Attenzione è presente la
morte del protagonista. Si toccano tematiche
delicate.
Eddard aveva le fattezze di Tony
Stark e quindi anche la
bambola.
Scritta sentendo: The Fray - You
Found Me (with lyrics) + HQ;
https://www.youtube.com/watch?v=xMlou7Q0GRE&feature=youtu.be&fbclid=IwAR0bx3GezeBsyTu0DoxzNhnmwYZTB952SjneQRMaM4lilGBjxs1IvTVhSQU.
Tragico epilogo
Occhi neri e vuoti, vacui,
risaltavano sulle maschere lattee
appese alle pareti di legno, simili a teschi lisci e levigati. Ognuna
di esse
copriva uno sbiadito sigillo, il pavimento si stava nuovamente
sporcando di
polvere, che si posava anche su tubi e meccanismi metallici lasciati in
giro.
Ovunque vi erano pile di scatole di
legno chiuse da delle
spesse corde intrecciate.
Kai fissava la sua creazione, la
bambola con le fattezze
dello shogun.
< Ormai sembra un bambino
vero. Ama quando usciamo a fare
lunghe passeggiate, gioca al fiume e insegue le farfalle intorno agli
alberi.
Sembra promettermi un’altra
vita, una diversa possibilità.
Potrei scappare con lui al villaggio e nascondermi dalle mie
responsabilità.
Però lo so che resterò fermo al mio posto
> pensò.
“Non era un semplice incubo
quello che ti ha destato dal suo
simil sonno, vero?” chiese all’apparente bambino.
“Gli dei che mi hanno dato
la vita ora chiedono la vostra in
cambio” sussurrò il piccolo, stringendosi nel suo
morbido kimono. “Ho paura
padrone, dicono che è il vostro volere”. La sua
voce si era fatta simile ad un
sussurro.
“È
cosìì infatti” rispose Kai, dimenando
furiosamente la
coda da lupo.
“Mi lascerete
solo?” gemette il ‘giocattolo’ incantato.
Kai lo rassicurò:
“No. Ti donerò al nipote del mio signore.
Ne erediterà il nome ed il prestigio perduto.
Servilo come avresti fatto con
me”.
Il giovinetto chinò il
capo.
“La signorina Mariko
avrebbe sposato voi se aveste voluto,
mio signore. Io avrei potuto servire un vostro figlio” gli
fece presente.
“Le nozze della principessa
si festeggiano sui corpi dei
guerrieri fedeli a suo padre. Volete fare in modo che si costruiscano
anche sul
vostro sangue?” insistette. Guardò Kai
accarezzargli la testa con gli occhi
liquidi.
“Non è colpa
vostra se il destino ha deciso la vostra
immortalità. Avete tentato di togliervi la vita come tutti
gli altri samurai”.
“Preferisco che la figlia
del mio signore sia felice e che
non si sappia che il fato avesse deciso avessi sorte di
Ronin” mormorò roco
Kai. Tossì, avvertendo la gola dolergli.
“Orsù, dimmi come potrei fare a
compiere il volere divino”.
< Io non ti crescerei come uno
schiavo, ma forse avresti
sorte anche peggiore. Per me saresti sempre l’ombra del mio
shogun. Aspetterei
di vederti uomo per riavere quell’amore che mi è
stato portato via, di cui mi
hanno ingiustamente privato in ogni modo > pensò.
“Da me potrete estrasse una
spada capace di spezzare la vita
degli immortali. Questo grazie al mistico veleno che la
ricopre” spiegò la
bambola.
Kai annuì.
“Finalmente l’onta di non aver potuto seguire il
mio signore nella tomba sarà spazzato via”
sussurrò.
< Non avrei mai immaginato
potesse esistere una lama
avvelenata capace di uccidere gli immortali > si disse.
“Siete proprio
sicuro?” lo interrogò il piccolo.
Kai annui.
“Allora
procedete” sussurrò la bambola con le fattezze di
giovinetto. Il petto iniziò a brillare, mentre il ragazzino
cadeva all’indietro.
Kai lo abbracciò,
prendendolo al volo e gli posò un bacio
sulla fronte. “Tu mi hai consolato, rendendo felice questi
ultimi giorni”.
Infilò la mano nella luce, il piccolo era immobile e
pallido, con gli occhi
chiusi. “Solo grazie a te posso andarmene felice”
lo rassicurò Kai, estraendo
una katana dalla lama viola.
La luce si spense, mentre Kai si
puntava la lama alla gola.
“Datemi un nome, almeno,
prima di lasciarmi” lo implorò la
bambola. Era di nuovo ritta in piedi e lo guardava con occhi
supplicanti.
“Crane”
esalò Kai. La lama affondò nella sua carne, il
sangue schizzò tutt’intorno, macchiando il
pavimento.