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Autore: StregaDAutunno    05/11/2019    0 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Billy si svegliò prima di Leni, era appena il crepuscolo.
Era ormai consueto per lui svegliarsi così presto da solo, il suo corpo si era abituato in fretta ad adattarsi alle sue nuove responsabilità.
La luce azzurrognola del mattino ormai accarezzava i vetri sporchi delle finestre, faceva scorgere uno strato di polvere sugli infissi.
Tra le sue braccia Leni dormiva ancora. Gli dava le spalle ma lui poteva sentire la tranquillità del suo respiro.
Le sfiorò i capelli con le labbra, un bacio leggero per non svegliarla, poi con delicatezza si staccò da lei e si alzò. Recuperò i suoi indumenti dal pavimento e si rivestì.
La guardò, e ripensò alla sera prima, e a quando nel cuore della notte avevano fatto di nuovo l'amore.
Questa volta era stato dolce, Billy l'aveva baciata e aveva affondato il viso nel suo collo, e insieme si erano concessi un ritmo più lento.
Starle lontano era stata la cosa più difficile di quei mesi.
Leni sapeva come consigliarlo, spronarlo, e confortarlo quando ce n'era il bisogno.
Ma in quei mesi lei non c'era, e lui aveva dovuto adattarsi, come per il ritmo del sonno e dello svegliarsi.
Era nato in lui un nuovo atteggiamento, una nuova risolutezza, e una determinazione che prima faceva fatica ad esprimere. Tutto ciò che prima era frenato dalla sua educazione rispettosa ora emergeva senza remore.
Era un bene, si era detto Billy, doveva essere così per essere un buon comandante.
E ora che Leni era lì con lui tutto sarebbe migliorato, lo sentiva, ogni cosa sarebbe andata nel verso giusto. 
Leni aprì gli occhi, sbattè le palpebre un paio di volte, poi si voltò a guardarlo.
"Buongiorno." le disse.
"Buongiorno a te." gli sorrise lei mettendosi seduta "È presto." constatò.
"Chi ben comincia..." scherzò Billy, e lei ridacchiò prima di sbadigliare.
Bussarono alla porta, la voce di Ben Gunn, titubante, li raggiunse.
"Billy? È successa una cosa, posso..."
"Entra." lo invitò Billy.
Ben entrò, imbarazzato: "Non volevo...disturbarvi...ma Billy, dovresti venire a parlare con Jacob."
"Arrivo, dacci un minuto." rispose Billy.
Una volta che Ben fu uscito Leni si alzò e infilò la gonna che Billy a tarda notte le aveva tolto per buttarla per terra, indossò gli stivali.
Billy si avvicinò e le baciò la fronte: "Vieni con me." le disse con convinzione.
Leni, seppur stupita da quella richiesta, seguì lui e Ben in cortile, Jacob li attendeva con alcuni uomini.
"Ti unisci a noi per queste noiose questioni?" le chiese Jacob con un  sorriso affascinante.
"Non c'è nessuno di cui mi fidi più di Leni, credo sia giusto che lei sia presente." rispose Billy.
Era chiaro il suo intento, voleva che i suoi uomini  identificassero Leni non tanto come la sua donna, ma come un membro della resistenza, qualcuno di cui anche loro avrebbero potuto fidarsi e a cui fare riferimento in caso di necessità.
"Abbiamo parlato con alcuni pescatori durante la ronda notturna, hanno visto la nave del governatore lasciare il porto alcuni giorni fa, insieme a quella di Hornigold." spiegò Jacob.
"Giorni? Accidenti..."
"Lo so, mi spiace Billy, avremmo dovuto scoprirlo prima." disse un giovane creolo.
"Adesso lo sappiamo. Strano che Featherstone non ci abbia avvisati." rispose Billy.
"So che si muove con cautela ultimamente, non vuole destare sospetti, le strade come i salotti sono pericolosi...e certamente il governatore ha organizzato tutto in sordina per evitare una fuga di notizie." disse Jacob.
Billy annuì, anche se quella storia non gli piaceva per nulla: "Sapete in che direzione stanno navigando?"
"Non ne erano sicuri, probabilmente ad ovest."
"Ovest? Quindi non verso la terraferma." rifletté Leni "Non è plausibile che stia scappando."
"Non naviga in buone acque, se mi consenti l'analogia." rispose Jacob.
"Ma tornare a casa da sconfitto non gli gioverebbe. Portando con lui Hornigold poi... Il tesoro?" chiese Billy.
"Siamo certi che non sia stato spostato, le prostitute che lavorano lì ci avrebbero informato subito. Idelle dice che è tutto in ordine." spiegò Jacob "E ci ha detto che Eleonor e Max sono rimaste in città."
"Rogers avrebbe portato la sua amante con sé se stesse scappando." commentò Ben "Tornerà per lei, considerato che aspetta suo figlio."
"Eleonor è incinta?" chiese stupita Leni.
Billy annuì: "Di pochi mesi, non si vede ancora, ma Idelle ha notato segnali inequivocabili, ad esempio ha visto spesso la signora Garrett andare a trovarla."
La Garrett. L'ostetrica del bordello. Doveva essere stata Max a consigliarla, Leni la considerava più che altro una macellaia, visto come riduceva le ragazze dopo aver praticato loro un aborto.
"Forse cerca alleati e sostenitori, hai detto ieri sera che Rogers ha molti creditori infuriati." disse Leni.
"Sì, la cosa si è inasprita da quando ha divorziato dalla moglie, a quel punto non ha più avuto garanzie, il tesoro è tutto ciò che gli resta per non perdere tutto." spiegò Billy "Questo potrebbe essere il momento giusto per agire, ma dobbiamo farlo in fretta."
"Vado a svegliare John e Flint." disse Leni allontanandosi verso la casa.
Billy annuì e aggiunse: "Jacob, manda qualcuno in città a cercare Featherstone, deve investigare sulle motivazioni di Rogers e informarci al più presto."
 
