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Autore: NadShepCr85    03/11/2019    0 recensioni
Una licenza a lungo agognata si trasforma nell'ennesimo campo di battaglia per il Capitano dei Marines dell'Alleanza Adrian O'Donnelly.
Storia ambientata nell'Universo di Mass Effect durante l'attacco dei Pirati Batarian ad Elysium nel 2176.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Garrus Vakarian, Jeff Joker Moreau
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Skyllian Simphony

 

A Mass Effect short story

by NadShepCr85

 

Premessa: Buongiorno e buona domenica a tutti. Ritorno con questa breve storia nella quale la mia Nadira non viene né menzionata né ne è la protagonista, ma che è collegata alla storia principale, in quanto introduco un personaggio che farà il suo ingresso nella storia di Nad con il prossimo capitolo di “A life in pain”. A scanso di equivoci, ho chiamato il protagonista di questa breve storia Adrian in onore di mio papà che si chiamava Adriano, non come l’altro “Adrian”.

A life in pain” continua ad essere scritta, ma pubblicherò il tutto quando almeno la prima parte sarà conclusa, onde evitare attese troppo lunghe tra un capitolo e l’altro, dandomi anche il tempo per correggere e revisionare ciò che resta della parte della storia della mia Shepard con calma.
Come sempre, ringrazio quanti ancora mi seguono e supportano nonostante la mia prolungata assenza dal fandom e da EFP.
Detto questo, vi lascio a questa breve storia, sperando che vi piaccia. In ogni caso, mi piacerebbe che mi lasciaste un vostro parere come recensione.

 

Elysium

2176

 

La serata di licenza stava per iniziare.

Il Capitano dei Marines dell’Alleanza dei Sistemi Adrian O’ Donnelly si stava preparando per quella serata che aveva atteso da sei mesi, finalmente avrebbe messo piede su del solido terreno e respirato aria non riciclata dai sistemi ausiliari della nave sulla quale erano assegnati.

E, soprattutto, nessuno avrebbe sparato addosso a lui ed ai suoi sottoposti. Niente pirati Batarian o mercenari Krogan a cui fare un nono occhio o dare aria al loro cervello scoperchiando le creste ossee. Erano in Paradiso, insomma.

L’unico pericolo al quale avrebbero dovuto fare attenzione sarebbe stato quello di qualche ballerina di aggrapparsi al loro portafogli o di contrarre qualche malattia venerea, nulla di più, ma per quella sera avrebbero potuto rilassarsi.

Era nell’Alleanza da almeno dieci anni, nella flotta da quattro, aveva persino rifiutato di partecipare al Programma N7 pur di stare con i suoi sottoposti, pur di continuare ad essere un Marine come aveva sempre sognato da bambino, nonostante la scoperta di Marte e dei suoi archivi avesse dato un nuovo significato alla cosa. Prima di lui, solo uno zio da parte di padre aveva servito in Marina, durante la Guerra del Vietnam nel Novecento, e dopo nessun altro aveva più indossato un uniforme, prima di lui.

Sorrise nello specchio, quando fu soddisfatto del suo aspetto, della sua uniforme in ordine e della sua faccia senza più barba. Odiava quella barbetta ispida che gli era cresciuta rada ed ogni occasione era buona per radersela, oltre a sembrare più brutto di quello che era.

Raggiunse gli altri per l’ispezione, i fortunati che avevano ottenuto la possibilità di scendere a terra, avevano dovuto lasciare alcuni a bordo per sicurezza e la sua Seconda in Comando, il Tenente Zoey Pluk originaria proprio di Elysium, che non aveva reagito molto bene alla negazione del suo permesso. Adrian la detestava, ma lasciava quell’antipatia dietro la cortesia di protocollo tra Ufficiali sperando che presto la trasferissero ad un’altra Compagnia, a mangiare fango a sufficienza da togliersi quell’arroganza di figlia di papà che ostentava ad ogni occasione che le si presentava.

Era figlia del rappresentante di Elysium al Parlamento di Arcturus, si era arruolata per far piacere a suo padre e per noia, un pessimo Ufficiale che trattava i suoi sottoposti dall’alto al basso e che lui non poteva nemmeno sfiorare tranne per le rare occasioni in cui poteva farle una solenne lavata di capo. A sentirla, era la migliore di tutti, la più bella ed intelligente, tranne per il fatto che lui la relegava a compiti amministrativi mascherati da importanti missioni. Non la voleva vicina ad un’arma neanche per sbaglio, e il Capitano O’Donnelly si chiedeva come poteva essere riuscita a raggiungere la fine dell’addestramento.

