono felice… davvero tanto felice… »
Tornò a baciarlo Luxu, libero da ombre e paure.
Nel tepore... un pensiero emerse, incidendo il futuro come un potente incantesimo.

Posso soltanto seguirti fratello… e sperare che Luxu comprenda il peso della tua promessa.
Posso solo rimanergli accanto…
Sarà questo... l’inizio dell’amore?
(10)





(0) In riferimento alla partita a scacchi presente nel Capitolo 1 di FFB <3

Sagrada è un gioco da tavolo edito alla Cranio Creations.

(1) Rin e Yukio Okumura sono i protagonisti di Blue Exorcist.
Ichigo Kurosaki è il protagonista di Bleach.

(3) Felucia è un pianeta dell’universo di Star Wars.
La Saga di Hrafnkell è un poema norreno, il testo proveniva da un Mondo simile al nostro.
Kupe è una nave spaziale citata nel videogioco Mass Effect.

(4) Si veda Capitolo 5, dopo la distruzione dei Denti di Leone, Luxu si rifugiò in un Mondo e dopo
aver strozzato una trentina di poveretti, trovò il modo di trasferire Cuore e Anima in un altro
corpo… sotto la supervisione di Lucifer. Fino ad arrivare a Braig/Xigbar. <3

(5) Qui le citazioni a opere manga (Mondi) si perdono <3

(6) Stessa cosa accade con Luxord in relazione ad Askin nelle rovine di Auropoli, poste sotto Scala
ad Caelum. Capitolo 3.

(7) Cloud descrive gli strati e il modo in cui vi è giunto combattendo con Sephiroth nel Capitolo 4

(8) Una scena di rigenerazione avviene, in forma minore, anche nel Capitolo 3 di FFB, quando
Askin si procura un taglio nella mano.

(9) Solaris è un romanzo di fantascienza di Stanisław Lem.

(10) Promessa già menzionata alla fine del Capitolo 4




Angolo Autrice:

- La priorità era recuperare le memorie di Lauriam, Elrena e Emdy. Beh, due mesi a cercar quell’uccellaccio in lungo e in largo, o una traccia che ci permettesse di seguirne la pista! Indovinate?! Niente! Per quanto affine all’Oscurità, Sephiroth non è in grado di occultarsi fino a tal punto… sono stati loro! -

TimeLine Aggiornata!
Dall’incontro con Amaimon e Aqua ( in cui Ansem Il Saggio ritorna a Radiant Garden e la Maestra viene corrotta dall’Oscurità a causa del demone ) presente in FFB Capitolo 2 e dove Sephirino ruba le memorie dal Sotto → fino al momento corrente dell’arrivo di Shura dalle Destiny Islands passano circa due mesi!
Recap!
I Fyrir si sono mossi contro Sephiroth, sempre tenendo conto delle loro priorità ovviamente. Il destino di Sephiroth e Cloud troverà epilogo nell’Oltre dove… succederanno tante belle cose.

In questo capitolo è stato all’insegna della Lore e molti nodi sono venuti al pettine, dando un significato alla quasi totalità dei dialoghi tra i Fyrir, a partire dal Capitolo 1 di FFB.
Si è inoltre parlato di;
1) Hlìf
2) è stato ri-menzionato l’Oracolo, già presente nel Capitolo precedente (scena dove Sora, Donald
e Goofy ricevono i frammenti da Shura)
3) è stata spiegata la nascita dei Confini Imperituri e della Fen.ce
4) il Seiðr, ovvero la fonte magica dei Fyrir, di cui parleremo ancora.
5) si è accennato a eventi passati, a vendette, a cadute (credo adesso sia chiaro il significato
dietro questo concetto e a come porvi tristemente rimedio)
6) Døkkafirar (speculate nei commenti…!)
Se avete intuito tutti i collegamenti, siete già a buon punto!
In ogni caso vi chiedo… è tutto chiaro finora? <3
Nei commenti sono sempre disponibile a chiarire ogni dubbio! Evitando spoiler!

1) BONUS LEGAMI

- Shura
Nel manga Ao no Exorcit tiene molto ai due ragazzi protagonisti, Rin e Yukio. Tende a gettarsi a capofitto nei pericoli senza badare alla propria incolumità, tratti in parte mantenuti anche qui.
Nel Crossover vi è un forte legame d’amicizia con Kugo, Askin e…. l’avete intuito?

- Edward/Winry
L’assenza delle protesi, icone del personaggio → la distruzione del Mondo avviene dopo la conclusione di Full Metal Alchemist/Serie Brotherhood. Sia qui che nel Manga/Anime è legato a Winry e farebbe di tutto per proteggerla; così come per entrambi riveste un ruolo fondamentale il concetto di casa.

- Kugo
Qui occorre una digressione per quanto riguarda il legame con Ichigo Kurosaki, differente da quanto narrato in Bleach. Pur mantenendo invariati gli eventi della Saga del Sostituto Shinigami Scomparso (volumi 49-54) e dell’Ultima Saga (Capitoli 518 e 681), ne riscrivo il passato e legami nel mio finale alternativo Ikiru Riyu (lo trovate completo su EFP).
Senza entrare nel dettaglio e mettendo soltanto il succo del tutto;
In Ikiru Riyu, egli viene descritto come un antieroe (tratto che mantiene anche qui) e il legame con Ichigo muta in riconoscenza/amicizia.

- Askin
Nell’ultima Saga di Bleach muore, ma col magico potere delle fanfic, lo faccio tornare in vita nel finale alternativo, narrandone anche la vita prima di entrare nel Wandenreich.
Ecco spiegato il motivo per cui lo ritroviamo nel Crossover.
Non è necessario averlo letto Ikiru Riyu, ma è lì che sviluppa la forte amicizia con Kugo.

- Mephisto
Non c’è molto da dire… ma quale dettaglio è emerso secondo voi in questo Secondo Atto?



Ora… parlando di cose più leggere; la scena con Luxord e Askin è volutamente easy, credo sia bello e funzionale immergere i personaggi in contesti più quotidiani e… insomma anche qui si è intuito qualcosa, ehm ehm! Inoltre Sagrada è un gioco da tavolo che (oltre ad amare alla follia) ben si adatta al nostro caro Sfidante del Destino <3 <3 <3

Come sempre, lasciate un like se il capitolo vi è piaciuto, recensite per farmi sapere la vostra importantissima opinione, inserite nelle categorie per rimanere sempre aggiornati <3
I tre magici ingredienti per far felice una scrittrice. <3

E come sempre ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito fin qui <3

Ci vediamo a Dicembre con l’ultimo scoppiettante Capitolo! <3

   
 
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