Capitolo ottavo
-Collaborazione -
[...]
"Se abbiamo fortuna non becchiamo nessuno! Ino ci devi fare da guida,
sei quella che conosce meglio questi posti"
La ragazza alzò gli occhi al cielo,
"Fantastico così se ci beccano è colpa mia"
"E ti abbasso lo stipendio" scherzò
Naruto appoggiandogli una mano sulla spalla,
"Stai tranquilla" aggiunse Kiba.
Così si fecero forza ed affrontarono il
percorso che li avrebbe condotti all'uscita.
Un passo per volta [...]
Naruto si mise in fondo alla fila indiana, se qualcuno li avesse
sorpresi alle spalle avrebbe protetto gli amici. Purtroppo non conoscendo la
strada Ino doveva correre il rischio di essere la prima.
Se ne avessero avuta la possibilità, avrebbero anche evitato di
respirare per farsi notare di meno.
Il biondo procedeva al passo con gli altri, percependo
l'elettricità nell'aria, anche se confidava molto nelle capacità della volpe,
non sarebbe stato entusiasmante essere torturato da quegli psicopatici...
Per quanto gli riguardava la collaborazione della sua agenzia con
la polizia era terminata! Non avrebbe mai più messo così tanto in pericolo i
suoi ragazzi, i graduati avrebbero dovuto fare da soli il lavoro per cui lo
stato li pagava.
Avrebbero trovato un altro modo... e Shikamaru non gli avrebbe più
rivolto la parola.
Nel silenzio, ad un tratto, si alzarono delle voci, segnale
che si stavano avvicinando alla parte del palazzo aperta ai dipendenti e,
parzialmente, ai visitatori.
"Ora fate attenzione, dobbiamo passare davanti allo studio di
Orochimaru" li avvisò bisbigliando Ino.
Un passo dopo l'altro stavano per oltrepassare il punto critico,
poi all'improvviso la porta nera dell'ufficio incriminato si aprì.
I tre si girarono quasi in contemporanea, incrociando lo sguardo
con quello dei due uomini parzialmente usciti dalla stanza.
"E voi ragazzi cosa ci fate qui?" chiese fintamente
dolce Orochimaru, dato l'approccio utilizzato fu chiaro ai ragazzi che lo
sconosciuto dai lunghi capelli bianchi non era un sottoposto della serpe e
neppure un suo socio.
Naruto ne approfittò.
"Abbiamo finito di osservare gli ultimi dettagli
dell'esperimento, le invieremo nei prossimi giorni il rapporto finale"
quindi si sporse in avanti per stringere la mano al nemico.
Orochimaru sorrise maggiormente e allungò il braccio verso il
ragazzo in risposta, più che una stretta parve una morsa, impregnata di
promesse e minacce.
"Se state andando via facciamo insieme la stessa strada verso
l'uscita, mi perdo sempre tra tutti questi corridoi... Ci sentiamo Oro e scrivi
qualche indicazione qua e là"
Lo scienziato fece un sorriso di circostanza e un gesto veloce con
mano.
Si voltò, ma prima di scomparire nel suo studio lanciò uno sguardo
rancoroso al detective... Non sarebbe finita li...
"Di poche parole, come sempre" sbuffò divertito lo
sconosciuto, poi osservandoli continuò,
"Da che parte si va?" i tre maschi si ritrovarono ad
appoggiarsi completamente ad una rassegnata, tacitamente nominata guida, Ino
per trovare l'ascensore.
Lo conosco
intervenne Kyuubi, facendolo sobbalzare.
Kiba parve chiedergli se aveva problemi, ma il biondo lo liquidò
con un cenno della mano.
Non ricordo dove ma l'ho già visto
In effetti non credo ci siano molte persone con quegli strani
capelli
Forse con tuo padre...
Quando raggiunsero l'ascensore, l'uomo parlò nuovamente,
"Sono stato proprio scortese, io sono Jiraya il vicesindaco!
Molto piacere"
Ad una presentazione doveva seguirne un'altra,
"Io sono Naruto..."
"Kiba piacere"
"Ino, salve"
Jiraya continuò ad osservare Namikaze dalla testa ai piedi,
"Non ci siamo già visti?"
"Non che io ricordi" il demone dall'altra parte del
portale era inquieto,
"Mh" e così la conversazione terminò.
Dall'ascensore all'uscita la strada fu breve e solo quando si
ritrovarono all'esterno poterono tirare un sospiro di sollievo. Salutarono
frettolosamente il vicesindaco e si avviarono verso la macchina di Naruto.
"Ricordami di non assegnarti più missioni così
pericolose"affermò il biondo, sedutasi al posto del guidatore.
"Non preoccuparti è il nostro lavoro"
"Non dirlo neppure per scherzo, la prossima volta mando
qualcuno che posso permettermi di perdere... Tipo te Kiba" scherzò, come
risposta l'amico gli diede un pugno sulla testa,
"Dopo tutto quello che ho fatto per
te! Tu mi pugnali alle spalle in questo modo!"
Scoppiarono a ridere, con l'animo più
leggero. Anche se sapevano che il capitolo dedicato ad Orochimaru ancora non
era concluso
Prima di allontanandosi con la vettura,
Naruto diede una veloce occhiata allo specchietto retrovisore e lo vide.
Jiraya continuava a fissarli, con uno
sguardo completamente diverso da prima.
Uno sguardo cupo, carico di un passato
sconosciuto.