Di certo, era molto brava a fare vetuste e superate fotocopie. Adrian sogghignò, al ricordo di quando l’aveva piazzata a fotocopiare vecchi rapporti cartacei rimasti archiviati al Comando della Compagnia che il suo Sergente aveva scovato apposta per quell’obiettivo, a nessuno piaceva.

Finita l’ispezione, Adrian finalmente permise ai suoi sottoposti di sbarcare, dando loro precise direttive e concedendosi poi la meritata licenza recandosi ad un noto locale di spogliarelliste Asari, che gli era stato consigliato da un pilota di nome Moreau incontrato su una stazione al confine con la Cresta di Apien, dopo aver quasi litigato con un Agente dell’SSC Turian alle prime armi su una questione che Adrian non ricordava, ma il Marine Umano aveva quasi distrutto il visore di quel Turian sotto i tacchi dei suoi stivali prima che soldati Turian ed Umani non li separassero.

Valkarian, Vasarian….non ricordava il nome, ma non era importante, aveva insegnato alla “Faccia da scheletro” di che pasta erano fatti i Marines dell’Alleanza, e ne andava tuttora fiero.

Entrato nel locale, lo trovò affollato da soldati di diverse specie, anche alcuni mercenari Krogan che scortavano un politico Volus, ma dopo una rapida occhiata notò che quel locale era troppo squallido per i suoi gusti, e confermò la sua teoria di non dare mai ascolto ai piloti di Marina, rinchiusi ore nelle loro cabine per avere una chiara visione del mondo oltre il loro timone. Non che non gli piacesse frequentare certi posti, ma che cosa poteva aspettarsi da qualcuno che riteneva “Vaenia” un capolavoro? Inoltre, era un Ufficiale, e avrebbe dovuto recarsi in locali più consoni al suo grado.

Adrian decise di girare i tacchi, e mettersi alla ricerca di un posto migliore in cui passare la serata.

Stava entrando in un locale di classe, per mangiare un boccone, quando le sirene si misero a riempire il silenzio di strade poco frequentate dai soldati semplici e dai Marinai, ed il suo Factotum venne avvertito dell’emergenza.

Adrian sbuffò, estraendo la pistola che portava sempre con sé, cercando di contattare i suoi sottoposti ed il Tenente Pluk, ma quando sollevò gli occhi al cielo, lo trovò puntellato non di stelle, ma di navi da trasporto che non appartenevano a nessuna organizzazione militare.

Addio licenza…., pensò, mentre si riparava da un’esplosione improvvisa.

Doveva riunirsi ai suoi sottoposti ed organizzare un simulacro di difesa, prima che fosse troppo tardi.

Non avrebbe permesso una seconda Mindoir.

 

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Elysium

 

Il Capitano O’ Donnelly afferò Pluck e la costrinse a restare dietro la barricata improvvisata che erano riusciti ad erigere dopo la prima ondata di pirati che avevano invaso la colonia, grandinando fuoco e fiamme su di essa, e stavano seminando morte tra civili, soldati e diplomatici.

Il numero delle vittime stava salendo in modo vertiginoso, notizie di locali letteralmente trasformati in voragini confluivano nei canali radio, e lui si era ritrovato con il Tenente a dover farsi strada in una città trasformata improvvisamente in zona di guerra, finché non erano stati bloccati in quell’edificio da un gruppo di pirati, ed ora stavano resistendo il più possibile.

Adrian non sapeva da quanto tempo erano bloccati lì, ma dopo che avevano perso l’ultimo dei soldati che il Tenente aveva portato con sé, e che aveva trovato lungo la strada dopo aver lasciato i rinforzi della loro Compagnia in parte a bordo della SSV Trafalgar ed in parte altrove, erano rimasti solo loro due.

Non che si fosse ricreduto riguardo a Zoey, ma il Tenente si stava comportando abbastanza bene, anche se all’inizio la donna era andata un po’ nel panico, non avendo mai partecipato ad un’azione così estesa prima d’ora quello poteva considerarsi il suo battesimo del fuoco. Era una gran brutta situazione quella, e senza rinforzi non sarebbero durati a lungo, erano al punto di dover utilizzare le armi dei militari e dei pirati uccisi, presto si sarebbero esaurite anche le munizioni di quelle armi.