"Per rispondere alla Vostra domanda signor governatore, il mare è calmo e non sono previste perturbazioni importanti, raggiungeremo l'obiettivo in poco tempo."
"Molto bene capitano, grazie per avermi aggiornato, tornare pure alle Vostre mansioni." 
 
 
Nella sala da pranzo di casa Barlow si percepiva una certa preoccupazione, il viaggio misterioso del governatore metteva sul tavolo diverse nuove possibilità.
"Al momento al comando c'è Eleonor, Rogers ha lasciato tutto in mano a lei. Forse lei, messa sotto pressione, farà un passo falso." 
"Non sottovalutarla." disse Flint sorseggiando il suo tè caldo "Non è una stupida."
"Ma è ambiziosa." disse Leni "E non perderà l'occasione di fare bella figura con quegli ufficiali che la guardano come se fosse solo una infima puttana senza capacità."
"Su questo hai ragione." ammise Flint "Ma dobbiamo giocarla bene, questa mano al gioco. Pensi di proporre a lei un accordo riguardo ad Allister?" 
Billy annuì: "Prima voglio che Leni parli con l'ammiraglio, per capire quali carte giocare e quali sono i nostri assi nella manica." 
"Cosa potrebbe dirti tuo nonno di così determinante?" le chiese Madi incuriosita. 
"È un abile stratega, opportunista, ma anche orgoglioso. È stato catturato, ma vuole uscire da questa situazione come un eroe e non come una pedina da usare. Sarà lui a suggerirci una strategia che gli permetta di farlo." spiegò Leni.
"E per noi è un bene?" Madi non sembrava convinta.
Leni sospirò: "Lo scopriremo." 
 
 
"Credete davvero di poter volgere le sorti di questa guerra a Vostro favore?" il capitano della Royal Marine osservava curioso il governatore "La Vostra è una mossa ardita."
"Eppure mi avete seguito, Vi siete offerto volontario per questa missione." gli rispose Rogers.
"Quegli stoccafissi della Marina non comprendono il Vostro disegno, io sì." rise l'altro "Voi siete un condottiero vecchio stampo. Astuto e preciso."
"Siete molto gentile." 
"Dico ciò che penso governatore, e onestamente sono stufo di dover seguire dei burocrati pavidi e incerti. Avete la mia lealtà e i miei uomini, signore."
"Siete sicuro che non ci sia dell'altro a motivarVi, capitano Berringer?" chiese Rogers. Perché lui sapeva, conosceva tutta la storia, anche se molti avevano cercato di nasconderla per evitare imbarazzo.
 Il capitano sorrise, un'espressione ambigua: "Come ho detto comprendo il Vostro disegno, e coincide perfettamente con il mio." gli fece un leggero inchino e si congedò.
Woodes Rogers rise soddisfatto, osservò per qualche istante l'oceano, poi scese sotto coperta con passo sicuro.
 
