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Autore: Mave    03/11/2019    0 recensioni
[Non Dirlo al Mio Capo]
Rimescoliamo le carte! Lisa ed Enrico sono sposati e hanno tre figli. Non sarà facile gestire la famiglia, soprattutto a fronte di un evento che fa vacillare tutte le loro certezze.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La festa a sorpresa per Giuseppe si basava su due pilastri infallibili: l’avevano organizzata soltanto due persone e avevano mantenuto l’assoluta segretezza.

Romeo non ne aveva fatto parola neppure con i genitori, consapevole che suo padre odiava le sorprese. Enrico infatti era una di quelle persone che vogliono avere tutto sotto controllo.

Al ragazzo aveva fatto bene sentirsi utile e occuparsi di telefonare ai genitori dei compagni di Giuseppe, uno per uno, era stato un piacevole diversivo durante le sue giornate da recluso.

Perla si era occupata della gestione pratica e aveva addirittura organizzato una caccia al tesoro in giardino, con una pignatta con dentro golosi regali come premio finale.

Non era stato poi troppo difficile, la domenica mattina, convincere la famiglia ad andare in chiesa senza di lui.

Il sabato pomeriggio Romeo lo aveva passato in ospedale per proseguire le cure e, in effetti, si sentiva ancora fiacco.

Era rimasto a casa a riposare, mentre Enrico e Lisa accompagnavano Antonio e Giuseppe a Messa e poi al catechismo.


Giuseppe era rimasto senza parole.

La sorpresa era stata così inaspettata e meravigliosa che gli occhi gli brillavano quando, al ritorno a casa, aveva trovato ad aspettarlo tutti i suoi amichetti.

Era stato un pomeriggio indimenticabile.

Avevano fatto una partita a calcio, si erano dilettati al tiro alla fune a cui, inaspettatamente, aveva partecipato anche Enrico e poi si erano dedicati alla caccia al tesoro.

Ovviamente avevano mangiato tante golosità: pizzette, panini e dolciumi vari.

Lisa aveva guardato in disparte i suoi figli più piccoli divertirsi insieme agli altri bambini e aveva sorriso nel vederli così spensierati.

“Tutti dovrebbero avere diritto a delle giornate così belle!”

Aveva commentato a voce alta quando Perla le si era avvicinata sorseggiando un cocktail analcolico.

“Magari con dei drink adatti a persona adulte!”

Le due amiche si erano sedute sui gradini esterni che affacciavano sul giardino.

“È inutile che fai la dura, tanto lo so che c’è anche il tuo zampino. Romeo è testardo ma anche furbo, immaginavo avrebbe chiesto il tuo aiuto!”


Intanto era arrivato il momento di scartare i regali.

Un momento di suspence e Giuseppe aveva iniziato a strappare le carte colorate: risiko, la nave dei fantasmi e…un Kit di magia!

Raggiante, era corso verso i genitori per ringraziarli.

“È la festa di compleanno più super che abbia mai avuto. Mi dispiace di essere stato cattivo con voi e di avervi detto tutte quelle cose brutte. Invece era tutto un trucco per farmi la sorpresa. Io adoro le feste a sorpresa!”

Enrico aveva tossicchiato a disagio.

“Tesoro, non siamo stati io e la mamma ad organizzare tutto questo! Forse dovresti ringraziare qualcun altro!”

Il suo sguardo si era levato verso le finestre del secondo piano e, istintivamente, anche il bambino aveva seguito quella direzione.

Dietro uno dei vetri, la figura di Romeo si era tirata indietro come un’ombra.


Giuseppe si era fiondato in casa, salendo le scale di corsa, con una fetta di squisita torta alla fragola che traballava nel piattino in precario equilibrio tra le sue mani.

Aveva bussato alla porta della stanza di suo fratello ma non aveva ottenuto risposta.

Aveva sentito il rumore dello sciacquone e, dopo pochi secondi, Romeo pallido e malfermo sulle gambe era uscito dal bagno.

Il fratellino aveva capito che stava male e si era chiuso come un riccio.

“Hai vomitato di nuovo?”

Gli aveva infine chiesto, trovando il coraggio di essere schietto e diretto.

“Beh sentire tutto il pomeriggio il Ballo del Qua- qua ha degli effetti collaterali!”

Aveva scherzato Romeo. Aveva cercato di retrocedere reggendosi sulle gambe malferme ma aveva sentito la calda manina del fratello stringere la sua, sudaticcia, e non aveva protestato quando Giuseppe lo aveva guidato fino alla cameretta dove aveva passato tutto il pomeriggio.

Le sue labbra si erano dispiegate in un mezzo sorriso quando aveva visto il piattino con la torta ma la nausea gli impediva di avvicinare qualsiasi cibo.

Voleva mantenere la sua facciata impassibile, da duro, ma aveva un disperato bisogno di stendersi. Quella necessità non era sfuggita nemmeno a Giuseppe.

“Perché non ti sdrai?”

“Perché non torni a giocare a nascondino con i tuoi amichetti?”

Aveva chiesto, di rimando, Romeo adagiandosi però sui cuscini. Il bambino gli si era seduto di fianco tenendo lo sguardo rivolto verso il pavimento.

“Mi dispiace di essere stato così cattivo con te. Ti ho detto delle cose bruttissime che…beh…non le penso davvero!”

“Hai ragione. Hai tutto il diritto di essere arrabbiato con me…Ti sto rovinando l’infanzia!”

“Non è vero. Ho avuto la festa di compleanno più bella che potessi desiderare grazie a te. Grazie anche per il Kit di magia…Perché lo so che me lo hai regalato tu!”

“Ah quello. Beh puoi provare a far sparire il tuo fratellone rompiscatole piccolo Houdini!”

Romeo aveva cercato di mantenere un tono disinvolto ma, inaspettatamente, Giuseppe aveva tirato su con il naso e si era rifugiato contro il petto ossuto del ragazzo.

“Io non voglio perderti. Non voglio che ti succedano cose brutte. E mi dispiace di aver detto che non ti avrei mai invitato alla mia festa…Perché sì è stata bellissima ma mancava qualcuno di importante. Mancavi tu!”

Il bambino era scosso dai singhiozzi e anche Romeo non era riuscito a trattenere qualche lacrima. Aveva tenuto il fratellino stretto a sé finché non si erano calmati un po' entrambi, poi aveva sorriso.

“Adesso però ho il privilegio di avere il festeggiato tutto per me. Perché non mi passi quella fetta di torta? Sembra squisita!”

   
 
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