- Dobbiamo trovare il modo di andarcene da qui, signore.- esalò il Tenente Pluck, ansimando mentre si ricomponeva dall’esperienza pre-morte che aveva avuto quando si era ritrovata il proiettile passarle a pochi centimetri dalla testa, prima che il Capitano la facesse abbassare ed appiattire contro la barricata.- Siamo topi in trappola e loro sono sempre in superiorità numerica qualsiasi cosa facciamo. Forse...forse dovremmo arrenderci.- propose la donna, senza vedere più altre alternative.

- Piuttosto di arrendermi ad uno schiavista Batarian, e farti finire come schiava sessuale di qualche loro alto rappresentante, uccido te e me, Pluck. Hai ragione su una cosa, però: dobbiamo sganciarci e ricongiungerci con i nostri, ovunque siano. Suggerimenti?- non fece in tempo a riceverli che il Tenente si espose un po’ troppo e fu troppo lenta per evitare di finire sotto tre metri di terra.

Il colpo penetrò gli scudi del Tenente, e la donna crollò a terra come un sacco vuoto, ma O’Donnelly non ebbe il tempo di insultarla per il suo inutile eroismo, una granata rimbalzò contro la loro barricata, sbriciolandola e lasciandolo allo scoperto, l’Ufficiale superstite riuscì ad evitare di finire massacrato dal fuoco incrociato dei pirati, di diverse specie, ed utilizzando una scrivania rovesciata come ultima difesa tra lui e la fine che si avvicinava a grandi passi.

Avrebbe venduto cara la pelle, come si conveniva ad un Marine e, raccolto un fucile d’assalto, si preparò a portare con sé più schiavisti possibili: la sua buona stella, che lo aveva sempre accompagnato durante la sua carriera militare ed anche prima di arruolarsi, si ricordò di lui, e qualcuno alle spalle dei Batarian pose fine a quell’assedio con una granata ben piazzata. Una scheggia decise comunque di conficcarsi nel braccio di Adrian, quello con il quale sparava, naturalmente, ma quando il fumo si diradò e lui decise di sporgersi per vedere chi gli aveva salvato le natiche, notò una figura minacciosa ed allo stesso tempo famigliare, nella sua corazza completamente nera ed il suo equipaggiamento altamente sofisticato, due occhi umani che si intravvedevano attraverso il vetro del casco a cui era stato tolto momentaneamente l’oscuramento per permettere l’identificazione da parte degli alleati.

- Grazie, ancora un minuto e avrei fatto una brutta fine.- disse, sollevato, Adrian, mentre la persona a cui doveva la sua vita, si inginocchiava accanto a lui per controllare i suoi parametri vitali.- Capitano Adrian O’Donnelly, Marines dell’Alleanza dei Sistemi, SSV Trafalgar. Il mio Secondo in Comando, il Tenente Zoey Pluck, non ce l’ha fatta, insieme agli altri gentiluomini che vede.- disse, facendo un rapido rapporto della situazione alla persona davanti a lui che lo stava medicando alla bell’e meglio.

- Secondo Raggruppamento Operativo Corsair. Lieta di vedere di essere arrivata sufficientemente in tempo, là fuori è peggio di Shanxi, Capitano.- rispose, composta, la donna mascherata che l’aveva salvato, facendo tirare ad O’Donnelly un secondo sospiro di sollievo.- Potete chiamarmi “Scuttle”.- aggiunse, la Corsair, seria, mentre aiutava l’Ufficiale a rialzarsi dopo aver recuperato gli identificativi dei caduti, quello di Pluck incluso.

- Li lasciamo qui?- chiese, perplesso, il Capitano, dando un’ultima occhiata ai corpi dei Marines caduti in quello che era stata la loro tomba.

- Devo pensare ai vivi, non ai morti.- rispose, caustica, “Scuttle”.- Avremo tempo di recuperarli dopo che non ci sarà più nessuno di questa feccia criminale in giro per Elysium. Ora muoviamoci, prima che subiamo la loro stessa fine. Una Kodiak l’aspetta per riportarla a bordo, Capitano O’Donnelly. Non può farci nulla per il momento.- concluse la donna, scaricandolo a bordo della navetta e dando poi ordine al pilota di lasciare la zona prima che si riscaldasse di nuovo.

Come un fantasma, Adrian vide la Corsair scomparire di nuovo tra le ombre sinistre gettate da edifici incendiati o ridotti ad un cumulo di macerie, trasformando il Paradiso di Elysium nella rappresentazione più realistica di un Inferno che si potesse avere.

 

FINE

 

   
 
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