"Da quanto tempo è nel capanno?"
John era molto impaziente, e preoccupato, lo si poteva notare da come tamburellava il piede sotto al tavolo.
Billy gli mise una mano sulla spalla: "Fidati di lei, sa quello che fa." cercò di rassicurarlo.
Ma anche lui in cuor suo si augurava che Leni uscisse presto, non gli piaceva saperla con l'ammiraglio.
"Allister starà facendo uno dei suoi discorsi pomposi per convincerla a tradirci tutti, ma Leni è più furba di lui, lei troverà un modo per farlo capitolare." disse Flint.
Dalla soglia della porta di entrata giunse un colpo di tosse, era Jacob.
Billy gli si avvicinò, lo guardò interrogativo.
"Ti dobbiamo parlare, vieni fuori." Jacob era preoccupato, e anche se cercava di bisbigliare la sua voce aveva un tono altisonante.
Billy aggrottò la fronte, "Scusatemi." disse agli altri e seguì l'amico nel patio di casa Barlow.
Flint e John li videro uscire, ma rimasero in sala da pranzo, seduti sulla panca.
"Pensi davvero che Leni riuscirà a convincere suo nonno a collaborare?"
Flint annuì: "Allister vuole un'ultima grande battaglia, combattuta non con le armi ma con la diplomazia. Immagina che glorioso ritiro dalle scene sarebbe!"
"Ma non è detto che le sue opzioni siano valide per noi."
"Smusseremo gli angoli delle sue pretese." ridacchiò Flint.
"Riguardo alla piantagione degli Underhill..." iniziò John, era convinto di dover fare da paciere tra il capitano e Billy, ma Flint lo interruppe.
"Non è una cattiva idea."
"Quindi hai cambiato opinione?" John era stupito.
"Madi dice che ci sono buone possibilità che gli schiavi si uniscano a noi, e Billy non ha torto, abbiamo bisogno di uomini in più."
John era stupito: "Madi? Non mi ha detto nulla degli informatori di suo padre..."
"Mi ha solo anticipato che può essere una buona occasione per dimostrare ciò di cui siamo capaci. Una presa di posizioni inequivocabile." spiegò Flint "Appena tornerà con le armi spiegherà tutto a noi e Billy e..."
"Maledetto stronzo!" esclamò Billy ad alta voce attirando l'attenzione di Flint che ammutolì e uscì dalla casa, raggiunse il gruppetto di uomini nel patio.
"Che succede?" chiese.
Billy si voltò a guardarlo, si morse un labbro. 
Era arrabbiato, furioso, Flint ne fu quasi intimorito.
Flint ripetè la domanda, e Billy sospirò nervoso: "Devo dirti una cosa, e non ti piacerà." 
 
 
Woodes Rogers scese sotto coperta e raggiunse la sua cabina.
Seduto alla scrivania c'era chi lo aspettava.
"Non alzateVi." gli disse "Secondo il capitano arriveremo nei tempi previsti. Mi confermate ciò che mi avete confidato? Gli uomini, le armi?"
L'uomo annuì: "Sì, sono le ultime informazioni che mi sono state date signore, non ci saranno stati grandi cambiamenti considerato che Flint ormai avrà già raggiunto Nassau."
"Bene, molto bene. Avete fatto la scelta giusta Featherstone, Voi e la Vostra compagna. Se tutto andrà come previsto sarete debitamente ricompensati."
In quel momento bussarono alla porta.
"Avanti." gridò Rogers.
Il nostromo apparve sulla soglia: "Signore, obiettivo in vista. Possiamo procedere come concordato?"
Rogers annuì: "Assolutamente. Ognuno ai propri posti, pronti ad attaccare."
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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