Per Erika, sperando di strapparti più di un sorriso.
Tantissimi auguri di cuore!
Problemi di Decenza
Prendendo in
mano il
foglio in cima al plico sulla scrivania per esaminarlo, Nene non
trattenne un
sorrisetto nel constatare dalle prime righe che i suoi sospetti erano
fondati. Avevano
scelto lei per quel lavoro. Lei e…
…era
uno scherzo, vero?
O questo o un
incubo, Nene
non scorgeva una terza possibilità. Sicuramente non poteva essere la realtà,
giusto?
Inspirò
a fondo, tolse
gli occhiali per ripulirli come se la colpa delle parole appena lette
potesse
essere attribuita a un loro, inesistente, difetto e li
indossò nuovamente,
ricontrollando poi per la decima volta i nomi segnati accanto al suo
sul foglio.
Lesse quindi la
firma in
coda al documento e per un istante provò un forte impulso a
strozzare il
secondo seggio della Tootsuki.
Rappresentare la
scuola alla
cena di gala indetta per conoscere potenziali nuovi sponsor non era un
problema, anzi. I due membri dell’élite scelti per
andare con lei, sì. Uno più
dell’altro.
Sospirò,
rassegnata. Visto
che era stato deciso così, poteva solo fare buon viso a
cattivo gioco. Avrebbe
svolto il suo dovere, e – già si immaginava la
pazienza che avrebbe necessitato
– si sarebbe impegnata perché i suoi colleghi
facessero lo stesso. Uno in particolare.
L’altro, per quanto irritante,
non avrebbe dovuto darle problemi in quel senso. Si avviò a
letto; sarebbe
stata una lunga notte.
~
La mattina
seguente, Nene
si alzò sentendosi strana. Non riusciva assolutamente a
ricordare cos’avesse
sognato, ma aveva l’impressione che ci fosse Isshiki di mezzo.
Il che era un pessimo presagio.
Di cattivo
umore, si
lavò, preparò e consumò rapidamente
una colazione un po’ più scarna del suo
solito. Si accigliò nel constatare l’ora; se non
si fosse sbrigata, avrebbe
rischiato di raggiungere il treno in ritardo di almeno due minuti. Non
poteva
certo permetterselo: era una Kinokuni.
Affrettando il
passo, il
suono confuso di voci esageratamente alte la raggiunse
quand’era ancora distante
dal vagone riservato alla sua delegazione. Ne dedusse che doveva essere
l’ultima
arrivata, sebbene mancassero ancora trenta secondi
all’appuntamento. Assurdo.
Quando
arrivò davanti al
vagone, constatò stupita il riacquisito silenzio. Si era
aspettata di dover
essere lei a mettere pace, o risolvere qualsiasi fosse stata la causa
del
precedente trambusto. Sorpresa e non del tutto convinta,
varcò l’entrata, schiarendosi
la gola per notificare la sua presenza.
Non ricevendo
alcuna
risposta, esaminò lo spazio in cerca dei suoi malaugurati
compagni di viaggio –
trovandone solo uno. L’avventura cominciava male.
«Nano–»
cominciò, bloccandosi
dopo appena una parola.
Che
diamine si era messo in testa?
Kuga si
voltò verso di
lei, chiaramente irritato per il nomignolo. Tuttavia non rispose
subito, forse
incuriosito dal suo brusco interrompersi.
Passarono
così qualche
minuto senza che alcuno dei due emettesse alcun suono, lei
continuando
imperterrita a fissarlo. È un
incubo. Per
forza. Non può essere diversamente.
Alla fine,
Terunori le
rivolse un ghigno divertito. «Che ti prende, trecciolina? Il
mio irresistibile
fascino ti ha tolto l’uso della parola?»
Lei
s’irrigidì, alzando
finalmente lo sguardo a incrociare quello del ragazzo.
«Non
guardavo te,
deficiente». Fece una pausa, come riflettendo su quali parole
usare. «Dimmi che
quella camicia non è tua», proferì
infine laconica.
Sul volto di
Kuga adesso
apparve autentico stupore. «Perché?»
domandò soltanto, vagamente offeso dal
tono della ragazza.
«È
indecente!» sbottò allora
Nene, senza più trattenersi. «Non puoi indossare
una cosa del genere all’incontro–
È un incarico serio– Come…»
La reazione di
Terunori
fu l’ultima cosa che si aspettasse.
Scoppiò
a ridere. Si
portò le mani sullo stomaco, ridendole letteralmente
in faccia.
Pietrificata,
Nene si
domandò se il potere garantitole dal sesto seggio potesse
essere abbastanza per
proteggerla da un’accusa di omicidio.
Probabilmente
sì.
«Ci
hai preso, Necchan.
Non è mia» asserì lui infine, tra una
risata e l’altra.
«Non
chiamarmi– eh?» si
bloccò, inarcando un sopracciglio. La sua pazienza si stava
già esaurendo e non
erano neanche partiti, lasciamo
stare
arrivati. «Cosa ti ha spinto a indossare
un’indecente camicia non tua
per questo lavoro?»
«Dovresti
chiedere chi, piuttosto,
Necchan» la contraddisse
lui, il ghigno irritante permanentemente sulle labbra.
«Spiegati»,
ordinò lei a
labbra strette.
«Stamattina
sono arrivato
qui ben prima di te»,
iniziò lui con
nonchalance, «e ho trovato Isshiki-kun intento a fare
colazione.
Sfortunatamente, il suo caffè è finito sulla mia
preziosa, e decisamente
elegante, camicia tradizionale. Non
contento, ha subito provveduto a spogliarsi per poi insistere
affinché
indossassi la sua» concluse, fissandola divertito.
«Per il mio abbigliamento
indecente, dunque, puoi prendertela con il tuo ragazzo».
Nene
avvampò a quell’ultimo
termine; Kuga aveva passato la misura. Isshiki, suo
ragazzo? Neanche se l’avesse pregata in ginocchio!
Ma non era
quello il
punto ora– Se Isshiki era arrivato addirittura per primo,
dove…?
«Ho
risolto, Terunori-kun!
Un paio d’ore e la tua camicia sarà come
nuova».
La voce
arrivò dalle
spalle di Nene, così che lei non aveva potuto vederlo, ma
immaginare il sorriso
smagliante – e probabilmente di facciata – che
aveva accompagnato la frase le
riuscì fin troppo facile.
Commise
l’errore di
girarsi.
Se fosse stato
qualcun altro,
a presentarlesi davanti agli occhi coperto meramente da un grembiule
– e uno
ridicolo come quello, per di più! Rosa con un orso?
–, Nene avrebbe probabilmente
sbraitato contro il malcapitato di turno. Ma non era qualcun altro, era
Isshiki
Satoshi. E lei si paralizzò, del tutto incapace di reagire,
mentre Kuga riprendeva
a ridere più forte di prima.
«Adesso chi è, ad essere indecente, Necchan?»
NdA
Buonsalve a tutti!
Prima di tutto, scusate(?) per il finale. Ero, per non dire sono, combattuta al riguardo, ma tutto sommato così aperto mi piace di più. Spero anche a voi >.<
E niente, ho scritto questa OS per il compleanno di una persona molto importante per me, e spero davvero che l'abbia apprezzata.
Tra l'altro, ho utilizzato uno dei prompt della sua meravigliosa Challenge. La trovate sul forum di EFP!
Ancora mille auguri, Eri! Se non ho mai lasciato il fandom è soprattutto merito tuo. ❤
Mari