"Prenditi una giornata libera Ino,
anzi un'intera settimana! Vai a casa del tuo ragazzo, non stare sola"
affermò Naruto seriamente,
"Ma" tentò di ribellarsi,
"Niente ma, sto andando a casa sua
ora. Ne riparliamo quando la situazione sarà più tranquilla. Tanto puoi
lavorare da casa con il computer, no?"
La ragazza annuì tristemente sollevata,
alla fine non si sarebbe sentita al sicuro a casa.
Meglio non rimanere sola.
La lasciarono davanti all'appartamento del
compagno e, dopo essersi appurati che il ragazzo era in casa, ripartirono.
"Quindi finalmente potrò farmi una
vacanzina!" disse allegro Kiba, con i piedi sul cruscotto,
"Scusa chi ha mai detto una cosa del
genere?" lo corresse l'altro, cercando di scostare le gambe dell'amico
dalla sua preziosissima macchina,
"Ma anche io volevo andare in
ferie"
"Te sei un ragazzo forte e
coraggioso! Non ne hai bisogno... E non guardarmi in quel modo" l'amico lo
stava pregando con uno sguardo da cane bastonato, non riusciva quasi mai a
negargli qualcosa.
Proprio mentre stava per accordargli
qualche giorno, una testa corvina fuoriuscì dal cruscotto. Proprio dai piedi di
Kiba che lanciò un urlo e si raggomitolò sul sedile.
Naruto sterzò bruscamente per lo spavento,
per evitare scontri con altre vetture si accostò in un piazzale di sosta.
"Kiba! Per poco non abbiamo fatto un
incidente"
"Come puoi dare la colpa a me
biondino? Una testa mi è apparsa tra le gambe!"
Solo in quel momento, con un sorrisetto
Itachi parlò,
"Salve, mi spiace esservi capitato
all'improvviso in macchina"
Naruto sospirò, mentre Kiba lo accusò
arrabbiato,
"Come se non l'avessi fatto
apposta!" si portò le gambe al petto per evitare ogni contatto,
continuando a borbottare qualcosa sull'invadenza di certi spettri
sarcastici ed egoisti.
"Se sei qui dovrai dirmi qualcosa,
veloce che ho fretta" lo spronò il biondo, quasi divertito dalla reazione
dell'amico,
"Sasuke ha ammesso di aver bisogno di
te, sta lanciando oggetti per casa e non sopporta più l'idea di non poter
uscire"
"E perchè non mi cerca lui? Gli ho
lasciato il mio numero"
"Siamo molto orgogliosi in
famiglia... Lo eravamo" un velo di tristezza calò negli occhi scuri dello
spettro,
"Ci penserò, ora di certo non ho
tempo per stare dietro ai capricci di un bambino viziato. Ho altre cose molte
più importanti a cui pensare" quindi ingranò la marcia, convinto di aver
liquidato la faccenda,
"Ma ti ho detto che ha bisogno di
te"
"Come tante altre persone, ho detto
che ci penserò e cercherò di passare ma non ora"
Fu in quel momento che la percepì, l'aura
di Itachi si stava oscurando minacciosamente.
Quasi come se volesse attaccarlo.
Naruto cambiò in un istante il tono e si
accostò al volto del moro, facendo quasi da scudo a Kiba.
"Stai al tuo posto Uchiha" gli
occhi scarlatti e la potenza che rimbombava nel petto, in quella gara di
sguardi, per un istante, gli parve di vedere un' ombra rossa nell'iride del
fantasma.
Ma fu solo per un secondo, poi scomparve.
L'aria divenne meno tesa.
"Va bene, aspetteremo. So che lo
aiuterai, sia io che lui riponiamo molte speranze in te" quindi scomparve
lentamente.
Namikaze attese qualche istante prima di
rimettere in moto la vettura e rivolgere un sorriso di circostanza all'amico,
che ne approfittò,
"Dopo questa non mi puoi più
rifiutare le ferie" aveva ragione,
"Un week end" disse solamente,
quindi ripartì e si inserì nel traffico. Non diede a Kiba, però, il tempo di
festeggiare,
"Prima me lo faresti un favore?"
gli chiese il biondo sbattendo le ciglia e supplicandolo con lo sguardo.
Irresistibile.
Kiba lo maledisse.
**************
Orochimaru camminava nervosamente per la
stanza, le braccia contratte e una smorfia di rabbia sul viso.
Si erano fatti scappare dei testimoni, non
era sicuro che avessero tra le mani delle prove concrete ma non poteva
rischiare.
Inoltre c'era un elemento tra gli altri
che non gli tornava.
Si sedette davanti alla scrivania ed
esaminò le manette con cui era stato bloccato l'investigatore dal suo fidato
seguace, erano completamente fuse.
Come avesse fatto era un mistero, ma lo
divertiva il pensiero di risolverlo.
Nei suoi sotterranei c'era un posto proprio per un nuovo esemplare da studiare.
Il bussare alla porta lo riportò alla realtà,
"Avanti" Kabuto entrò nella stanza, con un sorriso molto soddisfatto e un po' storto per colpa del pugno con cui era stato colpito poche ore prima.
"Abbiamo trovato delle piste molto interessanti, inoltre uno dei ragazzi la aspetta di sopra"
"Molto bene" quello era solo l'inizio.
Buongiorno a tutti, della serie chi non muore si rivede ecco un bell'aggiornamento a sorpresa. Ho vuto un po' di difficoltà a riprendere questa storia, sono partita alla grande con i primi capitoli e poi BUM l'oblio. Alcuni personaggi non so proprio dove inserirli...
Comunque, bando alle ciance! Che ne pensate?? Contenti della risurrezione della storia??
A presto!! Spero...