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Autore: Mave    04/11/2019    0 recensioni
Amy è intraprendente e testarda, Colin è riflessivo e in cerca di sé stesso, Ephram è ironico e arguto, Laynie è spigolosa e frizzante, Bright è esuberante ma profondo, Hanna è insicura e sognatrice.
Sei personalità diverse, sei amici, sei ragazzi che crescono ad Everwood...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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In Minnesota Hanna non era mai stata una frequentatrice di quei posti enormi con sei parrucchieri, due manicure, raggi UVA e massaggi.

Nonostante il piccolo centro in cui l’aveva trascinata Amy fosse accogliente, tranquillo e domestico, la coiffeuse le aveva accolte con in mano quella che sembrava una grossa bottiglia di tintura rossa.

“Che ne dici?”

Lisa, la proprietaria del centro, si era rivolta ad Amy, alzando la bottiglia perché venisse illuminata dalla luce del sole che entrava dalla vetrina.

“Si chiama estasi di Rubino!”

“Sembra Ketchup!”

Non aveva potuto evitare di sottolineare a voce alta Hanna, con una punta di timore.

“Addosso è più bello. Fidati!”

Senza darle il tempo di replicare, Lisa la spinse su una sedia e gli avvolse una mantella di plastica sotto lo sguardo divertito di Amy.


“Ci sono due persone al mondo per le quali non si hanno segreti: la tua parrucchiera e la tua migliore amica, perciò adesso sputa il rospo!”

Dopo la mattinata passata a rinnovare il loro look, le due ragazze si erano fermate a pranzo al Mama’s Joy.

Il nuovo taglio di capelli e un po' di trucco valorizzavano tutta la bellezza di Hanna, che da brutto anatroccolo si sentiva adesso cigno, ma non era stato sufficiente a farle acquisire maggiore sicurezza in sé stessa.

“Il fatto è che è la mia prima festa qui ad Everwood e i precedenti, ricordando i miei balli scolastici a Minneapolis, sono decisamente disastrosi!”

Piagnucolò, affondando un morso nel suo panino.

“In pratica ero la solitaria che se ne stava a bordopista a deprimersi guardando le coppiette ballare avvinghiate i lenti! Per te, che sei sempre stata così popolare, invece devono essere stati momenti indimenticabili!”

Sospirò con aria trasognante, senza invidia per le maggiori fortune di Amy che, intanto stava dividendo in quattro parti precise la sua pizza.

“Indimenticabili lo sono state di certo. Ma non nel modo in cui pensi tu! Al mio primo anno all’high school avrei voluto avere Robin Green come cavaliere ma Colin mandò in fumo i miei piani proponendo di accompagnarmi, con il beneplacito dei miei. Tieni presente che all’epoca io per lui ero soltanto la sorellina di Bright e lui per me era un idiota totale…”

“Non ci avresti scommesso un cent che poi sarebbe diventato l’amore della tua vita, vero?”

Le due amiche erano divertite da quegli aneddoti innocenti.

“E non è finita qui. Dimenticò di comprarmi i fiori e li strappò dal giardino della signora Button…Delle puzzolenti mimose che mi fecero starnutire per tutta la sera! L’anno successivo ero la sua ragazza…”

La voce di Amy aveva assunto una nota di dolorosa tristezza, tanto che Hanna si premurò di fermarla.

“Non devi rivangare quei ricordi dolorosi se non vuoi…”

Ma la forte Abbott scosse il capo e continuò con un sorriso amaro.

“A quindici anni andai fino ad un ospedale di Denver per chiedere ad un ragazzo in coma di accompagnarmi al ballo d’autunno e, la primavera di quello stesso anno, litigammo per l’intera serata…”

Le era venuto un nodo alla gola e le erano salite le lacrime agli occhi tanto che Hanna aveva allungato la mano sugli involucri vuoti del loro pranzo per stringere quella dell’amica.

“Sono sicura che quest’anno avrai una serata memorabile da vivere e anche se non fosse così, guarda il lato positivo…Almeno tu sai già come bacia il tuo ragazzo!”

Era stata la battuta giusta perché tornasse a veleggiare quell’alone di leggerezza che aveva accompagnato l’uscita delle ragazze ed Amy era tornata allegra.

