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Autore: funny1723    04/11/2019    0 recensioni
Dal testo:
"Alexander era sempre stato bravo a resistere al richiamo del sangue. Dopo secoli passati a mentire, a nascondersi in mezzo agli umani, a fingersi uno di loro, aveva imparato bene ad ignorare quella vocina opprimente e primordiale che gli urlava nella testa."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexander Grayson/Dracula, Mina Murray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GOCCE DI SANGUE








Al mondo ci sono anche tanti uomini buoni, oltre ai mostri.






Alexander era sempre stato bravo a resistere al richiamo del sangue. Dopo secoli passati a mentire, a nascondersi in mezzo agli umani, a fingersi uno di loro, aveva imparato bene ad ignorare quella vocina opprimente e primordiale che gli urlava nella testa. Niente uccisioni, niente aggressioni nei vicoli.
Aveva un obbiettivo e non era disposto a farsi scappare la sua chance di raggiungerlo per un misero attimo di euforia. Non dopo tutto quello che era accaduto, non dopo Ilona e la guerra. Non dopo la sua stessa morte.
E così aveva imparato a ritrarre i canini ogni volta che la situazione lo richiedeva.
Poi però era arrivata Mina e tutto era cambiato.
La prima volta che l’aveva vista Alexander aveva pensato di essere impazzito. Come poteva essere altrimenti? Ilona, sua moglie, il suo grande amore, era lì in piedi d’innanzi a lui. Viva. Un miracolo a cui Alexander aveva stentato a credere, ma a cui non aveva saputo resistere.
Aveva amato Mina dal primo momento, dal primo sguardo. Ma solo con il passare del tempo aveva imparato ad apprezzare e venerare la donna che era e non il ricordo di quella che era stata.
Pian piano Mina era diventata per Alexander un’ancora ed una debolezza. Perché anche se Alexander aveva imparato da tempo ormai a resistere al richiamo del sangue, con Mina tutto era differente. La fame era implacabile, il desiderio di morderla impossibile da ignorare.
E allora Alexander non aveva potuto far altro che implorare Dio di non farlo mai cedere. Perché sapeva di essere debole, troppo debole, ma se la sua capacità di resistere al richiamo non era più ferrea e decisa come una volta, il terrore lo era. Terrore di ferirla, di farle male. Di ucciderla. Terrore che lei smettesse di amarlo, che lo lasciasse solo. Di nuovo.
E così Alexander stringeva i pugni ed andava avanti con la sua vita – sempre che così si potesse chiamare quel limbo oscuro in cui versava la sua anima – pregando di essere più forte di quanto fosse mai stato. Perché se perdere tutto una volta era stato praticamente impossibile per lui da accettare, il dover riviverlo una seconda volta sarebbe stato troppo. Troppo doloroso, troppo opprimente, troppo desolante.
E allora Alexander pregava, stringeva i pugni e ritraeva i canini. Perché dentro di sé sapeva che Mina valeva molto più di poche misere gocce di sangue. Perché, dentro di sé, sapeva che una volta riassaggiato il sapore del sangue, non sarebbe più stato in grado di fermarsi.
Mai più.
 
   
 
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