“Torna qui, sporca Mezzosangue!”

Judith Morgenstern, figlia di Pansy Parkinson e J. C. Morgenstern, Serpeverde, stava rincorrendo una giovane Grifondoro dai capelli rossi per tutta la scuola; queste scene non si vedevano mai, quindi tutti si giravano appena passavano.

Arrivata davanti un muro al 7° piano trovò una porta, la aprì e vi entrò, convinta di essere al sicuro.

Prese fiato e si accorse di essere nella Stanza delle Necessità; la cosa che notò più strana, però, era che c'era qualcun altro con lei. Sentiva singhiozzare qualcuno da dietro un grosso armadio ma quando si sporse non vide nessuno, sentiva solo questo continuo singhiozzare. Pensando fosse un fantasma, la bambina disse dolcemente:”Perché stai piangendo, fantasma?”

Sorpreso, si fermò e rispose:“Perché tutti mi prendono in giro e dicono che non so fare niente!”

“Ma non è possibile! Tutti sanno fare qualcosa...”

“Io no; sono un totale incapace!” e riprese a piangere.

“E sentiamo, cos'è che non sai fare?”

“Non so prendere decisioni importanti nella vita...”

“Continuo a non crederlo. Su, raccontami cosa è successo.” disse la Grifondoro con un sorriso.

“C'è una ragazza, qui a scuola, che mi piace molto. Probabilmente, però, non saprà neanche che esisto...comunque, questa ragazza è migliore di quasi tutte le ragazze che conosco. Sfortunatamente, lei è una Mezzosangue; non ho niente contro di loro, non sono come mio nonno, ma se ci scoprissero insieme, ho paura che saremmo tutti e due in pericolo e in più diverremmo entrambi gli zimbelli della scuola. Non so proprio cosa fare; ci tengo troppo a lei, ed è proprio per questo che forse sto tenendo tutti questi sentimenti dentro di me...”

“Secondo me, dovresti dirglielo. Magari la prendi un momento in privato, parlate e vedi come finisce; magari vi potreste fidanzare o rimanere amici, ma dovrete deciderlo solo voi due.”

“Ma non so neanche a che Casa appartiene...”

“Se vuoi, mi potresti dare la descrizione di questa ragazza e potrei chiedere se nelle Case c'è n'è una che corrisponde alla descrizione.”

“Tu...faresti questo? Per...per me?”

“Certo! Mio papà mi ha insegnato che solo perché una persona non appartiene alla tua Casa, non vuol dire che sia un nemico; anzi, nei momenti di bisogno, può rivelarsi proprio lui o lei che non ti abbandonerà mai e che ti sarà sempre fedele.”

“Sei molto gentile. Come ti chiami?”

“Lily. Lily Luna. E tu?”

“Scorpius. Piacere.”

“Allora, Scorpius, chi è questa ragazza?”

“Non sono sicuro che tu lo voglia davvero sapere...”

“E invece sì. Vedi, anche io soffro di problemi di cuore...”

“Davvero? Una ragazza carina come te?”

Lei arrossì. “Sì. Anche a me piace un ragazzo, ma non ho nessuna idea su di lui. Mi ricordo solo di averlo incrociato qualche volta in treno e per i corridoi della scuola. Per il resto, sono informata quanto te, anzi forse di meno: neanche io so di quale Casa faccia parte...”

A Scorpius venne un' idea. “Facciamo una cosa: adesso noi due scriviamo tutto ciò che sappiamo sui ragazzi che ci piacciono e poi leggiamo le descrizioni l'uno dell'altro e vediamo cosa possiamo fare; ci stai?”

“E me lo chiedi?”

I due iniziarono a scrivere e quando ebbero finito si scambiarono i fogli. Più andavano avanti con la lettura, più Lily pensava che fosse la sua descrizione quanto Scorpius la sua.

“Lily...sei davvero sicura di non conoscere questa persona? Da quello che dici sembra un bravo ragazzo ma dubito che ti piacerà ancora quando avrai saputo chi è...” disse lui perplesso e rattristato al tempo stesso.
“Non avrei alcun motivo per mentirti, ci conosciamo appena. Neanche tu conosci questa ragazza?”

“No. Perché me lo chiedi?”

“Perché questa descrizione mi ricorda tanto...”

Non ebbe finito di parlare che Scorpius si mostrò e i due ragazzi rimasero per un istante che sembrava eterno a guardarsi l'uno negli occhi dell'altra e viceversa, immobili al punto che sembravano due statue.

Lily stava diventando sempre più rossa, e ne era cosciente, ma non gliene importava; come a Scorpius, del resto.

“Allora...sei davvero...TU?”

“Non può essere...non, non può essere vero...”

Ormai in preda alle lacrime, Lily gli corse incontro e lo abbracciò. Scorpius la strinse più forte che poté a sé; non voleva lasciar finire quel sogno.

“Ti prego, Scorpius, non lasciarmi...”

“Per niente al mondo.”

Dopo qualche istante, Luna alzò il volto, lo guardò dritto nei suoi occhi azzurri come il mare mentre lui si specchiava negli occhi smeraldo di lei, si alzò sulle punte e gli diede un bacio, leggero ma allo stesso tempo intenso. Quando lei sollevò lo sguardo, si accorse che Scorpius stava piangendo.

“Scorpius! Che cos'hai? Perché piangi?”

“Piango di gioia; perché finalmente ho trovato la ragazza giusta per me, che non si sente superiore a nessuno, che tratta tutti con gentilezza e che sa tirare fuori il meglio di me!”

Questa volta fu lui a prenderla in braccio e a baciarla come se non ci fosse un domani.









Buonsalve a tutti! Altra fanfiction un po' vecchiotta scritta quando ero più giuovincella e mi avvicinavo al mondo della scrittura. Chi mi conosce sa che i romanzi d'amore e/o romantici, quindi con una trama INCENTRATA sull'amore o una coppia o via dicendo li schifo come la peste non mi fanno impazzire. "Ma allora perché hai scritto qualcosa di romantico?" Semplice. Hanno una struttura molto "fissa", capitano molto spesso le stesse cose, e ho pensato che per esercitarsi nella scrittura fosse un buon punto da cui iniziare. Questo è un mio parere PERSONALE, non legge divina.
Detto ciò, pareri, commenti, critiche, dubbi, domande, perplessità, sentitevi liberi! ^^
Sincerely yours,
Aoife