“Oh ma le mie storie non sono niente in confronto alle gesta di cui si è reso protagonista Bright! Ti ho mai raccontato di quanto è riuscito a far accettare quattro inviti a quattro ragazze diverse ed ha affittato un camper per portarsele dietro?”

“Tuo fratello non manca certo di spirito d’iniziativa!”

Hanna aveva commentato a denti stretti, sorseggiando la sua Coca-cola dalla cannuccia e l’altra non diede peso a quel commento presa com’era a completare la sua opera di cambio-look della timida Rogers.

“Andiamo a casa mia adesso? Posso prestarti degli accessori che calzerebbero a pennello con il tuo vestito!”


Casa Abbott dava sempre l’idea di un nido accogliente: tornata dal municipio, Rose si buttava nelle faccende domestiche ed Harold era ben lieto di dare una mano, magari affettando le verdure per preparare la cena.

Una musica proveniente dal piano di sopra faceva intuire che anche Bright era in casa.

Harold intercettò le ragazze praticamente sull’uscio, con una pila di piatti in mano.

“Amy posso parlarti un secondo?”

“Io vado a salutare Rose, intanto!”

Hanna li aveva lasciati da soli ed Amy seguì suo padre in soggiorno.

“Giovedì sera verrai a cena con me e con Reid!”

“Perché io e non Bright?”

Harold ignorò la domanda.

“È un ragazzo in gamba, studia medicina…Potrebbe essere la persona giusta con cui discutere delle tue scelte e dei tuoi dubbi sull’università. E tu potresti aiutarlo ad inserirsi ad Everwood…Domani anzi verrà anche lui alla festa alle piscine…”

La ragazza però conosceva troppo bene suo padre per non smascherare le sue vere intenzioni.

“Mi stai combinando gli appuntamenti con un ragazzo? Incredibile! Io un fidanzato ce l’ho già e alla festa andrò con lui. Cos’hai contro Colin?”

Era tipico di Amy infervorarsi e lottare ostinatamente per far valere le sue ragioni. Ed era anche quell’atteggiamento che spesso faceva perdere le staffe ai genitori ma Harold rispose pacato.

“Io non ho nulla contro Colin. È un bravo ragazzo. Ho solo paura che tu non lotterai abbastanza per i tuoi sogni e finirai per accontentarti !”

“Mi sembra di aver lottato abbastanza per il futuro che volevo!”


Amy era ancora paonazza mentre era salita al piano di sopra ma la sfuriata di pochi secondi prima lasciò il passo a un sorriso divertito quando sorprese Hanna imbambolata in corridoio, l’orecchio teso sulla porta della camera di Bright e la mente a ipotizzare cose stesse facendo il ragazzo dall’altra parte.

“Se stai fantasticando sul fatto che mio fratello esca da quella stanza e si trasformi nel tuo principe azzurro, rassegnati! È probabile che assisteremo prima al ritorno della cometa di Halley che ad un tale miracolo!”

Aveva ridacchiato Amy mettendo l’altra terribilmente in imbarazzo.

“Ma cosa ti salta in mente…Io…Io non pensavo niente!”

Era stato quel balbettio a convincere la decisa Abbott a non infierire sulle pene d’amore dell’amica e le ragazze si erano lasciate assorbire completamente dal loro pomeriggio da modaiole.


Bright non era rimasto per nulla indifferente alle risatine soffocate e alle voci squillanti attutite dalla parete divisoria. Quando gli era venuta fame, era sceso di sotto deciso a saccheggiare il frigo e, inaspettatamente, si era ritrovato faccia a faccia con la nuova Hanna. “Wow!”

Si era lasciato sfuggire quell’esclamazione fumettistica di meraviglia notando quanta bellezza Hanna avesse sempre celato dietro gli occhiali e le maglie informi. La ragazza non si era mai sentita così a disagio in vita sua e lui sembrò accorgersene.

“Sei molto carina!”

“Grazie!”

Lei aveva cercato di sistemarsi un paio di occhiali inesistenti e aveva finito soltanto per sfiorarsi il naso in un gesto nervoso.

“Ti va un french-toast?”

Bright aveva trovato l’escamotage giusto per trarre entrambi d’impiccio e, per fortuna, non aveva potuto sentire il cuore felice di un’adolescente innamorata fare le capriole mentre lo seguiva in cucina.

Forse Amy si sbagliava. Il miracolo avrebbe preceduto la comparsa della cometa di Halley.

   
 
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